Questa volta non sono riuscito a resistere all'ennesimo articolo di stampa sull'autismo - nel caso il Fatto quotidiano online - inaccettabile nei toni e nei contenuti ed ho inviato il seguente commento (fonte): ( sembra però che sia stato rimosso..., come leggo nel mio account su discus...)

"Vale forse la pena di informare - perchè finora in Italia sembra che non sia noto - che nella comunità scientifica a livello internazionale esistono posizioni ( Waterhouse, USA; Gillberg, Svezia; London, UK; altri in Italia ) che propongono di abbandonare itermini di autismo e spettro autistico, perchè ritengono che siano privi di validità scientifica e concettuale e fonte di confusione e di gravi errori diagnostici e metodologici. In effetti, nonostante i tanti clamori sul tema, la ricerca di questi anni non ha fatto il minimo passo avanti nella comprensione delle cause di questo preteso 'disturbo', e di conseguenza tanto meno nella ricerca dei rimedi possibili. L'affermazione che 'l'autismo è un disturbo neurobiologico' e la sua pretesa causa genetica, nonchè le terapie indicate sono in realtà affermazioni e indicazioni senza la benchè minima prova, basate solo sul 'consenso' delle 'autorità' nel campo. Una prova 'ipse dixit' di scolastica memoria.
In realtà probabilmente non esiste una malattia, o disturbo 'autistico' che giustifica tutti i vari aspetti delle condizioni oggi comprese sotto questo termine, e sotto quello di 'spettro autistico' che lo ha aggiornato. Esistono invece condizioni diverse, cause diverse che ostacolano e distorcono lo sviluppo portando a situazioni di grave handicap comunicativo relazionale e comportamentale. Alcune di queste cause sono malattie cerebrali note ( fenilchetonuria, sclerosi tuberosa, ecc), altre condizioni ambientali estreme (gli orfanatrofi dell'europa orientale negli anni scorsi), ma nella maggioranza dei casi le cause di difficoltà dello sviluppo rimangono sconosciute.
Forse è il caso di dire che 'il re è nudo' e che il vestito dell'"autismo" in realtà è inesistente: meglio approfondire i vari casi individualmente senza ricorrere a malattie inesistenti o indimostrate per spiegare tutto. Tanto più per affermare che sono 'inguaribili': che prognosi si può fare se la diagnosi è inaffidabile e inconsistente e sotto questo 'ombrello' si sono raccolte le situazioni più diverse?
Ovviamente ci sono però molti interessi in campo, scuole e strutture e specialisti che ormai non si occupano d'altro. E' perciò evidente che un simile cambiamento provoca molte reazioni contrarie. Ma il dibattito si è aperto anche sulla rivista ufficiale del mondo dell'autismo, Journal of Autism and Developmental Disorders, dove gli editori hanno recentemente preso una posizione contraria e di difesa delle teorie finora dominanti.
Penso e spero, per le famiglie interessate, che sia l'inizio dello sgonfiamento della 'bolla' dell'autismo che si è gonfiata ormai a dismisura e ha creato forse molti più danni di quelli che pretendeva di rimediare."