iter neuropsichiatrico

Buongiorno,
vorrei avere alcune valutazioni in merito alla procedura seguita per la valutazione di mio figlio che avendo 2 anni e 2 mesi ancora non pronuncia alcuna parola.
Ci siamo rivolti al servizio di neuropsichiatria dell’asl il quale svolgendo il testi di BELI ha riscontrato:
sviluppo motorio: 16 mesi
sviluppo cognitivo: 22 mesi
linguaggio: 9 mesi.
Relazione: buona (Già esclusa ogni causa di autismo etc…)

Ci è stata suggerita la psicomotricità ed in concomitanza anche un esame del cariotipo ed una risonanza magnetica.
Abbiamo iniziato il percorso di psicomotricità ma sugli esami, specie sulla risonanza magnetica, vorrei attendere con attimo.
In caso di esito negativo (speriamo..) procederanno ad ulteriori approfondimenti. Cosa mi devo aspettare?
Chiedo un suo parere
grazie

nascita a che settimana 34+5………….
Parto ( normale, cesareo, difficoltà) normale……………
peso alla nascita 2,490……...
indice di Apgar 9/9……….. durata del ricovero in H…14 gg …..
allattamento: misto s
sonno , orari e modalità (dorme dai nonni per il riposino quotidiano e nella sua stanza la notte dalle 09.30 fino alle 7
alimentazione mangia qualsiasi cosa……
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) si addormenta con ciuccio e orsacchiotto

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età 10 mesi
primi passi 17 mesi
capacità motorie . cammina, sale le scale con appoggio
controllo sfinterico (pipì e popò ). no.
prime parole no.
figure principali cui è attaccato papà e mamma.
interesse e curiosità verso le persone e le cose ...................
rapporto con le persone sempre un po’ timoroso reazione agli estranei si aggrappa alla madre ....
disegno spontaneo (scarabocchio (cerchi, righe.)
capricci, bizze nessuna

Composizione familiare mamma papà……………..
Organizzazione familiare (orari dei genitori,
dalle 08.00 alle 15.00 nonni – poi genitori
e modalità educative variabili,
Visite mediche, ospedale, altro nessuno......
Eventuali esami fatti e referti (test di beli)

Grazie

Gentile an.77,In base ai

Gentile an.77,
In base ai dati riferiti, la valutazione sembra sia di un ritardo psicomotorio e del linguaggio correlabile con la nascita prematura (per cui è richiesta la RMN per eventuali segni di lesione) o con un disturbo genetico (per cui è richiesta la mappa cromosomica ed eventuali altre indagini del DNA). Non mi sembra però ci sia da allarmarsi particolarmente perchè la situazione può rientrare nei limiti della norma, visto che non sono rari i bambini che presentano un ritardo simile e poi hanno una normale evoluzione. Veda queste pagine per il ritardo psicomotorio e per il ritardo del linguaggio. Quanto a quest'ultimo è da valutare anche se il contesto ambientale sia sufficientemente stimolante per le comunicazioni linguistiche, e potrebbe essere indicato inserire gradualmente il bambino in un nido, cui dovrebbe essere pronto, vista l'età e le competenze relazionali riferite buone. Per un primo periodo questo potrebbe essere sufficiente e si potrebbe attendere qualche mese per vedere le risposte del bambino.
E' buona norma comunque esprimere i propri dubbi e discuterli con chi ha valutato il bambino, che dovrebbe dare tutti gli elementi ai genitori per esprimere o meno il loro consenso informato agli interventi diagnostici e terapeutici o di stimolo.
Cordialmente
drGBenedetti

aggiornamento linguaggio

Buongiorno,
Abbiamo fatto gli esami richiesti dalla npi: eeg, x fragile, angelmann, mappa cromosomica,audiometria e sono risultati tutti negativi.continua a fare psicomotricita due volte a settimana dal novembre scorso migliorando.
Ora il bambino pronuncia male una trentina di parole..
Da circa un mese lo abbiamo inserito alla sezione piccoli dell asilo. All`inizio e` andato volentieri poi a giorni alterni piangeva e si isolava.. le insegnanti non sanno dire se sono pianti relativi all`inserimento nel nuovo ambiente o al linguaggio.
Noi genitori non sappiamo cosa pensare.
La npi ci ha proposto a settembre un ora al giorno di educatore di sostegno ma al momento preferiamo aspettear per vedere se il bambino se la cava da solo. Anche perché temiamo il bimbo siaccorgerebe di questo.
Non sappiamo cosa pensare.. alcuni dicono che siamo troppo ansiosi, che in fondo se dagli esami non e` emerso nulla il bimbo avra` i suoi tempi, che in casa avverte la tensione per questa cosa... cosa possiamo fare per aiutarlo?
Grazie
Cordialmente

Se non sbaglio ora il bimbo

Se non sbaglio ora il bimbo ha due anni e otto mesi, rispetto a sei mesi fa comincia a dire varie paroline, la pronuncia dovrebbe migliorare nel tempo e anche l'uso di brevi frasi. Quindi è in evoluzione positiva. Andare all'asilo non è un passo facile, e piangere e rifiutare è all'ordine del giorno. Con calma e pazienza si abituerà a sopportare la separazione e il distacco e a inserirsi nell'ambiente che per lui è totalmete nuovo. L'inserimento di solito si fa in modo graduale, prima poche ore, poi la mattina, poi a pranzo e solo dopo vario tempo tutto il giorno.
Bisognerà vedere come il bambino si adatterà, prima a qualche adulto preferito, poi agli altri e ai coetanei. Mi sembra precipitoso pensare già a un sostegno. Perchè, poi? per ora si tratta solo di un modetso ritardo, mi sembra, se non vi hanno detto cose diverse.
Mi pare che si possa tranquillamente aspettare e lasciare che il bimbo segua i suoi tempi, senza 'forzarlo'....

aggiornamento

La preoccupazione della npi e` che un bambino in mezzo a tanti senza alcun riferimento e senza saper parlare si troverebbe escluso.. ecc quindi la proposta di un educatore di sostegno..
Se dai test di bayli il bimbo era risultato grave per l`assenza di linguaggio ha notato nelle successive visite che il test non era attendibile e che il bimbo e in continuo miglioramento...
Grazie per la sua disponibilita`

I medici non dovrebbero

I medici non dovrebbero 'preoccuparsi', ma fare valutazioni precise e dare indicazioni utili e non pressapochistiche.
Anche perchè tutti gli interventi sanitari, anche quelli 'educativi' hanno effetti collaterali che possono essere anche gravi, come recita la pubblicità, e vanno quindi fatti sono quando ce n'è effettiva necessità. Altrimenti è come dare aspirina per un dolore inesistente, o che passa da sè. Si rischia l'ulcera per niente.

inserimento asilo

Gentile dott.
martedì abbiamo fatto una riunione con le insegnati dell'asilo dal quale
è emerso che per il primo mese e mezzo il bambino ha fatto fatica a entrare nell'ambiente
ovvero piangeva e si isolava e non voleva contatti con nessuno..
da 15 gg a questa parte invece il bambino si comporta bene, gioca e interagisce e si diverte con
le insegnanti non ancora con i bambini...
le insegnanti ci hanno proposto per settembre:
1) o di tenere il bambino ancora nella sezione "primavera" con i nuovi bimbi di due anni;
2) o affiancargli un educatore per un'ora al giorno anno in quanto, con l'ingresso alla materna, essendoci un rapporto più alto insegnante/bambino (1:17 anziché ora 1:8), i problemi di inserimento,la situazione sarebbe più confusa e difficile da gestire e non consentirebbe di seguire il bambino nell'inserimento iniziale....
hanno aggiunto che se il bimbo a settembre si comportasse come ora non ci sarebbero problemi, ma temono che l'ingresso alla scuola materna sia per lui più complicato rispetto agli altri....
il bambino in sostanza (ma questo lo abbiamo notato anche noi)fatica ad adattarsi agli ambienti nuovi ed agli imprevisti e si blocca... nel momento in cui sente che può farcela, ovvero si sente sicuro, allora mette in gioco le sue competenze.
Questi sono i nostri timori:
- non è che tutte queste persone (npi, pisocmotricista, a settembre la logopedia e l'educatore) che, prese singolarmente hanno le loro ragioni, rischiano di "soffocare" un bambino che invece avrebbe bisogno di "emergere" nelle sue competenze?
- è giusto affiancargli un educatore o lasciarlo ancora per qualche tempo nella classe più piccola (ipotesi che noi genitori abbiamo scartato perché il bambino avrebbe a che fare con bimbi più piccoli)?
- non sarebbe meglio affiancare all'insegnante un supporto alla classe?
- oppure il bambino non potrebbe fare da solo?

Ci sono delle tecniche che potremmo attuare durante l'estate per aiutarlo e /o renderlo più sicuro?

grazie per la disponibilità

Nessuna 'tecnica'. Siate il

Nessuna 'tecnica'. Siate il più possibile naturali e spontanei col bambino e cercate di capirlo e di rispondere alle sue richieste e parole. Essere capiti è lo stimolo più grande per parlare e comunicare. Non essere capiti fa demoralizzare e rinunciare, a volte...
I vostri dubbi sono legittimi e ragionevoli. Per quanto possibile sempre meglio non introdurre variazioni rispetto a tutti gli altri. Almeno le eventuali difficoltà saranno condivise, se invece c'è una difficoltà con qualcuno che guarda solo lui, (molto più frequente di quanto non si creda) la difficoltà non sarà condivisa e ricadrà solo su di lui....
Non mi sembra che il bambino ne abbia bisogno estremo. Così come sembra essere riuscito ad adattarsi quest'anno, perchè non dovrebbe poterlo fare l'anno prossimo? Ovviamente senza stressarlo , lasciandogli i suoi tempi e non gridando alla 'patologia' ad ogni minima difficoltà...

logopedia

Buongiorno, ora il nostro bimbo ha 3 anni e 5 mesi,
abbiamo deciso di non accettare l'educatore e per fortuna
tutto va bene..
il bimbo gioca, interagisce e si diverte, ogni tanto piange..
la maestra che l'aveva seguito nei 2 mesi di sezione primavera è
rimasta sorpresa della rapida maturazione del bambino..
fa ancora psicomotricità 1 volta la settimana ma ormai sul piano
motorio è allineato ai bimbi della sua età (tanto che la psicomotricista
intende chiudere a giugno).
Rimane un unico neo... il linguaggio
adesso il bambino formula frasi complete e anche lunghe ma sono incomprensibili ai più (io,il papà e la maestra capiamo circa il 70%), racconta storie ai più.....la composizione delle frasi e il posizionamento delle lettere risultano corretti
ma mancano alcuni fonemi soprattutto nelle consonanti...
ci è stato consigliato anche dalle insegnanti di intraprendere un percorso
logopedico...l'età è corretta per inziare o è troppo presto?
1 volta la settimana o 15 giorni possono bastare?
grazie per la disponibilità ..

Capisco di ripetermi, ma è

Capisco di ripetermi, ma è tutta questione di 'maturazione' delle diverse funzioni e capacità, che avviene spontaneamente, in interazione fra le competenze del bambino e le esperienze ambientali, senza bisogno di interventi. Come avete visto il bambino si è inserito alla scuola materna senza bisogno di un educatore, sarebbe maturato motoriamente anche senza la psicomotricità, diminuirà progressivamente le difficoltà di pronuncia (dislalie), con la pratica, diventando sempre più comprensibile, senza bisogno di logopedia.
Molti bambini mantengono delle dislalie, per certe consonanti, ecc, anche fino a cinque, sei anni. Nella mia esperienza è molto raro che sia necessario intervenire per correggere le ultime difficoltà di pronuncia - se non ci sono lesioni anatomiche, tipo palatoschisi o altro -, e questo può essere fatto dopo i sei anni quando è il bambino stesso che si rende conto dell'utilità dell'intervento. Che le dislalie comportino rischi per l'apprendimento è una leggenda metropolitana, i fattori che influenzano l'apprendimento sono tanti, e la pronuncia se c'è è all'ultimo posto...
Le insegnanti violano i loro limiti di competenza quando 'consigliano' interventi sanitari (come sono sia la psicomotricità che la logopedia, che sono tecniche riabilitative fornite anche dalla Unità Sanitarie Locali per soggetti con menomazioni acquisite o congenite), e quando lo fanno commettono un grave scorrettezza verso bambini e genitori. E' come se consigliassero antibiotici o vitamine... Al massimo possono segnalare ai genitori l'esistenza di problemi e consigliare di rivolgersi agli specialisti, e, prima della 'terapia' è obbligatoria una 'diagnosi' medica, che solo medici specialisti possono fare.
Bisogna imparare a difendersi dall'eccesso di interventi inutili (come mi sembra che voi state imparando...).
Cordiamente
drGBenedetti

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