Crisi isteriche bambina 3 anni

Salve, volevo avere un consiglio in merito alla mia prima figlia.
Chiara ha 3 anni, è sempre stata una bambina molto autonoma, indipendente e solare fino ai due anni. Non so se per l'età o per gelosia, verso i due anni e mezzo, quando la sorellina aveva 6 mesi, ha cominciato a cambiare. È regredita tantissimo, volendo attenzioni da "neonata" (e fin qui, ci può anche stare) e ha cominciato a fare delle "crisi" frequenti, che da allora non si sono più fermate e che sono il motivo della mia preoccupazione. I motivi sono sempre dei più vari, partono da cose futilissime (una cosa non fatta come voleva lei o un qualsiasi "No")
La maggior parte delle volte comincia buttandosi a terra e urlando, senza possibilità di fermarla o di farla ragionare... grida che vuole essere alzata e che vuole un bacetto sulle "bue" che si fa da sola - di proposito - sbattendo testa o braccia o gambe a terra. Quando provo a capire perché fa così non risponde, semplicemente urla di più. A volte si calma se faccio come dice lei, quindi la alzo, le dò un bacetto e si calma un po', per poi ricominciare subito dopo. Una ritornello che riesce a ripetersi molte volte di seguito portandomi allo sfinimento. Dato che la "linea dolce" è così impegnativa non sempre riesco a seguirla, perché tra faccende quotidiane e "l'ennesima crisi" non riesco a mantenere la pazienza, anche perché sembra che lei se ne approfitti e la cosa diventi una schiavitù. Da lì le ho provate tutte: ignorarla (riesce a piangere ininterrottamente anche per tre quarti d'ora, o un'ora e mezza, con risentimento da parte di tutto il vicinato), chiuderla dentro la sua camera controllandola ogni 5 min e chiedendole "ti sei calmata? Uscirai quando ti calmi" e infine le sculacciate...
queste ultime sembrano dare un poco più di risultati, ma soltanto nel breve tempo.
Quando fa queste crisi è completamente ingestibile: suda tantissimo, se doveva fare pipì la fa addosso, non accetta di essere abbracciata, contenuta o altro e vomita per lo sforzo del pianto e delle urla.
Quando sono cominciate speravo fosse una cosa temporanea, gelosia che si sarebbe risolta dopo un po' di mesi, ma ancora continua e diventa sempre più ingestibile. Da aggiungere che aspetta un altro fratellino a breve.
Ho cercato di approcciarla in molti modi ma niente sembra funzionare.
Le sue crisi mi avviliscono, mi fanno pensare che siano frutto di un mio sbaglio, mi interrogo sulle mie capacità genitoriali e non trovando come affrontarle nel modo più valido me ne lascio destabilizzare.
Tra l'altro mi chiedo come sarà possibile una "serena" gestione familiare quando nascerà anche il fratellino.
Con la sorella è un continuo litigio per i giochi, spintoni oppure manifestazione di affetto troppo soffocanti, che inevitabilmente fanno piangere la sorellina. Solo per brevi momenti riescono a giocare tranquille insieme.
Cerco sempre di non dimostrare troppe attenzioni nei confronti della sorella quando lei è presente, e se lo faccio cerco di darle uguali ad entrambe.
Queste crisi sono solo casalinghe, quando siamo fuori, è impegnata in altro o quando passa pomeriggi con il padre al lavoro non è mai capitato. Solo a casa e tendenzialmente solo con me (Capitava anche con la babysitter quando lavoravo part Time e la lasciavo con lei).
Ha un attaccamento morboso nei miei confronti (sempre e solo a casa però). A casa per lei tutto devo farlo sempre io: vestirla, svestirla, prepararle il latte, allacciarle le scarpe o altro. Se prova a farlo mio marito urla subito "no tu! la mamma!"
Però quando non ci sono si lascia fare di tutto. E quando siamo con amici è molto socievole e sta tranquillamente con tutti, senza cercarmi.
Anche la notte si risveglia più volte piangendo, si lamenta, cerca di buttarsi dal letto dicendo "sto cadendo, sto cadendo!" E io: "amore ci sono io, non cadi! Ti tengo! Sei tu che lo fai apposta, stai tranquilla, dormi, ci sono qua io!". Ma continua a gridare così fino a quando non la minaccio di andarmene via, di chiudere la porta della sua stanza, o altro. Questo succede da nessun episodio a notte (notti beate!) fino a 6 volte a notte (notti in bianco).
Evidentemente per me risulta estenuante, tra le notti così, la gestione poi quotidiana di casa e le sue crisi mi chiedo come riuscire ad "uscirne".
Le persone che la vedono fare così mi dicono che non è normale, di chiedere al pediatra (che non mi ha saputo dare nessun tipo di indicazioni), e di "farla controllare".
Avendo provato di tutto e non trovando soluzioni mi sento un po' esasperata. Spero di riuscire ad avere un consiglio che possa realmente essere d'aiuto!
Sono sicura che ci sia molto di "richiesta di attenzioni" nel suo fare, e davvero cerco di dargliene il più possibile, ma questo modo di manifestarlo è ingestibile e non so come aiutarla a "incanalare", capire e gestire le sue emozioni.
In questi giorni abbiamo cominciato l'inserimento all'asilo (di entrambe le bambine) che come immaginavo è andato benissimo. Non mi ha cercato e ha giocato tranquillamente con maestre e compagnetti. Ma appena usciti dalla scuola, dopo neanche 5 metri, la sorellina in passeggino e lei mano nella mia: crisi. Non voleva camminare, diceva che le facevano male i piedi, che non respirava, si voleva buttare a terra e tutto con soliti piagnucolii e urla di protesta.

La descrizione della

La descrizione della situazione è molto viva ed efficace, ma mancano elementi per cercare di capire come si è arrivati fin qui. Questi io di solito cerco di desumerli dalle notizie che indico nel questionario-bambini, nella colonna qui a sinistra. Se mi completa le informazioni può darsi che troveremo il capo di questa matassa ingarbugliata per provare a districarsi dalla trappola.

risposta questionario

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare:
mamma 28 anni, papa`37, Chiara 3 anni, sorellina di 17 mesi, fratellino in arrivo al 9 mese
età del bambina: 3 anni compiuti a Luglio
nessun tipo di problemi in gravidanza
NASCITA
a 38 sett con parto naturale veloce 
alla nascita : 2,800 kg, 48cm
crescita senza nessun problema, mantiene una statura un po' più' piccola ma per costituzione familiare, la cosa non ha mai preoccupato il pediatra
fin da subito ha preso il ciuccio.
allattata al seno a richiesta, é sempre stata serena. niente coliche o disagi particolari. la notte si svegliava per mangiare ogni 3/4 ore riaddormentandosi subito. se capitava saltuariamente di doverla lasciare a qualcuno tiravo il latte e la lasciavo o alla nonna paterna o ad amiche. lei fin da piccola non ha mai avuto ansie da distacco.
ai suoi 4 mesi sono dovuta rientrare al lavoro, un part time pomeridiano di tre ore (diventate 4 dopo l'anno di vita). la lasciavo alla nonna paterna (pensionata di 73 anni ma molto attiva) con cui la bambina si é sempre trovata benissimo.
EPOCA SUCCESSIVA
svezzata a 6 mesi, ha cominciato con frutta e poi tutto il resto, introdotto gradualmente senza mai avere problemi con alcuna pietanza. mangiando sempre con voglia e gusto. (smesso il mio latte e sostituito con l'artificiale verso i 9 mesi)
Verso l'anno di vita cominciò a rifiutare il cibo passato o omogeneizzato volendo mangiare a tutti i costi quello che mangiavamo noi: l'abbiamo lasciata fare e da subito ha mangiato qualunque cosa mangiassimo noi (perfino che dire: ravioli alla panna e pistacchio) senza mai avere problemi allergici o reazioni particolari.
verso i nove mesi, smesso l'allattamento gradualmente, é passata dal lettone al suo lettino, in un'altra stanza. nonostante la notte si svegliasse comunque una due volte per avere un biberon di latte. Per dormire é sempre stata molto indipendente: mi diceva "mamma nanna" e poi una volta messa a letto chiedeva "biberon" e una volta averlo bevuto si addormentava da sola senza rituali particolari.
A casa non abbiamo televisore. O meglio, non abbiamo antenna, quindi non ha mai guardato cartoni "in continuazione". Abbiamo uno schermo con memoria esterna in cui teniamo svariati cartoni della disney, che le faccio vedere quando ho (o avevo) bisogno di un po' di tempo per svolgere faccende domestiche (o semplicemente dormicchiare accanto a lei nel divano). Mai utilizzato tablet o telefonino. ultimamente ho scaricato un gioco di puzzle sul cellulare ma che usa poco quando siamo in attesa da qualche parte.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
Chiara ha avuto uno sviluppo motorio normale, nessun ritardo evidente e neanche anticipi. seduta a 6/7 mesi, poco gattonamento verso i 14/15 mesi, inizia a camminare verso i 16 mesi.
a casa era tenuta prevalentemente a terra, libera di esplorare e di andare in giro.
Da neonata essendo una bambina non ad alto contatto, stava tranquillamente sia in braccio, che nella sua culletta se dormiva o a terra a giocare in palestrine o altro.
Attualmente non ha nessun tipo di ritardo o di limite motorio.
Questa estate abbiamo provato a togliere il pannolino ma senza grande successo. a volte riesce a dire quando fa pipi o pupu' in tempo, molte altre la fa addosso (a casa nelle mutandine bagnandosi, quando siamo fuori nei trainers - pannolino a mutandine)
confonde ancora pipi' e pupu', o almeno lo fa nel linguaggio.

RELAZIONE e COMUNICAZIONE
sempre tutto nella norma, Chiara é sempre stata una bambina curiosa, molto socievole. ha cominciato a dire le prime parole e frasi abbastanza presto (14/16 mesi) e adesso che ha 3 anni ha un linguaggio molto forbito. Parla tanto e bene. le piace cantare (anche se spesso con parole inventate)
Non ha mai avuto l'esigenza di stare sempre con mamma o papà. abbiamo molti amici della nostra eta', che vediamo abbastanza spesso e lei con loro sta piacevolmente. quando siamo insieme, loro giocano con lei, la fanno passeggiare, mangiare, ecc. É anche capitato di lasciarla con alcuni di loro una sera e lei non si é mai fatta problemi.
con gli altri bambini é molto socievole, anche se ha difficoltà nella condivisione dei giocattoli. Vuole sempre i giocattoli che hanno gli altri, e i suoi ha difficoltà a prestarli. facilmente prende di mano con forza i giocattoli degli altri se le interessano, e lotta con tenacia quando qualcuno cerca di farlo con lei. Ciò nonostante ci sono momenti in cui gioca tranquillamente con gli altri (spesso quando gioca con bambini più grandi in giochi di movimento o quando fa giochi di ruolo: mamma e figlia, o altro)
A casa con me, i suoi giochi preferiti sono: fare la parrucchiera, prepararmi il thé, ecc. Oppure giochiamo che io devo dire "Signori e signore ecco a voiii….. la canterina!" e lei deve cantare, e via dicendo con ballerina e altro.
una cosa che chiede con molta insistenza sono le storie. Prende i libri dalla libreria e chiede sempre "mamma mi leggi una storia?". abbiamo tanti libricini brevi e mi costringe a leggerne molti di seguito, fin quando non mi devo imporre dicendole "ora basta, questo è l'ultimo", con evidenti proteste da parte sua.
Se capita giocando che sto al telefono, mi dice "mamma posa il telefono", me lo prende dalle mani e lo mette via lontano.
DISEGNO SPONTANEO
Quando disegna Chiara fa più' che altro puntini e liniette, (che spesso chiama "letterine") qualche cerchio di tanto in tanto. comunque tratti brevi.
quando disegnano insieme cerco di guidarla e dirle "facciamo una testa, dai, ora gli occhi, la bocca, ecc" fa degli omini molto scomposti con una testa che é un grande cerchio, con occhi, bocca e naso (tutti molto decentrati e senza proporzioni) e due linee che partono verso il basso per le gambe e due linee verso i lati per le braccia. a volte aggiunge i piedi.
spesso chiede a me di disegnare: "mamma fai un gatto" (o altri animali) ..ed ogni volta devo sempre fare l'animale in questione e poi mamma gatto, papà gatto e sorellina gatto.
quando mi chiede di disegnare una persona, dice che è lei o io, e poi vuole che faccia tutto il resto della famiglia.
SITUAZIONE FAMILIARE
Chiara prevalentemente sta sempre in famiglia.
Quando è nata é rimasta sempre con me fino ai 4 mesi, quando sono rientrata al lavoro andava dalla nonna. quando sono rimasta incinta della sorellina e sono andata in maternità (lei aveva 18 mesi) di nuovo sempre con me (dalla nonna la domenica o qualche pomeriggio se avevo cose da sbrigare)
nata la sorellina e dovendo tornare al lavoro abbiamo preso una baby sitter (per non stancare troppo la nonna che doveva badare anche al nonno nel frattempo di salute peggiorato). Con la babysitter si è trovata subito bene. Non ha mai pianto quando me ne andavo e faceva tutto con lei tranquillamente come che con me.
La babysitter è rimasta con noi fino agli inizi di agosto, poi le vacanze e ora Chiara ha cominciato l'asilo.
All'asilo, che ha sia nido che materna, abbiamo mandato anche la sorellina. cosa a cui lei tiene tantissimo: "mamma ma all'asilo viene anche la sorellina, vero?". anche se poi fanno attività separate
Gionata tipo:
A casa Chiara è sempre stata abituata a svegliarsi con comodo (le 10.00, le 10.30 anche se gli orari sono molto variabili.)
Dato il mio part time pomeridiano la mattina tutto si svolgeva con molta tranquillità'. una volta sveglia si gioca, o si guarda un cartone e poi si gioca. qualche momento con me, altri momenti da sola. Con la sorellina giocano "in parallelo", nella stessa stanza ma ognuna con giocattoli diversi, spesso contendendoseli pero'. (vince sempre chiara ovviamente). quando capita che Chiara faccia male alla sorellina le chiedo di chiedere scusa e di dare un bacetto, ripetendo duramente che non si fa. (lo dirò' almeno un centinaio di volte a mattinata)
si fa presto l'ora di pranzo e nel frattempo torna papa', che appena arriva gioca con loro (cerca sempre arrivando di salutare prima Chiara per evitare in lei gelosie o risentimenti)
Mi dà così' il tempo di preparare il pranzo. Poi tutti a tavola: sono generalmente le 13.30. (abbiamo sempre mangiato tutti insieme a tavola e mai in orari separati, fin dalle prime pappe)
Poi Papa' va a fare il riposino e tendenzialmente anche le due bimbe (se non riesco a farle addormentare prima della partenza per il lavoro ci pensa la babysitter). Dormono quasi sempre il pomeriggio, nonostante la sveglia tarda. Chiara spesso vuole il latte per addormentarsi, seppur ha appena finito di mangiare.
Di pomeriggio si gioca o si fa una passeggiata.
arrivata la sera, piccolo momento coccole e gioco al mio ritorno da lavoro e poi preparo la cena, cercando di dare testa ad entrambe le bambine e aspettando il papà che rientra da lavoro.
quando mio marito rientra gioca con loro, mentre ultimo i preparativi per la cena. poi si mangia: sono le 20.00/20.30.
Dopo cena si gioca insieme, o si fa una passeggiata serale, o mamma e papà cercano di guardare un film mentre loro che giocano…o c'è qualche amico invitato a cena con cui si chiacchiera mentre le bimbe giocano. Solo quando vediamo i segni di stanchezza ci convinciamo a metterle a letto (22.00 / 22.30). La piccola si addormenta solo dondolandola (cosa che dato la gravidanza, ultimamente fa sempre il papa'). A Chiara deve pensare "PER FORZA" la mamma. Allora o le racconto qualche storia finche' non crolla, o quando é abbastanza stanca basta che le prepari il latte e il tempo che lo beve già' dorme.
*I nonni materni abitano all'estero, li sentiamo solo tramite videochiamate e li vediamo un paio di volte l'anno quando andiamo da loro o loro vengono da noi.
I nonni paterni li vediamo le domeniche o altri giorni alla settimana quando li andiamo a trovare o quando per esigenze varie lascio loro le bambine per qualche pomeriggio o sera.
E' capitato di dormire tutti dai nonni o che solo le bambine dormissero da loro, senza particolari problemi.

* L'ambiente familiare e' molto sereno, io e mio marito litighiamo quasi mai o comunque non urliamo mai l'uno verso l'altra. quando parliamo con lei siamo sempre molto sinceri, ad esempio il papà le dice spesso che lei e' la sua principessa, la più' bella e tutto il resto…ma non le nasconde che e' sposato con la mamma e che la ama tanto.
Abituata a dormire nel suo lettino, non le piace venire nel lettone. Lo trova più' come posto in cui giocare tutti insieme, ma al momento di dormire vuole stare nel suo letto. tuttalpiu' dice a me di dormire con lei.

* Chiara è sempre stata molto attaccata al suo ciuccio. verso l'anno di eta' lo teneva solo per dormire lasciandolo di giorno. Poi ha ricominciato a tenerlo di più' anche in corrispondenza della nascita della sorellina. Verso i 24 mesi abbiamo deciso di toglierlo. Abbiamo provato in molti modi, ma appena non lo aveva faceva una grande crisi di pianto inconsolabile. Abbiamo deciso così' di "inscenare" qualcosa che la potesse colpire anche visivamente. Andando a cena a casa di un' amica che aveva un cane lupo, abbiamo lasciato che il ciuccio scivolasse fino al cane, che lo ha prontamente sbranato, ed ecco: il ciuccio non c'era più'!
Ovviante ha pianto un bel po'. Ma a differenza delle altre volte in cui il suo pianto era inconsolabile, questa volta si consolava ascoltando e riascoltando la storia di come il lupo si era mangiato il suo ciuccio. Ci aveva come alleati. "ah! se lo rivediamo gli diamo le botte al lupo! monello!" e così' si calmava. Certo l'addormentarsi la sera é diventato più difficile, e ai risvegli notturni non bastava rimetterle il ciuccio in bocca e basta, ma la mamma doveva calmarla e dormirle vicino fino a quando non era ben addormentata. Ma nel giro di qualche mese non lo ha più' chiesto. Alla sorellina che pur lo prendeva per dormire lo abbiamo tolto quando era davanti a lei, poi anche il vedere la sorellina con il ciuccio non la disturbava più'. ha anche rivisto più' volte il cane lupo in questione, ma non ha mostrato di ricordarsi dell'accaduto.

* ad aprile di quest'anno Chiara e' stata ricoverata una settimana in ospedale per broncospasmo. A parte i primi due giorni, tutti gli altri, e' stata bene, giocava tanquilla e serena. sono stata con lei per tutto il ricovero. Tornavo a casa la sera verso le 20.00 e ritornavo in ospedale per le 7.30 del mattino. La notte restava con il papa'.

Davvero con una infanzia così' serena non capisco come siamo arrivati a questo punto.
Capisco il trauma dell'arrivo della sorellina ed ora del fratellino, ma solo per questo é possibile?
Non ricordo neanche più' da quando le sue crisi sono diventate così' forti.
Di sicuro sono cominciate verso i 6 mesi della sorellina. Lo ricordo perché all' inizio temevo un po' la reazione di Chiara all'arrivo della sorellina. Invece lei era tranquillissima e molto disinteressata alla cosa. Poi invece ha cominciato a fare queste crisi isteriche e di capriccio.
Mi sono detta che era normale perché la sorellina ora interagiva, afferrava, mangiava ecc…e quindi dava piu' fastidio. Prendeva più spazio. ho cercato fin da subito di dedicarle quante più' attenzioni possibili.
Da allora le crisi non sono mai passate. Fin dall'inizio avevano più' o meno gli stessi connotati: cominciavano per un nonnulla, impossibili da fermare, estremamente durature (un'ora, un'ora e mezza e anche due di pianto e urla). Di volta in volta dovevo cercare un approccio diverso, nulla sembrava funzionare. spesso finivano perché Chiara esausta si addormentava per terra in un lago di sudore.
per un po' sono sicuramente diminuite, anche se mai terminate. Ora, da Giugno almeno, sono diventate molto più frequenti, pesanti e ingestibili. A questo si associano da Luglio i risvegli notturni frequenti.
Sicuramente da parte mia il non essere riuscita a trovare un modo per gestirle ha influito parecchio.
Ma ogni tentativo mi sembrava vano.
Ora mi ritrovo in una situazione che peggiora di giorno in giorno.
Anche con mio marito cominciamo a scontrarci. Lui crede che la soluzione sia di placare le crisi sul momento con le sculacciate e di cercare di farla rimanere con me il meno possibile. (dato che le crisi le fa solo in mia presenza).
E' vero che le sculacciate la calmano, ma io credo solo perché dopo le sculacciate lei urlando chiede di me, che cerco di "calmarla" e solitamente dopo le do´un bacetto sulla bua. (come se ottenesse proprio quello che vuole)
Infatti va peggiorando sempre più' questa richiesta di Bacetti sulle bue che si procura da sola sbattendo la testa o le braccia o le gambe su qualunque cosa incontra. Lo fa di continuo. Se le do' un bacetto, ripete la cosa tipo una trentina di volte, fino a quando arrabbiata comincio ad urlare che non lo deve fare più'; se cerco di ignorarla e dirle con voce calma"io non ti do' bacetti sulle bue che ti fai da sola. Se vuoi te li do', tutti quelli che vuoi, ma solo se me lo chiedi senza piangere e con il sorriso" parte un pianto isterico e inconsolabile che dura ore. In cui continua a ripetere "un bacetto, un bacetto, mi devi dare un bacetto, un bacetto" urlando e sbattendo sempre mani o testa per farsi male.
Anche alcune richieste come "mi devi dare tu l'acqua" "mi devi tenere tu il biberon" vanno peggiorando. e se mi rifiuto (cosa che faccio spesso dicendole "ma tu lo sai fare benissimo da sola! la mamma ti aiuta per le cose che non sai fare, questo é un capriccio e non é bello!")….ennesima crisi: giù' a terra a farsi male.
durante le crisi ripete spesso piangendo "io voglio fare la brava!" e io le ripeto sempre con voce calma che "per fare la brava: non si piange, non si urla e si chiedono le cose per favore". Cosa che le ripeto tutte le volte che finisce una crisi.
Cerco di non riversare in lei le mie ansie, ma inevitabilmente mi sento molto provata: il poco dormire, le incomprensioni anche con il marito, il non saper cosa sia giusto fare, il pensiero anche alla sorellina che poverina vive da spettatrice silente tutta la situazione, ed il pensiero alla nuova nascita.
La ringrazio dell'aiuto e se c'é qualcos'altro che le serve sapere mi chieda pure.
(mi scusi per la grammatica e i periodi mal composti)

Come dice Lei in effetti "

Come dice Lei in effetti " con una infanzia così' serena non capisco come siamo arrivati a questo punto". Evidentemente c'è qualcosa che dal vostro punto di vista, interno alla famiglia, non si vede. D'altronde il comportamento della bimba sembra volto a cercare l'attenzione della mamma, non del papà o di altri. Cosa che fa pensare che la difficoltà sia nel rapporto con la mamma. E'lapalissiano pensare che la bimba si senta non sicura dell'attenzione della mamma, che è stata occupata dopo 18 mesi dalla sorellina e dopo altri 18 dal nuovo prossimo arrivo. I suoi tentativi di reagire ovviamente sono fallimentari, anzi ottengono probabilmente il contrario, e s'è creato un circolo vizioso che va peggiorando.
Probabilmente l'aspetto esteriore così sereno forse ha nascosto l'esistenza di qualche difficoltà anche prima che si manifestassero le crisi isteriche, per cui forse non vi siete accorti che magari per la bambina non era così tutto facile e a un certo punto ha ceduto.
A questo punto certo con la mamma al nono mese è un po' difficile pensare di dare più tempo alla bambina, pur resistendo alle sue crisi. Direi che comunque la via dovrebbe essere questa, di unire la resistenza a non cedere alle richieste 'isteriche', al dare invece spontaneamente più tempo e più attenzione alla bambina per recuperare un rapporto più sicuro con la mamma. Magari, possibilmente, si potrebbe programmare 'un'ora di mamma per lei' libera da interferenze, per qualche tempo. Certo con l'aiuto di qualcuno e magari anche il papà potrebbe dedicare un'ora fissa, per un periodo, alla bimba. Magari anche alternandovi, ma su vostra decisione, non facendo scegliere alla bimba.
Si potrebbe vedere come reagisce....

Grazie mille!

Grazie della risposta! Sicuramente cercheremo di fare come lei dice, vedremo di organizzarci per trovare questi momenti esclusivi!
Ma mi chiedo intanto che linea seguire per "non cedere alle richieste isteriche".
Secondo mio marito si dovrebbe intervenire direttamente con le sculacciate, senza perder tempo che effettivamente la calmano ma penso terrorizzano al tempo stesso. io sono per restarle vicino ed aspettare che la crisi passi ripetendo le cose con voce calma (anche se questo richiede molto tempo, la bambina si riduce ad uno stato pietoso e il vicinato avrebbe da ridire) ma mio marito dice che sono parole assolutamente sprecate e al vento e non ottengo nulla in questo modo. (Effettivamente la bambina smette di piangere dopo veramente molto tempo più per esaurimento che per ascolto)
Come affrontare le crisi sul momento? Ha qualche consiglio in merito?

In una 'crisi' - cioè un

In una 'crisi' - cioè un momento in cui il bambino perde il controllo - in genere il metodo che ho trovato più utile verso questa età , ma anche con bambini più grandi, è quello di usare il contatto fisico, magari tenendo in braccio la bimba per 'contenerla' e limitarsi a dirle di smetterla, basta, con calma e resistenza, tranquillizzando e rassicurando. Si può pensare che durante una bizza un bimbo si senta andare in pezzi e non riesca più a tenersi insieme. Farlo per lui può aiutarlo a rimettere insieme i pezzi e funzionare di nuovo tutto intero.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)