Bambina un po' difficile

Gentilissimo Dottore,
volevo innanzitutto complimentarmi con Lei per l'ottimo sito in cui offre dei consulti pieni di professionalità e, cosa più importante, umanità.
Venendo al caso specifico oggetto della richiesta di consulto, Le espongo - spero chiaramente (non so quanto brevemente) - la situazione. La bimba un pò difficile è la mia primogenita, che ha 29 mesi. Inoltre, abbiamo una seconda bimba di 10 mesi. La mia primogenita è nata a 38+5 settimane, dopo una gravidanza senza alcun problema gestazionale, con un parto lungo e travagliato, scusi il gioco di parole, finito con un'induzione ed estrazione della bimba con la ventosa. Non si è attaccata bene al seno, o meglio ha scoperto che era più facile attaccarsi al biberon, pertanto abbiamo optato per un allattamento misto, con artificiale e latte materno estratto con tiralatte. Lo svezzamento è andato bene, anche se la mia ritrosia a darle pezzi grandi mi ha fatto passare ad un'alimentazione solida, alternativa al pappone, alla vigilia del 18° mese. La mia bimba non ha avuto mai problemi di sonno.Dopo 2 mesi il sonno si è regolarizzato ed è stata una bimba sempre piuttosto tranquilla, anche se timorosa delle persone che non appartenessero alla ristretta cerchia familiare (fin dai 6 mesi di vita). Noi siamo stati sempre piuttosto casalinghi, vuoi la stagione in cui è nata la bimba (agosto) e l'arrivo dell'inverno, vuoi la mia paura ed apprensione nel gestirla. Faccio un esempio: la bimba ha iniziato a gattonare tardi non perchè non fosse capace di farlo - penso - ma perchè l'ho messa in terra molto tardi. A 12 mesi ha gattonato e a 14 mesi ha mosso i primi passi da sola....tuttavia, le paure trasmesse hanno fatto sì, che in seguito a rovinose cadute, si lasciasse da sola definitivamente a 18 mesi. In questo frattempo, la bambina aveva vere e proprie crisi di panico e camminava affidandosi all'adulto, come se sotto ai suoi piedi ci fosse una voragine pronta a rapirla. La paura dell'estraneo non l'abbandona, in questo lasso temporale, ma non ci faccio molto caso. In fondo, dai 7 mesi ai 18 è stata affidata alla cura dei 4 nonni, quelli paterni molto apprensivi, un pò meno quelli materni. Diciamo che la bimba si è dovuta districare tra 3 metodi educativi,tutti molto diversi tra loro. I due metodi dei 4 nonni e quelli dei genitori. All'alba dei 18 mesi ritorna alla mia cura esclusiva e questo momento coincide con il mio congedo obbligatorio di matenità, visto che da lì ad un mese avrei dato alla luce la mia secondogenita. Per modo di dire "cura esclusiva", visto che penso di inserirla in uno spazio gioco pomeridiamo, per 2 ore al giorno, gestito dal comune. Dunque, un mese prima dell'arrivo della sorellina la bimba fa il suo ingresso in questo spazio ludico. Non fa a tempo ad avermi tutta per sè che deve affrontare il primo vero distacco della sua vita. L'inserimento è stato difficile, non ne voleva sapere....non so per quanto tempo ha pianto....dopo questo distacco arriva anche la sorellina. E là vedo un mutamento di umore di mia figlia. Da che diceva delle paroline, si chiude in un mutismo che mi preoccupa. Come, mi chiedo, diceva tante belle paroline?! Era più che altro l'aspetto motorio a preoccuparmi, ma in 4 mesi colma tutto il gap accumulato, arrivando a camminare spedita, salire e scendere le scale, nonchè correre. E' sul fronte della verbalità che assistiamo allo zero assoluto. Vuole solo i suoi cartoni e là sembra che sia tutto il suo mondo. Pertanto faccio una cura disintossicante di cartoni e le offro attività alternative, nonchè la mia vicinanza (anche a discapito della seconda arrivata). Stavo dimenticando una cosa importante: dopo la nascita della sorella aumenta in modo esponenziale il suo attaccamento al babbo. Non lo vuole perdere di vista, fa tutto con lui. Le educatrici del nido, nel frattempo, mi parlano di lei come una bimba che si isola, che risponde se chiamata, ma che non interagisce. Prendo queste parole come un macigno. Dopo 4 mesi di mutismo, ricomincia a dire sì e no e a lallare, come quando aveva 15 mesi. Inizia a scomparire quel velo di tristezza, che ho visto calare con l'arrivo della sorella. Il centro estivo, frequentato in luglio,le conferisce anche una discreta autonomia nel mangiare, pur se il punto dolente rimane la masticazione. Mia figlia non vuole, non sa masticare. Utilizza gli incisivi e deglustisce dei pezzi grossi che non so nemmeno io come faccia. Il ritorno al nido a settembre dà il via ad altri progressi, in quanto ad ottobre si lancia con le sue prime paroline. Non le dico l'emozione quando l'ho sentita chiamarmi , per la prima volta, "mamma" , e poi un'escalation incredibile di scoperta di nuovi vocaboli, fino a questi giorni che fa delle frasi. Alcune sono frasi di osservazione della realtà, tipo "La sorellina dorme", altre sono frasi che ha udito da noi adulti e le ripete a mo' di pappagallo, anche a distanza di tempo. La frustrazione, con l'acquisizione di queste parole, è diminuita, con un relativo aumento della sua attenzione nei nostri confronti. Non è stata molto costante nei mesi passati:è' passata da momenti in cui correva da una stanza ad un'altra, appena sentiva che la chiamavamo, a momenti in cui pareva essere sorda. A momenti, di questi giorni, in cui è molto presente. Tuttavia, permane questa difficoltà relazione con i suoi pari (meno con l'adulto), come riferito dalle educatrici, e i momenti di isolamento, nei quali, sempre a detta loro, non perde il controllo della situazione, ma appare monitorarla comunque. Anche la masticazione non è ancora decollata, pur assistendo anche là a dei progressi.
Il gioco è funzionale e vario, come riferitomi, e mangia tutto, più che a casa. Io, carissimo Dottore, non le nascondo di essere stata molto preoccupata, quando non proferiva alcuna parola, non riuscivo, nei momenti di massima frustrazione, a capire i suoi bisogni, oltre a temere che questo suo disagio corrispondesse a qualche patologia. I cambiamenti li vedo, ogni giorno. E mano a mano che acquisisce più vocaboli si apre il canale di comunicazione, anche se, da che rispondeva telegraficamene " si" e "no" ora non riesco più ad ottenere risposte di questo genere. Le faccio un esempio : se io chiedo a mia figlia cose che prevedano una risposta articolata , ad esempio "come fa il cane?": Lei "abbaia", viceversa ha perso questo "sì" e "no" sostituito da locuzioni alternative, del tipo alla domanda "vuoi questo?" Lei risponde "grazie, Il suo nome". No so Dottore, a volte il percorso mi sembra molto in salita. La mia primogenita ha dovuto scontare, purtroppo, la nostra inesperienza ed apprensività di genitori che l'hanno attesa per 3 lunghi anni....Non c'è giorno in cui non faccia autocritica, in cui non mi rimproveri il fatto che dovevo essere più sicura con la mia primogenita, temendo di averle trasmesso solo un mondo di insicurezza e di timori, cosa che non succede con la secondogenita. Lo so, non dovrei fare confronti, ma è questo quello che sento. Vedo una bimba, la mia prima, che fino a quando non è sicura non si lancia in niente, per poi stupirci con vocaboli difficili e pronunciati benissimo o con un recupero miracoloso ed in poco tempo delle tappe motorie. Dottore, chiedo a Lei un conforto, una Sua impressione, scusandomi per averLa tediata con la lungaggine di questa lettera.
La ringrazio cordialmente e Le faccio i miei auguri per il nuovo anno che è iniziato.

Grazie per le gentili

Grazie per le gentili parole.

Beh, a leggere si ha l'impressione di un percorso ad ostacoli, di un iter faticoso, a partire dalla difficoltà del parto e dell'attaccamento al seno e delle altre successive vicissitudini. Ma forse il racconto è improntato a un eccessivo senso di colpa del genitore scrivente - solo dopo un po' emerge che è la madre - che colora tutta la descrizione quasi assumendosi tutte le colpe di non essere stata "perfetta". Ma sembra anche deformarla un po' come attraverso un cannocchiale retrospettivo un po' deformante.
Senza questa possibile deformazione, la storia si potrebbe riscrivere come segue.

X, ora di 29 mesi, è una bimba nata quasi a termine, con un parto un po' difficile e ventosa (Indice di Apgar?), con evoluzione apparentemente regolare nel primo anno di vita, non particolari problemi di alimentazione (anche se un po' 'viziata', regolarizzata poi a 18 mesi) nè di sonno. Un po' iperprotetta e affidata ai nonni come appoggio dopo il ritorno della mamma al lavoro verso i sette mesi. Primi passi a 14 mesi ma autonomia motoria solo a 18 mesi, per cadute e conseguenti insicurezze, come a volte viene riferito. Inizio 'spazio gioco' poco dopo, con difficoltà di separazione e in coincidenza nascita della sorellina, che ovviamente prende molto posto in casa , in realtà l'aveva già preso fin dalla gravidanza.
Reagisce a questi eventi con una regressione del linguaggio iniziato e 'attaccandosi' alla televisione, ai cartoni. Nel contempo però progredisce bene nella motricità e, guarda caso, come spesso succede, si attacca molto al babbo (verosimilmente la mamma è 'occupata' dalla sorellina)
Al nido passa contemporaneamente un periodo di ambientamento un po' difficile, probabilmente è molto guardinga verso l'ambiente nuovo. Un po' alla volta ricomincia a parlare e torna anche un umore migliore. Il linguaggio progredisce, scopre via via nuove parole e comincia delle frasi, sia ripetute che spontanee e sembra superare il momento di distacco dalla madre, ritornando a un rapporto più pieno anche con lei.
All'asilo resta ancora un po' diffidente verso gli altri bambini, nei cui confronti vuole mantenere il controllo... Il gioco non mostra problemi.
Ci sono dei progressi anche nell'alimentazione, pur se non osa ancora masticare liberamente, quasi avesse paura di 'mordere' il cibo....

Per contro la madre sembra piena di ansie e sensi di colpa, autocritiche e autorimproveri che rischiano di farle vedere una realtà deformata, prendendo gli alti e bassi inevitabili dello sviluppo e della realtà come possibili segni di patologia o peggio accuse di sua inadeguatezza come madre ( a proposito, non si parla mai di padre - tranne che per il momento di predilezione della bimba - : i genitori sono due, e questo dovrebbe aiutare anche a dividersi il peso delle colpe...Che è successo al padre?).

Pertanto, la cosa più importante da fare mi sembrerebbe liberarsi gli occhi da quei paraocchi/occhiali deformanti che rischiano di disturbare più del necessario, e vedere la bambina com'è, non una 'bambina difficile', ma solo una bambina con le inevitabili difficoltà e alti e bassi dello sviluppo nel mondo reale, fatto di separazioni, sorelle, ecc ma che apparentemente non mostra nulla di patologico o di irrimediabile.
Vediamo come proseguirà i prossimi mesi.

Cordialmente e ricambiando i migliori auguri,

dr GBenedetti

Grazie mille Dottore

La ringrazio Gentile Dottore per la risposta che mi ha dato. L'ho letta tutta di un fiato ed è superfluo dire che ha dato una lettura che calza a pennello sulla mia figura, che sono la madre...mi sono accorta anche io, rileggendomi, che avevo omesso (involontariamente) di dire che ero la madre delle bimbe. Il padre c'è, ed è presente, sia come marito che come babbo, forse vivendo il meglio di questa esperienza che ci è stata data da vivere con le nostre figliole. E' affettuoso, presente in tutti i sensi. Sono io, lo ammetto, che ho questa tendenza ad addossarmi tante colpe, talmente tante da rendermi cieca di fronte ai miglioramenti, ai progressi delle nostre figliolette. E' stato difficile, in questi mesi, raggiungere un equilibrio nel dare attenzioni all'una e all'altra. Non penso che una debba stare là con il bilancino, ma che l'istinto che una madre ha sia capace di creare un sano equilibrio. Sono un pò meno brava quando non mi devo preoccupare..le dico che sono crollata quando mi è stato fatto notare, all'asilo, che la bambina aveva un modo di comportarsi (anche se non sempre), che si esplicava nel non guardare chi aveva di fronte, nell'isolarsi, quasi che il rivolgere lo sguardo da un'altra parte fosse uno scudo, una difesa. Così l'ho letto io, retrospettivamente, anche perchè il contatto oculare, per noi genitori, fino all'ingresso all'asilo non costituiva un problema. Certo, non sempre guardava negli occhi, soprattutto quando -secondo me- si è accorta che aveva una mamma di fronte che la trattava come una somma di prestazioni e non come un essere umano con le sue fragilità e peculiarità. Non è un caso che ora io veda la vita un pò più a colori. Forse i progressi di mia figlia han fatto dimunuire in me la ricerca spasmodica di sintomi o di segnali positivi che smentissero i dubbi che si erano in me insinuati. Ho passato dei mesi bruttissimi, in cui mi son chiesta se mai avrei sentito mia figlia chiamarmi "mamma", in cui mi dicevo che avrei accettato tante prove, ma non quella di non riuscire a comunicare con lei....quegli occhiali deformanti mi impedivano di vedere ciò che lei aveva di bello. Chissà che lei non abbia percepito la mia ansia??Dottore, non mancherò di aggiornarLa e la ringrazio vivamente per l'attenzione che mi ha dedicato. Le auguro buon lavoro,
...

.... Sono lieta di

.... Sono lieta di informarLa, Dottore,
che la mia primogenita sta sbocciando.Dopo tanti patemi, visite, tanti miei
momenti down, dati dal fatto che le maestre mi dicevano che era una bimba che
viveva nel suo mondo etc etc, io sto finalmente vedendo i suoi cambiamenti. Nel
linguaggio è sempre più strutturata, interagisce. Certo, non è una cabarettista
nata, anche con noi genitori ha momenti di tenerezza, ma è come se avesse paura
(solo paura?!) di essere giudicata, per cui non è una che ti buca con lo
sguardo, molte volte lo tiene basso, salvo guardarci quando si gioca (e sa di
non essere giudicata). E' affettuosa, eccome se è affettuosa....e anche molto
gelosa, ora che la sorella inizia sempre di più ad impossessarsi del terreno,
della secondogenita. Non le nascondo che io, da quando è nata la seconda, ho
vissuto le gioie della seconda maternità a metà sempre preoccupata per ....
Le paure non erano completamente condivise da mio marito, nè dalla
cerchia familiare.
Son stati mesi difficili, ma ora vedo un pò di luce, e non
solo perchè parla. Voglio farLe un plauso perchè lei parla di epidemia quasi
dilagante di sindromi e di spettri autistici. Trovo anche io, che oggi, ci sia
un'eccessiva attenzione su queste cose. Non che non sia giusto, ci mancherebbe
altro, ma ora non si fa che parlare di questo e noi genitori ci troviamo a
scrutare i nostri figli quasi fossero delle macchine di cui testare le
prestazioni.
C'è stato un momento in cui mi sono rivoltata a questo sistema e,
come per magia, sembra che la strada sia più in discesa. C'era un problema
anche di accettazione di mia figlia, non essendo solare come me.....tuttavia,
mi dico, non è che vive meglio lei di me, che mi faccio paranoie per piacere
agli altri e chiedere l'approvazione della società??? Scusi, ma mi sto
addentrando alla fine in mie problematiche interiori, quasi fosse alla fine (o
anche all'inizio) mio il problema... La ringrazio tanto. Ci tenevo molto ad
aggiornarLa. E, se Le fa piacere, tornerò a ridisturbarLa. Grazie,
....

Gentile signora, questo blog

Gentile signora, questo blog ( o altri, se questo via via diventa troppo 'stretto') è sempre a disposizione per gli aggiornamenti, cui non mancherò di rispondere.
Mi sembra che le notizie che dà siano positive: me ne rallegro.
Se posso permettermi cerchi si separare le sue ansie (comprensibili e non da condannare, ma per così dire da tenere sotto controllo per non deformare troppo le cose reali con la proiezione delle proprie paure) dall'osserrvazione e dalla descrizione dei comportamenti della bambina.
Cordialmente
dr GBenedetti

come suggeritomi, mi rallegro di

aggiornarla via blog. Non prima di averLe fatto i miei più sentiti ringraziamenti con cui, sulle pagine di questo sito, affronta tematiche che ormai sono diventate pane quotidiano delle paure di noi mamme, ovvero la paura dell'autismo. C'è un'umanità, una professionalità nelle sue parole, che fanno onore a tutta la classe medica che lei rappresenta. Per fortuna anche noi, sulla nostra strada, abbiamo trovato persone competenti ed umane, che non hanno fatto ancora diagnosi, ma danno tempo a questo fiore di sbocciare. Mia figlia sta sempre di più perfezionando l'eloquio e noto un piacere nel fatto di parlare molto forte. Certo, ancora non risponde sempre alle risposte che prevedano un senplice "sì", ma il "no" è molto presente nel suo vocabolario. Insomma, sboccia ed io dormo meglio....ho dovuto impormi di tranquillizzarmi, perchè ero entrata in un circolo vizioso che più avevo paura peggio stavo (chissà come mai), leggere cose su internet era diventato il mio pane. Ad un certo punto la rivolta contro me stessa...e chissà che la prospettiva non sia cambiata perchè il paraocchi era sceso un pò. Chissà.....i nostri figli hanno antenne, capiscono ogni nostro stato d'animo. Grazie dottore. Non mancherò di aggiornarla. Saluti dalla terra di ...

Grazie, saluti ed auguri

Grazie, saluti ed auguri anche a Lei.

dr GBenedetti

Ogni tanto passo ad aggiornare il mio blog

ospitato sulle pagine di questo sito che è stato un pò il mio faro in questa selva oscura che la diritta via era smarrita...ed ora sto, piano piano, trovando la rotta dispersa. Sito, caro Dottore, che non manco giornalmente di visitare ed in cui, puntualmente, ritrovo le paure di tanti genitori che sono state le mie, lo ammetto. E le sue parole, Dottore, che mi rinfrancano, e non poco. Le mie paure si stanno dissolvendo con i miglioramenti meravigliosi che mia figlia quotidianamente mi regala. Certo, ha i suoi momenti di nervosismo ed apparente regressione, ma sembra un pò quella marcia indietro cui fanno seguito due passi in avanti. Non so come spiegarle. Riallacciandomi anche ad uno degli ultimi consulti postati, dove si parla di un bimbo che non tiene il botta e risposta, posso (anche a conforto della collega mamma, semmai ce ne fosse bisogno, visto che lei, con le sue risposte sempre azzeccate infonde anche a me, per prima, dosi massicce di tranquillità ed ottimismo) dire che mia figlia ha recuperato il "sì" dopo un anno di dimenticanza (aveva iniziato a dirlo a 24 mesi). Ed ora risponde alle domande, in modo circostanziato, senza grossi giri, ma risponde. Questo mi fa capire che ogni bambino ha i suoi tempi, non si dà in risposte che potrebbero forse impegnarlo o "comprometterlo" fino a quando non si sente pronto. Ogni bambino fa le cose quando si sente pronto.....a proposito, oggi ho iniziato lo spannolinamento e siamo a 5 a 0 pipì sganciate in qua e là.....non la sgrido, ma anche qua sono sicura che mi farà penare tanto, fino a quando lei non si deciderà da sola ad essere indipendente in questa cosa. Per gli sguardi, nemmeno mia figlia è una che mi buca in viso, a differenza della sorella più spensierata, più Caterpillar...ma, secondo me, è carattere o, forse, un modo per contenere l'insicurezza e non darla a vedere all'interlocutore. Tanto è vero che mia figlia si diletta a giocare con le parti del mio viso, con gli occhi, il naso, facendo "pon pon", forse perchè non sa come riempire quel silenzio degli sguardi. Non so se sono stata chiara. E' una competenza sociale molto forte quella di guardare l'altro in viso ed anche io noto che, quando sono insicura, volto lo sguardo dall'altra parte. Lo mando in qua e là. Eppure sono una persona solare, ma l'insicurezza è un'altra cosa. Non voglio pretendere troppo da una bambina di soli 3 anni, tutti noi abbiamo le nostre debolezze ed i punti di forza. Quello che a noi poi pare una debolezza potrebbe diventare, un domani, un punto a favore dei nostri piccini. Detto questo non nego che mia figlia si sia sentita molto pressata. Ora molto meno, ma in passato era tutto un chiederle prove su prove che servivano forse solo a me per placare le mie ansie. Dobbiamo crescere anche noi genitori, giorno per giorno, e fregarsene di queste tabelle che vogliono i nostri figli uguali, tutti in fotocopia. Dobbiamo accettare di stare anche nella media, che statisticamente non è altro che una via di mezzo tra l'eccellenza e la sufficienza, ad andare bene. Io mi sono "ribellata" a questa società e vedo che il vento di cambiamento soffia costantemente su di noi....Grazie Dottore per tutte le parole e la serenità che manda alle famiglie lettrici del suo blog.
Giovanna

Piacere di sentire dei

Piacere di sentire dei miglioramenti in atto.
Molto giuste le sue osservazioni : "Questo mi fa capire che ogni bambino ha i suoi tempi, non si dà in risposte che potrebbero forse impegnarlo o "comprometterlo" fino a quando non si sente pronto. ...".
Aspettiamo il seguito dello sviluppo.
Cordiali saluti
dr GBenedetti

Continua con questo

Continua con questo aggiornamento

grazie dottore per la celere risposta

Grazie dottore per la celere risposta, per la professionalità ed umanità che contraddistingue Lei e l'intera classe medica che ho trovato fino ad ora.
Senza "probabilmente", devo lavorare molto su me stessa. Il primo lavoro lo devo fare su di me, per essere fonte di sicurezza per nostra figlia.
Tanto è stato fatto, anche grazie ai consigli dei Suoi colleghi che hanno teso più a modificare l'ambiente che a dare etichette.
A precisazione dell'ultima mail inviatoLe (si capisce poco da come l'ho scritto), il discorso spettro si è inserito per via di una mia domanda che trae origine da dubbi che tormentano me da un momento ben preciso. Era un discorso generale ad una mia domanda diretta, che ho avuto bisogno di porre per via di dubbi che traggono origine dall'inizio di questa storia.
Ad una delle prime visite, per motivi non collegati direttamente alla problematica dello sviluppo, si elencarono dei comportamenti della bimba che non andavano bene "non condivide", "non guarda". Io, allora, non mi ero ancora addentrata in questo trip....poi ho perso la trebisonda e c'ho messo tanto a tranquillizzarmi. Ovvio che il tarlo è rimasto là, pronto ad esplodere in qualsiasi momento, con me che pongo domande a tutti, pediatra etc etc.
Come Lei dice, non sono test che valutano le performances dei nostri figli nelle varie aree che possono dare le risposte tanto agognate.
La nostra strada, per fortuna, è stata costellata da professionisti in grado di darci delle indicazioni pratiche, o meglio, come Lei ama dire, tese maggiormente a contribuire a dare fertilizzante ad una piantina che ha bisogno del suo nutrimento.
Non esistono cure miracolose nè la fretta è d'aiuto. E questo che io non voglio capire. Vorrei delle risposte, delle prognosi ora e subito.
La sete di amore che ho rispetto a questa figlia tanto desiderata mi fa temere di non riuscire mai ad avere un dialogo con Lei in futuro, fatto di confidenze, richieste di aiuto...
E nemmeno si può forzare la linea dello sviluppo.
C'è da dire che, dopo ogni down, trovo una chiave che riesce a snebbiare la mia visuale un pò appannata.
Ieri sera la bimba era nel lettone con me....giocavamo ad inventare le regole della Tata. Lei mi aiutava, seguendo il mio mimo, a completare le regole.
A parte la sua bella partecipazione, ho notato una cosa, che per me vale più di mille baci, più di mille sì e tanto altro ancora.....la luce soffusa, il gioco che era solo nostro, la mamma che era solo per sè, lei che si sentiva protagonista che riusciva nel gioco. Lei era -glielo giuro- un'altra persona. Dietro quello sguardo sfuggente, dietro quella apparente indifferenza che sovente dimostra, vi è una bambina impaurita, una bambina che tende ad essere iper perfezionista e che solo quando sa di essere capace si concede.
Spero che da questo baco nasca una bellissima farfalla e di vederla librarsi leggera nell'aria, senza la zavorra delle paure che le ho trasmesso fin dalla sua vita intrauterina.
I sensi di colpa non servono a nulla, solo a mantenermi legata ai miei sbagli.
Ci siamo messi tanto in discussione, io e mio marito, come coppia. Il fatto che la nostra prima figlia sia giunta in un momento per me topico (cambio di lavoro), il fatto della stanchezza di questi anni.....ci siamo presi e guardati negli occhi, abbiamo tanto parlato. Siamo in due,anzi in 4 (con le figliole) in questo cammino. Non esiteremo a dare degli aggiustamenti di rotta.
Voglio che la nostra famiglia riprenda spensieratezza...
Grazie per darmi l'opportunità di scrivere, mi sembra quasi un diario questo spazio.
Cordialità,
una mamma impacciata ma fiduciosa

Le rispondo

Le rispondo sull'aggiornamento, per motivi di 'spazio'. La pregherei di continuare lì anche Lei nelle sue prossime comunicazioni
drGBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)