ritardo del linguaggio

Ricevo: Gentile Dottore,
sono il padre di un bimbo di 3 anni e 2 mesi che pronuncia poche parole, male e tende ad accorciarle (Matta =Marta, picco=piccolo, brutta=putta, bocciato=baccio, tre=te.....). E' vivace, socievole, deciso, gioca tanto, ama correre, si arrampica, gioca "tranquillo" con i suoi giochi (costruzioni, soldatini,macchinine, animali, pallone..) anche per ore, quando vuole qualcosa ci prende per mano e ci porta dov'è la cosa ma se può la prende da solo, quando non riesce a farsi capire si arrabbia e piange.
Ha avuto uno sviluppo motorio nella media (camminava a 12 mesi), abbiamo tolto il pannolino a 2aa e 4m è alto 100cm pesa 16Kg.
Frequenta la scuola materna da 9 mesi (all'età di 2 anni e 5 mesi) a scuola è ubbidiente, si è integrato bene, con gli altri bambini gioca e riesce in qualche modo a farsi capire(da quando frequenta la scuola ha avuto notevoli miglioramenti soprattutto comportamentali). Abbiamo fatto un DH per ritardo del linguaggio c/o A.O. ... , sono stati somministrati alcuni test dal logopedista...ieri (10/06) mi ha contattato e mi ha riferito che il bimbo oltre alla logopedia dovrà fare psicomotricità perchè è disattento ed iperattivo, vuole utilizzare il metodo Interact. Sono dubbioso ho assolutamente bisogno di un vostro consiglio.
Composizione familiare:mamma, papà una bimba (3 mesi), ha reagito bene alla sua nascita.

Anticipatamente ringrazio.
Cordiali saluti, X.

Non conosco il metodo

Non conosco il metodo Interact, ma le notizie che trovo su internet, me lo fanno valutare positivamente, come un intervento che si rivolge alla comunicazione fra genitori e bambino, e può essere utile in certi casi . Non basta il metodo, ovviamente, dipende chi lo applica, e se l'intervento è necessario.
Non mi convince molto invece il contesto che descrive, il modo come è stato restituito il risultato del DH, che il logopedista faccia diagnosi di iperattività e disattenzione, che dia indicazioni di logopedia e psicomotricità, solo sulla base di test... L'uso del metodo interact sembrerebbe rivelare un attenzione all'ambiente globale, e non solo ai test, però...
Direi che i criteri per decidere possono essere: l'impressione che vi ha fatto la visita e l'ambiente, di competenza e disponibilità; l'evoluzione di vostro figlio, se sta migliorando o se è piuttosto fermo. Di solito queste difficoltà migliorano con il tempo per sparire da sole, ma a volte si arriva a quattro o cinque anni per avere un discreto linguaggio, anche con logopedia. Di per sè non ci sono particolari effetti negativi sul futuro, e le affermazioni che invece potrebbero esserci futuri problemi di rendimento e comportamento sono viziate da mancanza di ricerche adeguate e da 'conflitto di interessi': è ovvio che i logopedisti vogliano fare interventi logopedici, e troppo spesso i medici prescrivono alla stregua dei farmaci, sulla base della regola che nessun paziente deve andar via senza prescrizione di qualcosa... Finisce che gli interventi sono più che altro dei 'placebo'...
Più dannosi possono essere gli atteggiamenti ambientali invece di critica , correzione continua, incertezza e ansia, perchè possono rendere insicuro il bambino su se stesso. Nonostante quello che si teme gli altri bambini di solito non sono 'pericolosi', anche se non lo capiscono, il rapporto fra coetanei si basa su tanti aspetti e non solo il linguaggio.
Difficile quindi darle un consiglio a distanza. Nell'incertezza, visto che non è una situazione grave e i rimedi non sono miracolosi, si può aspettare e vedere l'evoluzione - cosa che tendo a fare io, rivedendo ogni tanto la situazione per controllo - contando che le maestre non facciano troppa pressione per la logopedia. Oltretutto l'iperattività è qualcosa che si vede a scuola, dove è più disturbante. Anche fosse, è la mancanza di pazienza e di tolleranza dell'ambiente che è più dannosa. Ovviamente il bambino deve imparare un po' alla volta limiti alla sua esuberanza e regole di comportamento sociale, e per questo è importante la modalità educativa familiare.
Cordialmente
dr GBenedetti

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