Paura degli estranei (adulti) a 2 anni

Buongiorno, avrei bisogno di un consulto per mia figlia, di 2 anni e un mese.
Da quando aveva circa 16 mesi senza un motivo apparente ha iniziato a manifestare un certo rifiuto per gli “estranei”, medici ad esempio ma anche persone che incontravamo per strada; in quel periodo usavamo ancora molto spesso il passeggino per uscire e la reazione tipica era far finta di dormire, il tempo necessario per allontanare l’estraneo. Con il passare del tempo la reazione è diventata sempre più “violenta”, ad esempio non accetta di stare in ascensore con chi non conosce (se è qualche vicino di casa, che quindi vede più spesso, si fa prendere in braccio da me o dal papà e guarda da un’altra parte), e dalla pediatra sono pianti, urla, sbattere la testa. Il confine da non superare è per lo più il contatto, sia con i bambini che con gli adulti, ma anche quando entra in casa qualcuno con cui ha poca confidenza le reazioni restano forti, dal semplice scappare in un’altra stanza al pianto disperato. Fino a qualche mese fa la nostra pediatra ha considerato questo comportamento quasi da manuale, anche se a dire la verità non conosco altri bambini altrettanto diffidenti; all’ultima visita di accrescimento, invece, un paio di settimane fa, ci è stato consigliato caldamente il nido ed ha parlato di possibile consulto psicologico. La bambina gattonava a cammina dai 12 mesi, è allegra e chiacchierona (parla con brevi frasi, conta fino a 30, sa a memoria le filastrocche dei suoi libricini, ha imparato alcune preghiere), molto attenta e curiosa; ha sempre manifestato una certa titubanza per le cose nuove (nuovi cibi, nuovi giochi), salvo poi recuperare con i suoi tempi. Adora la pubblicità ma non guarda i cartoni animati. Per alcuni mesi ha sofferto di bruttissime crisi di rabbia, scatenate dai “no” ma anche dalla difficoltà di compiere alcune azioni (prendere troppi oggetti contemporaneamente), ora sembrano passate; durante l’inverno ha sviluppato una paura terribile per il phon (sembrava che un mostro volesse mangiarla), anche questa superata con il tempo e un piccolo stratagemma(le ho regalato una spugna colorata con cui fare il bagnetto e da tenere in mano durante l’asciugatura) ma ancora oggi non si fa spazzolare i capelli, né vuole mollettine o cerchietti.
Quando a giugno l’abbiamo portata in spiaggia (c’era stata un anno fa, ma in effetti aveva continuato a vedere mare e sabbia durante tutto l’anno, noi abitiamo al mare), ha dovuto vincere la paura della sabbia, non voleva assolutamente camminarci; ci sono volute due settimane, ora gioca normalmente con paletta e formine, ma ancora non vuole avvicinarsi all’acqua.
Da questa primavera frequenta abitualmente un parco giochi; solo dopo due mesi si è decisa ad andare sullo scivolo e su altri giochi d’equilibrio(prima raccoglieva solo fiorellini e legnetti), dopo tre sull’altalena; guarda gli altri bambini ma aspetta siano loro a fare qualche passo nei suoi confronti, che comunque non deve mai essere troppo invadente (una piccola spinta e scoppia la crisi). Nell’ultima settimana quando lo scivolo si anima di troppi bambini si “rifugia” sull’altalena, dove può stare sola (almeno questa è l’impressione che dà a me e al papà).
Io attribuivo tutto all’età, ma ultimamente non ne sono più così certa.
Non ha mai frequentato bambini, i cuginetti risiedono in altre regioni, e nel nostro palazzo ne abitano solo in età di scuola elementare; l’unica eccezione è la figlia di amici, di due mesi più piccola, che incontra da quando sono nate un paio di volte al mese. Mia figlia mi chiede qualche volta di questa bambina, e della sua mamma, come se volesse rivederle; poi però quando sono insieme gioca per i fatti suoi. In una sola occasione ha provato a parlarle ma l’altra, che è molto più socievole e espansiva, purtroppo parla pochissimo e non si sono capite.
La paura per gli estranei a volte si “allarga” a persone conosciute: ad esempio abbiamo incontrato per caso una coppia di zii che frequenta abitualmente, ha riconosciuto la zia ma da lui è scappata, facendosi prendere in braccio da me e poi strillando perché stavamo andando nella stessa direzione .
A settembre proveremo il nido; ciò che vorrei capire è soprattutto come comportarmi nel frattempo noi cerchiamo di tranquillizzarla mostrandoci sereni e non la forziamo, però le interazioni con le persone sono inevitabili nella nostra vita e di conseguenza anche nella sua. Cosa potrebbe essere utile fare per prepararla al nido?

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

composizione familiare: mamma 38, papà 39, bimba 2 anni e un mese;
problemi in gravidanza: nessuno
NASCITA : settimana 40+5, parto naturale , senza difficoltà
peso alla nascita : kg 2,820, altezza 48 cm, circonferenza cranica ...
eventuali curve di accrescimento epoche successive: curve di accrescimento costanti 50-75° percentile
indice di Apgar: 1' : 9./ 5': 10
durata del ricovero in ospedale 2 giorni

PRIMI MESI
allattamento: materno esclusivo 21 giorni , misto fino ai tre mesi, artificiale dai tre mesi in poi; a orario o a richiesta nei primi due mesi.
Prime pappine: inizio frutta a 5 mesi; pappine, minestrine a 6 mesi
svezzamento: età 7 mesi facile
eventuali difficoltà: la bambina non gradiva omogeneizzati pronti, li abbiamo sempre preparati noi freschi.
ritmo sonno veglia nei primi mesi: la bambina ha sempre dormito poco, quasi sempre desiderando il contatto con la mamma ; per farla addormentare durante il giorno la portavamo in giro con il marsupio e la notte quasi sempre fino ai tre mesi si addormentava solo sulla pancia della mamma.
persone che lo accudivano : mamma e papà fino ai tre mesi; poi la mamma è rientrata al lavoro, quindi dai tre ai nove mesi la mattina la teneva una zia, pomeriggio il papà, sera e notte mamma . I nonni sono lontani, quindi con loro ha avuto ed ha rapporti soprattutto via telefono, e si vedono un paio di giorni al mese.

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione: colazione tipo: si sveglia da sola ore 7.30-8.00, beve un biberon con 240 gr latte vaccino (lo beve sul divano, con la mamma affianco), poi mangia un biscotto o un crackers. Spuntino a metà mattina con un prodotto da forno (cornetto o biscotto); pranzo alle 12.30 con primo (di solito pasta con verdure o lgumi) e frutta; merenda alle 16.30 con merendina al latte ;cena alle 20.00 con secondo (carne pesce uova, non mangia formaggi da almeno sei mesi tranne il parmigiano nella pasta) e verdure, un po’ di pane, frutta.
Sonno : La sua culla e poi lettino con sbarre si trovano in camera di mamma e papà, a fianco al letto della mamma.
dai 6 ai 12 mesi: durante il giorno ha perso il pisolino di metà mattina, e si addormentava circa mezzora al pomeriggio dopo pranzo in braccio a mamma o papà; la sera si addormentava dopo un’ultima poppata, che progressivamente abbiamo diminuito di quantità fino a sostituire con un po’ d’acqua, in braccio alla mamma con il cuccio e poi dormiva nel suo lettino dalle 22 alle 6 circa, con due-tre risvegli notturni; per farla riaddormentare la cullavamo e la rimettevamo nel lettino.
Dai 12 ai 16 mesi i risvegli notturni sono aumentati moltissimo,anche 6-7 a notte, forse per la dentizione, e il sonno si è fatto estremamente agitato ma soprattutto in seguito ad un brutto raffreddore durante il quale aveva dormito nel lettone, non ci è più riuscito di farla dormire nel suo lettino, si svegliava di notte e si metteva in piedi piangendo per chiamare la mamma; poi anche nel lettone non riusciva a stare tranquilla, dava testate, calci; la pediatra ci ha prescritto un mese di ansiorem plus a basse di melatonina, che però non ha fatto molto effetto.
Dai 18 mesi circa abbiamo tolto la spondina del letto a lo abbiamo accostato al nostro; più o meno da allora la bambina si addormenta nel suo lettino con a fianco la mamma , il ciuccio e un pupazzetto, attorno alle 22 e si sveglia una sola volta per bere un po’ d’acqua, poi si riaddormenta da sola. Di solito si sveglia attorno alle 7.15-7.30. Mi è capitato di trovarla sveglia e un po’ agitata, ma non mi aveva chiamato e non era venuta nel mio letto. Qualche volta mentre si addormenta vuole stare a contatto con la schiena della mamma, e se non c’è si avvicina al papà. Se le chiedo qual è il suo letto lei dice “quetto!” indicando il lettone ma ride e quando le dico che è il lettino lei ci va tranquilla.
Nel pomeriggio si addormenta nel lettone con papà, ciuccio e pupazzetto per un paio d’ore
tempo video: dai 12 ai 18 mesi guardava molti video musicali in tv e sul cellulare della zia, e avevamo notato che si stava fissando quindi abbiamo eliminato gli uni e gli altri .

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: inizialmente su una sdraietta, o nella carrozzina, ma non ci è mai stata volentieri, e spesso per non farla piangere la tenevamo in braccio.
seduto da solo a che età sei mesi e mezzo
da quando è stata ben seduta la mettevamo nel box, ma non voleva starci molto tempo, quindi la mettevamo anche su un tappeto con tanti cuscini, libera di muoversi
primi spostamenti a che età e come: rotolando a 7-8 mesi, sul lettone, poi gattonando sul pavimento di casa a 10-11 mesi ; primi passi da sola a 12 mesi e una settimana.
capacità motorie attuali.: cammina, corre, si arrampica, salta
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età : non ricordo esattamente; sicuramente a 15 mesi quando le cambiavamo il pannolino spesso faceva la pipì, ma nel giro di un mese o due non è più successo; inoltre attorno ai 17-18 mesi ha iniziato a fare popò sempre a casa,

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi quasi subito, primi giorni
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo: prime due settimane
cerca di comunicare e richiamare l'attenzione: sicuramente già a due mesi
facilità a capirlo e interagire: è sempre stato abbastanza facile
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc …: la bambina voleva essere presa in braccio
lallazione, gorgheggi: A tre mesi diceva spesso “A-Q! A-Q!” , poi ha smesso completamente attorno ai sette mesi quando ha iniziato a provare a dire papà e mamma
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto…) nessuna paura nel primo anno di vita.
modalità di accudimento: tranquilla.

CONDIVISIONE
cerca di condividere interessi e attività cercando l'attenzione delle altre persone? Attivamente, ma solo con chi conosce bene, ad esempio vuole leggere insieme i libricini, giocare con la palla, a nascondino
SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO:
(età di inizio)
prime parole a 8-9 mesi (papà, ma-ma-ma)
due parole insieme 13 mesi
uso del no e del sì 15 mesi
frase minima (verbo e sostantivo ) 18 mesi
attualmente breve frasi di alcune parole (può mangiare anche Minnie?Che cos’è? Cosa sono? Sono tornata a casa; un’altra volta (lo scivolo) poi bicicletta)
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI: classifica i giochi per “famiglie” e li mette vicini (tutti i peluches, tutti i pupazzetti piccoli in plastica, tutte le mollette colorate); finge di prendere il caffè e lo offre ai pupazzetti preferiti; finge di fare una telefonata; cambia le parole delle canzoncine (nella vecchia fattoria ad esempio non ci sono solo gli animali ma anche il nonno e la nonna, la spugna, il treno, il lettino e ognuno fa un suono )
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchii, cerchi sul foglio; linee sul muro
ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: breve per alcuni giochi, anche pochi secondi, due tre di minuti per il disegno, più lunga per la lettura (15-20 minuti) ,
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE Guarda curiosa i bambini al parco, ma non si avvicina a più di trenta centimetri. Se canta una canzoncina in cui si dice “un bacio a me, un bacio a te” lei aggiunge “un bacio al bimbo”.
figure principali cui è attaccato: Genitori, zie, nonni, i pupazzetti con cui dorme che considera cari amici.
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori.: Saluta il papà tranquilla. Saluta un po’ triste la mamma quando va al lavoro, pochissime volte piange un po’ e si fa prendere in braccio prima che lei esca(in genere se ha dormito male e ha sonno); saluta tranquilla i nonni e le zie.
RAPPORTO CON LE PERSONE (vedi quesito del consulto)
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE capisce quasi tutte le richieste anche due insieme (Metti a posto Minnie e poi vieni a tavola; non si disegnare sui muri; cosa hai buttato? Ho buttato la piuma); spesso risponde “Va bene”
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI : Riesce a verbalizzare quasi tutto, più raramente prende la mano della persona interessata e la porta con sé. Non chiede quasi mai di andare a dormire anche se è molto stanca.
COMPORTAMENTO
attivo e po’ capriccioso, vuole attenzione continua (se si sente esclusa dal discorso inizia a parlare molto forte e fare richieste, ad esempio voglio la palla, il ciuccio, la matita)
paure, fissazioni: paura degli estranei, del phon, della spazzola, del temporale; ultimamente vuole buttare tutti i legnetti del parco dell’immondizia
SCOLARIZZAZIONE
asilo nido ci andrà a settembre 2017
RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri..(VEDI QUESITO DEL CONSULTO)
SITUAZIONE FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) nessuno
Organizzazione familiare per l'accudimento: la mamma lavora full time con turni spezzati, il papà lavora da casa. La mattina dal risveglio alle 9 la bimba sta con mamma e papà, si fa colazione insieme e ci si prepara; tre giorni a settimana dalle 9.00 alle 12.30 viene una zia che sta con la bambina, giocano a casa e escono insieme; pranzo con papà, poi con mamma che gioca con lei fino al pisolino pomeridiano; pomeriggi e altre due mattine a settimana sta con il papà; sabato e domenica con mamma, e la sera con mamma e papà.
modalità educative : ferme su alcune regole base (non si sale sui mobili, per strada si deve dare la mano…), permissive su altre ( vuole leggere mentre mangiamo,spesso viene accontentata)
tempo video: teniamo spesso la radio di sottofondo mentre gioca, e lei sui pezzi preferiti balla; televisione circa un’oretta al giorno (Quattro ristoranti o cucine da incubo e Paperissima, ma se capita dopo il telegiornale all’ora di pranzo adora la pubblicità) telefonino solo ogni tanto con la zia per fare qualche foto.
EVENTI PARTICOLARI,
nessun cambiamento particolare
Visite mediche, ospedale, altro: tutte le visite mediche effettuate sono state quelle di routine, visite di accrescimento, oculista, anche, cuore, e nessuna ha riscontrato problemi. Ha effettuato tutti i vaccini obbligatori e consigliati, in più anche MEN. B.

aggiornamento

Gentile Dottore, grazie per la velocità della sua risposta.
Dopo i 9 mesi ci siamo organizzati sempre come le ho descritto nel questionario alla voce “organizzazione familiare per l’accudimento”. Effettivamente il periodo dei risvegli notturni è stato piuttosto difficile ma probabilmente più per noi genitori che per la bimba la quale, pur dormendo poco, durante il giorno non dava segni di particolare disagio se non ovviamente qualche sbadiglio. Pur riflettendo bene nessuno di noi (né io, né mio marito o le zie) ricordiamo cambiamenti in quel periodo, o episodi specifici che potrebbero averla turbata.
Posso dirle che da quando è nata nostra figlia le nostre amicizie abituali si sono un po’ allontanate, per via dei ritmi completamente diversi; di conseguenza a parte le persone incontrate per strada, al supermercato, o in altri negozi, la bambina non è abituata a vedere troppa gente. A questo proposito, con queste persone era solita interagire salutando e presentando il suo pupazzo di turno, in seguito non lo ha fatto più; non me ne sono resa conto subito perché il supermercato dove salutava le commesse per un certo periodo ha chiuso e quindi ha visto altri commessi in altri supermercati e con loro non ha avuto la stessa confidenza. I luoghi affollati come i centri commerciali o ad esempio gli eventi serali (sagre, concerti, anche all’aperto) l’hanno sempre spaventata; così noi li abbiamo evitati.
Di certo a settembre 2016 (lei aveva 15 mesi) il tecnico della caldaia non la spaventava, ricordo che è entrato e lei giocava tranquilla sul tappeto con lui a due passi; a gennaio 2017 (a 18 mesi) uno zio che ci faceva visita per la prima volta era un orco spaventoso.
Cosa potrebbe non aver funzionato? Forse proprio il non aver frequentato abbastanza persone fuori dal nucleo familiare?
La nonna materna ci ha sempre detto che secondo lei la bambina è eccessivamente seguita, che non è capace di giocare da sola nemmeno un momento, e che tutti ma soprattutto io, per compensare la mia assenza, abbiamo sempre ecceduto in coccole, canzoncine, giochi. Potrebbe aver ragione?
Cosa è più opportuno fare per preparare la bimba al nido?
Per quanto riguarda il vasino, mi scusi ho capito male il senso della domanda del questionario; la piccola non lo usa ancora, stiamo provando a insegnarglielo. Di solito quando deve fare popò aspetta di essere a casa, ecco perché le dicevo che sembra avere un certo controllo.

La reazione all'estraneo è

La reazione all'estraneo è una normale reazione di paura di fronte a persone e ambienti sconosciuti, che inizia verso gli 8 mesi, insieme alla reazione alla separazione dalla mamma. Si pensa che indichi la maturazione della capacità di distinguere e riconoscere le persone e gli ambienti familiari dal resto. E' una normale reazione di paura che normalmente passa con l'esperienza sia di persone e ambienti extrafamiliari insieme ai genitori, sia del ritorno della mamma o dei genitori dopo la breve separazione giornaliera. C'è una recrudescenza, più o meno intensa e lunga, all'ingresso a scuola, ora nido ( dopo gli 8-10 mesi) e scuola materna, una volta capitava anche ai primi giorni di scuola elementare.
Nella vostra descrizione non si vedono motivi evidenti per capire se c'è qualcosa che frena il superamento di questa fase. Di solito ci sono aspetti legati a eventi negativi o organizzazioni familiari in qualche modo non sufficientemente rassicuranti per il bambino. Magari approfondendo si può cogliere qualche aspetto meno evidente che mantiene l'insicurezza e la diffidenza del bambino e causa il suo ricorso a un eccessivo controllo e una diffidenza e prudenza eccessiva.
Noto che la zia ha smesso di tenerla verso i nove mesi. E dopo? Non capisco inoltre se la bimba ha già imparato a usare il vasino. Il periodo dai dodici ai sedici mesi sembra essere stato un po' critico, visto i risvegli notturni e il passaggio nel lettone. C'è stato qualche cambiamento in casa? Potrebbe essere che dopo il primo anno qualcosa non ha funzionato abbastanza a dare una sicurezza sufficiente alla bimba che ha cominciato a mostrare inquietudine e mettere in atto le modalità di reazione descritte. Per così dire non si fida e allora si 'difende' a modo suo dai 'pericoli' che teme.

Direi quindi che non emergono

Direi quindi che non emergono per ora elementi che possano fare capire meglio la situazione, ma la bambina mostra nel suo comportamento, a vari livelli, anche di notte nei risvegli, ecc, un disagio le cui origini sono solitamente ambientali, da qualche aspetto un po' disfunzionale dell'organizzazione, delle modalità di accudimento o di gestione familiari. Il comportamento della bimba sembra esprimere una non sufficiente sicurezza e fiducia verso le figure più importanti, cui reagisce sembra con un attaccamento eccessivo e altre modalità di controllo.
Può darsi che il disagio della bimba passi da sè, nella maturazione, ma se non dovesse essere così consiglio un approfondimento per cercare di vedere meglio e di modificare quegli eventuali aspetti disfunzionali familiari. Non so se è possibile online, ma occorre credo andare un po' dietro la facciata ipernormale che viene presentata. A volte certi aspetti latenti possono disturbare più di disfunzioni evidenti.

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