Il fantasma dello "spettro autistico" dilaga per l'Europa

Mi sembra utile pubblicare (anonimamente) il resoconto di una recente visita:

R C, 3 anni e 2 mesi
Famiglia dell Europa orientale , attualmente in Italia meridionale per lavoro, con i due figli (una sorella di 5 anni), ripresi solo 3 mesi fa dopo varie vicissitudini: Fino a 6 mesi del bimbo in Italia, poi nel paese di origine, dai nonni paterni, poi il padre tornato in Italia e a due anni anche la madre tornata in Italia lasciando i bimbi dai nonni materni. A gennaio tornati a riprenderli perché il bimbo era stato diagnosticato come autistico e iperattivo e prescritte varie cure.
Alla visita il bimbo è pacato e curioso, gioca subito, sviluppa giochi interessanti, pensati, esplorativi, all'inizio un po’ trattenuto ma poi sempre più disponibile, anche al disegno: risente molto dello stimolo molto vivo e positivo della persona che accompagna, che si fa rincorrere sul corridoi per mostrare la lieve difficoltà di correre. ......
Il bambino produce suoni di accompagnamento mentre gioca, è attratto dai giochi sonori, in modo vario e originale, risponde positivamente alle proposte ambientali, mi saluta alla fine con 'ciao' e con la mano
Rilevo solo un ritardo nella comunicazione e nel linguaggio (dice solo mamma, papa, poco più), e una minor relazione spontanea verso gli adulti, che attribuisco ai cambiamenti traumatici che hanno diminuito la fiducia, ma escludo sia autismo che iperattività e indico di continuare la frequenza all’asilo solo la mattina con attenzione alla separazione e cure ambientali pacate, senza forzare per il linguaggio.

controllo fra qualche mese.

Si può ipotizzare che a

Si può ipotizzare che la situazione ambientale di frequenti cambi di case e di persone accudenti - solo la sorellina è rimasta come persona stabile - ha prodotto un effetto paragonabile a quello descritto a suo tempo da Renè Spitz come 'ospitalismo', in bambini negli istituti che non avevano ad assisterli persone stabili. E' dimostrato che cambiamenti della persona di riferimento producono un disturbo nel bambino del suo processo di attaccamento e della sua costruzione del mondo familiare, base di tutto lo sviluppo psichico. Recenti osservazioni ripropongono l'ipotesi di 'autismo istituzionale'
Il quadro prodotto può assomigliare per certi versi a quello dei bambini autistici, ma la sua genesi è direttamente collegabile con la situazione ambientale. E' inoltre rapidamente rispondente - almeno fino a una certa età ed entro certi limiti - a un inserimento in un ambiente con un'adeguata costanza oggettuale (cioè presenza di figure stabili con cui avviare i processi di attaccamento): in tali situazioni i bambini rapidamente migliorano e riprendono lo sviluppo.
Mettere questi bambini nel calderone confuso dello 'Spettro autistico', come in questo caso, facilita la faciloneria di prescrivere medicine e terape varie, senza identificare la sindrome specifica di disturbo dell'attaccamento e dello sviluppo da carenza di stabilità ambientale.
Per fortuna i genitori, avvisati dai nonni sono corsi ai raipari senza dar retta alle prescrizioni di farmaci e quant'altro!

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