consulto di npi

Egr. Dott. Le scrivo per chiedere un consulto su mio figlio di 26 mesi.
Dopo la nascita del mio secondogenito (novembre2016) io e mio marito abbiamo notato dei comportamenti strani di mio figlio.
In particolare il bambino sembrava assente, triste e iniziava a fare cose strane (camminare sulle punte, girare su sé stesso). Leggendo su internet abbiamo appreso che erano sintomi di autismo infantile, per cui abbiamo chiesto una visita neuropsichiatrica infantile.
Al Niguarda dopo due controlli con il npi e tre osservazioni di psicomotricità la diagnosi è stata di difficoltà di interazione e comunicazione.
Attualmente mio figlio ripete diverse parole, ma a volte lo fa fuori contesto.
Per quanto riguarda il gioco è migliorato sotto certi aspetti, in quanto in precedenza si limitava a girare le ruote delle macchinine, mentre adesso le fa correre.
Sotto il profilo della comunicazione è carente, in quanto non dice se ha fame o sete e quando desidera qualcosa non indica ma mi prende la mano e mi porta verso l'oggetto che vuole e lo guarda.
Quando lo porto al parco insegue gli uccelli, ma poi si fissa a fare cose strane, per esempio lanciare sassi nello stagno e non vuole più smettere.
Se lo porto nell'area giochi con altalene e scivoli, lui si allontana e va a vedere il fiume che scorre.
Fino a qualche mese fa amava andare sull'altalena, mentre adesso corre da una parte all'altra e colpisce oggetti metallici per sentire il rumore e se viene distolto da questa sua attività piange disperato e si agita.
Nel rapporto con il fratello a volte lo guarda e sorride, ma il più delle volte gli ruba i giochi.
Quando lo sente piangere viene verso di me e mi schiaffeggia.
Il bambino ha vissuto i primi anni solo con me e mio marito e poco con i nonni e gli zii che abitano a chilometri di distanza.
A settembre doveva frequentare il nido ma poi si è ammalato e non ci è andato più.
Ho provato a farlo giocare con altri bimbi della sua età, ma lui li ignora e si mette in braccio a me come se avesse paura.
Le chiedo di darmi un consiglio su come posso aiutare mio figlio e se la diagnosi che gli hanno fatto è un modo gentile e generico di dirmi che mio figlio è autistico.
La ringrazio e la saluto cordialmente

Mi fa piacere che al Niguarda

Mi fa piacere che al Niguarda non siano subito corsi a parlare di Spettro autistico ecc, - come oggi fanno quasi tutti - ma si siano limitati a rilevare che ci sono difficoltà di interazione e comunicazione: non è una diagnosi, ma solo una constatazione, come quella che fate voi. Ora bisogna vedere quali sono i possibili fattori in gioco, nel disturbare interazioni e comunicazioni.
Per questo vi proporrei di rispondere alle domande del questionario nella colonna qui a sinistra, e potrò forse darvi un parere. Sarebbe utile anche vedere il bambino in qualche video, che potete inviarmi seguendo le istruzioni sempre nella colonna qui a sinistra.
Parlare di 'autismo' vuol dire solo non sapere quali possono essere i fattori in gioco, visto che l'autismo è una cosa non dimostrata e di cui non si sa nulla di sicuro dopo decenni di ricerche e nonostante tutto quello che dicono. Sospetto fortemente che non esista e sia solo di disturbo a cercare i rimedi alle eventuali difficoltà e ostacoli possibii allo sviluppo.
Cordialmente

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