bimbo in difficoltà alla materna

Egregio Dottore,
a scriverle è una mamma molto preoccupata per il proprio piccolo di tre anni e mezzo, che per quanto allegro e solare possa essere a casa, sta vivendo un momento di enorme difficoltà a scuola ed io non so come aiutarlo.
Mio figlio, venuto al mondo dopo anni di tentativi di concepimento, è figlio unico, ultimo nipotino, coccolato e viziato dai nonni, zii e cugini che per sua sfortuna sono tutti adolescenti. Quando aveva quattro mesi di vita io sono rientrata a lavoro, trasferendomi con lui nel mio paese di origine a casa dei miei genitori, che mi tenevano il bimbo mentre ero in ufficio, e rientrando nella casa coniugale solo il week end, dove ad aspettarci c'era mio marito, un padre presente e innamorato pazzo di suo figlio.
Questo è durato fino a quando mio figlio ha compiuto 26 mesi, quando ho perso il lavoro e siamo ritornati definitivamente nella nostra casa. Durante questi mesi A. è cresciuto coccolatissimo, con uno sviluppo nella norma, forse troppo protetto e in un ambiente apprensivo, ma è sempre stato un bambino curioso, solare e testardo.
Nel frattempo il suo linguaggio procedeva in maniera lenta, ma pur sempre procedeva ed io non ne ero per nulla preoccupata. A 28 mesi non componeva ancora frasi ma si faceva capire a gesti o comunque portandoci dove voleva arrivare, e ripeteva ciò che noi dicevamo, ad esempio al comando "siediti sulla sedia" lui eseguiva il comando ripetendo "siediti sulla sedia". Per provare a stimolarlo decidemmo di iscriverlo ad un nido privato per qualche ora di mattina, facendolo rientrare per il pranzo poichè ero a casa. Da quel momento è cominciato uno scatafascio. Sempre nervoso, le maestre dicevano che sembrava un puledro indomabile, che non seguiva le attività, che aveva difficoltà di linguaggio e non era al pari degli altri. Così è passato un intero anno in cui lui non progrediva, le maestre si lamentavano ed inoltre era perennemente ammalato. Durante questo anno scolastico anche sul fronte famiglia ci sono stati parecchi momenti di tensione, poichè mio padre, a seguito di una malattia fulminate, è deceduto, ciò ha provocato in me un forte dolore, che ancora provo ma che mi ha distratto da ciò che accadeva a mio figlio. Quando poi un giorno ho rimproverato mio figlio per una sua marachella ho notato la sua reazione spropositata...si è messo in un angolo della casa a piangere disperato, spaventatissimo e inconsolabile. confrontandomi con altre mamme, è venuto fuori che i bambini di quest'asilo subivano maltrattamenti, sfociati anche in denunce da parte di alcune mamme di piccoli che, come accadeva anche ad A. piangevano di notte, digrignavano i denti, avevano crisi di panico passando accanto alla scuola e molto altro. Con l'arrivo dell'estate e con le vacanze al mare, la cosa sembrava abbastanza superata anche se il suo linguaggio rimaneva, ed è ancora oggi, molto indietro, pari ad un bimbo più piccolo, ripetitivo nei concetti, spesso alla terza persona, con parole da lui inventate. Anche il suo atteggiamento è molto infantile, vuole essere trattato come se fosse piccolissimo, coccolato continuamente, pur sapendo mangiare da solo vuole essere imboccato e accompagnato in bagno. Con l'ingresso alla materna la situazione è precipitata. Già dopo pochi giorni le maestre ci hanno convocati raccontandoci che A. non socializza, non vuole essere toccato, non segue le indicazioni delle maestre, non le ascolta finge di non sentirle se chiamato, si alza continuamente e corre per la stanza e loro non riescono a gestirlo. Inoltre non riescono a portarlo in bagno perchè lui non si lascia aiutare, si dimena e sistematicamente finisce per farsela addosso. A questo si aggiungono le difficoltà espressive e il mio rientro a lavoro, ovviamente sono completamente sconfortata e spaventata e non so in che direzione andare.
Dottore ci indichi lei la strada...da dove partiamo noi genitori? cosa facciamo? come possiamo aiutare anche le maestre che oggettivamente sono in difficoltà? cosa succede a mio figlio?

ultimi aggiornamenti

+buongiorno dottore, stamattina ho avuto un colloquio con la maestra che mi ha scoraggiata più di prima. pare che il bambino da un paio di settimane sia particolarmente nervoso, che faccia moltissimi capricci nel cambio attività, che strappa i fogli e rovescia il barattolo dei colori disturbando gli amichetti, che mette le mani nei loro piatti...insomma le peggiori cose.
quando le ho chiesto dei progressi lei ha sminuito molto la cosa dicendo che non riesce a trovare un punto di incontro col bambino, che lei ci prova tanto ma non è possibile, che in lui non riesce proprio a trovare un lato positivo.
Eppure quando la mattina lo accompagno a scuola lui è così felice dei giochi che farà, entra in classe col sorriso, si avvicina a qualche amichetto e tenta qualche approccio, a volte corrisposto a volte no. Io resto sulla soglia della porta a spiarlo, lui si avvicina al banchetto delle attività e cerca di intrufolarsi ma a volte viene respinto e allora lui va dalla maestra e le tira un braccio per richiamare la sua attenzione, ma lei ogni mattina è presa nelle sue chiacchiere con le mamme e non lo considera, allora lui si prende un giochino e va per conto suo. Quando vado a riprenderlo lo trovo sempre al suo posto, seduto, che mi aspetta buono e tranquillo e mentre torniamo a casa cerca di raccontarmi, a suo modo, cosa è successo a scuola. A volte tutto contento mi dice " ha detto la maestra sei stato bravo" e non smette di ripeterlo. altre volte col broncio e con i lacrimoni dice" la maestra si è arrabbiata".
Le ho inviato dei video, spero le siano utili per comprendere meglio mio figlio. io sono confusa, sono io che non riesco a vedere la "disabilità" di mio figlio?

Le direi che 'fidarsi e bene,

Le direi che 'fidarsi e bene, non fidarsi è meglio..." anche delle maestre, ma aspetto i video, che per ora non mi sono arrivati.

QUESTIONARIO

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

problemi in gravidanza.......NESSUNO

nascita
a che settimana 40+4.
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà)……………NATURALE CON MANOVRA DI kRISTELLER
alla nascita : 3.700, 54 CM,
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)...SEMPRE TRA 75 E 95 PERCENTILE
indice di Apgar 9/ 10. durata del ricovero in ospedale……..4 GG

Primi mesi
allattamento: materno FINO A 26 MESI E SEMPRE A RICHIESTA ANCHE PIù VOLTE AL GIORNO
svezzamento a che età 8 MESI facile
ritmo sonno veglia, orari FINO A 26 MESI SI SVEGLIAVA DI NOTTE PER ESSERE ALLATTATO
eventuali difficoltà DOPO AVER SMESSO IL SENO SONNO REGOLARE
persone che lo accudivano NONNI MATERNI

epoca successiva
alimentazione REGOLARE, MANGIA MOLTA FRUTTA E VERDURA CHE ADORA, sonno AGITATO PER IL PERIODO AL NIDO, OGGI REGOLARE,
orari e modalità (dove dorme NEL LETTONE, come si addormenta COL PAPA' CHE LO ACCAREZZA, ecc)
abitudini ( ciuccio MAI, biberon MAI, orsacchiotto NON DI NOTTE, MA DI GIORNO HA SEMPRE IL SUO CAVALLO DI PEZZA) .....

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età ....5 MESI.
primi passi da solo........14 MESI
capacità motorie attuali....SALTA, TROTTERELLA, SALE E SCENDE LE SCALE, VA SUL TRICICLO SENZA PEDALI, GIOCA A PALLA, AMA CORRERE ALL'APERTO E GIOCARE A NASCONDINO.
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età.....40 MESI SOLO PIPì, HA PAURA DEL WATER PER LA POPò

interesse e curiosità verso le persone .....LE NUOVE PERSONE GLI PIACCIONO, ATTIRA LA LORO ATTENZIONE, PRIMA CI GIOCA DA LONTANO, POI SI AVVICINA
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi....TRANQUILLA, NEI NUOVI AMBIENTI SI GUARDA INTORNO INCURIOSITO
figure principali cui è attaccato......MAMMA E PAPà
reazioni alla separazione dai genitori.... PIANGE UN Pò POI PASSA PERCHè SA CHE TORNIAMO
rapporto con le persone, adulti ...BUONO L'IMPORTANTE è RICEVERE LE COCCOLE bambini.....GLI PIACE STARE NELLA STANZA CON LORO, MA NON CONDIVIDE MOLTO
comprensione delle cose e delle richieste MI AIUTA NELLE FACCENDE E GLI PIACE COLLABORARE CON ME,SEMPRE CHE NE ABBIA VOGLIA
comunicazione dei suoi bisogni e desideri ANCHE SE USA LA FORMA SCORRETTA AI GENITORI E NONNI COMUNICA TUTTO

sviluppo simbolico
linguaggio:
(età di inizio)
prime parole .....16 MESI
due parole insieme ... DOPO I 24 MESI
uso del no e del sì .... IL NO CIRCA 16 MESI IL SI COMPARSO DA POCO
frase minima (verbo e sostantivo )....A 3 ANNI

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale SI.imitativo SI.rappresentativo )

disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi..sI USA TUTTO IL FOGLIO IN MANIERA CALCATA. omino-testone ...NO figure, casetta, ecc NO

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga ....SE DI SUO INTERESSE LUNGA ALTRIMENTI NON CATTURA PER NULLA LA SUA ATTENZIONE

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc), SEMPRE IN MOVIMENTO, VUOLE SEMPRE ESSERE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE, MOSTRA CONTINUAMENTE COSA STA FACENDO, VUOLE CANTARE CANZONCINE CON LA MAMMA, MA SE GLI SI NEGA QUALCOSA SI DIMENA, URLA E SI INFURIA
adesione a regole, orari, limiti,ORARI BEN SCANDITI E CONDIVISI DA TUTTI
obbedienza agli adulti ...VUOLE FARE SEMPRE CIò CHE VUOLE, ASCOLTA GLI ADULTI SOLO SE FANNO LA VOCE GROSSA
reazione a divieti ....SCALCIA E SI ARRABBIA
capricci, bizze
paure, fissazioni....PAURA DELLE GIOSTRINE, GLI PIACE GUARDARLE, VORREBBE SALIRCI MA HA PAURA, GLI PIACE FAR GIRARE LE RUOTE DELLE MACCHININE

scolarizzazione
asilo nido ………SI . A che età ……………28 MESI. Reazioni eventuali …………
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento.....NON PIANGE QUANDO VIENE LASCIATO, MA LE MAESTRE SI DISPERANO
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........

Composizione familiare …………..MAMMA, PAPà E LUI
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………OGNI TANTO LA NONNA VIENE A STARE DA NOI
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),.......MATTINA MAMMMA LO ACCOMPAGNA A SCUOLA, PAPà LO RIPRENDE, PRANZA DALLA NONNA E POI IL POMERIGGIO CON MAMMA
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....)......... A VOLTE SEVERE E PERMISSIVE E IN DIFFICOLTà PERCHè NON SAPPIAMO COME REGOLARCI, SE RIMPROVERARLO O IGNORARE I SUOI CAPRICCI

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc...DA POCHI MESI è DECEDUTO IL NONNO CHE LO HA PRATICAMENTE TENUTO IN CASA.
Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Altre osservazioni ……….
.....

Non sembrano esserci

Non sembrano esserci difficoltà nello sviluppo delle capacità, ma nel comportamento e nell'adattamento alle richieste ambientali. Di solito sono questioni legate all'ambiente educativo, troppo apprensivo e incerto, e a conseguenti cattive abitudini apprese, come di fare quello che vuole lui con accompagnamento di paure ansie e difficoltà nel gestire le emozioni. Se è così ci vuole pazienza e resistenza nel rimettergli le redini e nel guidarlo su una strada sicura, riconoscendo che bisogna obbedire ai grandi. Potrebbe essere utile forse una consulenza psicologica-educativa ai genitori per aiutarli a gestire al meglio la situazione.
Cordialmente

Buonasera dottore

Le scrivo a distanza di tre mesi per aggiornala sulla situazione. A seguito delle insistenti pressioni da parte delle maestre,che hanno continuato a riferirci delle difficoltà di adattamento e socializzazione del piccolo, ci siamo rivolti ad un neuropsichiatra infantile, il quale dopo aver osservato e interagito col bambino ci ha tranquillizzati dicendoci che in lui non vedeva nulla di drammaticamente patologico, congedandoci con una diagnosi di immaturità affettiva e relazionale e ritardo del linguaggio, per cui ci ha prescritto 6 mesi di psicomotricità da effettuare due volte a settimana, ma questa terapia sembra essere stata prescritta più per placare le ansie delle maestre, che per una mera necessità del bambino. Nella relazione consegnata dal neuropsichiatra c'è scritto "esame neuromotorio nei limiti della norma,si segnala la scarsa partecipazione del piccolo. Il bambino mostra discreto orientamento temporo-spaziale e cognitivo, sia situazionale che di discernimento verbale. Di umore eutimico,lieve ansia situazionale. Espressività mimico pragmatica nella norma,linguaggio verbale ipostrutturato sul piano fonetico-fonologico,lessicale e di costruzione frastica;non strutturata completamente la frase; lieve tendenza a parlare in terza persona. Rallentato ma possibile l'adattamento al setting,presente aggancio oculare e attitudine asplorativa,lievemente autoreferenziale;gioco simbolico e narrativo presente anche condiviso;si segnala una certa vaghezza relazionale,il sorriso è contestuale ma anche solipsistico,esegue le consegne su richiesta comprendendole e normoeseguendole;lievi tratti oppositivi in frustrazione".
Con questa diagnosi siamo ritornati dalle maestre le quali hanno deciso che per nostro figlio è opportuno attivare il BES. In disaccordo con loro,abbiamo accettato, almeno avrebbero smesso di insistere col sostegno, cosa che il neuropsichiatra ha appreso con una risata e alzando gli occhi al cielo. Ad oggi sembra che il piccolo a scuola sia lievemente migliorato,anche se invece di elencare i suoi progressi le maestre si ostinano ad elencare ciò che non fa...non gioca con gli altri (ma ama stare con i bambini) non vuole sedersi per svolgere i lavoretti (ma lo tovo sempre tutto pasticciato il che per me vuol dire che qualcosa fa) non vuole condividere i suoi giochi, ne disegnare..vabene queste cose le farà prima o poi...a questo si aggiunge lo psicomotricista privato al quale ci siamo rivolti, poiché il pubblico ha liste di attesa infinite, il quale dice che il bambino presenta ecolalia, linguaggio non aderente alla realtà, poca attenzione, passa da un'attività all'altra senza finalizzare il gioco ed è un piccolo tiranno (verissimo,quando non può ottenere ciò che vuole batte i piedi a terra e si arrabbia tantissimo). Insomma, lui non esclude un disturbo pervasivo dello sviluppo, poiché si diverte anche a far girare le ruote e ravanare con le mani nella cesta delle costruzioni (atteggiamenti autistici,dice).insomma, mi sembra di passare dalla padella alla brace...con l'unico inconveniente che sulla brace ci finisce un bimbo che tra due mesi compirà quattro anni. Premetto che anche io noto in mio figlio ciò che evidenzia il terapista,tranne che per il linguaggio non aderente alla realtà,poiché il bambino cerca di raccontargli delle cose che lui non riesce a cogliere poiché non lo conosce bene, ma che io comprendo benissimo e so cosa voglia dire il piccolo. Insomma,più cerchiamo di venirne fuori,più veniamo tirati dentro una rete a maglie strette che si chiama autismo.
Cordialmente

Buona l'immagine della rete

Buona l'immagine della rete in cui i pesci-bambini vengono presi...Spesso si parla di 'rete' in senso positivo, come collegamento fra le varie agenzie di aiuto e assistenza (scuole, servizi, ecc), senza accorgersi che a volte diventano delle trappole. I pescatori pensano di pescare a fin di bene, ma forse è vero il contrario e i pesci rischiano di finire nella padella.
Le direi di mandarmi quache video del bambino, per avere un'idea con i miei occhi.
Vi raccomanderei comunque di lasciar perdere "l'autismo", fantasma-rete-padella inafferrabile, e invece occuparvi dei vari aspetti che aiutino il bambino ad adattarsi e accettare i limiti, le regole e le richieste che sono essenziali per imparare a stare con gli altri . E' il passaggio fra mondo familiare, dove il bambino è il re, al mondo esterno, dove è uno dei tanti, che è difficile. Ma se uno ha difficoltà a camminare, resta indietro, ecc, non vuol dire che sia 'paralitico'! Ci sono anche tante altre condizioni e tanti altri ostacoli che possono complicare la strada. Di questi bisogna occuparsi.

Buonasera dottore, le invio

Buonasera dottore,
le invio alcuni video in cui è possibile visionare il mio bambino in situazioni di gioco, nella speranza che siano utili a renderle più chiara la situazione. secondo lo psicomotricista, al sospetto del disturbo pervasivo dello sviluppo ci può essere anche un disturbo oppositivo provocatorio, disturbo dell'attenzione e iperattività, oltre al disturbo specifico del linguaggio....insomma mio figlio è un supermercato di disturbi...oggi è oppositivo....domani provocatorio...poi troppo iperattivo....e noi genitori brancoliamo nel buio!
Adesso anche la psicomotricità, che io forse avevo idealizzato e alla quale avevo affidato troppe speranze eludendole tutte,
sembra una perdita di tempo poichè il bambino, a cui piace molto il terapista, vede come uno spazio in cui si può sfrenare, quindi ogni seduta diventa una lotta tra lui e lo psicomototricista, fatta di capricci e dispetti. eppure a casa con me o con i nonni si comporta diversamente, anche se rimane quella sua mania di far ruotare gli oggetti...se c'è una penna a tiro, la farà ruotare. il linguaggio è migliorato, la terza persona sta lasciando il posto alla rima, anche se ogni tanto si rivolge a se stesso definendosi bimbo (il bimbo è caduto, il bimbo sta ballando)
sono sfiduciata, preoccupata e confusa....comincio a pensare che mio figlio abbia sul serio un problema legato all'autismo, e che io non voglio vedere per paura di ammettere le sue difficoltà.
la ringrazio per la sua attenzione

Nei tre video il bambino è in

Nei tre video il bambino è in casa con la mamma che lo filma e parla al contempo con lui, in attesa che arrivi il papà e li porti al centro commerciale a vedere i pescioini rossi.... Lui risponde a parole, esegue qualche cosa richiestagli dalla mamma, con cacciavite e martello. Sorridente, tranquillo, forse un po' impacciato dalla situazione innaturale.
Non si vede niente di 'patologico' in effetti, direi solo che rispetto all'aspetto 'da grande' si comporta forse da bambino un po' più piccolo.
In altri due video gioca con le costruzioni di legno, sempre con la mamma che filma e parla con lui. e poi col padre con la pista di legno per il trenino.
Anche qui non si vedono particolari anomalie. Forse il bimbo è un po' annoiato e forse le 'stimolazioni' sono un po' eccessive, probabilmente per via dei filmati che rendono un po' innaturale l'interazione.
Visto che le sue abilità stanno progredendo, mi sembra, lascerei perdere i 'disturbi', che esistono solo nei manuali psichiatrici, mentre nella realtà esistono bambini che possono essere più avanti o meno nello sviluppo e possono adattarsi più o meno facilmente alle richieste del mondo esterno, degli insegnanti, dei vari operatori. Non è poi competenza dei psicomotricisti occuparsi di disturbi e diagnosi. Tantomeno ovviamente delle insegnanti. Magari queste sono in difficoltà davanti a un bimbo un po' viziato, capriccioso e testardo, ma se volevano avere a che fare solo con pecorelle o soldatini dovevano fare un altro mestiere, direi. E' vero comunque che certi bambini anche senza evidenti 'patologie' a volte mettono in crisi gli insegnanti, come scrivevo in questa pagina.
Confermo quindi quello che scrivevo qualche mese fa, tanto più dopo che l'ha visto un npi che non ha riscontrato particolari patologie. Per il sostegno e la '104' occorrono patologie fisse diagnosticate opportunamente, anche se con un certo andazzo si fa di tutto di più...
Cercate quindi, come genitori, di vedere e pensare con i vostri occhi e la vostra testa, prendendo le informazioni e sentendo i pareri necessari, però poi pensando e decidendo voi il da farsi. Cercherei comunque di capire meglio cosa succede a scuola e se è possibile non scatenare una guerra con la scuola ma neanche cedere senza resistere... Anzi forse 'resistere' senza fare molto altro è spesso il modo giusto di prendere tempo e vedere come si sviluppano le cose.

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