Insicurezze a 3 anni

Buongiorno,sono mamma di un bimbo di 3 anni e vorrei chiedere un consiglio visti i pareri discordanti tra maestra d'asilo (primo anno inziato anticipatamente) e pediatra.
In genere i bimbi (per le mestre dell'asilo è così) prima raggiungono il controllo sfinterico e poi sviluppano il linguaggio mentre il mio bimbo parla molto bene già dai 2 anni ma non accetta minimamente di togliersi il pannolino.
Semplicemente, per la pediatra,ognuno ha i propri tempi,è un bimbo che va incoraggiato per dargli un po' di sicurezza che gli manca (in generale non solo per il pannolino) e io sono pienamente d'accordo:vorrei sapere
come dargliela concretamente, cosa fare, o cosa non ho fatto finora,o come comportarci tra noi genitori vista anche la gelosia per il papà...
Per la maestra è un bimbo "speciale" nel senso troppo ostinato, non si lascia andare nei giochi, si rifiuta di partecipare dopo mesi di conoscenza, ha un'insicurezza mai vista in tanti anni di insegnamento, ha poca manualità. D'altra parte è solare e contento nelle attività e se non partecipa osserva felicemente, gioca con gli altri bimbi , è molto obbediente, dorme tranquillamente e parla benissimo.
La mia idea è che il suo rifiuto è legato solo al problema del pannolino, dato che in questi mesi abbiamo un po insistito per toglierlo (ora invece lo lasciano tranquillo anche in asilo), quando non si sentirà più in ansiasi lascerà andare .
Un altro aspetto riguarda la sua poca pazienza nei giochi a casa: appena non riesce lascia perdere e chiede a me di farlo e ha una reazione molto breve ma molto isterica e spazientita. E' normale? Ma come aiutarlo, come
comportarmi? Riguarda anche questo aspetto la sua poca sicurezza?
Grazie.

Togliere il pannolino

Togliere il pannolino è spesso un passaggio non troppo semplice. Osserviamo intanto che l'epoca sta progressivamente alzandosi, dall'anno di età fino a 30 anni fa, ai 2 anni di età fino a una decina di anni fa, ai tre anni che stanno diventando quasi la regola oggi. Più che un cambiamento dei bambini (il cui DNA e cervello è uguale da centinaia di migliaia di anni), è l'ambiente che è cambiato, ed è diventato molto più tollerante (verso il pannolino) proprio per la fornitura di pannolini sempre più perfezionati. Se continua così fra qualche decennio avremo il pannolino per tutta la vita.
A parte le battute rinunciare al pannolino è un'ennesima richiesta ambientale di rinunciare alle sue abitudini. Possiamo immaginare che faccia pensieri come questi: ha dovuto già fare molte rinunce, quando era più piccolo, non mangiare più al seno della mamma, l'averla a disposizione quando voleva (prima addirittura lo starci dentro), vederla andar via e magari venire adulti sconosciuti e 'spaventosi' -per lui - dover lasciar la casa per andare in posti nuovi, pieni di rivali pericolosi, com l'asilo nido, ecc; ora che è 'grande' -pensa - non rinuncerà tanto facilmente a quest'altra comodità che vogliono toglierli, la cacca è sua e la gestisce lui, se vogliono la guerra l'avranno...
Ecco possiamo pensare che faccia pensieri simili, un po' come in alcuni vecchi film con John Travolta, molto divertenti per famiglie con bimbi piccoli.
Per cui, se tutto il resto va bene questa fase va gestita con pazienza e un po' di fermezza, anche se ormai mi sa che si arriverà alla prossima estate, per comodità.
Forse lo scontro lo ha un po' irritato e stancato, ed è meno paziente quando sbaglia qualcosa o non riesce a farla. Teme di non riuscire e bisogna sostenerlo, NON facendo le cose per lui, ma incoraggiandolo e rassicurandolo...
Ma ovviamente è difficile dare 'istruzioni per l'uso' valide universalmente...

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