Non so come gestire la sensibilità di mia figlia

Buongiorno, sono una mamma di una bimba di 3 anni e mezzo. Mia figlia è una bambina straordinaria, è tutta la mia vita, è intelligente, simpatica ed io sono fiera di lei.
L'unica cosa che mi preoccupa è la sua sensibilità. Ultimamente è davvero troppa, se io o il padre le diciamo una cosa con un tono di voce più serio subito si mette a piangere. Al parco, quando qualche bimbo o bimba si avvicinano e le dicono qualcosa tipo "tu non puoi giocare" o "tu sullo scivolo non puoi salire" ...subito si allontana e corre da me o dalla nonna.
Spesso si nasconde dietro di me o chi per me, quando incontra un adulto o un bambino più grande (come se fosse timida). Quando non sono al lavoro e quindi sono con lei, non posso allontanarmi mai, deve sempre riuscire a vedermi ... l'altro giorno l'ho lasciata con il papà dentro il supermercato per qualche secondo e l'ho ritrovata in lacrime. Quando torno dal lavoro e vado a prenderla dalla nonna si nasconde sempre e vuole che io la cerchi per tutta casa dicendo "ma dove è andata mia figlia?" ... poi in macchina iniziano i capricci, piange se non si fa come dice lei e a volte mi risponde male, con delle risposte che solo un adulto può dare. Questa mattina l'ho lasciata a scuola in lacrime perchè non voleva separarsi da me (cosa che non aveva mai fatto prima). Io ho paura di sbagliare qualcosa nei suoi confronti, ho avuto una gravidanza andata male con un ITG alla 23 settimana, lei era felicissima di avere un fratellino, ormai sono 2 mesi che il bimbo non c'è più, ma mia figlia lo nomina spesso. Non vorrei essere io la causa di questo suo atteggiamento, visto che prima si era sensibile, ma non così...!!! E' che io mi sono attaccata ancora di più a lei dopo quest'ultima gravidanza andata male. Spero possiate darmi qualche consiglio.

Beh, mi sembra il minimo che

Beh, mi sembra il minimo che la bambina reagisca così a un evento così tragico. Per la prima volta forse si confronta con un evento luttoso, la morte di un familiare, su cui c'era attesa e fantasie e aspettative e magari inquietudini e preoccupazioni. Una quantità di sentimenti che sono stati interrotti drammaticamente. Inevitabilmente di fronte a un lutto c'è una reazione appunto di lutto, che in una bambina, ma anche negli adulti, può accompagnarsi dalla paura di perdere qualche altra persona, in particolare la mamma, e le ansie di separazione che poteva aver in parte superato magari tornano più forti che mai.
Se è così penso che bisogna aiutare la bambina confortandola e consolandola, e magari parlando anche del fratellino che non ce l'ha fatta a nascere, e dire che non è certo colpa sua, della bambina ( a volte i bimbi si sentono in colpa...!), e sopportando che in questo periodo abbia più bisogno di conforto e sostegno.
E cerchi di non caricare su di lei, 'attaccandosi troppo', il Suo proprio lutto per la perdita del figlio. Non può essere la bimba a sostenerla, ma viceversa, magari trovando aiuto anche nel padre, nei nonni...

grazie del consiglio

La ringrazio per il consiglio. Però vorrei precisare che l'argomento è stato sempre trattato nei giusti termini ogni volta che mia figlia faceva domande al riguardo. Non ha mai visto scene di pianto o altro da parte mia... ho sempre cercato di preservare la sua tranquillità.
Ma ultimamente è legata a me in modo morboso, è come se avesse paura di non rivedermi più... spesso quando vado al lavoro mi chiede "ma tu torni?" ... e quando sono con lei deve sempre avermi a portata di sguardo ....

Excusatio non petita... Chi

Excusatio non petita... Le buone intenzioni spesso non bastano. Chi stabilisce quali sono i 'giusti termini' per una bambina di questa età?...
Più che difendersi ( nessuno l'ha accusata, spesso si sbaglia senza volerlo ma è meglio accorgersi degli errori che perseverarli..) mi sembra il caso di domandarsi se per caso c'è qualcosa che non funziona, nella comunicazione e nella relazione con la bambina, che sembra non tranquillizzarsi, anzi. Bisognerebbe coinvolgere anche il padre, direi: quattro occhi vedono meglio di due.

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