Prerequisiti per la prima elementare

Gli ultimi mesi della scuola materna sono un periodo importante di valutazione dei prerequisiti per la scuola elementare che indicano se il bambino è pronto al 'grande salto', cioè al passaggio dalla materna alla scuola elementare. Sia le famiglie che le maestre dell'asilo che i bambini stessi sono talvolta in fibrillazione per l'aspettativa e qualche volta vengono dubbi se un dato bambino sia o meno abbastanza pronto o se invece non debba essere 'trattenuto' ancora alla scuola materna. Sono queste situazioni piuttosto infrequenti, ma non rarissime, e riguardano o bambini con handicap fisici e/o psichici già individuati o bambini che non posseggono quasi per nulla i prerequisiti in oggetto. Mentre per le situazioni di handicap rinviamo anche a un altro articolo, ci soffermeremo qui un po' sulle situazioni del secondo caso ( che in realtà comprendono anche i bambini con handicap).

I cosiddetti prerequisiti riguardano da un lato la maturazione globale del bambino, la sua capacità di adattarsi alle regole ambientali e di controllare le proprie esigenze individuali rispetto alla situazione di gruppo, riconoscendo ed accettando limiti e regole di convivenza. Le difficoltà in quest'ambito si manifestano sul piano del comportamento, ma si riflettono spesso anche sull'apprendimento. Fa parte di quest'ambito l'evoluzione del rapporto bambino / adulto, con distinzione di modalità e ruoli e spazi fra famiglia e scuola, verso il riconoscimento di un rapporto didattico, maestro / allievo come diverso dal rapporto genitore / figlio. Il riconoscimento di questa distinzione è importante sul piano metodologico, perchè favorisce la disposizione ad ascoltare l'adulto in un settore specifico, seguendo le sue indicazioni per organizzare un'attività con modalità adeguate al suo svolgimento, in un rapporto di apprendimento guidato, separandolo da altri piani di rapporto. Ovviamente questo maturerà con gli anni, e molti bambini in prima elementare si rapportano ancora alla maestra quasi come a una vice-mamma.
Dall'altro lato i prerequisiti riguardano la maturazione di capacità di apprendimento, sulla base dello sviluppo cognitivo, con l'acquisizione di abilità sul piano grafico simbolico linguistico adeguate alle richieste di apprendimento della lettura scrittura e aritmetica, cui sono dedicati essenzialmente i primi due anni di scuola.
La frequenza della scuola materna nella gran parte dei casi fornisce al bambino la preparazione alla vita di gruppo con i coetanei, regolata dagli adulti, e oggi è molto raro trovare bambini che non abbiano frequentato almeno qualche anno di scuola materna. Possono trovarsi in difficoltà quei bambini che hanno cambiato più volte sede scolastica e che pertanto hanno avuto esperienze diverse in ambienti diversi, con meno possibilità di fare un'esperienza positiva e stabile di apprendimento alla vita di gruppo, sia per le regole formali poste dagli adulti, sia per le regole informali del gruppo dei coetanei, che sono più intuitive e basate sull'esperienza ambientale. L'instabilità ambientale comporta spesso un ritardo sul piano del controllo del comportamento delle emozioni e delle capacità relazionali e sociali e anche nell'acquisizione di abilità cognitive grafiche ludiche simboliche.

A parte i bambini con difficoltà legate a malattie neurologiche congenite o acquisite nei primissimi anni, che comportano un ritardo cognitivo evidente già nei primi anni e che verosimilmente accedono già nella scuola materna ai provvedimenti stabiliti dalla Legge 104/92 per l'handicap, usufruendo di insegnanti di sostegno per l'inserimento nella classe, si possono creare marcate incertezze riguardo ai bambini che hanno avuto un ritardo di sviluppo psicomotorio o del linguaggio o che presentano difficoltà comportamentali. Nella maggior parte dei casi il ritardo dei primi anni è stato in gran parte recuperato entro l'ultimo anno di scuola materna, ma talvolta, per fattori diversi, così non è.
In questi casi fino a poco tempo fa veniva consigliato di trattenere per un anno il bambino in scuola materna, per dargli modo di colmare il ritardo e giungere alla scuola elementare con una disposizione più adeguata. Questo era possibile sulla base di un semplice certificato medico. Recentemente viene richiesto anche in questi casi di attivare i provvedimenti della Legge 104 per l'handicap, con un surplus di procedure, creando dubbi e incertezze sulla prevalenza dei benefici o dei rischi di tale strumento di protezione che, per quanto integrato e per quanto reversibile, avvia comunque un'iter scolastico separato, da cui non sarà facilissimo uscire.

(2010)

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