problema di apprendimento

Buongiorno dottore,

mi chiamo X Y ,ho 28 anni e da sempre ho problemi di apprendimento.
...fin da bambino mi hanno portato da vari specialisti ....
Cerco,in breve, di sintetizzare il mio problema.
A causa delle mie difficoltà scolastiche non ho mai potuto condurre una vita "normale" e per normale intendo poter scegliere cosa fare da grande,scegliermi una professione e formarmi in tal senso. Ho sempre fatto lavori di ripiego che mi hanno consentito di essere indipendente economicamente e di vivere da solo ma mi costringono a vivere quotidianamente con un senso di fallimento,inadeguatezza e insoddisfazione totale.
Non ho mai avuto il piacere di leggere un libro o di partecipare a qualsiasi attività perchè c'era sempre bisogno di apprendere o con l'ausilio dei libri o con il semplice (che poi tanto semplice non è) apprendimento per imitazione.
Vorrei sapere se esiste qualche farmaco o qualche sistema per il mio problema,meglio sarebbe incontrarci se Lei fosse disponibile.
In attesa di un Suo cortese riscontro Voglia gradire distinti saluti

Conto di riprendere

Conto di riprendere l'attività clinica diretta in settembre. Prima sono impossibilitato a darle un appuntamento.
Invece potrebbe essere possibile approfondire su questo sito, o per email che io riporterò comunque sul sito almeno in parte, la sua situazione e la sua richiesta, che penso debba partire dalla sua condizione attuale di vita, dalle difficoltà che trova nella sua vita quotidiana, da come è attualmente organizzata.
La sua domanda, e il suo interesse, sono ovviamente concentrati sul suo problema 'da sempre': la inviterei ad allargare la messa a fuoco, perchè spesso le immagini cambiano, allargando l'obiettivo ( se mi permette questa metafora), e a volte rivelano collegamenti e componenti impreviste e non considerate, che aiutano a vedere meglio i problemi.
Dovrebbe forse anche indicare i risultati di test che avrà fatto, immagino, sulle sue difficoltà di apprendimento.

cordialmente
dr GBenedetti

Buonasera dottore, è sempre

Buonasera dottore,

è sempre molto doloroso affrontare il problema,mi scusi se Le rispondo cosi in ritardo.

Nella prima email le ho scritto "da sempre" per indircarLe una condizione che si protrae fin dai tempi della prima elementare a livello di apprendimento scritto e memorizzazione ed elaborazione delle informazioni.

E' sempre stato un dramma imparare la storia,geografia. Quando leggevo e leggo ,saltavo le righe, gli occhi sembrava andassero per conto loro finendo sempre a fondo pagina. Ho provato a farmi leggere e ripetere la lezione pure da mamma e cercarla di memorizzarla e ripeterla successivamente ma con scarsissimi risultati. Ricorderò sempre che per preparare un'interrogazione di storia di 3 paginette dovetti farmela ripetere per 3 ore di fila di continuo. Talvolta mi capita di invertire il numeri che leggo.

Non ho avuto difficoltà nella produzione scritta e oralmente,fin da piccolino, mi sono sempre espresso con un'ottima proprietà di linguaggio pur non leggendo nulla e detestando (ovviamente la lettura).Ho riscontrato particolari difficoltà in matematica. Attualmente rispetto ad anni fa il mio vocabolario linguistico si è impoverito,spesso mi si imbroglia la lingua (un pò come accade a chi ha alzato troppo il gomito) non riesco ad esprimermi come vorrei e talvolta mi sento e sono un pochino rallentato come una mia amica che prende 2.5 mg di zyprexa.

Il mio sentirmi ed essere rallentato non è una mia convinzione,è confermato anche da un amico medico che non è a conoscenza del mio problema di app.to e spesso fa umorismo sulla mia "buffa" condizione che talvolta nota)

Credo che una componente psicogena ci sia,sono un ragazzo molto sensibile ed emotivo,non so però se dove inizi e dove termini l'ansia... se venga prima l'uovo o la gallina insomma...

Soffro fin da bambino di emicrania e di fobia sociale e alle scuole medie ho iniziato a soffrire di disturbi d’ansia,curati con anni di psicoanalisi e psicoterapia.

Rigurado alla socializzazione ho riscontrato difficoltà di relazione solo con i miei coetanei,paura di essere giudicato non all’altezza o inadeguato a tante cose,mentre mi trovavo benissimo quando ero in compagnia di adulti. Non sono mai andato all’asilo e ho passato un’adolescenza quasi in completa solitudine diviso fra scuola e famiglia. Ho sempre odiato la competizione e gli sport di gruppo.

Verso i 18 anni,ho cominciato ad essere molto meno sulla difensiva ed a frequentare ragazzi e ragazze della mia età.

Uscito di casa a 25 anni ho cambiato regionie e lavoro 3 volte.

La ringranzio per l’attenzione che mi vorrà dedicare,le auguro buona estate.

M.

Gentile sig M credo che abbia

Gentile sig M
credo che abbia ragione sull'uovo e la gallina: se gli aspetti emotivi siano una causa o un effetto delle difficoltà di apprendimento è una questione che divide gli specialisti ma è anche forse inutile.
Lei si è trovato ad affrontare una strada evolutiva più difficile di altri, ma poi, a 18 anni e a 25, ha fatto credo degli importanti passi avanti, raggiungendo, mi sembra di capire, una capacità di vita autonoma e di rapporti con gli altri che prima era quasi impossibile. Sarà stato aiutato in questo anche dalle esperienze che ha avuto di psicoanailisi e psicoterapia. Anche se rimangono aspetti difficile e dolorosi e che le creano molta fatica, mi sembra che la sua evoluzione sia positiva e possa continuare ad esserlo. Probabilmente lo sarà di più se lei smetterà di pensare a come trovare una soluzione definitiva e miracolosa alle difficoltà, e invece affronterà giorno per giorno le cose da fare. Credo che debba smettere di guardarsi per vedersi solo difetti e cercare invece di continuare con gli strumenti che ha, senza domandarsi se sono giusti o sbagliati, e badando alle cose che fa, invece che a 'come' le fa, evitando, magari, di incapponirsi proprio nelle cose che le sono più difficili. Uno in fondo deve cercare di trovare la strada migliore per sviluppare le sue caratteristiche: forse deve liberarsi di modelli preesistenti da seguire, e trovare quello che più le si addice. Col tempo di solito uno si abitua a convivere con le proprie difficoltà e si accorge che la sua vita non è poi tanto disturbata da queste...
Forse queste sono solo banalità, ma c'è in effetti una strana contraddizione fra il contenuto di quello che scrive, molto 'critico', e la sua capacità di esprimersi anche per iscritto, che sembra notevole. E' probabile che debba liberarsi da un eccesso di autocritica.
cordialmente
drGBenedetti

sono la mamma in pena...

Gentile signor M. scusi se mi intrometto, leggendo la sua storia ho rivissuto la storia di mio figlio (quasi 15 anni) ,che ho descritto in alcuni post mesi fa(con il titolo "una mamma in pena"...anche lui con problemi di apprendimento(le sue difficoltà sono molto simili a quelle da lei descritte) variamente etichettati ma in effetti una diagnosi certa non c'è, anche lui con problemi di socializzazione con i coetanei ma non con gli adulti. Anche lui è solo e isolato per paura del confronto ma con una grande ricchezza interiore e sensibilità....ebbene lui ce la mette tutta e vuole studiare (il suo sogno è diventare professore di storia...), anche lui fragile emotivamente, scoordinato e per nulla attratto dallo sport.
La psicologa che lo segue, alla fine dell' ultima serie di test ha categoricamente affermato che il suo sviluppo intellettivo è questo, di adesso e che tale rimarrà anche in futuro. Inutile illudersi e stare contenti se il futuro potrà svolgere un lavoro protetto con tanto di certificato di invalidità cicvile....insomma il suo futuro è qui, adesso a quasi 15 anni...!!!!La psicologa ha una sfera di cristallo potentissima?...Ha affermato di essere certa delle sue dichiarazioni lapidarie...(però la np ha parlato di plasticità del cervello. che può ancora cambiare....come la mettiamo?)
Noi genitori siamo sempre più addolorati e sicuramente la depressione si stà insinuando nella nostra famiglia.
Ma la sua lettera mi ha dato speranza....lei è cambiato ben al di là dei suoi 15 anni è "cresciuto" anche dopo!
Io non mi arrendo e mi do e mi darò da fare perchè invece mio figlio cambi e cresca ancora.
So che la strada è lunga e difficile ma testimonianze come la sua sono una boccata d'ossigeno e di speranza.
Grazie.

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