Balbuzie bambino 3 anni 22 mesi

Buongiorno dottore,
Le scrivo per un parere su mio figlio che compira' 4 anni a metà luglio (nato alla 40+0 con parto naturale).

Dalla nascita, per motivi di lavoro, viviamo in Cina. 
Il bimbo ha una sorella di 4 anni più grande e frequenta da quando aveva 2 anni (quindi dall'anno scorso) un asilo bilingue cinese / inglese dove 4 maestri parlano esclusivamente cinese e 2 maestri esclusivamente inglese, mentre i bambini si esprimono nella loro lingua madre (cinese ed inglese prevalentemente) oppure nella lingua comune che è l'inglese. 

Da circa 5 settimane abbiamo notato che ha iniziato a balbettare, soprattutto con le iniziali delle parole o le prime sillabe (se deve per esempio dire io, può essere che ripeta il suono della i anche per 5 / 6 volte, oppure per mela dice ripetutamente me me me me), sia in famiglia che in contesti sociali. 
Con lui non abbiamo detto nulla al riguardo e il bambino non pare essere infastidito, se non per un paio di episodi in cui ha manifesto con me il suo malessere apertamente dicendo: 'mamma uffa, non riesco più a parlare'. Io ho risposto dicendo che forse era un po' stanco e, come un raffreddore, passerà.
 
Non sono successi eventi scatenanti o particolari, ne' a casa ne' a scuola, dove lui va volentieri. 
 
Il bambino si è sempre distinto per una proprietà di linguaggio e una precisione particolari, dai 20 mesi circa. Impara facilmente nuove parole e le sa usare nel giusto contesto. Impara a memoria con facilità pezzi di storie di libri e le ripete per puro divertimento. Gioca volentieri in compagnia e all'aperto, ma ama anche stare da solo a guardare libri, fare puzzle o costruzioni. 
È molto affettuoso e coccolone, spesso testardo e puntiglioso. 
 
È possibile che il fenomeno sia legato al trilinguismo che caratterizza la sua vita? (da quando è nato peraltro)
 
Ho notato è che da quando balbetta il suo inglese è migliorato notevolmente, come se ci fosse stato uno scatto nel numero delle parole che sa utilizzare e nel modo in cui le combina. Gioca con più naturalezza in inglese (anche con la sorella, con cui invece prediligeva l'italiano), senza per altro alcuna pressione in alcun senso da parte nostra per la scelta di una lingua oppure di un'altra. 
Ultimamente spesso torna a casa contento raccontandomi le nuove parole che ha imparato in inglese e anche in cinese. 
 
Cosa ci suggerisce?

Noi rientreremo in Italia, a Firenze, la seconda settimana di giugno per un paio di settimane, per poi spostarci al mare e restare complessivamente in Italia un paio di mesi. 
Ritiene che potrebbe essere sensato fissare un appuntamento?
Oppure dobbiamo semplicemente attendere un 'normale' miglioramento del fenomeno e il rientro in Italia, con i nonni che hanno un ottimo rapporto con il bambino ed un'unica lingua comune, potrebbe aiutare? 

L'altro dettaglio che ho notato, un dettaglio che forse ho colto da mamma, è che ultimamente quando lo vado a prendere all'asilo mi corre incontro e poi, una volta in macchina, si abbandona su di me tirando un lungo sospiro, di sollievo? Di piacere per il ricongiungimento? Di stanchezza? 

Mi chiedo se per lui, complice la fine dell'anno scolastico, gli stimoli siano troppi ma questa è per altro la nostra vita, e lo sarà per i prossimi 2/3 anni. 
 
La ringrazio anticipatamente per il suo aiuto e per il tempo dedicato a questa mia 
 
Cordialmente

Le rispondo un po' banalmente

Le rispondo un po' banalmente con l'osservazione che periodi di balbuzie verso i tre anni sono abbastanza frequenti anche in bambini in contesti linguistici diversi dal vostro. I bambini che vivono in contesti bi- o anche trilingui possono avere ritardi del linguaggio ma non mi è noto che abbiano specificamente una maggior frequenza di balbuzie.
Per cui tenderei a vederla come negli altri casi a questa età come un sintomo di tensione eccessiva che si scarica sulla fluidità dell'eloquio. Se si riesce a individuare qualche fattore stressante in gioco e a ridurlo probabilmente si aiuta il bambino, che per il resto va trattato come fate voi, senza rimarcare la sua difficoltà e rincuorandolo.
Non è possibile predire quale bambino manterrà la balbuzie anche crescendo. Di solito ci sono alti e bassi per un periodo, anche in coincidenza con cambiamenti ambientali, vacanze, ecc e poi per lo più il sintomo passa. La cosa più importante e cercare di vedere come dicevo di ridurre gli elementi particolarmente stressanti, che però a volte non sono quelli più evidenti a una prima occhiata.
Spesso sono bambini un po' perfezionisti e 'responsabili' cui magari inconsapevolmente i genitori hanno dato, nell'organizzazione e nel funzionamento familiare, 'carichi' che a un certo punto non sono più in grado di reggere. Potrebbe essere quindi utile una ricognizione dell'organizzazione e del funzionamento familiare.

La ringrazio, la terro'

La ringrazio, la terro' aggiornata.
La ringrazio inoltre per il servizio che questo portale rende a tutte le famiglie.
Cordialmente,

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)