Gentile dottore, buonasera.
Torno a scriverle dopo un po' per aggiornarla sullo sviluppo del mio bimbo che tra un mese avrà tre anni e mezzo.
Alla scuola dell'infanzia sta andando abbastanza bene. Non piange quasi mai al distacco e cerca maggiormente gli altri bambini anche se le maestre mi dicono che per adesso preferisce giocare da solo. Ma non è l'unico mi dicono. Ci sono altri bambini della sua classe che preferiscono ancora il gioco solitario.
Per quanto riguarda le attività sempre all'asilo, dimostra molto interesse per la lettura ed il racconto delle storie. La classe è andata due volte a teatro e gli è piaciuto molto anche se è rimasto tutto il tempo incollato ad una delle maestre. Le altre attività (disegno, lavoretti vari da fare con colla, carta ecc...) per adesso gli interessano poco o niente. In questi casi non è che si rifiuta ma rimane ad osservare gli altri bimbi senza lavorare lui direttamente. Se viene spronato a farlo spesso si rifiuta. Non ha ancora scoperto il disegno. Non è interessato a disegnare ed io non lo forzo in questo. Per adesso, anche a casa, preferisce altri giochi. Anche di ruolo o finzione ma mai per così dire di manualità. Mangia da solo con forchetta e cucchiaio sia a casa che all'asilo. Finalmente ha allungato i tempi di sonno al mattino ed abbiamo da poco tolto il pannolino anche la notte con successo. L'unico problema rimane la popo'... Ancora non riesce a rilassarsi sul vasino e quando deve farla anche se non ha il pannolino inizia in piedi ed ovviamente certe volte risulta di difficile gestione... Con la pipì nessun problema anche se all'asilo la trattiene e la fa con me (mamma) alle 13 quando lo vado a prendere. Una delle maestre rimane sempre ancorata ai suoi pensieri e mi fa notare che "non lavora, non disegna, vuol solo giocare e poi ancora non parla bene, ci vorrebbe la logopedia..." Ma io mi sforzo di .. non ascoltarla.. anche perché l'altra maestra mi tranquillizza su tutto e mi dice che con i suoi tempi crescerà.
Problema del momento: la disfluenza nel linguaggio. Ricorderà che le avevo scritto a novembre per questo ma in poche settimane il problema pareva risolto ed il bimbo aveva ripreso a parlare più fluido. È andato avanti così tra alti e bassi fino alla fine di marzo. Ha avuto un lungo periodo nel quale aveva perso del tutto questo problema. Poi si è ripresentato con alti e bassi ma mai in maniera accentuata. Ha migliorato tantissimo molte parole ed è sbocciato con le frasi. Adesso però, purtroppo, dai primi di aprile si è ripresentata la disfluenza in maniera davvero marcata. È vero che fa frasi sempre più lunghe ed articolate. Mette articoli, nomi, pronomi, verbi e sostantivi in modo corretto. Usa correttamente maschile e femminile, plurare e singolare ma ripete la prima parola della frase anche dieci volte avvolte. E questo mi fa davvero impazzire. Penso che si renda conto di questa sua difficoltà ed ho paura che ne soffra anche se non noto distorsioni facciali o rigidità quando parla e tiene sempre lo sguardo come fiero di quanto sta dicendo senza curarsi, pare del problema. Però sembra che faccia una gran fatica e non so come aiutarlo.
Le chiedo ancora un consiglio su come è meglio affrontare la cosa e cosa suggerire ai nonni ed a tutti coloro che si prendono cura di lui. Pensa che dovremmo intervenire con delle terapie oppure è ancora troppo piccolo? Il nostro pediatra (per altro molto favorevole a medicine e terapie in genere) ci ha detto di lasciar correre ed aspettare perché sta maturando adesso il linguaggio. Ma a me rimangono mille dubbi e mille paure. Vorrei non sbagliare perché si può sbagliare tutto nella vita ma non si può sbagliare per i propri figli secondo me e spesso mi chiedo casa è meglio per lui e non trovo la risposta. Visita NPI? Logopedia? Oppure lasciare tempo al tempo?
La ringrazio per il tempo che ancora una volta ci dedicherà.
Buona serata.
La solita mamma in ansia.