bilinguismo e rifiuto di parlare all'asilo

Buongiorno.
Le scrivo per avere qualche consiglio.
Ho un bambino di 3 anni. Io sono ... e mio marito e .... dal primo giorno abbiamo deciso di parlare ogni uno nella propria lingua con il bimbo, mentre tra di noi parliamo in italiano. Il bimbo non padroneggia ancora nessuna delle tre lingue, mentre è chiaro che comprende abbastanza bene. in questo momento comunica sopratutto nella mia lingua che è Farsi. ma soltanto con frasi piccole e basilari e spesso parlando in seconda persona invece che in prima! Mi è stato detto spesso che parlando in tre lingue diverse, la cosa è normale. Ma il problema principale è che all'asilo non parla assolutamente, tanto che le maestre dicono di non avere mai sentito la sua voce. in più rifiuta di andare in bagno durante le ore di asilo (circa 7 ore), e non vuole giocare con altri bambini. in poche parola dimostra due caratteri completamente diversi a casa e all'asilo. sono preoccupata che questa cosa possa continuare e possa incidere sul suo sviluppo sopratutto linguistico. vorrei la sua opinione sul come agire e come cercare di aiutarlo.
La ringrazio in anticipo.

Un ritardo del linguaggio in

Un ritardo del linguaggio in un bambino bilingue (o trilingue...) è in effetti abbastanza comune e di solito si risolve da sè col tempo.
All'asilo sembra rifiutare quasi tutto, sia di parlare che di andare in bagno che di interagire con altri bambini. E' evidente che il bambino 'si trattiene' e rifiuta di lasciar venir fuori quasiasi cosa nell'ambiente dell'asilo. Non so se fa così solo all'asilo o in ogni ambiente estraneo. Sembra comunque espressione di una forte diffidenza verso l'ambiente extrafamiliare. Il bambino pare come 'corazzarsi' per andare all'asilo, come se si sentisse in un ambiente troppo diverso da quello cui è abituato.
Mi dia qualche informazione in più seguendo il questionario.
Cordialmente
drGBenedetti

La ringrazio per la sua

La ringrazio per la sua risposta.

volevo aggiungere che il bimbo in realtà, si rifiuta di parlare con tutte le persone che non conosce abbastanza, almeno che non passa un po di tempo con queste persone con la mia presenza. Il problema maggiore è nella lingua italiana. sembra che lui abbia timore di parlare italiano fuori dall' ambiente familiare.

All'asilo l'unica cosa positiva è che non si rifiuta di mangiare.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

problemi in gravidanza: rischio parto prematuro,

nascita
a che settimana : 38° settimana
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà) : naturale, nessuna dificcoltà
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica : 2,9 kg, 52 cm, 34 cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar ……./ ……….. durata del ricovero in ospedale……..

Primi mesi
allattamento: materno si , artificiale una volta al giorno dal secondo mese
svezzamento a che età 6° mese, facile si
ritmo sonno veglia, orari : senza un ritmo chiaro. dormiva ad intervalli molto piccoli.
eventuali difficoltà:
persone che lo accudivano : la madre, il padre e la nonna

epoca successiva
alimentazione: abbastanza buona, sonno : più o meno regolare, orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc)

dopo 13 mesi di allattamento al seno ha cominciato ad avere un ritmo più regolare di sonno. si addormenta con il biberon di latte insieme a me (la mamma) nel lettone. poi viene spostato nel lettino che è però nella nostra camera da letto.spesso dorme per 9 o 10 ore consecutive , salvo qualche eccezione.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) a casa usa il biberon, mentre al nido con un orsacchiotto.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età
primi passi da solo. 13 mesi
capacità motorie attuali: normali
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età : 26 mesi circa

interesse e curiosità verso le persone
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi. spesso timido anche se è sempre contento quando vede persone fuori dall'ambiente familiare.
figure principali cui è attaccato la mamma, la nonna quando è presente. il papà, la zia.
reazioni alla separazione dai genitori: spesso piange anche se per poco.
rapporto con le persone, adulti: abbastanza bene, anche se la comunicazione avviene dopo un po di tempo , lui spesso cerca di rapportarsi senza parlare. bambini : è molto diverso il suo atteggiamento nei casi diversi. con alcuni bambini gioca molto bene(sempre senza parlare) mentre con altri no.
comprensione delle cose e delle richieste: comprende abbastanza bene
comunicazione dei suoi bisogni e desideri: riesce a farsi capire anche se il suo vocabolario non è ancora molto ricco. ma per esempio se non sa il di nome di un certo oggetto che vuole, indica il colore e la misura. (es: quella grande rossa)

sviluppo simbolico
linguaggio:
prime parole : circa un anno
due parole insieme intorno a due anni
uso del no e del sì : 26 mesi circa
frase minima (verbo e sostantivo ) 26-28 mesi circa

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale imitativo .....rappresentativo ) interesse per vari giochi. da macchinine ai puzzle, (fino a 36 pezzi riesce a fare da solo) animali, libri, molto attratto dai compiuter, telefonini etc...(per un periodo a giocato molto con un tablet per bambini tanto che sembrava ossessionato e non aveva più interesse per altro. perciò è stato tolto definitivamente!)

disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc: fa scarabocchi , cerchi e faccine.

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga : abbastanza lunga

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc), molto attivo
adesione a regole, orari, limiti,: a casa non rispetta molte le regole, i limiti e orari, mentre al nido è molto più regolare.
obbedienza agli adulti a casa non obbedisce molto alla mamma mentre un p meglio con il babbo. al nido obbedisce a tutto quello che gli viene detto.
reazione a divieti : un po di capricci.
capricci, bizze
paure, fissazioni:

scolarizzazione
asilo nido …dal febbraio 2014……. A che età:…a 2 anni…. Reazioni eventuali ambientamento non immediato, ma poi è andato tutto bene. Mentre le difficoltà sono cominciate a ottobre-novembre del 2014. Rifiuto di andare in bagno e poi anche pianti la mattina nel momento del distacco. (non ha mai parlato al nido)
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........

Composizione familiare ……Padre , madre e il bambino.………..
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),: . passa gran parte del tempo con me che in questo momento non lavoro.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....).........,siamo permissivi anche se non in modo eccessivo. normalmente si va a dormire intorno le 11 di sera, ma l'orario può variare secondo il sonno pomeridiano o presenza di ospiti etc...

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc. abbiamo avuto per 4 mesi la nonna a casa (alla quale lui è molto legato), ma a gennaio di quest'anno è dovuta partire in quanto i miei genitori vivono in Iran.
Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Altre osservazioni

La ringrazio.

Sì, direi che il problema non

Sì, direi che il problema non è tanto linguistico, ma di difficoltà nel contatto con l'ambiente estraneo, cui il bambino reagisce trattenendo il linguaggio, rifiutandosi di parlare.
Ci sono bambini che fanno così, di solito in questo modo controllano la paura che fa loro staccarsi dall'ambiente familiare per inserirsi nell'ambiente esterno. Quando la cosa dura più di una fase transitoria si parla di 'mutismo elettivo', o 'selettivo', nel senso che il bambino 'sceglie' quando parlare e quando no, e 'seleziona' le persone con cui parlare. Capita apparentemente quando ci sono differenze abbastanza forti fra dentro la famiglia e fuori, come se fosse un 'salto' troppo alto, e il bambino si sentisse diverso dagli altri, e si proteggesse quasi magicamente stando zitto, come in uno scafandro di silenzio, come un palombaro che scende sotto acqua. Facendo così solitamente non dà segno di essere in ansia o in difficoltà, anzi appare abbastanza sicuro di sè.
Non è detto che la situazione sia questa, ma forse la cosa migliore è fare come se lo fosse, e cioè di non fargli pressioni a parlare, che possono ottenere una reazione difensiva contraria, lasciando che scelga lui come comunicare e invece favorire la conoscenza e le esperienze con l'ambiente esterno in modo che la diffidenza diminuisca, invitando persone a casa, andando a casa di amici. Un po' alla volta, senza stressarlo. Potrebbe essere utile che a scuola accettassero da lui altri modi di comunicare, indicando immagini ecc, perchè così forse il blocco nel parlare si stempererebbe.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)