Ritardo fonetico fonologico in bambino di 3 anni e 4 mesi

Gentilissimo Dottor Benedetti,

Stamane siamo andati a fare la visita dal logopedista con il mio bambino che parla poco, mi han detto che ha un ritardo FONETICO FONOLOGICO, di aspettare qualche mese e poi andare dalla logopedista perche andarci ora il bambino avendo 3 anni e 4 mesi è poco collaborante!!! Io le dico che da quando è andato all’asilo qualche miglioramento lo abbiamo percepito!!! E poi la maestra è contenta perche collabora ai lavori di classe, è ben inserito e si intende lo stesso con i compagni nonostante il suo linguaggio!!!

Secondo lei la logopedista potrà aiutarlo a recuperare in fretta???

Un bambino che ha ritardo del linguaggio potrà essere lo stesso brillante a scuola???

Grazie per la sua attenzione!!

Saluti il papà

gentile signore, fonetico

gentile signore,
fonetico vuol dire 'relativo ai suoni' (greco: fonè), che sono , semplificando, i suoni delle vocali e delle consonanti
fonologico vuol dire 'relativo ai fonemi', dove il fonema è invece un concetto linguistico, ad es. "un'unità differenziante, indivisibile e astratta di un sistema linguistico" .(da wikipedia)

Un disturbo fonetico-fonologico riguarda quindi la pronuncia della parola, del suono e del fonema (direi che è altamente specialistico distinguerli, ma essenzialmente il suono può essere pronunciabile isolatamente, ma non riconosciuto ancora e pronunciato male come parte costitutiva della parola)
Una volta si parlava di dislalie, che tutti i bambini hanno quando cominciano a dire le prime parole variamente deformate. Alcuni imparano le pronunce corrette rapidamente per altri ci vuole più tempo, solo in minima parte restano difetti di pronuncia anche nell'età adulta (r moscia, 'lisca', ecc)
E' importante una visita ORL audiologica per valutare la normalità anatomica fisiologica del cavo orale faringeo laringeo.

Se questo è il caso non ci dovrebbero essere problemi sul piano del ' lessico' (cioè il bambino conosce un numero di parole adeguato all'età) nè sul piano morfologico/sintattico (cioè il bambino è in grado di fare frasi corrette grammaticalmente per l'età e di capirne il significato), pur se la pronuncia distorta rende incomprensibile la frase. A volte i bambini fanno 'frasi finte', che imitano il suono e la cadenza delle frasi ma non sono fatte di vere parole. Inoltre usano un 'gergo' familiare incompresnibile all'esterno.
Se lo sviluppo psicomotorio per il resto è nei limiti della norma (gioco simbolico, disegno, adattamento, comunicazioni, comportamento, regole sociali, oltre a motricità), per lo più (qualcuno dice nell'85 % dei casi) le dislalie si risolvono da sole, con la maturazione del bambino. Le rimanenti possono essere corrette mediante esercizi opportuni della muscolatura bucco faringea dal logopedista, dopo i cinque sei anni, con la collaborazione del bambino.
Quando ci sono difficoltà anche grammaticali sintattiche, cioè di costruzioni delle frasi, le cose sono più complicate ed è indicato approfondire la situazione anche per valutare eventuali cause neurologiche, da sofferenza neonatale o prenatale o da cause genetiche. L'evoluzione dipende dalle cause di base: in certi casi, nonostante interventi logopedici svariati, - e nonostante non si trovino cause neurologiche evidenti - persistono problemi di linguaggio più o meno marcati e si parla di disfasia o addirittura di afasia.
Fare previsioni nei primi anni è spesso difficile, e le conoscenze in questo campo sono ancora piuttosto confuse.
La stessa cosa vale per le possibili difficoltà di apprendimento a scuola, che possono aggiungersi nelle situazioni più complesse, specialmente di tipo morfologico sintattico, quindi di solito non nelle semplici dislalie. Le previsioni sono praticamente impossibili, spesso sconfermate dai fatti.
Meglio a mio avviso occuparsi degli aspetti quotidiani, verificando l'assenza di ostacoli ambientali organizzativi emotivi ( che sono spesso quelli maggiormente correlati con l'evoluzione negativa) e controllando l'evoluzione periodicamente dal pediatra o dal npi se vi sono dei dubbi, senza buttarsi a fare terapie e interventi diversi sostenuti da scarse prove di effettiva utilità, specialmente se non preceduti da un attento approfondimento specialistico a livello di neuropsichiatria infantile.
Cordialmente

dr GBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)