Per informazione aggiungo che ho avuto modo di avere notizie di questo bimbo di recente, per altri motivi: ora è un ragazzo normale di 11 anni senza particolari problemi.

Riporto alcuni stralci della lettera che la mamma del b. mi ha inviato.
Gentilissimo dottor Benedetti

sono la mamma del bimbo che ha visto un mese fa nel suo studio di Firenze. Intanto io e mio marito la ringraziamo ancora per il suo incontro che per noi è stato davvero di grandissimo aiuto. Non è stato facile affrontare dubbi e paure simili ma portare X da lei ci ha davvero aiutati ad affrontare una situazione che (con molta calma) sembra migliorare.
Sappiamo che è andato in pensione da poco (che meraviglia!!!)ma, se esercitasse comunque in privato, a noi farebbe un immenso piacere riportarle il nostro bimbo in autunno perchè possa valutare i suoi progressi e vedere come sta andando il suo sviluppo .

Ora ha 17 mesi e mezzo e sembra esserci un lento miglioramento, non si sono aggiunti comportamenti atipici nè tanto meno si sono accentuati quelli che già c'erano, ma la cosa che ci rincuora è che la situazione non sembra ferma bensì in evoluzione (seppur lenta).
Sembra esserci una minima comprensione del linguaggio che solo un mese fa era assente. Comprende qualche nostra indicazione ma ancora non ci da gli oggetti se glieli chiediamo. Non sembra comprendere nessun invito a fare qualcosa o piuttosto sembra intuire che gli si sta chiedendo qualcosa e spesso ne risulta infastidito.
Da una settimana ha cominciato a imitare qualche suono e gesto che gli proponiamo giocando ma solo se ha voglia di farsi coinvolgere, certe altre invece è lui a iniziare.
Durante un viaggio di 5 giorni aveva cominciato (con nostra grande sorpresa)a parlare!!! Rispondeva "buaaaa" (buona) alla mia domanda "com'è la pappa?", ha provato più volte a dire "ciao", "zero", il verso della gallina, qualche volta "mamma" e "babbà" contestualizzato alla situazione. Quando siamo tornati a casa ha smesso totalmente per giorni per poi riprendere ma senza slancio e solo alcune parole (ha mantenuto "buaaaa", "siaaooo" e ha aggiunto alcuni versi come risposta a giochi e canzoncine).
La sua lallazione è continua, sempre più articolata e (ci sembra) finalizzata alla comunicazione. Per chiedere qualcosa ancora ci porta per mano nel posto o davanti all'oggetto desiderato, solo ora comincia ad accompagnare la richiesta con dei versi concitati ma non indica mai e allunga la mano solo se pensa di poter prendere l'oggetto da solo.
Riguardo all'aspetto sociale con noi è diventato più presente, partecipa ai giochi con entusiasmo, capisce le nostre espressioni di felicità o di rimprovero, ci guarda spesso per avere la nostra approvazione oppure per capire se ha fatto bene o male qualcosa.
Da una settimana morsi e pizzicotti sono elargiti con generosità (soprattutto alla sottoscritta) sia per dimostrare disappunto che nei momenti di gioco ed estrema felicità.
Al parco è più socievole e ci sta più volentieri, ha smesso di avere atteggiamenti di grande timidezza durante i quali si nascondeva dietro il braccio alzato e con i bimbi un po' più curioso di prima ma i suoi giochi rimangono solitari. Ha preso a giocare con la terra, sassi, fili d'erba, lo scivolo e una casetta dove si arrampica.
Si sa adattare alla folla, alle situazioni improvvise e ai cambiamenti che ci possono essere quando si viaggia.
A fronte di quello che le ho scritto , secondo lei, quali possono essere i tempi necessari per lo sviluppo della sfera del linguaggio e di quella cognitiva entro i quali possiamo aspettare senza preoccuparci troppo? Il nostro bimbo non sembra assolutamente interessato nè a indicare gli oggetti e tantomeno a salutare o battere le mani, fino a quando possiamo aspettare senza dover per forza sospettare che ci siano problemi più gravi?
La ringraziamo di cuore per la sua disponibilità

Scusate l'intromissione ma vorrei poter aiutare una mamma che ,so' bene cosa sta' provando!I veri dottori in questo tristissimo campo siamo noi.Noi mamme che notiamo stranezze.Ebbene mi dicevano quasi tutti:pediatra in primis,marito,parenti,conoscenti....che il bimbo ha le sue tappe e non vale la pena far previsioni azzardanti!Che avrei dovuto aspettare una manciata di mesi affinche' avessi visto i primi sviluppi veri e propri della bimba.dal quel 17 esimo mese son passati ben 6 mesi.Sono uscita con un macigno enorme da un policlinico dove hanno accertato che mia figlia e' autistica!Me lo sono sempre sentito dentro.Ho scritto pure in questo blog ma chiunque,come giusto t'invita alla cautela del pensiero.Io voglio aiutarti....mia figlia all'eta' che descrivi tu faceva le stesse cose di tuo figlio.Mi pare di riviverlo.Aspettare altri mesi non ti servira' che a dannarti l'anima perche' potresti solo vederlo peggiorare...mia figlia arrivo' un mese fa' ad essere violenta con noi e con se' stessa(dapprma,solo 20 giorni prima,era dolcissima)Il mio consiglio forte:vai a farlo controllare fin da subito!!!!!Non fermarti all'asl(ti farebbero solo morire di sensi di colpa)vai da un bravo luminare.mia figlia da una settimana e' in cura dal dottor ... ,stimato e attento psichiatra nelle problematiche di autismo.Coi migliori auguri che sia tutto a posto!!!!!

Se non ci fosse la pubblicità che c'è oggi sull'autismo probabilmente non sareste così preoccupati per un bimbo come quello che descrive.
Ho visto bambini autistici di meno di 16 mesi, anche nel primo anno, con o senza lesioni organiche cerebrali o altre volte con difficoltà di udito e altre problematiche. I bambini autistici veri - o comunque in stato autistico vero (a volte reversibile, perchè un bimbo con disturbi dell'udito e chiusura estremamente autistica recuperò contatto sociale e comunicativo nel giro di un anno, dopo essere stato protesizzato e con l'aiuto fondamentale di una logopedista che aiutò mamma e bambino a ritrovarsi... In quel caso fondamentale fu l'intervento di stimolo alla comunicazione su mamma e bambino fatto dalla esperta logopedista, oltre alla protesizzazione!) - si vedono d'acchito e non per una serie di segni o sintomi. E' il contatto psichico, l'assenza di contatto con loro che conta, non la presenza o meno del gesto indicatore, ecc. o la somma dei sintomi. I bambini con autismo non sono interessati al nostro mondo, se non per farne un uso tutto loro, incompatibile. Sintomi di ritiro o trattenimento o difficoltà possono esserci in bambini NON autistici, ma che si trovano in difficoltà di evoluzione per disparati motivi. Non è il sintomo che fa la malattia, e malattie diverse hanno a volte gli stessi sintomi.
Nel vostro caso il primo anno è stato difficile, fino a che l'autonomia di spostamento lo ha portato a interessarsi al mondo che finalmente poteva raggiungere. E mi sembra che gli interessi! Una certa titubanza dei genitori (indovino, forse sbagliando...) un po' spaventati dei mesi precedenti, ha forse facilitato una sua pretesa di autonomia eccessiva, un voler fare quello che vuole senza troppi limiti e rifiutando 'imposizioni' dall'esterno. Bambini così a volte non hanno bisogno di 'parlare', perchè 'impongono' i loro voleri, e non badano troppo alle parole degli altri. Ma l'interesse e il senso che faccia cose comunque 'pensate' e con significato mi fa escludere che si possa parlare di autismo in senso stretto. E parlarne in senso allargato, come per lo 'spettro autistico', serve a mio avviso solo a fare confusione e destare inutili terrori.
Per il resto mi sembra che sia ancora presto per parlare di 'ritardo di linguaggio', a sedici mesi (è una cosa piuttosto frequente, una variazione della norma), e i giochi e le attività che fa mi sembrano non particolarmente preoccupanti. Penso sia importante che i genitori si facciano 'sentire' di più, non solo come 'serventi' da usare al bisogno, ma come persone in carne ed ossa e molto importanti, e siano più decisi nel superare le sue 'imposizioni'. Stupefacente che stia già sul vasino: ormai i bambini non imparano prima dei tre anni, grazie ai prodigi della tecnica Lines e Co. I bambini autistici hanno di solito grandi difficoltà ad accettare il controllo sfinterico, l'alimentazione proposta, ecc ecc.
dr GBenedetti