bambino di 3 anni e mezzo trasformato dall'asilo

Gentile Dr, al termine della scuola materna, mio figlio nato a fine dicembre 2007 ha incominciato ad avere delle difficoltà. Il bimbo ha iniziato la scuola materna che non aveva ancora compiuto i tre anni. Il suo linguaggio era buono, ma ancora aveva delle difficoltà a fare la cacca nel gabinetto. Per la pipi nessun prooblema. Pannolino tolto anche la notte a due anni e mezzo.
L'asilo non gli è mai piaciuto, mi diceva che c'erano troppi bambini, che si sentiva solo. Ho dovuto portarlo perchè non ho nessuno che me lo può guardare quando lavoro. L'inizio è stato dura ma le difficoltà al momento di andara all'asilo sono rimaste tutto l'anno. Nell'ultimo colloquio con le insegnanti sono venute fuori dei giudizi sul bambini e problemi delle quali le insegnanti non mi avevano mai parlato.
Esempio: il bambino non partecipa alle attività, è distratto si estranea dal contesto e guarda fuori dalla finestra. Non porta termine i lavoretti, non ha entusiasmo per nulla ed è apatico. Quando mi sono sentita dire queste cose mi è venuto da piangere perchè a casa il bambino non l'ho mai visto apatico.

Purtroppo è un bambino che ha sempre avuto sin dalla nascita problemi ad avere un sonno regolare, ogni minimo cambiamneto lo disturba e si ripercuote sul sonno ma alla fine dorme 10 ore al giorno a volte anche più.

Il bimbo negli ultii mesi dell'asilo era molto nervoso quando lo andavo a prendere, ho scoperto che non dormiva mai il pomeriggio con i compagni e spesso stava con un bambino con handicap unico conoscente che proveniva dall'asilo.

Il bimbo l'ho subito rirato dall'asilo quando mi sono acoorta che non parlava più (in genere è molto chiacchierone). Siamo poi partiti per il mare dove con il contatto quotidiano ho notato che aveva delle paure. Quando sentiva ungruppo di bambini numeroso incomincia a diventare nervoso e si tocca il labbro e canticchiava o diceva parole senza senso. Piano piano è riesciuto ad avere relazioni con bambini in piccoli gruppi e preferisce le femmine meno aggressive.

Ci preoccupano una certa pigrizia nel fare per esempio i disegni che rifiuta categoricamente (pensiamo che all'asilo hanno insisisto tanto) e il preferire giochi che non impegnano (non ama i puzzle) Non ha imparato ancora i numeri da 1 a 20. Anche se però sull'argomento pompieri e cantieri sà molte parole. ama molto la musica , il nuoto e pescare i pesci.

Siamo rimasti stupefatti del giudizio delle maestre e di come il bambino ha sofferto in quell'asilo ora abbiamo cambiato scuola, una piccola scuola con appena 25 bambini nella speranza che riesca ad integrarsi ma siamo preoccupati che non accetti l'ambiente. Il bambino è molto attaccato ai suoi genitori alla nonna e alla sua casa. Per uscire dobbiamo sempre insistere un pò, anche se poi però si diverte. Quando è stanco che non dorme fa discorsi senza senso e si arrabbia per un gioco non riuscito. Sovente si sveglia di malumore e non è facile riportarlo alla tranquillità

Gentimente volevamo capire se è il caso di rivolgersi ad uno specialista per capire cosa disturba il suo normale processo evolutivo. Premetto che nell'ultino anno è mancato mio padre è sono stata molto occupata e il bambino può avere sentito tutta la'gitazione che avevo.

Gentilmente volevamo avere qualche consiglio su come comportarci per renderlo più felice e sereno
grazie gianni testa

Quindi il bimbo ora ha tre

Quindi il bimbo ora ha tre anni e mezzo e ha fatto il primo anno di scuola materna, in modo piuttosto disturbato. In coincidenza è morto il nonno materno e la madre è stata molto occupata dal lutto. E' probabile che le due cose insieme abbiano costituito un sovraccarico emotivo per il bambino che ne è stato quindi disturbato con i segni che avete descritto. L'attaccamento alla casa, ai suoi muri, per così dire, ha come costituito una boa cui aggrapparsi, visto che l'ambiente abituale e la sua sicurezza era stato un po' sconvolto dalla doppia perdita. A scuola le maestre notavano i segni delle difficoltà del bambino, l'apatia è una reazione depressiva di fronte alla perdita.
Ovviamente le perdite esistono e la crescita passa attraverso una serie di 'perdite', sostituite da nuovi legami e interessi, ma se la dose è eccessiva lo sviluppo può esserne ostacolato.
Non è detto quindi che la causa fosse la scuola materna, e che sia bene cambiarla. Se è già avvenuto poco male, se poi il nuovo ambiente è più tranquillo e meno richiedente meglio. Ma credo che il bambino dovrà ritrovare la sicurezza delle persone a casa, non tanto a parole, quanto nei fatti.
Una consulenza orientata sulla famiglia potrebbe aiutarvi forse a ritrovare un assetto più stabile. Non so a che punto è il lutto della madre per la grave perdita avuta. Se il lutto non riesce a risolversi - dopo il tempo necessario - forse la madre stessa potrebbe avere bisogno di un aiuto psicologico per ritornare pienamente in sè.
Cordialmente
drGBenedetti

grazie

Gentile Dottore, ora ho preso un periodo di apsettativa per seguire mio figlio. Devo dire che il suo comportamento migliora di giorno in giorno. Ieri è voluto stare con lo zio. Poi cerca delle amicizie con gli altri bambini e vuole spesso stare con la nonna. Anzi ho notato che vuole essere più indipendente da me. Permane però la paura di stare con me mentre andiamo in un ambiente che non conosce forse ancora teme che lo lascio all'asilo. Secondo me ha vissuto un abbandono. A volte temo di non essere in grado di dargli sicurezza. il bimbo non era particolarmente legato a mio padre, in quanto lui era ammalato e ci frequentava poco. Ciò che è successo invece è stato che dopo la sua morte sono nati dei contrasti in famiglia con mio fratello e mia madre a causa dell'eredità e ciò a creato una fattura che ora si stà risanando. Mi sono rivolta ad uno psicoloogo perchè purtroppo mio padre aveva dei problemi psicologici e a nostra volta non abbiamo vissuto un infanzia serena.
Purtroppo ammetto che lavorando e con la gestione del lutto in famiglia, abbiamo avuti tutti un sovraccarico di lavoro. La ringrazio per la sua cortese risposta e spero vivamente di riuscire a riportare la serenità necessaria per far felice ogni membro della nostra famiglia.
Ancora grazie.

Prego. Credo che la scelta di

Prego.
Credo che la scelta di dedicare più tempo al bambino in questi casi sia sempre giusta. Tenga conto che per crescere e avventurarsi con sicurezza nel mondo esterno bisogna avere alla spalle una 'base sicura'. Spesso si crede che le difficoltà o i problemi siano dovuti a fattori esterni, mentre si trascurano gli aspetti 'interni', intrafamiliari, che talora sono abbastanza complicati.
Con i migliori auguri,
dr GBenedetti

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