Aggiornamento per mio figlio alla soglia dei 4 anni

Buongiorno dottore,
torno a scriverle dopo un po' per aggiornarla su mio figlio che alla fine di novembre compirà 4 anni. Con l'estate ha fatto molti progressi dal punto di vista del linguaggio. Come ricorderà ha un problema di disfluenza che va avanti dallo scorso inverno tra alti e bassi. Ebbene con la fine dell'asilo e le vacanze al mare il problema pareva davvero risolto. Il linguaggio molto più lento e fluido. È davvero esploso con frasi complete e concetti. Eliminando quasi completamente sia il balbettare che le parole mal pronunciate oppure troncate a metà. Ha risolto il problema della cacca e già da molti mesi non ha più problemi. A settembre ha iniziato il secondo anno di materna e ... siamo tornati indietro ... Non ci va volentieri e la mattina sono sempre pianti e lamenti ed ha ripreso a balbettare vistosamente. Poi, come per magia è riuscito a recuperare il modo di parlare fluido e fino a 10 gg fa era una meraviglia. Sembrava proprio aver cambiato modo. Ha davvero pensato che il problema fosse risolto per sempre... Poi la scorsa settimana dal niente in un giorno che neppure era all'asilo ma dai nonni paterni, ha ripreso a balbettare tanto. Più che altro a parlare in maniera rigida e tesa. A scatti. È da una settimana va avanti così. Un giorno meglio. Un giorno peggio. Usa ancora il ciuccio ed ho pensato che quel giorno (siccome con i nonni paterni il pomeriggio si addormenta senza. Dicono loro che non lo chiede e quindi non glielo danno - per loro è grande e ne può fare a meno) abbia "sofferto di astinenza da ciuccio". Ma credo sia un po' troppo
poco per giustificare tutto questo. Fatto sta che quella sera era davvero in difficoltà. Come non lo avevo mai visto. Poi dal giorno dopo piano piano è tornato al suo standard. Purtroppo non perfetto in questo periodo ma comunque meglio.
Quello che però mi preoccupa maggiormente adesso, più che il balbettare, è la rigidità e la tensione che si avverte quando parla. Si vede anche nel volto e poi spesso gira e rigira i polsi velocemente oppure apre e chiude le dita delle mani mentre "insegue" la frase. Temo per questo e non capisco se sia legato alla balbuzie o se sia un nuovo problema nel suo sviluppo. Soprattutto lo fa quando è teso per qualche motivo oppure quando è stanco o quando gli scappa la pipì e non lo vuol ammettere. Ieri siamo stati ad una festa di compleanno. C'erano 7/8 bambine ed è rimasto tutto il tempo incollato a me. Inoltre c'era un cane (altro suo rande terrore) e fino a quando non lo hanno portato via è stato in tensione estrema. Entrando nella stanza quasi tremava. Poi quando sono andati via tutti ed è rimasto con una sola bimba che conosce meglio per altro, si è come sciolto. Ha mollato la tensione ed è andato con lei ad esplorare la casa. Non ha avuto più problemi. Hanno liberato il cane e, pur rimanendo distante, mi ha detto di non aver avuto paura. Solo nel parlare è rimasta un po' la rigidità che peggiora la balbuzie...
Insomma sembra proprio che non sappia controllare le emozioni. Ne quelle belle (la balbuzie aumenta anche quando è euforico è felice per qualcosa) ne quelle brutte.
Abbiamo contattato una logopedista (tra l'altro prima di questo peggioramento) perché comunque pensiamo che possa aiutarci in merito alla balbuzie. Abbiamo appuntamento in settimana noi genitori soltanto per un colloquio. Poi vediamo.
Non so che pensare. Più che altro per questa sua ansia, rigidità nel parlare e per questi movimenti delle mani che ha iniziato a fare. Non dovrebbe migliorare invece?? Penso che ha quasi 4 anni e fa già il secondo anno di materna..
Attendo come sempre un suo parere dottore. È la ringrazio.
Buona serata.

Gli alti e bassi e gli

Gli alti e bassi e gli incidenti di percorso sono abbastanza normali nello sviluppo, come le soste in stazione di servizio durante un viaggio. Il problema è se poi ci si ferma e non si riprende il viaggio. Per ora l'ha sempre ripreso, mi pare.
Il problema, dalla descrizione, è principalmente psicologico, l'ansia sollevata da diverse situazioni (distacco dai genitori, confronto con altri coetanei,...), di per sè 'normale' entro certi limiti, prende in lui la strada del disturbo alla verbalizzazione e la tensione e irrigidimento potrebbe essere secondari a questo.
La logopedia solitamente insegna dei sistemi per facilitare l'eloquio, nelle persone in cui la balbuzie si è stabilizzata (vedi il film su Giorgio V..., 'il discorso del re'); ma a quattro anni forse è ancora prematuro, visto poi che gli episodi finora sono passati da sè.
Eventualmente bisognerebbe valutare un po' approfonditamente le possibili 'cause' dell'ansia del bambino, guardando magari se ci sono aspetti ambientali, organizzativi, dinamiche familiari, ecc, che ostacolano un 'traffico' più normale e portano a questii 'ingorghi' periodici.
Se volete provate a guardare la vostra situazione e descriverla, magari si può intravedere qualcosa e modificarlo per facilitare lo sviluppo del bambino.

Ha ragione

Grazie per la veloce risposta dottore. In effetti ha ragione. Bene o male e con i suoi tempi è sempre andato avanti per ora. Sono sempre stata d'accordo con lei per la logopedia e mi sono sempre opposta anche contro il consiglio della maestra di asilo lo scorso anno. E fino ad adesso ho avuto ragione perché è progredito tanto. Adesso però penso che vorrei sentire il parere di uno specialista del linguaggio più che altro per capire come è meglio comportarsi noi e che "esercizi" poter fare con il bimbo. Ho messo le virgolette intendendo che il tutto debba rientrare nel normale contesto quotidiano e nel gioco.
Le riporto di seguito la settimana tipo del bimbo per avere un suo parere riguardo alla sua ansia.
Al mattino il bimbo si sveglia da solo intorno alle sette. Si crogiola poi un pochino nel lettone con noi. A volte solo coccole certe volte vuol leggere un libro o sentire una storia. Poi passiamo dal bagno per pipì e toilette e dopo colazione tutti e tre insieme. Mangia yogurt fatto in casa con marmellata e cereali. Spesso vuol sfogliare un libro mentre mangia e va un po' spronato a sveltirsi, altrimenti si incanta e per far colazione ci mette un'ora...
Usciamo di casa con grembiule e zainetto intorno alle otto e trenta ed io (mamma) lo accompagno all'asilo che si trova a circa 5 minuti di auto. Da quando è re iniziato l'asilo esce sempre protestando e spesso piangendo. Dice che non ci vuole andare. Che vuole una maestra e non l'altra perché non gli piace ed urla sempre. In auto si calma un po' e chiacchieriamo ma poi quando arriviamo al parcheggio inizia a piangere e così entra all'asilo continuando a mugolare che vuole la maestra C e non l'altra. Quando trova C lo lascio mugolando e piagnucolando. Quando trova l'altra maestra lo lascio che piange forte. In queste settimane di asilo (2^ anno quest'anno) le maestre mi dicono che si calma subito e sta tranquillo. Sempre molto solitario, preferisce osservare piuttosto che buttarsi nella mischia. Alle dodici mangia alla'asilo. Mangia un po' di tutto da solo con forchetta e cucchiaio. Alle 13 io (mamma) lo vado a riprendere. Solitamente esce visibilmente felice che sono tornata. Andiamo quindi dai nonni. Lunedì, giovedì e venerdì da quelli materni che abitano a 500 mt dall'asilo. Martedì e mercoledì da quelli paterni che stanno in un paese vicino. Circa 15 minuti in auto dall'asilo. Il bimbo si trova bene da entrambe le coppie di nonni ma non nega di dirmi ogni volta che vuol andare da A e L che sono i nonni materni. Adora mia mamma e la cerca sempre. Ogni giorno quando si sveglia chiede se andiamo all'asilo e poi chiede dov'è sono i nonni e se vengono a prenderlo. Quando gli dico che andiamo all'asilo oppure che è festa e ci sono mamma e babbo protesta e dice che vuole nonna L. Quando poi però è festa dopo un attimo è ben lieto di stare in casa con noi. Come detto dopo l'asilo arriviamo a casa dei nonni di turno. Quando andiamo da quelli materni solitamente arriva allegro e si mette a giocare. Poi arriva uno zio che adora e gioca con lui. Noi grandi mangiamo e li protesta un po' perché vorrebbe che stessimo con lui ma gli passa subito. Dopo circa un'oretta io vado a lavoro (il padre lavora distante ed a pranzo non torna. Rifletto ora che ha smesso di tornare a pranzo lo scorso anno a novembre in seguito ad un cambio di lavoro ed in quel periodo è iniziata la disfluenza nel linguaggio). Quando andiamo dai nonni paterni i tempi ed i modi sono gli stessi. Ovviamente non vede lo zio. Quando arriviamo è più nervoso e fa un po' di storie prima di mettersi a giocare oppure a tavola con noi x smangiucchiare un po'. Dopo che sono uscita di solito guarda pochissima TV e poi va a letto. Si addormenta con il ciuccio ed una storia(anche se i nonni paterni mi dicono che non lo chiede e loro non glielo danno). Dorme fino alle cinque circa (quindi un due ore e mezzo circa). Si sveglia sempre bene. Fa merenda (frutta, schiacciata o pane e pomodoro) mentre guarda un po' di TV. Poi gioca tranquillo ed i nonni lo accompagnano a casa intorno alle 19.30. In estate dopo la merenda esce. Con i nonni materni va ai giardinetti vicino casa dove conosce l'ambiente ed i bambini quindi è contento e si diverte. Con i nonni paterni sta in giardino o nell'orto con loro. Una volta rientrato a casa la sera fa la mini bizza quando i nonni se ne vanno perché gli dispiace. Poi guarda un po' di TV o qualche libro o gioca. Verso le otto e trenta ceniamo e li ci sono parecchie bizze. Fa storie per mangiare. Va spronato, pregato. Vuole la TV accesa i un libro o un gioco. Dopo cena doccia con babbo (gli piace tantissimo!). Poi mezz'oretta di cartoni e nanna intorno alle 22.30. Si addormenta nel lettone con babbo e mamma ed il babbo gli legge un libro. Di solito sempre lo stesso x lunghi periodi. Poi lo trasferiamo nel lettino in camera sua dove di solito dorme tutta la notte. Solo se si sveglia chiede di venire nel lettone.
Io sono una mamma molto ansiosa ed iper protettiva. Il padre è l'esatto contrario e mi accusa di soffocarlo e di tenerlo sempre sotto osservazione. Litighiamo spesso per questo e per mille piccolezze a volte. Io sono più permissiva. Lui più severo. Io ogni tanto lo imbocco per terminare l'agonia della cena ed il padre protesta. Pretendiamo molto dal bimbo. È sempre stato tranquillo ed educato e spesso ci dimentichiamo che ha solo 4 anni. Io sbaglio perché commento spesso sempre tra i denti però i suoi comportamenti o pseudo problemi ed il padre spesso si arrabbia e magari si allontana se è con noi. Io lo imploro sempre di non litigare davanti al bimbo ma spesso, purtroppo, la tensione traspare.
Nel fine settimana, non l'ho detto, il bimbo sta con noi. Cerchiamo sempre di fare qualcosa, di uscire e fare gite che al bimbo piacciono tanto e durante le quali è spesso un ometto. Quando si ammala o non c'è l'asilo vengono a prenderlo i nonni di turno è sta con loro.
Questo è tutto dottore. Mi scusi per la lungaggine.
Spero che potrà aiutarmi a vederci meglio per migliorare la gestione ed aiutare mio figlio a vincere l'ansia.
Buona serata.

PRECIZAZIONI

Bongiorno dottore, vorrei di seguito precisare alcuni punto del precedente post che ho valutato rileggendo quanto ho scritto:

- Io sono una mamma molto ansiosa ed iper protettiva. Il padre è l'esatto contrario e mi accusa di soffocarlo e di tenerlo sempre sotto osservazione. Intendo dire che mio marito mi accusa di soffocare ed osservare troppo il bambino.
- Litighiamo spesso per questo e per mille piccolezze a volte. Io sono più permissiva. Lui più severo. Io ogni tanto lo imbocco per terminare l'agonia della cena ed il padre protesta. Intendo dire che mio marito non è d'accordo e vorrebbe che il bimbo mangiasse tutto da solo a costo di pianti, proteste e pancia un po' vuota. Mi rendo conto che sarebbe anche giusto ma per una mamma è impossibile pensare di mandare il figlio a letto a pancia vuota e poi non sempre la sera (dopo una giornata di lavoro) hai sempre la pazienza che serve per "superare una cena".
- Pretendiamo molto dal bimbo. È sempre stato tranquillo ed educato e spesso ci dimentichiamo che ha solo 4 anni. Io sbaglio perché commento spesso (sempre tra i denti però) i suoi comportamenti o pseudo problemi ed il padre spesso si arrabbia e magari si allontana se è con noi. Io lo imploro sempre di non litigare davanti al bimbo ma spesso, purtroppo, la tensione traspare. Io cerco di non replicare mai quando il padre mi fa notare che sbaglio oppure fa certe osservazioni sul mio comportamento sbagliato. Ha ragione spesso ma, per il bene del bambino, mi sforzo di non replicare perchè non voglio litigare davanti al piccolo. Ma alla fine forse è peggio perchè il padre mi accusa di non ascoltarlo nemmemo e spesso se ne va sbattendo piatti e porte. In questi casi il bimbo mi chiede: "dice a me?". Ed io lo rassicuro che stava parlando con la mamma.

Aggiungo, ma è inutile dirlo, che (come detto anche in ogni consulto precedente) il bambino:
1) è molto molto mammone. Per ogni problema piccolo o grande, per ogni piccola delusione cerca sempre e solo la mamma.
2) adora suo padre, lo cerca e ne "patisce" un po' la voglia. In questo periodo un po' ansioso ha perso il gusto del gioco con il babbo. Anche per mancanza di tempo, purtroppo.
3) vive con il "freno a mano tirato". Perde un sacco di tempo a rimuginare, pensare, dire e ridire. Si ricorda eventi anche molto lontani per la sua memoria, che lo hanno impressionato nel bene e nel male. Riflette tanto, troppo per avere 4 anni.
4) non riesce a gestire le emozioni. Neppure quelle belle a volte.
5) interagisce benissimo con gli adulti. In molti mi hanno detto che è cambiato. E' diventato aperto e spigliato. Tutta un'altra cosa con i bambini. Ancora li teme. Gli sfugge. E' combattuto perchè vorrebbe buttarsi e giocare con loro ma ha troppa paura. E si tira indietro. Quindi spesso si arrabbia e piange. Proprio perchè non riesce a lasciarsi andare secondo me. Se ne rende conto e ne soffre.

Spero di essere stata abbastanza chiara.
Grazie ancora per l'attenzione e saluti.

Mi sembra che dal quadro

Mi sembra che dal quadro emerga una situazione appunto di iperprotezione che a volte, invece che dare sicurezza, impedisce di fare le esperienze necessarie a trovarla, mettendosi alla prova e superando le difficoltà compatibili con lo sviluppo e le forze del bambino. Rispetto alle vostre 'liti' eviterei di pensare a chi ha ragione, o meglio forse ce l'avete tutti e due nel senso che ognuno vede una parte della realtà ma non l'altra e potrebbe essere utile integrare le diverse visioni invece che contrapporle e trovare una via di mezzo.
Capisco che voglia avere un parere specifico, ma la balbuzie nei bambini non è un problema di linguaggio, ma di ansia e, nonostante quello che si crede, la logopedista non è la specialista di riferimento - a parte le eccezioni individuali. Dovrebbe esserlo lo psicologo o npi esperti in bambini piccoli: purtroppo è una figura che si trova molto meno facilmente delle logopediste o psicomotriciste cui tutti i bambini sono inviati quasi di routine, a mio avviso per mancanza degli specialisti specifici. E' un po' il discorso che vale per odontoiatri/dentisti, fisioterapisti/ortopedici o neurologi,ecc.

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