problemi comportamentali in bambino di 11 anni

Richiesta di una madre molto preoccupata per le difficoltà ingravescenti del figlio, da sempre 'difficile', ma via via peggiorato, in casa a scuola, fino a manifestare recentemente atti antisociali, insieme a una banda di ragazzini, unica compagnia che ha trovato.

la signora ha ricevuto e

Si può aggiungere che quanto descritto molto chiaramente e mestamente dalla signora è rappresentativo di problemi che ci troviamo spesso chiamati ad affrontare, specie a livello di servizi pubblici. I disturbi del comportamento, prima in casa e poi all'esterno, a scuola e poi nell'ambiente sociale sono un problema crescente fin dai primissimi anni di età.

Il problema di questo bimbo dura da sempre, riferisce la madre, dapprima il problema era limitato all'ambiente domestico, sembra, poi si è esteso all'esterno. Non sappiamo come si comporta a scuola, sia sul piano del comportamento che del rendimento. Di solito sono bambini che mettono in grave difficoltà gli insegnanti (vedi articolo).

E' anche legittima la sua domanda implicita sulle cause.I genitori spesso si sentono accusati di aver viziato il figlio, di non averlo saputo educare, e il senso di fallimento e di depressione può essere forte. Spesso i padri sono a lungo fuori casa per lavoro, e le madri si sentono lasciato a loro tutto il fardello di un bambino difficile da educare. Spesso finisce che il bambino molte volte 'fa quello che vuole lui' per la spossatezza della mamma.

Questi comportamenti vengono considerati un disturbo psichiatrico dell'età evolutiva, e infatti sono classificati nelle liste ufficiali (DSM4 o ICD10): fra i 'disturbi della condotta' sono elencati infatti quelli limitati al contesto familiare, quelli estesi all'ambiente sociale, i disturbi oppositivi provocatori e altri non specificati. Non esistono però nelle classificazioni dei disturbi degli adulti. E' legittimo quindi l'interrogativo angosciato della madre: cosa diventerà? Dove vanno a finire questi ragazzi?
La scienza ufficiale non ha ancora una risposta "scientifica" a queste domande, ma la pratica indica che il problema è educativo, di apprendimento di regole sociali e di maturazione psicoaffettiva (vedi articolo).

Purtroppo quando invece che di cause si parla di 'colpe' tutto è più complicato: invece che cercare i rimedi si cercano spesso le discolpe, le difese, come di fronte a un tribunale. O ci si erge a giudici di noi stessi condannandoci alla depressione e all'espiazione, che peggiroa ulteriormente il tutto.
Se invece diamo per scontato che nessun genitore è perfetto e che tutti commettiamo sbagli, anche senza volerlo, è possibile sopportare le nostre mancanze come genitori e cercare le vie d'uscita. Non si tratta di cercare i colpevoli, ma di cercare i rimedi, ovviamente aprendo gli occhi sui fattori in causa. Un medico pietoso, si sa, non aiuta il paziente.

Sì, verosimilmente simili comportamenti risalgono a difficoltà educative e a disfunzioni ambientali che non sono state riconosciute e rimediate. Per vari motivi ( spesso per difficoltà a condividere le funzioni genitoriali) i genitori non sono riusciti a 'contenere' un bambino che forse di suo era più sensibile e più difficile della media, e i problemi rischiano di aumentare man mano che cresce, se non si trova la via d'uscita. Questa passa dal rimediare finchè si è in tempo, (e direi che vale il detto 'finchè c'è vita c'è speranza'), costruendo intorno al bambino, progressivamente i limiti, le regole e gli argini che possono fargli ritrovare il suo corso, come a un fiume che è andato fuori da argini insufficienti a contenere la piena. Gli argini sono fatti dagli adulti intorno, genitori, insegnanti, eventuali educatori di supporto che possono essere richiesti ai servizi sociali, in modo da 'riprendere le redini' e rimettere sulla strada giusta il ragazzo. E' necessario spesso che specialisti esperti coordinino il lavoro dei vari adulti, e siano di supporto ai genitori. Più il bambino cresce e passa il tempo e più questo argini dovranno essere forti, impegnativi e globali. Si tratta di riconoscere il problema, di trovare gli aiuti giusti e di rimboccarsi le maniche, invece che sprecare energie a difendersi da accuse o ad abbattarsi ed avvilirsi.
Buon lavoro e in bocca al lupo.

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