Paura ritardo/autismo per bimbo di 21 mesi

Gentile dottore,
Vorrei chiederLe un parere riguardo alla situazione di mio figlio, che a 21 mesi mi sembra molto indietro rispetto ai suoi coetanei sia da un punto di vista psichico che motorio. Il bimbo ancora non parla, o meglio dice "mamma" come parola singola o ripetuta quando vuole qualcosa, assai spesso rivolgendosi a me, qualche volta al papà o ai nonni, ogni tanto ancoa (ancora), nonna (non sempre rivolgendosi alla nonna), raramente papá e tanta lallazione con la k. A 10 mesi indicava gli oggetti con il dito, per molto tempo, da quando ha iniziato a camminare (intorno ai 13) ha smesso di farlo, preferendo prendermi per mano e portarmi direttamente sull'oggetto. Da qualche settimana, invece, ha ricominciato a farlo dopo che io, per gioco, gli ho messo il dito su un sassolino che desiderava prendere e poi gliel'ho dato. È molto legato a me, mi cerca in continuazione e mi prende per mano, sorride e ricambia al sorriso, capisce abbastanza il no e il rimprovero. Purtroppo, e questo desta mia grande preoccupazione, non risponde a domande con il sì o con il no. Per il no, solo se gli metto davanti agli occhi qualcosa che non vuole, fa un cenno di diniego e scarsa l'oggetto con la mano. Esegue raramente piccoli ordini. Se giochiamo con qualcosa, come una palla e chiedo di tirarla spesso lo fa, ma se gli chiedo di prendere un bicchiere o altro è come se non capisse, anzi, temo che non capisca davvero. Gli piacciono la musica, i cartoni animati e i video colorati. Si arrampica ovunque e quando lo rimprovero talvolta mi fissa, mi chiama e mi parla con un suo linguaggio, come per convincermi che quello che sta facendo non è sbagliato ( almeno questa è la mia impressione). Fa parecchi capricci. Gli piace fare il bagno al mare e nella piscinetta che abbiamo in casa. In questa occasione ride molto. Quest'anno non ha frequentato il nido, è stato quasi sempre con me, col papá e qualche volta con i nonni. Il contatto oculare,che fino ad un paio di mesi fa sembrava scarso, ora è migliorato, il bimbo ci guarda più spesso, ma non sempre quando gli parliamo. Se chiamato, il più delle volte si volta e viene. Non mangia ancora da solo la pappa, invece è autonomo per pezzetti di frutta, pizza o grissini. Non saluta, ma batte le manine quando è contento. Per quanto riguarda il rapporto con gli altri bimbi, a volte cerca di avvicinarsi e di accarezzato o comunque sorride, altre volte li ignora, come se non esistessero o li sposta se si trovano nella sua traiettoria. Fisicamente è piccolino e, nonostante si sia staccato a 13 mesi, è un po' impacciato nella camminata e a volte prende storte, fa le scale se è aiutato, gli piacciono lo scivolo e l'altalena. Non ha particolari problemi di sonno: di notte dorme 8-9 ore, ogni tanto ha qualche microrisveglio, di pomeriggio 2-3 ore.
Le mie preoccupazioni più grandi riguardano la comunicazione e la comprensione. Capisco che ogni bambino ha i suoi tempi e che non si devono fare confronti, ma il gap che li separa dagli altri è davvero grande secondo me e credo che occorra prendere appuntamento da uno specialista.
Lei cosa ne pensa?
La ringrazio e, in attesa di una sua risposta, a disposizione per qualsiasi chiarimento, Le invio i miei più
Cordiali Saluti

Le notizie sono abbastanza

Le notizie sono abbastanza complete ma non si vede molto il 'funzionamento' familiare e le modalità di accudimento che a mio avviso possono influenzare lo sviluppo. Mi dia magari altre informazioni seguendo anche lo schema del questionario-bamnini nella colonna qui a sinistra.
Comunque l'impressione è appunto - come dice Lei - che sia un po' indietro nel linguaggio. Lo sviluppo del linguaggio può avere diverse velocità, non è chiaro perchè, e i limiti della norma sono piuttosto ampi. Una volta si considerava normale, o tollerabile, un ritardo fino a tre anni, e quei bambini venivano chiamati 'tardivi'. La maggioranza progrediva poi senza problemi. Più che fare test e misurazioni - che è quello che succede oggi, inviando poi regolarmente tutti i bambini 'misurati' e infilati invariabilmente in qualche livello dello 'spettro autistico' ( che può comprendere probabilmente l'intera umanità, con certi criteri...), a fare riabilitazioni e terapie - io credo sufficiente e più salutare seguire lo sviluppo nel corso del tempo e vedere come prosegue. Inoltre può essere utile valutare le modalità di accudimento e l'organizzazione familiare, che a volte può, a mio avviso come dicevo, rallentare lo sviluppo, e nel caso modificarle un po' per togliere dei 'freni' inutili, per così dire.

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