enuresi notturna

Salve,
ho 36 anni e raramente mi capita di avere episodi di enuresi notturna.
Per "raramente" intendo dire che è accaduto stanotte ma erano 5 anni che non succedeva e non ricordo da bambina di aver avuto questo problema in maniera ricorrente.
Però mia madre, di 69 anni, ha lo stesso problema occasionalmente.
L'episodio non è legato nè a particolari stati d'ansia, nè ad uso di farmaci particolari o alla ingestione di cibi particolarmente diuretici ma è solo legato ad un sogno, sempre uguale, nel quale vado in bagno ad urinare e putroppo non mi sveglio se non quando non ho svuotato completamente la vescica.
Mi sapere dire a cosa può essere dovuto questo inconveniente?
Se dormissi sola...ma ho un compagno che la prende molto a ridere come me, però è comunque seccante.
Grazie
saluti

Gentile Normandia74,grazie

Gentile Normandia74,
grazie per la sua richiesta: l'argomento di cui parla -enuresi notturna in adulti- ho scoperto con una certa sorpresa che è fra i più cliccati, pur essendoci su questo sito un solo mail precedente, in cui però la scrivente dichiarava una profonda vergogna che le impediva di parlarne.
Credo quindi che sia un fenomeno molto più diffuso di quanto sembri. Buon per lei che può riderne col suo compagno, anche se pure lei segnala sentimenti di disagio, ovviamente.
La particolare rarità nel suo caso, insieme all'abbinamento al classico sogno (ne parlava Freud 110 anni fa nel suo libro sull'Interpretazione dei sogni, descrivendo una situazione simile alla sua), sostengono l'ipotesi che si tratti di una manifestazione a origine prevalentemente psicologica. Se si ripetesse più spesso con altri sintomi andrebbe fatto qualche esame delle urine oltre magari a un'indagine ecografica, parlandone con un medico di fiducia.
Per parte mia ho avuto solo qualche racconto occasionale, in cui però l'interessata riusciva quasi sempre a svegliarsi in tempo.
Molto più comune - almeno 'pubblicamente' - è l'enuresi notturna nei bambini dove di solito si tirano in gioco aspetti di ritardo di maturazione fisiologica (nei casi familiari) e reazioni psicologiche , tipo alla nascita di un fratellino o a stress di altro tipo. E' noto che avviene anche in adolescenti, riferito dai genitori, a volte nei maschi confuso con episodi di polluzione notturna, evidentemente c'è anche negli adulti, ma per lo più non dichiarato se non ci sono testimoni.
Cosa trattiene dal dichiararlo? Evidentemene sentimenti di disagio, vergogna. Legati però a quali aspetti psichici? Se volesse parlarcene Lei, sulla base della sua esperienza, in cui c'è anche la somiglianza con la sua mamma, che deve avergliene parlato, potrebbe essere utile e interessante.

Cordialmente,

DrGBenedetti

enuresi notturna

Beh dottore
cosa ci trattiene dal dichiararlo...vergogna, mi pare evidente.
E' qualcosa che, come da lei rilevato, dovrebbe accadere solo ed esclusivamente da bambini, quando non si controllano ancora bene le proprie funzioni.
E' palmare quindi come la cosa, se avvenuta da adulti, ci faccia sentire infantili, goffi, dispiaciuti, umiliati. (oltre all'enorme inconveniente di avere un materasso che emana degli odori pestilenziali!!!)
Io comunque ancora non riesco a capire quali possano essere le condizioni psicologiche che determinano l'insorgere del sogno di cui parlavamo...verrebbe da pensare che, siccome si è bevuto più del normale, la vescica si riempia prima del solito e prema per essere svuotata, e ciò cagioni il sogno "liberatore"..
ma io bevo sempre moltissimo (ho i calcoli ai reni) quindi sono abituata a bere tutto il giorno...e questa cosa per fortuna non mi capita che raramente...il fatto che capiti anche a mia madre (sempre molto occasionalmente) mi spaventa però...che abbia delle radici ereditarie?
forse ne parlerò col medico di famiglia.
è un problema come un altro, se non si parla di queste cose con i medici, non vedo con chi.
grazie dottore, saluti

"verrebbe da pensare che,

"verrebbe da pensare che, siccome si è bevuto più del normale, la vescica si riempia prima del solito e prema per essere svuotata, e ciò cagioni il sogno "liberatore"..

Si direbbe che lei abbia letto Freud, che dice proprio questo, ma solo come causa 'immediata' del sogno. Ne ha poi ipotizzate tante altre...
Il fatto che capiti raramente anche se lei beve sempre moltissimo indica che ci sono altre ragioni. Quelle mediche eventuali (collegate con i calcoli renali?) le sanno forse gli urologi: ma non sembrerebbero esaurienti visto che non spiegano la rarità dell'evento. Quelle ereditarie ugualmente non lo spiegano, quelle psicologiche forse potrebbero. In attesa di recarsi dallo psicoanalista, si potrebbe fare qualche prima esplorazione qui, protetta dall'anonimato.

Termini come 'vergogna... bambini... quando non si controllano ancora bene le proprie funzioni...
adulti... infantili, goffi, dispiaciuti, umiliati... ' potrebbero suggerire di esplorare i legami e i confini e le sovrapposizioni fra mondo infantile e mondo adulto, i desideri di controllo e autonomia e eleganza e successi e onori e le paure di non riuscirci, che ci sono sia da bambini che da adulti. Il rapporto enuresi - giudizio di infantilismo - vergogna potrebbe essere rovesciato, sul tipo 'viene e prima l'uovo o la gallina?'. Che le viene in mente su fatti o pensieri del giorno precedente al sogno? Seguendo le 'associazioni' eventuali che potrebbero essere stimolate da pensieri e ricordi potrebbe esplorare un mondo in parte nascosto, che si manifesta di notte, nel sonno...

enuresi notturna

Ho cercato di ripercorrere la giornata alla ricerca di qualche particolare...ma si figuri, ho trascorso la domenica pomeriggio (l'evento è accaduto domenica notte) a fare shopping, che è il mio sport preferito...ho assistito alle gare di corsa del mio compagno, e poi abbiamo cenato fuori (una pizza, non era diuretica ahah)..
siamo stati in armonia , nulla da rilevare..poi certo ciò che si nasconde nelle profondità dell'animo chi può saperlo..ognuno di noi ha delle sofferenze, delle insoddisfazioni, delle paure che possono manifestarsi all'improvviso magari "travestite" da incubo piuttosto che da una forma d'ansia..almeno credo.
io faccio l'avvocato dottore, non ho nessuna conoscenza della psiche umana se non quella che opero su me stessa e tento, sugli altri. ma non ho mai letto nè freud nè altro ..
la cosa che mi perplime maggiormente è che non mi è mai capitato quando ero insieme ai miei precedenti fidanzati/compagni.
Ho 36 anni e ovviamente ho avuto altre storie prima di quella attuale, peraltro abbastanza tortuose, e quando è accaduto da più giovane ero sempre sola nel mio lettino mai insieme al fidanzato del momento. quindi forse l'amore non c'entra.
il fatto è che penso che se andassi veramente da uno psicologo/psichiatra/analista non ne uscirei più.
pur avendo un trascorso comune, una storia come tante altre, ho talmente tante cose da dire (forse come tutti) che ci passerei troppi anni..poi forse ho la superbia di pensare che i miei errori li conosco già , forse li conosciamo tutti ma la maggior parte di noi è troppo pigra/spaventata per cambiare ciò che non va nella propria vita.
buona giornata e grazie per il suo tempo

Mi fa venire in mente

Mi fa venire in mente "...vorrei e non vorrei..." (dall'aria di Zerlina, "Là ci darem la mano", nel Don Giovanni di Mozart)...
Chissà se anche il sogno e la sua conseguenza hanno a che fare con un "vorrei e non vorrei..." (svegliarsi, interrompere il sogno, ecc), quasi come lei sembra entrare e uscire in certi pensieri e desideri (fra cui forse quello di andare dall'analista), non so se anche nei suoi amori.
Un primo aspetto che troverebbe, credo, ha a che fare con una certa seduttività, dire e non dire, fare un passo avanti e uno indietro, attirare e respingere (farsi attirare e respingere)...
L'infantilismo a volte è molto seduttivo, o può essere scambiato per tale, nel sogno adulto e bambino possono confondersi...

Bene, è stato uno scambio interessante, buona giornata anche a Lei e in bocca al lupo se volesse fare l'azzardo (di mettersi appunto in bocca del lupo, o del minotauro del famoso labirinto, da cui appunto non si poteva più uscire, se non tramite un filo d'Arianna...).

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