parere su EEG

Buongiorno.
Vi scrivo in un momento di grande sconforto e smarrimento.
Cercherò di essere breve.
La mia bimba, di 4 anni e tre mesi, fino a tre giorni fa sanissima (mai neppure una bronchite), socievole, empatica, sensibile, allegra, molto ricercata dagli amichetti, generosa, senza problemi di socialità (ha cambiato asilo quest'anno, a settembre, trovandosi in una classe nuova e già compatta al secondo anno di materna ed integrandosi perfettamente dal primo giorno), ha avuto, per l'appunto tre giorni fa, all'asilo, un episodio di "disturbo del contatto": si è detta troppo stanca, si è messa con la testa sul banco e poco dopo non rispondeva più alle domande (se non con un flebilissimo cenno della testa in senso affermativo o negativo), era rallentata dal punto di vista ideomotorio, con iniziale parziale irrigidimento, poi con ipotonia, senza totale perdita di coscienza, pallidissima.
La cosa si è risolta spontaneamente in circa 15 minuti, poco prima dell'arrivo dell'ambulanza, subito chiamata dalla scuola.
Al Pronto Soccorso appariva vigile, reattiva, ben orientata nello spazio – tempo.
La bambina ricorda l'episodio dicendo che aveva solo troppo sonno e che aveva udito ovattato.
Su suggerimento del PS, il giorno seguente effettuiamo una EEG.
Questo il referto del tracciato di veglia e sonno:
ritmo di fondo a circa 7 Hz, posteriore e reageten, commisto a sporadiche onde theta. SLI inefficace. In sonno grafoelementi ipnici normorappresentati. Presenti in sonno isolate anomalie parossisticche di ampie punta-onda lenta sulle derivazioni occipitali sinistre.
Conclusioni
Anomalie parossistiche posteriori sinistre in sonno
Il quadro elettroclinico depone per una possibile crisi a semeiologia occipitale.
Per adesso non cono stati prescritti farmaci, nell'attesa di controllare l'evolversi del quadro clinico.
Il neurologo non ha escluso nuove crisi, eventualmente anche con componente motoria (nel qual caso, se si prolungassero oltre i 5 minuti, suggerisce Micropam endorettale).

Il mio stato d'animo credo lo comprendiate.
Non dormo da tre notti e le informazioni che raccolgo mi dicono tutto ed il suo contrario.
Vorrei segnalare per completezza del quadro (ammesso che siano notizie correlate all'episodio, chiedo lumi anche in tale senso):

1) che il papà della piccola soffre di gravi apnee notturne per cui ha un sonno molto, molto rumoroso e la piccola spesso si sveglia già stanca (dormono in camere separate dall'esodio dell'altro giorno e infatti da allora mi pare più riposata al risveglio),

2) il giorno dopo l'episodio la bimba ha avuto episodi ripetuti di vomito e diarrea (gastroenterite?), la qual cosa mi è stato spiegato dal neurologo potrebbe aver contribuito a scatenare la crisi (è possibile?),

3) lo zio ed il cuginetto paterni della piccola hanno sofferto nell'infanzia di convulsioni febbrili,

4) la mia bimba ha camminato da sola a 14 mesi, mentre col linguaggio è stata un po' più tardiva, iniziando un lessico comprensibile, grammaticalmente corretto e completo ad oltre tre anni (recuperando da allora con grande velocità),

5) è stata concepita grazie alla procreazione assistita,

6) nei primi mesi di vita ha sofferto di reflusso gastro esofageo lieve, allattata al seno e senza problemi di accrescimento.

7) dall'episodio dell'altro giorno la vedo più stanca durante il giorno, in carenza di sonno (ha ripristinato i pisolini pomeridiani che aveva abbandonato da mesi), e non so però se attribuire questo fatto alla debolezza post virus gastroenterico ed al conseguente digiuno di un giorno e mezzo.

La direttrice scolastica dell'asilo ha già detto che si augura che queste crisi siano limitate nel numero, dato che da protocollo loro devono chiamare il 118, se la bimba è incosciente (e quindi? Se invece avesse tre crisi/mese? A parte che inizierei a somministrarle i farmaci, come mi ha già anticipato il neurologo...ma loro possono in qualche modo osteggiare la frequenza della bimba a scuola, discriminarla magari chiedendo un sostegno, o che so io?)

Dalle mie ricerche mi pare di aver capito che il cosiddetto “piccolo male” (a parte che in genere, correggetemi se sbaglio, non ha manifestazioni che si prolungano per un quarto d'ora) deriva da attività parossistiche bilaterali, e non solo destre o sinistre, quindi l'ipotesi “migliore”, quella con prognosi più incoraggiante, la vedrei da scartare...

Non so cosa pensare, cosa aspettarmi, tutto un castello di sogni, di futuro, di felicità è, non dico crollato, ma sicuramente stato brutalmente scalfito da questa doccia fredda, ho già iniziato ad avvertire l'insegnante di teatro, quello di nuoto, le mamme dei bimbi con cui a volte si intrattiene nel pomeriggio, che potrebbe capitare di nuovo una cosa simile (ed anche di peggio?).
La mia piccola ha, di fatto una qualche disabilità, adesso?
L'idea di somministrare psicofarmaci ad una esserino come quello mi prostra come non riesco ad esprimere a parole.
In sintesi: per quanto io mi informi freneticamente, non essendo una addetta ai lavori, non capisco fino in fondo il significato del referto dell'EEG, correlato all'episodio sopra descritto.
E' vero che si tratta di una forma che si manifesta per lo più in fase di addormentamento e di risveglio?
Può essere classificata come "epilessia a parossismi occipitali"? (è la definizione, fra quelle trovate, che più mi pare si avvicini alla situazione della bimba).
E' benigna? In genere passa con la crescita?

Chiedo un aiuto, un parere, una casistica (per quanto io cerchi riscontri, i casi in cui mi imbatto sono per lo più di cosiddetto “piccolo male”).
Grazie infinite fin da adesso.

Mi sembra che la situazione

Mi sembra che la situazione sia stata affrontata correttamente. Una crisi epilettica non fa porre automaticamente una diagnosi di epilessia, anche con un EEG alterato. Può essere appunto associata ad eventi scatenanti, febbre, infezione o altro, o essere la manifestazione appunto di un'epilessia di qualche tipo. Solo gli eventi successivi ed eventualmente altri esami - solitamente la risonanza magnetica per escludere altre cause- chiariranno le cose. E' inevitabile che i genitori si preoccupino però è bene che reggano la loro ansia per poter affrontare al meglio la situazione e aiutare anche la bimba a farlo. Non è affatto detto che il futuro sia compromesso, ma bisognerà reggere l'incertezza nei primi mesi, in attesa che la situazione si chiarisca. Informarsi è utile sicuramente ma a volte uno viene precipitato nel panico, non sapendo come orientarsi. Le consiglio di porre le sue domande a chi cura la bambina e di farsi dare le informazioni necessarie. Avrà così modo anche di valutare se fidarsi o no. Attenzione però al rischio di iniziare una serie di visite che magari possono confondere invece che aiutare. Le indicazioni date finora mi sembrano corrette, vale la pena seguirle e armarsi di forza e pazienza, sperando che tutto si risolva al meglio.
Cordialmente
drGBenedetti

grazie

Egregio Dottore,
nel ringraziarla per la cortese e tempestiva risposta, le faccio una ulteriore domanda: se ho ben capito la RM è indagine diagnostica dirimente, per avere un quadro clinico il più chiaro possibile.
Data l'età della bimba (4 anni), e la sua conseguente scarsa collaboratività, in questi casi l'esame si effettua in sedazione?
E' urgente, a parer suo?

Grazie ancora.

L'esame si effettua in blanda

L'esame si effettua in blanda sedazione, perchè il bambino non si muova. Nel sospetto di epilessia è un esame che di solito si fa, nella mia esperienza.
Cordialmente
drGBenedetti

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