Aggiornamento consulto

Buongiorno Dottore,
dopo un lungo periodo di silenzio riprendo a scriverle con un aggiornamento su mio figlio che ora ha 6 e mezzo e frequenta la prima elementare.
Più che chiedere un consulto scrivo soprattutto nella speranza che la nostra storia serva a qualche genitore con situazioni e problematiche simile alle nostre. Praticamente la nostra vicenda è stata descritta nel suo blog e qui aggiornata da quando il bimbo aveva 20 mesi…
Non saprei da che punto iniziare il mio aggiornamento. Nell’ultimo anno e mezzo è successo un po’ di tutto ed è difficile organizzare una descrizione in poche righe.
Il bimbo ha continuato a progredire, tra alti e bassi, nonostante varie preoccupazioni e difficoltà. Rimane una certa “atipicità” (non saprei come altro definirla): non sembra certo un caso di autismo (anche se in passato alcuni NPI ne avevano considerato lo spettro, senza mai scrivere nulla nero su bianco), ma non è neanche un bambino “da manuale” come mi sembrano tutti gli altri della sua età.
Se esistesse una “sindrome di Asperger” (so già la sua opinione in merito e tutta la confusione i manuali DSM / ICD, etc), io mi sentirei di descriverlo così… Sono piuttosto scettico sulle etichette diagnostiche dei manuali, ma la descrizione che si trova semplicemente su una pagina wikipedia corrisponde…
Purtroppo per varie ragioni siamo finiti per fare quello che lei ha definito “shopping psichiatrico”, un pellegrinaggio che non ha mai dato risposte e generato ulteriore confusione.
Circa un anno fa una NPI che aveva cominciato a vedere il bimbo aveva apertamente parlato proprio di Asperger, valutabile attraverso varie “sfumature” non visibili ai non addetti ai lavori, citando la teoria della mente, stati di mentalizzazione ed autocoscienza, gaussiane per mostrarci le varie forme di autismo, etc. Una NPI molto ( troppo) tecnica ed accademica, che addirittura ha detto a mia moglie che io stesso potrei essere stato (o essere?) un “Aspie”. A questo punto, per quanto mi riguarda la NPI potrebbe anche avere ragione, visto che mi ritrovo molte caratteristiche della “sindrome”….
Negli ultimi anni ho “studiato” molto la neuropsichiatria infantile, ho letto tutto ed il contrario di tutto (ricerche che si smentiscono a vicenda, posizioni di psichiatri ed anti-psichiatri, differenze tra i manuali diagnostici, etc). Il risultato è stato il mio attuale rigetto / scetticismo verso tutto ciò che studia la mente dell’uomo. Non considero più la psicologia, la psichiatria o le varie psico-xxx come scienze in senso stretto (quello galileiano) , ma come un tentativo organizzato (o disorganizzato) di conoscere il non intellegibile: la nostra mente.
Sono certo che qualsiasi test fatto da uno NPI che segue un manuale diagnostico assegnerebbe al nostro bimbo uno “spettro autistico”. Leggo in questo forum genitori che descrivono un bimbo analogo al mio e “conclamato” nel famoso spettro. A noi nessuno ha mai dato una diagnosi scritta, ci nono state solo tante osservazioni e molti colloqui, ma mai niente di scritto, eccetto il generico rapporto di una psicomotricista (di cui parlerò in seguito). A volte ho paura che nonostante tutti i pellegrinaggi stiamo mettendo la testa sotto la sabbia. A volte mi ritrovo ottimista e penso che si tratti di un bimbo che ha uno sviluppo un po’ “particolare”.
Da ora mi riferirò solo alla situazione attuale, dell’ambiente che circonda il bimbo, dei problemi quotidiani e dei possibili modi di risolverli.

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE
Si ricorderà del ritardo nello sviluppo del linguaggio, della successiva ecolalia, della voce alta e dello strano modo di parlare, etc. Tutto questo è praticamente scomparso. Il linguaggio ha continuato ad evolversi e credo che il bambino abbia un livello adeguato alla sua età. Gli piace la musica e riesce a ricordare delle canzoni, è curioso di imparare nuove parole, anche in inglese (che gli piace). Ha voglia di comunicare, di raccontare e condividere. Il problema è piuttosto che spesso risulta confusionario perché non riesce ad organizzare un racconto, volendo dire troppo in poco tempo ed essere capito subito.

SCUOLA / GIOCO / DISEGNO
Come ricorderà il bimbo ha sempre avuto una predilezione per un gioco di movimento, corporeo. Ha sempre evitato qualsiasi forma di gioco che implicasse un certo pensiero, concentrazione o applicazione di un insieme di regole. La capacità di attenzione, pur migliorata nel tempo, è sempre stata immatura rispetto alla sua età e questo comporta difficoltà nel gioco più “intellettivo” (parlo di lego o qualsiasi gioco dove si usa la testa). Anche nel disegno è maturato moltissimo, ma forse è ancora un po’ più indietro degli altri. Ora anche spontaneamente disegna qualcosa e sembra avere buona fantasia. E' molto curioso e fa domande, gli piace vedere nuovi posti ed andare in vacanza.
A scuola è partito molto svantaggiato rispetto agli altri, proprio per questa mancanza di attenzione. Ha iniziato sapendo a malapena scrivere qualche lettera. Dopo circa un mese le maestre ci hanno convocato, riferendoci delle sue difficoltà sul piano grafico e simbolico, disattenzione (insomma sviluppo cognitivo inadeguato). Ha sempre bisogno di un aiuto specifico, perché “si perde” se lasciato solo al suo compito Non ci sono problemi invece per il comportamento e l’adattamento alle regole ambientali e sociali. Tutto sommato sembra andare a scuola senza lamentarsi, anche se ovviamente preferisce stare a casa. Ci hanno suggerito di parlare con un consultorio per verificare se il bimbo ha bisogno di aiuto. Così abbiamo fatto ma i tempi di attesa risultano troppo lunghi. Una NPI ci ha suggerito di svolgere della psicomotricità che può aiutare in tutti gli aspetti dello sviluppo. Così stiamo procedendo e la psicomotricista l’ha valutato con 5 sedute, scrivendo un rapporto. Sostanzialmente non sembra nulla di preoccupante, si parla di buone capacità comunicative e relazionali, ma in generale di immaturità un po’ in tutti gli aspetti (è come se avesse un anno in meno…).
Ma dopo un inizio disastroso ci sono stati miglioramenti pure a scuola. La prima pagella di metà anno ha identificato i problemi descritti (difficoltà a portare a termine le consegne, scarsa autonomia nel comprendere le richieste) e sui quaderni si notava il commento della maestra “con aiuto”, “non compreso”, etc. Ma già a metà anno le insegnanti ci parlavano di un netto miglioramento ed ultimamente in italiano sembra andare benino. Sta imparando a leggere e scrivere in stampatello ed ora ha difficoltà nel corsivo.
Fa cose che solo 10 mesi fa mi sembravano impossibili per lui. Il problema è fargli fare i compiti a casa: le maestre ne danno molti, lui ne non ha voglia ed ogni volta eseguirli è un supplizio con pianti e tanto impegno della mamma. Dobbiamo continuamente spronarlo per finirli, aiutarlo a non perdere l’attenzione… Lui sembra continuamente distrarsi, non seguire le istruzioni e provocare chi l’aiuta fino a farlo arrabbiare. A volte mi chiedo se non sia meglio lasciare perdere e mandarlo a scuola senza i compiti eseguiti (cosa che lui non vuole) mettendolo di fronte alle difficoltà e responsabilità. Mi sembra senza senso insistere così tanto fino allo sfinimento perché finisca un esercizio che potrebbe essere finito in pochi minuti se solo stesse attento. Quando è a tavolino ha irrequietezza motoria, distraibilità, è impossibile lasciarlo da solo a svolgere ciò che gli è richiesto. Perfino la postura è quella di chi vuole prendere le distanze da quello che si sta facendo. Infine mi chiedo se il problema è la scarsa concentrazione o la scarsa intelligenza o una è la causa dell’altra.
In matematica è un disastro: credo che non abbia ancora l’astrazione del numero. Le richieste delle insegnanti sono assolutamente fuori dalla sua portata e ci ritroviamo a fargli fare dei compiti che presuppongono concetti che lui ancora non ha, nonostante tutto l’aiuto e gli sforzi. E’ come se gli mancasse la capacità o la volontà di ragionare… E’ come se si chiedesse troppo per lui e a volte penso se sia meglio continuare così (i progressi in italiano sono stati incredibili) o fermarsi e fargli ripetere un anno…
Tutte le tappe (eccetto il camminare) sono state raggiunte da lui con un po' di ritardo rispetto agli altri, ma alla fine sono state raggiunte.
A volte ci fa tenerezza, perché dice “non riesco a capire”, “quel compagno dice che sono cretino in matematica”, “ho paura di essere bocciato”… Magari in classe qualcuno lo prende in giro e la sua autostima crolla.

ATTIVITA’ QUOTIDIANE E TEMPO LIBERO
Purtroppo considerando l’impegno a scuola (compresi due giorni fino alle 1630) ed i compiti da fare non rimane moltissimo tempo libero. Quando possibile, si cerca di farlo sfogare con attività più motorie (sembra averne proprio bisogno) e lo portiamo ai giardini o in bicicletta (a volte in piscina). Ha 3/4 amichetti con cui gioca ai giardini o a casa loro (come detto mai nulla di particolarmente “calmo”). In casa la sua attività preferita è guardare i cartoni animati in tv, anche se cerchiamo di limitare questo solo quando proprio siamo indaffarati e non riusciamo a dedicargli del tempo. Se lasciato a se stesso non sembra in grado di organizzarsi un gioco autonomo (tranne che con le macchinine) e a volte “ciondola” da una stanza all’altra senza uno scopo preciso.
Mangia un po’ di tutto e non ha mai dato problemi da questo punto di vista (a parte i vizi di un bambino che si abitua a troppa scelta). Mia moglie, convinta da qualche lettura che una potenziale intolleranza alla caseina ed al glutine possa portare a disturbi del comportamento, prosegue con una dieta senza latte e derivati e con farine senza glutine. Non è mai stata provata alcuna tolleranza e francamente non credo che ci sia una correlazione tra dieta e comportamento. Probabilmente questa dieta fa bene solo a mia moglie che così si sente di fare qualcosa (il concetto di fondo è “male non fa”). Fisicamente il bimbo cresce bene e tutto sommato ha una dieta equilibrata (ovviamente la moglie sta attenta a sopperire alla mancanza di calcio ed altri elementi del latte e formaggi).
Anche per il sonno non ci sono particolari problemi: solo un po’ di irrequietezza prima di addormentarsi. Tutte le sere gli piace che gli si racconti a letto una storia con un libro illustrato e farsi fare dei “grattini” alla schiena.

RAPPORTI AFFETTIVI
Anche emotivamente è forse immaturo. A volte affettuoso Un po’ collerico e polemico (per motivi a volte banali), ma mai più con le crisi di rabbia che aveva intorno ai tre/quattro anni. E’ più legato alla mamma sicuramente, mentre io (che lo vedo nei weekend e nelle vacanze) ho migliorato il rapporto con lui. In ogni caso tende spesso a provocare quando sono insieme alla mamma, perché si accorge della tensione che c’è fra di noi (non riusciamo a nasconderlo). Devo dire che il bimbo ha una sensibilità forse esagerata, si accorge subito che qualcosa non va e se c’è tensione nell’aria. Ha bisogno di allegria e serenità intorno (ma nella vita non può essere sempre così…). Una sgridata a lui sembra una tragedia e noi ci ritroviamo spesso a non saper come gestire una situazione difficile, perdiamo la calma e ci sfoghiamo tra noi genitori.
Qualche giorno fa mi ha chiesto mentre eravamo seduti su una panchina dopo giro in bici: “papà, ma perché tu dai pochi bacini alla mamma? Tu vuoi bene a lei?” Io rispondo: “certo che le voglio bene”. E lui: “e a me?”.
Questa estrema emotività e sensibilità verso gli altri è accompagnata (sembra paradossale) ad una scarsa attenzione ai bisogni altrui: per esempio non si accorge se dà fastidio o risulta antipatico comportandosi in un certo modo.
E’ molto affezionato ai nonni ed agli zii ed instaura un rapporto con quelli che lo frequentano, anche se resta piuttosto selettivo nelle amicizie (non è socievole, è timido ed ha paura di iniziare un contatto con un altro ambino o adulto, ma una volta presa confidenza cambia tutto).

Mi rendo conto di aver scritto un resoconto un po' controverso, alternando luci ed ombre...
ma non riesco a spiegare la situazione diversamente.

Seguo da tempo il vostro

Seguo da tempo il vostro caso, davvero molto, molto analogo al nostro. E mi ritrovo in ogni singola parola di questo post che potrei tranquillamente aver scritto io relativamente a mio figlio che ha appena cominciato la prima elementare. Mi piacerebbe avere vostre notizie. Sapere, come spero, che siete riusciti a superare le difficoltà...dopo tutti questi anni mi rendo conto che a volte il confronto con realtà simili alle proprie, condividere con chi, più o meno, ha percorso il tuo stesso difficile cammino, può essere l'unico conforto...Chiedo scusa se mi sono intrufolata così bruscamente nella vostra storia.

Lieto di avere vostre

Lieto di avere vostre notizie.
Il quadro che emerge mi sembra molto umano, fra difficoltà e conquiste un bambino che va avanti e osserva e pensa e ha una vita affettiva, emotiva, relazionale, attento al mondo che gli sta intorno, sembrerebbe, anche se in maniera forse 'atipica'. Mi sembra che possa continuare ad andare avanti e fare esperienze e imparare. Forse gli ci vorrebbe una scuola tipo Montessori, ma bisogna adattarsi alla realtà, se non si può cambiare. Se uno pensa alla difficoltà di imparare una lingua straniera, da adulti, e vede come in pochi anni i bambini imparano dal nulla il linguaggio in cui sono immersi, viene da chiedersi se non si potrebbero imparare tante altre cose per esperienza, e non per 'compiti a casa'... Ma sembra utopia.

Cordialmente
drGBenedetti

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