separazione conflittuale e disagio della figlia di quattro anni
Una giovane mamma mi scrive molto preoccupata per la figlia di 4 anni, che ha difficoltà a dormire la notte , ha ripreso a fare pipì a letto e fa crescenti storie ad andare all'asilo ogni mattina. I genitori si sono separati - non erano sposati - circa due anni fa ma la separazione è molto caotica e convulsa, come era stata la convivenza. La madre ha avuto l'affidamento dal Tribunale dei Minorenni (competente quando i genitori non sono regolarmente sposati, altrimenti è competente il Tribunale Ordinario) che ha stabilito i consueti "orari di visita" ma il padre pretende di fare come vuole lui, si presenta a prendere la bambina fuori degli orari stabiliti, la riporta spesso con grave ritardo, minaccia la ex compagna anche davanti alla bimba, entrando in casa a suo piacimento quando la riporta. La signora riferisce che l'ex compagno è una persona violenta di cui ha paura, e non sa come fare.
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Risposta: E' comprensibile
Risposta: E' comprensibile che la figlia di 4 anni mostri segni di disagio e ansia in una situazione come quella descritta. In questi casi non sono i bambini primariamente ad aver bisogno di un intervento, bensì gli adulti, che devono essere aiutati a consolidare la situazione ambientale in modo da dare alla bambina una casa sicura pur divisa in due e rapporti sicuri con entrambi i genitori pur separati.
Nelle situazioni molto conflittuali è bene che siano rispettati alla lettera gli accordi, e che si evitino contatti ravvicinati fra i genitori, specie se questi danno origine a scontri e minacce come quelle descritte. Vanno chiaramente separati gli spazi, che non devono essere a rischio di intrusione e sovvertimento.
Spesso è necessario che i genitori siano guidati da persone esperte ad affrontare il difficile passaggio dalla convivenza impossibile alla separazione che ugualmente rischia di essere impossibile.
E' utile rivolgersi ai servizi di Mediazione Familiare, che spesso sono attivati dalla ASL, altrimenti comunque a esperti di problematiche del genere, a livello privato.
Oppure in caso di necessità ai servizi sociali che insieme ai Tribunali dei Minorenni si occupano di queste situazioni.
Indubbiamente per chi ci si ritrova spesso sono delle trappole, dei labirinti da cui ci vuole molto tempo per uscire, anche perchè la guerra che si crea sui bambini è solo il proseguimento del fallito rapporto fra i genitori e ognuno vede solo la sua parte di verità. Facendo spesso il CTU per il Tribunale mi rendo conto che è' necessaria una posizione di mezzo, neutrale, per vedere tutti gli aspetti della situazioni e trovare una possibile via d'uscita: spesso le parti, compresi legali e specialisti, pur esperti, cadono in una visione 'di parte', appunto, vedono solo la 'loro verità' negando completamente quella dell'altro. Tutto ciò spesso esaspera i conflitti e crea ulteriori circoli viziosi. A volte la CTU (consulenza tecnica d'ufficio, decisa dal Tribunale su richiesta o meno di una delle parti, è l'unica soluzione per approfondire la conoscenza e dare utili indicazioni.