La neuropsichiatra ci ha messo in allarme

Gentile Dottore,
ho deciso di rivolgermi a lei per avere un secondo parere su una diagnosi ricevuta per il mio bambino da una neuropsichiatra infantile, alla quale mi sono rivolta per un ritardo del linguaggio. Il mio bimbo ha 16 mesi e 20 giorni. Vive con me e mio marito, rispettivamente 33 e 35 anni.Nessun tipo di problema in gravidanza. Nascita a 39+1, parto naturale. Peso 3 kg e 600 g, altezza 51 cm, indi.ce di apgar 9. Ricoverato in neonatologia per valori della pcr alterati, ma tutto risolto dopo 6 giorni di cura antibiotica. Allattamento materno , esclusivo fino al 5 mesi, dopodiché abbiamo iniziato con le pappe, che ha mostrato fin da subito di apprezzare. Biberon al posto del seno ad 8 mesi, con grande facilità Ha sempre avuto un buon appetito, finendo sempre il piatto. Ha sempre fatto un pisolino di un’ora la mattina, uno al pomeriggio, e poi di fila la notte, dalle 10 circa fino alle 7/7.30 del mattino. È stato sempre accudito da me fino ai sei mesi, quando sono rientrata a lavoro, poi dal padre, e se capitavano delle ore in cui entrambi eravamo a lavoro, dalla nonna materna. Si è sempre addormentato da solo, appena mostra segni di stanchezza, lo mettiamo nella culla e lui si addormenta. La nonna invece lo addormenta in braccio cantandogli le ninna nanne. Non prende il ciuccio, ma ciuccia il pollice per consolarsi ed addormentarsi.
sviluppo psico-motorio: seduto da solo tra i sei e sette mesi, primi passi da solo tra i 12 e 13 mesi . attualmente cammina, corre ma non spedito,inciampa spesso e sta iniziando d arrampicarsi. Ha ancora il panno. È sempre stato molto socievole, sorride, dopo pochi minuti che prende confidenza gioca e sorride anche con persone appena conosciute. Se portato in un ambiente nuovo, dapprima cerca me, intimidito, ma dopo poco inizia ad esplorare cose e persone. Le sue figure principali siamo io, il papà, i nonni, la madrina e la zia materna. Quando io o io marito andiamo a lavorare, piagnucola ma per poco, una volta che chiudiamo la porta. Lo stesso accade con chiunque vada via da casa, specialmente se ci ha giocato e si è divertito. Quando portato al parco, mostra interesse verso gli altri bimbi, sta in mezzo a loro se stanno condividendo un comune centro di interesse, adora lo scivolo e l’altalena. Ama rincorrere e farsi rincorrere. Capisce tutto. Qualsiasi cosa che diciamo. Se per esempio non parliamo direttamente a lui di un oggetto ma lo sente nominare, spesso lo porta o fa qualche gesto o verso che ci fa capire che ha colto il termine (ad esempio il rumore dell’aspirapolvere “vvvvvvvvvvvvv”). Il problema è la comunicazione dei desideri e bisogni. È stata proprio la neuropsichiatra a farci notare che il suo indicare è fine a se stesso. Non c’è triangolazione e non condivide. Ha uno scarso contatto oculare. Se indica qualcosa, non ci guarda per condividere con noi il centro dell’interesse, ma noi che siamo sempre presenti commentiamo ciò che ha indicato. Per questo non ci avevamo fatto caso. Nella visita è stato lasciato solo per un’ora, e solo due volte si è avvicinato a me e al papà per farci vedere un oggetto. Ma la neuropsichiatra ha notato che ce l’ha solo messo in mano e poi è scappato via, senza aspettare il nostro commento. Quando vuole qualcosa che non è alla sua portata, piagnucola indicandolo ma non ci guarda, non triangola. E se lo ignoriamo, mette il dito in bocca e abbandona l’impresa. Non viene mai a chiederci aiuto. O riesce da solo, o rinuncia. Ultimamente mostra scarso interesse per il cibo e sta mangiando pochissimo. Lo sviluppo simbolico è presente. Se mangia qualcosa che gli piace, fa il gesto del buono, ma non sempre ci guarda. Così per il resto. Quando esce fa ciao con la manina guardando la porta, ma non saluta chi sta lasciando all’interno. Se ha qualche oggetto tipo una bottiglia o un cucchiaio, fa finta di dare da mangiare ai pupazzi, mimando e facendo “aaaaaaaah”, come per stimolarli ad aprire la bocca. Se qualcuno è di spalle, lui va a toccarlo per attirare l’attenzione, ma appena la persona si gira lui va via a cercare altro. Non comunica nulla. Beve pochissimo. Siamo sempre noi a proporgli l’acqua, sembra che non abbia mai gli stimoli della fame e della sete. Ha detto mamma per la prima volta a pochi giorni dal compimento del 15 mese, poi lo ripete raramente dice “ma”, a volte tace per giorni. Ha detto anche papà, ma solo in due rari casi, poi più nulla. Non fa il verso di nessun animale, ma se gli chiedi di indicare nel seggiolone o in un libro quali sono, li conosce tutti. A volte non indica ma guarda verso l’oggetto che gli chiediamo di individuare. Fa n con la testa, e mima il “no” con il dito per le cose che non deve toccare. Fa finta di scaldarsi le mani davanti alla stufa, si pettina e pettina noi su richiesta, mette qualcosa sul capo sia a lui che noi se gli chiediamo di mettere il cappello. Lo fa anche senza che venga richiesto ai suoi pupazzi. Se gli dico: “fallo vedere a mamma”, lui viene e mi mostra ciò che ha in mano. Reagisce se suona un cellulare, il campanello, e se bussano alla porta va ad aprile. Ha una buona manualità negli incastri, toglie e rimette il tappo dalle cose con molta facilità, gioca con le macchine facendole correre, ce le tira, e cosi con la palla, la calcia e aspetta che gliela tiriamo noi. Appena vede una matita o un pennarello vuole scarabocchiare, e impugna la penna con il pugnetto. Non si interessa per più di 5 minuti alla stessa attività. Vuole sempre cambiare, non è costante e si scoccia subito. Diventa capriccioso se gli togli dalle mani un oggetto a lui non adatto, piange per poco, poi dito in bocca e amici come prima. Gli limitiamo molto la televisione perché si incanta molto volentieri, soprattutto con Masha e Orso. Altre volte invece preferisce stare con noi anche se la tv è accesa. È sempre alla ricerca del telefonino, ne è affascinato, e imita spesso il parlare al telefono mettendosi anche solo la mano all’orecchio, facendo versi “eeeh eeeh eh” ma mai guardando verso di noi, solitamente fissa il vuoto. La neuropsichiatra ha detto che bisogna lavorare sulla triangolazione e valutare con il tempo come si evolve la situazione, ma che ci sono alcune avvisaglie che potrebbero far pensare allo spettro autistico. io vorrei più che altro sapere come devo muovermi, non voglio entrare nel circolo vizioso delle visite mensili per sentirmi magari dire che nessun progresso è stato fatto. Inoltre mi sento impotente, perché mi sono state fatte notare questi segnali che non avevo mai individuato come un problema.

Mi scusi

Mi scusi ma non ho capito il senso di questa risposta. Potrebbe essere più esplicito?

Aggiornamento

Gentile Dottore, la aggiorno dopo la seconda visita di controllo dalla neuropsichiatra: la dottoressa ha notato che ora il bambino triangola e cerca la nostra approvazione, guardando di più negli occhi gli interlocutori, dottoressa compresa. Non ci ha dato un altro appuntamento ma mi ha lasciato il nunero per farci sentire in caso di dubbi, soprattutto perché è molto preoccupata per me, che non riesco a stare tranquilla. Quando sono uscita dall' ambulatorio, una settimana fa, ero la mamma più felice del mondo, ma subito sono arrivati altri segnali che mi hanno mandato in panico: il bambino ha iniziato a camminare in punta di piedi e a fare uno strano movimento con la mano, contraendo le dita soprattutto quando ha una reazione forte per qualcosa che accade. Inoltre ha degli atteggiamenti altalenanti: un giorno gioca tranquillo in compagnia di altri bambini, il giorno dopo sembra indemoniato, si dimena se gli prendono la mano per portarlo da qualche parte e se lo forzano si difende morsicando. Ha sviluppato una forza impressionante, e i suoi unici gesti di contatto con noi genitori sono graffi e pizzichi fortissimi, tanto che dobbiamo sgridarlo per farlo smettere. Non vuole più essere imboccato, e infatti mangia molto meno perché con il cibo preferisce giocarci. Ancora, si sta isolando semprr di più, in casa non ci cerca quasi mai, gioca da solo. Poi magicamente arriva qualcuno e gli porta tutti i giochi per farglieli vedere. Continua a non dire una parola, neanche mamma, ma sta sillabando di più rispetto a prima. A tavola è abbastanza interattivo, chiede quallo che vuole indicando e guardandoci negli occhi. A me in quanto mamma non mi considera r non mi cerca, gli sono indifferente, e questo mi distrugge. Ho una confusione in testa e non so più a cosa pensare, da chi portarlo, come correggere questi suoi atteggiamenti o come stimolarlo, visto che non si interessa a niente. Quando mi siedo vicino a lui e cerco di parlare di ciò che stiamo facendo evita proprio di guardarmi in faccia. Cosa posso fare?

Pur con i limiti della

Pur con i limiti della distanza, resto esterrefatto di quanto riportato. Le 'triangolazioni' le farà quando andrà a giocare a calcio, o se diventerà geometra... Quanto descritto lo mostra come un bambino di 16 mesi assolutamente nei limiti della norma che fa le sue esperienze e sperimentazioni ed è all'inizio della sua strada di conoscenza del mondo delle cose e delle persone. Lasciatelo fare liberamente, con i limiti e i 'no' necessari, pochi ma buoni, e badate soprattutto a capirlo e conoscerlo e farvi capire e conoscere in modo da stare insieme con piacere reciproco e scoprire la possibilità di intendersi e comunicare le cose che una ha nella testa. Le parole seguiranno un po' alla volta. Non cercate di 'insegnargli', lasciategli scoprire da sè ( ovviamente in condizioni di sicurezza ) e siate disponibili a ricevere le sue comunicazioni, in qualsiasi forma arrivino, anche se quadrate o rotonde invece che triangolari, se mi passate la battuta. Dateci notizie fra qualche mese
Cordialmente

Forse potrebbe andare Lei da

Forse potrebbe andare Lei da quella dottoressa per essere aiutata a stare col bambino. Spesso lavorare insieme con mamma e bambino ( e magari a volte anche papà), aiuta i genitori a migliorare le cose.

Mi scusi

Mi scusi ma non ho capito bene il senso della sua risposta. Potrebbe essere più chiaro?

Non diceva che la dottoressa

Non diceva che la dottoressa e' molto preoccupata per Lei? Se ci andasse col bambino, mettiamo una volta al mese, potreste vedere insieme l'evoluzione del bambino e Lei sarebbe più tranquilla. Almeno nella mia esperienza spesso succedeva così.

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