Manie in un bimbo di

MANIE IN UN BIMBO DI 3 ANNI E 8 MESI

Buongiorno dottore,
volevo sapere una cosa. Io ho un bambino di 3 anni e 8 mesi che è super precisino tanto da farmi diventare matta. Vuole che tutto sia a posto. Se si fa una macchietta sulla maglietta bisogna che lo cambi subito. Se rovescia un bicchiere di acqua piange disperato per il danno. Quando mangia la banana devo avvolgergliela nel tovagliolo per non sporcare le mani. Quando mio marito entra in casa gli dice di togliersi le scarpe perche' lui si sporca i calzini camminando scalzo. Sparecchia con me la tavola perche' bisogna riordinare. Mi aiuta con la spesa perche' tutto deve essere a posto. La mattina gli faccio una fetta biscottata con la nutella e devo puntualmente lasciargli il bordino per le dita se no si sporca e li apriti o cielo. La mattina prima di uscire bisogna per forza fare il letto...non sia mai che si esce con il letto disfatto.
Io sono ordinata ma non in maniera così eccessiva. Pensa che forse vedendo me abbia assimilato la cosa oppure sia una cosa sua spero passeggera? Mio marito dice che anche lui era cosi' da piccolo.
La ringrazio e la saluto

Uhm. A quest'età è un po'

Uhm. A quest'età è un po' troppo 'preciso', tanto che questa precisione sta diventando un disturbo per la famiglia e per lui stesso, mi sembra. Dire che è così di carattere o per eredità è un modo per accantonare il problema. Meglio pensarci e guardare invece se qualcosa nella situazione può essere causa di tensione e stress cui il bambino reagisce con queste modalità ossessive. Ogni bambino in situazioni di eccesso di tensione reagisce a modo suo, chi con una balbuzie, chi con tic, chi con rifiuto e opposizione, chi con fobie e paure, chi con aspetti ossessivi, ecc. Quando c'è qualcosa che non suona bene è utile verificare il funzionamento del sistema.
Se vuole puo' descrivere un po' la situazione e la storia, magari seguendo questa falsariga.

Cordialmente
dr GBenedetti

Allora: -in gravidanza

Allora:
-in gravidanza minaccia d'aborto alla 13^ settimana, varie perdite durante i primi mesi e rottura di sacco alla 29^ settimana.
-nascita alla 31^ settimana con taglio cesareo
-peso calo compreso 1,470 kg
-indice apgar 8/9 e ricovero durato 1 mese e mezzo. Alla nascita distress respiratorio.
-allattamento artificiale. Avevo poco latte che è durato solo due settimane.
-sonno regolare. Ha sempre dormito tutta la notte fin dalla nascita. Ora va a dormire verso le 8.30-9.00 e si sveglia alla 6.30-7.00.
-alimentazione controllata concentrata soprattutto sui carboidrati, in quanto è seguito fin dalla nascita per patologia renale bilaterale senza insuff.renale. Gli esami vanno bene. Ha avuto reflusso vescico utereale e ha fatto trasfusione di sangue a 4 mesi col mio sangue per emoglobina bassa.
-mai voluto il ciuccio. Biberon solo per mangiare. Orsacchiotti ne usa ma solo per dormire e non sempre. Ama andare a dormire anche con due macchinine messe sul cuscino. Copertina niente.
-seduto da solo a 7/8 mesi.
-primi passi a 19 mesi - 17 corretti per premauturita'.
-prime paroline capibili a 10-12 mesi.
-capacita'motorie normali credo . Ha pero' un po' di paura a fare le scale in giu' e camminare per strada per le macchine che passano. La cosa sta migliorando e ora è quasi risolta. Non abbiamo mai capito questa paura delle macchine per strada anche perche' abitiamo in campagna con macchine zero per passaggio. Lui dice che bisogna stare attenti alla strada e alle scale se no si casca. Non riesce ancora a pedalare...piu' che altro prova e poi dice non capisco e lascia li per andare con la moto elettrica.
-controllo sfinterico 2 anni e mezzo massimo 3. Non ricordo bene bene. Di notte porta ancora il pannolino ma aspetta sempre la mattina per fare pipi in bagno. Gli metto il pannolino solo per sicurezza.
-linguaggio ancora cosi cosi. Alcune frasi le dice bene, altre meno, inverte qualche lettera (es.banga anziche gamba-pacace anziche capace).Se però lo correggo sbuffa ma dice giusto, frasi comprese. Le avevo gia' scritto di questa cosa e mi aveva detto che andava tutto bene...eravamo nella norma. Esempio di frasi: io ho i denti bianchi. Lui dice: denti bianchi. Correggendolo dice: io ho i denti bianchi. Lui è sempre stato lentino su tutto pero' facendo sempre passi avanti quindi il pediatra mi ha detto di aspettare per una valutazione tenendo conto che dove abitiamo è l'unico bimbo e fino al settembre scorso purtoppo non aveva interazione con altri bimbi. Con tutto questo anche lei era daccordo nella sua risposta.
-uso dei giochi normale su tutti i fronti. Vede le cose una volta e le sa rifare, usa entrambe le mani...piu la sinistra che la destra comunque è ambidestro credo. Osserva molto attentamente la composizione delle cose e il funzionamento. E' appassionato, almeno per ora, di trattori, motori, auto.
-disegno scarabocchio,omino con dimensioni normali un po' magretto,ruote e colorazione album.
-rapporti con persone socievoli. Carattere aperto e chiacchierone.Dopo che ha iniziato l'asilo è diventato un po' piu' timido. Prima lottava per le sue cose adesso non fa nulla. Si arrabbia, guarda storto il bambino che gli prende il gioco ma non fa nulla. Prima dell'asilo andava a riprenderselo con convinzione. Comportamento diverso tra asilo e casa. A casa torna ad essere il bimbo combattivo per le sue cose mentre all'asilo mi dicono che non fa nulla. Lo faceva all'inizio ora basta.
-comportamento dolce, darebbe bacetti a tutti, sempre sorridente, amichevole, va lui a fare amicizia, saluta tutti, chiacchera tanto. Testardo quando vuole qualcosa.
-reazione a divieti. Se parlo io fa lo stesso quello che gli ho vietato. Se parla suo padre o i nonni ubbidisce.
-niente nido
-scuola materna non molto amata. Ci va ma si vede che è perche' deve. Sembra sereno comunque quando lo lascio. All'inizio un mese di crisi alla mattina di mezzoretta. Poi basta.
-nessuna attivita extrascolastica
-nessun altro convivente (nonni o altro)
-organizzazione famigliare normale...giornata tipo insomma.
-nessun cambiamento o lutto
-visite mediche periodiche per via della patologia. Non vuole farsi toccare dai dottori e ogni volta piange per tutto il tempo delle visite. Lo capisco....
-Nessuna osservazione.
Spero di essere stata esauriente e di aver risposto a tutto. Altra cosa la notte digrigna i denti. Non frequentemente ma lo fa quando cambia posizione
Ci tengo a precisare che non è su tutto precisino. Ad esempio quando gioca in giardino non gliene impora nulla di sporcarsi anzi lo fa piu' che volentieri. A casa i giochi ad esempio non li riordina all'asilo si. All'asilo quanto rovescia l'acqua piange a casa gli ho insegnato di non prendersela e dire "Ops"...ora sembra superata. Insomma cercando di sdrammatizzare sto ottendendo dei risultati e lui sembra piu' rilassato. Il mio dubbio è che le maestre lo abbiano inquadrato, lui come gli altri e magari lui è piu' sensibile, per fare meno fatica loro. Pero' ammetto che anch'io sono ordinata, voglio la casa a posto, dico di togliersi le scarpe,etc etc...ma nella norma come qualunque altra mamma che sta dietro alla casa. Non so se questo esempio lo abbia influenzato particolarmente. A me sembra che prima la precesione c'era ma sporadica, dopo l'asilo si è intensificata.
Attendo sua risposta e la ringrazio.

Non l'avevo riconosciuta. Se

Non l'avevo riconosciuta.
Se mi dà delle indicazioni cerco di ritrovare il consulto precedente.

Le informazioni che ha aggiunto sono molto utili. Solo un appunto: riguardo all'organizzazione familiare intendo una breve descrizione, non un giudizio di normalità o meno: una situazione può essere normale, cioè simile a tante altre, ma la sua descrizione unita ad altri elementi può dare spunti di maggior comprensione. Quindi ritmi, orari, abitudini, lavoro, aiuto di nonni, baby sitter, ecc ora e in passato.
Ad esempio andare all'asilo è normale, e anche reagire a volte in modo più o meno marcato. In questo caso il fatto che le 'manie' siano venute forse dopo l'andata all'asilo ci dà degli elementi cui pensare. Anche la storia del bambino è indicativa, le difficoltà legate alla prematurità, alle difficili condizioni dei primi tempi, certo stressanti per tutti, ai problemi renali e alle visite mediche che gli hanno fatto venire comprensibilmente una certa 'allergia ai medici'.

Inoltre come va con la cacca? come è andata l'abitudine al vasino, al wc, ecc?

Anche per la mamma c'è stato un po' di stress, fin dalla gravidanza, per i tanti problemi..., e rischia di avere sensi di colpa di 'trasmettere al bambino' cose negative, come il senso dell'ordine... Forse c'è un po' di apprensione nel lasciar andare il bambino 'fuori di casa', cioè nel mondo extrafamiliare, comprensibilmente visto che i primi tempi il bambino era visto come un po' fragile, a rischio , da prendere precauzioni..., c'è la patologia renale. Le preoccupazioni sono tante.

Il bambino sembra aver sviluppato un'idea che ci sono tante cose pericolose da cui guardarsi: si adatta abbastanza, non ha reazioni eclatanti o troppo disturbanti, però vuole essere preciso, come per controllare per quanto può che tutto sia a posto, tutto vada bene, in modo da non avere sorprese. Così eccede forse nelle preoccupazioni e si trattiene , per le scale, per le macchine (magari è poco abituato al traffico), e anche all'asilo è prudente, controllato, non si lascia andare troppo. "se no si casca", dice, e forse anche la preoccupazione per l'ordine è perchè " se no succede qualcosa"...
L'andare all'asilo lo ha fatto cambiare e ancora sembra 'trattenersi', non è ancora completamente ambientato e sta sul chi vive, i rapporti coi coetanei, la difesa dalle intrusioni, ecc, sono ancora. Trattiene certo l'aggressività, che però è utile per difendere il proprio spazio e i propri diritti. Ovviamente le persone sono diverse che a casa, diverse le regole e lui 'non si fida', anche se non fa opposizioni o scene... Ma l'asilo per lui è forse ancora una 'cosa pericolosa', in cui essere prudenti, sembra.
Ci sono i bambini ( e anche i grandi) che 'buttano fuori' e quelli che 'tengono dentro': lui sembra di questi.
Il suo trattenersi e le precauzioni però non bastano. Quindi lui sembra reagire a una quantità di stress portato da tutte le cose dette sopra anche con dei meccanismi un po' 'magici', come se l'ordine ecc fossero una garanzia che tutto va bene, e non è tranquillo se non ha fatto quello che sente di dover fare. Per cui non può lasciare il letto sfatto, ecc.

Cosa fare? Be, intanto direi di non allarmarsi troppo: come tante reazioni dei bambini anche la sua può essere passeggera. Però magari è utile ridurgli lo stress, se possibile, rassicurarlo che i genitori ci pensano loro, a tenere a posto le cose, ecc (salvo ovviamente le buona abitudine, ma senza esagerare), non caricarlo di troppe responsabilità: insomma fargli capire, non a parole ma nei fatti, che lui è ancora un bambino, e alle cose, alla sicurezza, ecc ci pensano i grandi. E' come se lui si fosse preso troppa responsabilità e troppo presto.... Forse è stato 'troppo bravo', nel sopportare tutto E forse non si permette di essere più aggressivo, di essere un po' 'cattivo', a volte, cosa di cui ha il diritto: tocca ai grandi gestire le cose, non ancora a lui; le regole devono venire dall'esterno, non averle già lui dentro. Questo avverrà un po' alla volta... A volte i grandi chiedono ai bambini, anche inconsapevolmente, di prendersi un po' di responsabilità, che invece tocca ancora ai genitori.
Se si rimedia un po' a queste cose la situazione dovrebbe sciogliersi progressivamente...
Cordialmente

dr GBenedetti

Grazie dottore della risposta

Grazie dottore della risposta esauriente. Sono la mamma che proviene dalla sua regione, le avevo scritto per il mio bimbo di 3 anni e 7 mesi sul discorso linguaggio. Lei mi aveva detto che essendo lontano da tanto tempo non sapeva come funzionavano le cose sui NPI in regione. E io le avevo detto che il mio pediatra è contrario, visti gli scarsi risultati su altri bambini, al loro uso. Spero ora si ricordi.
Si, effettivamente, col discorso della patologia è stata dura. Ansia ogni volta che vado a fare gli esami. Per fortuna tutto sta procedendo bene. Sono ansiosa sulla dieta. Ho sempre paura che mangi male e gli esami di funzionalita' renale vadano in peggiorare.
La ns. giornata tipo è: sveglia alle 6.30, colazione con calma (ogni tanto si richiede velocita' per via dela lavoro), porto il bimbo all'asilo (tante coccole e bacetti) e poi via al lavoro.Faccio part time quindi alle 13.30 sono a casa. Aspetto le 15.30 e vado al pulmino a prenderlo. Gli faccio guardare il suo cartone preferito e intanto gli do la merenda. Poi finisco qualche incombenza tipo stirare e poi si va fuori a giocare.
Si sta fuori circa 2 orette poi doccia o bagno. Arriva l'ora di cena. Lui cena o verso le 18.30 o con noi. Se cena prima è solo perche' a fame e non lo faccio aspettare.Poi lo lascio giocare tranquillo e verso le 21.00 andiamo a dormire. Ammetto che devo andare con lui. Ancora non va da solo. Stiamo nel letto, parliamo della giornata, giochiamo e poi quando si addormenta lo sposto nel suo letto...a meno che non mi addormento prima di lui. Capita che dorma nel lettone con me. Oppure lo sposta mio marito quando viene a dormire. Il letto del bimbo è ancora in camera nostra. Non me lo dica so che è sbagliato. Ma come dice lei mi sembra cosi piccolo e indifeso.
Con la cacca va bene, va al bagno e non ho fatto fatica ad abituarlo al water. Ha deciso lui che il pannolino era cosa da piccoli. Non ha voluto usare ne il vasino ne la riduzione per il water...preciso questo.
Apprensiva per il bambino fuori di casa? Forse un po'. A dirle la verita' penso che il mondo sia troppo cattivo per questi piccoli bambini...Certamente tutto quello che è capitato alla nascita, soprattutto inatteso, visto che in gravidanza i fantastici medici del Santa Chiara, penso lo conosca, non mi avevano detto nulla ne avevano visto nulla. Tra l'altro nel reparto di neonatologia/nefrologia pediatrica non sapevano cosa fare, ogni settimana cambiava il tipo di patologia, secondo loro doveva morire (parole testuali che mi ha detto il direttore di neonatologia) e da li ho deciso di rivolgermi altrove. Insomma anche per me è stato ed è, anche se meno visto che va tutto bene per ora, stressante. Il mio pensiero è sempre li come un tarlo. Se ha la febbre, se vomita, se mi pare che cresca poco mi agito. Se fa la pipi piu' chiara o un po' di piu' o un po' di meno mi agito. Penso che ogni cosa si riconduca li. Il bimbo pesa 16.100 kg per 101 cm quindi so che va bene come misure, mangia tanto, è vispo, ha un bel colore, si è ammalato veramente poco. Ma la cosa non mi tranquillizza mai. Pensa che involontariamente ho trasmesso le mie paure? Comunque sono gia' due settimane che sto facendo come ha detto...sdrammatizzare, alleggerirgli il carico. Se rovescia qualcosa ci rido su, se si sporca pure e gli dico che riordino io, che lui continui a giocare, e sembra che la cosa stia migliorando...almeno a me sembra. Spero di fare bene.
Spero di averle scritto tutto. Peccato che non lavora piu' in regione. Sicuramente sarei venuta da lei. Ma come si suol dire i migliori se ne vanno. La saluto cordialmente.

Ho ritrovato il suo

Ho ritrovato il suo precedente consulto di un mese fa, che avevo messo qui:

mettendoli insieme si vede che c'è anche la preoccupazione per il linguaggio e la pressione che fanno le maestre, che si aggiunge ai vari motivi di stress, contro cui il bambino ha provato a difendersi con le sue manie di ordine e controllo e prudenza e trattenendo la legittima aggressività autodifensiva, temendo forse di non essere abbastanza bravo.
Non ci sono ovviamente bacchette magiche per risolvere ogni problema e preoccupazione, ma, come dice lei, le cose sembrano andare abbastanza bene. Certo, le esperienza passate non sono state le migliori per rinforzare la fiducia nel mondo esterno, ma insomma il futuro è ancora aperto. Non vorrei che una certa stanchezza facesse spazio a un vissuto depressivo e di perdita di speranza e di forza. Non mi sembra il caso. Inoltre mi sembra poco citata la figura paterna, forse dev'essere coinvolta di più, specialmente in un momento di stanchezza della madre, può essere.
Riconfermo che mi sembra da 'lasciar crescere' il bambino senza 'forzarlo', senza correggerlo eccessivamente per il linguaggio, senza dare particolare importanza alle sue manie, proteggendolo normalmente ma a distanza maggiore man mano che cresce in modo da avere una situazione sicura ma non frenante l'autonomia. Si può stare a una giusta distanza di sicurezza lasciandogli fare esperienza da sè, un po' alla volta: come ai giardini dove non occorre seguirlo a mezzo metro di distanza, come a volte si vede - anche se magari con bambini più piccoli - , ma tenendolo d'occhio anche da distanza, pronti a intervenire se chiede aiuto, ma non anticipandolo o prevenendo le cose. Imparerà dall'esperienza perdendo un po' alla volta il bisogno di ricorrere ad atti 'magici' di controllo e rassicurazione, come sono le sue piccole 'manie'.
Il tempo dello sviluppo è lungo e ci sono ovviamente alti e bassi da passare, senza drammi, senza fretta, con pazienza e resistenza.

Grazie per le gentili parole, in effetti sono venuto via dopo le superiori, e ora rientro spesso per ferie o per occasioni come fra pochi giorni il 95mo compleanno di mia madre che festeggeremo in riva all'Adige, o quasi.

Cordialmente e coraggio!

drGBenedetti

Grazie dottore, mi ha fatto

Grazie dottore, mi ha fatto piacere parlare con lei. Forse ne avevo bisogno. Piu' io che il bimbo. Il papà è una persona meravigliosa, gioca tanto con il bimbo. Pero' lavora anche tanto. Se non ci fosse lui sarei ancora di piu' in paranoia. Mi aiuta molto. Non l'ho nominato solo perchè io sono la pessimista della famiglia. Lui invece sdrammatizza, è solare e secondo lui bisogna rasserenare il bimbo. in tal senso fa molto. Il bimbo sta volentieri con lui anche perche lo coinvolge in tante attivita come fare l'orto insieme, aggiustare la moto insieme, costruire vari giochi con i lego. E' un bravo papà.
Proprio ieri ho parlato con le maestre che mi hanno detto che la situazione è migliorata molto. Ora interagisce meglio con i bimbi, presta le cose, parla meglio, è come sempre affettuoso. Sono molto contente dei progressi. La cosa mi ha fatto molto piacere.
Ora andiamo avanti. Ripeto mi ha aiutato molto parlare con lei. Forse serviva piu' a me. Tante volte, nei problemi giornalieri, non si ha tempo per fare discorsi cosi lunghi e la ringrazio della diponibilita' ad ascoltarmi. Poi non sono, francamente, il tipo di persona che parla spesso di quello che pensa o sente. Pure io tendo a tenermi tutto dentro. Difetto di famiglia insomma.
Le faro' sapere come vanno le cose ma mi ha molto tranquillizzata. Poi tenga conto che per natura ingrandisco le cose e un pesce rosso per me diventa uno squalo.
Buona giornata e buon lavoro e tanti auguri alla sua mamma.
Saluti.

Ricevo: Gentile Dottore, le

Ricevo:
Gentile Dottore, le scrivo per ringraziarla dei suoi consigli.
Sono la mamma col bimbo precisino o dovrei dire quasi ex precisino che le aveva scritto poco tempo fa sia per questo problema che per il discorso del linguaggio che per il sogno strano che avevo fatto (vedi). Spero si ricordi. Seguendo i suoi consigli le cose sono molto migliorate...mi stupisco cosi' velocemente. Non piange piu' se rovesca un bicchiere d'acqua. Adesso ci ride su. Non riordina quasi piu' in maniera fobica. Addirittura mi dice, per il letto alla mattina, che fa lo stesso tanto dobbiamo tornarci a dormire.
Se gli chiedo di aiutarmi a sparecchiare, non sempre, ma ora mi dice anche che non ha voglia o fallo tu che è meglio. Se si sporca la maglietta se la tiene senza dire nulla mentre prima dovevamo correre a cambiargliela. Sembra piu' sollevato, oppure è solo una mia impressione, piu' sereno e spontaneo. Salta e corre di piu'. Si tiene le mani spoche se gioca in giardino. Mi dice le p uliamo quando ha finito. Ha ancora certe precisioni ma meno pressanti rispetto a prima.
Anche il linguaggio sta progredendo. Ora ha corretto parole che prima diceva errate. Es.: "cocciolata" ora dice "cioccolata" - prima diceva "banga" ora dice "gamba" e vedesse che orgoglioso è di dirle giuste e mi guarda come per dire visto? Pure io ci sono arrivato. Le frasi stanno migliorando. Ora inizia ad aggiungere verbi e congiunzioni che fino a 1-2 mesi fa mancavano. Es.: prima diceva "io bravo papà" ora invece dice "guarda papà che bravo sono". Oddio manca ancora qualcosina ma il tempo provvedera'. Adesso è nella fase papà. Guai a chi glielo tocca. Fanno tutto insieme e guai a chi interferisce. Come dice il bimbo io sono femmina e non capisco. Durante il giorno è piu' indipendente...almeno così mi pare...solo la sera cerca le coccole. Ora dorme ufficialmente nella sua cameretta. Non ha sofferto come credevo. Forse ero io che prend evo tempo. Col papa' inoltre ha iniziato anche ad imporsi...ovvero lo cerca piu' rispetto a me ma se deve contrastarlo perche' la pensa diversamente lo fa. Sembra quansi una sfida tra uomini. Il bimbo stesso dice che lui è un uomo nuovo. Quando gli dico che è un bimbo lui dice no che è un uomo nuovo mentre papà è un uomo vecchio.
Ancora stento a credere a progressi in cosi' poco tempo e solo cambiando certi atteggiamenti o stati d'animo. Forse è sempre una mia impressione ma il bimbo sembra rinato.
Detto questo la ringrazio vivamente per i consigli a distanza e per la pazienza nell'ascoltare. Leggo sempre il suo blog e, questa è la mia opinione, ci vorrebbero piu' dottori con le sue idee e i suoi modi...innovativi direi e molto riposanti. Molto spesso infatti si psicanalizza i bambini con visite su visite quando, magari, i problemi sono della mamma e del papà (come l'ansia o la paura) e il bambino li assorbe come una carta assorbente. Basta modificare qualche atteggiamento diventandone consapevole e, come nel mio caso, le cose vanno apposto da se.
Grazie ancora moltissimo. Se dovessi avere ancora dubbi su qualcosaltro sicuramente ci risentiremo.
Buon lavoro.

Molto lieto di sentire

Molto lieto di sentire notizie positive. L'espressione del suo bimbo: lui 'uomo nuovo il babbo uomo vecchio' è proprio bellissima e estremamente pregnante. Carica di una quantità di significati, come l'anno nuovo e l'anno vecchio... E fa pensare che il bambino stesse e stia elaborando anche le questioni riguardo al suo posto e il suo ruolo in famiglia, rispetto al padre e rispetto alla madre... Cose vecchie quanto il mondo, su cui la psicoanalisi ha gettato luce con il concetto di complesso edipico, o meglio di situazione edipica, che tutti i bambini e le famiglie hanno da gestire, più o meno consapevolmente.
Con i migliori auguri, restando a disposizione
Cordialmente
dr GBenedetti

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