a due mesi dall'inizio della scuola

Buongiorno dottore
desidero aggiornarla sull'evoluzione del mio piccolo (spero che si ricordi il caso e che voglia rileggerlo nei precedenti interventi).
Il bambino ha iniziato la scuola materna e ci è andato da subito volentieri senza mai avere crisi. Da un mese si ferma alla mensa ...anche se permangono le sue difficoltà nel mangiare.
Le maestre mi dicono che riescono con la fermezza ad arginare bene i suoi capricci e che comunque è un bambino che ascolta. A tavola sta seduto aspettando da bravo, si lava i dentini da solo, ha imparato i limiti spaziali della sua classe e anche se per poco comincia a stare un po' in cerchio con gli altri bambini (anche se devono un po' convincerlo). Oggi per esempio ha giocato in mezzo agli altri con la farina e ha dato la mano ai suoi compagni in cerchio.
Noi notiamo che è molto più presente, anche alcune sue crisi di pianto sono diminuite. Riesco a farlo scarabocchiare su un foglio di carta (per pochi minuti),cerca di riempire il foglio con puntini e "pasticci" vari. Richiede indicando i giochi fuori della sua portata e cerca di farti capire in qualche modo quando vuole fare con te alcune attività per lui divertenti (salti, la giostra, piuttosto che una filastrocca che gli piace).
Quando mettiamo lui e la sorella a dormire vuole che ci sediamo sul letto tutti e 4 e giochiamo un po' insieme.
Continuano a mancare alcuni aspetti: non usa il gioco simbolico, non ti cerca per "farti vedere" qualcosa, e sopratutto manca del tutto la parola.
Oltretutto qualche settimana fa ha avuto qualche giorno in cui diceva di nuovo "mamma" (sempre in un po' incerto e poco contestualizzato)...poi più niente.Facevamo anche un gioco in cui imitava i miei suoni (semplici vocalizzi tipo AAAAAAAAAA o OOOOOOO) ma poi anche qui ha smesso e non ce verso di riprendere...Perchè questi blocchi proprio su un'attività che potrebbero portarlo alla parola?
Noi genitori continuiamo a "dondolare" tra sensazioni e sentimenti diversi in questa situazione e non sappiamo cosa aspettarci. Abbiamo speranze ma anche timori, a noi pare che se si sbloccasse sulla parola potrebbe davvero essere la svolta per lui, non ci pare più così avulso e lontano dal mondo, ma sembra volerne far parte. Cosa ne pensa?
Il medico dell'asl che lo ha visto mezzoretta a scuola ha detto che non è un caso grave ma un caso serio ...e cosa vuol dire? Capiamo solo che nessuno vuole sbilanciarsi, niente speranze niente illusioni, ma si pensa a noi genitori?
Sono convinta che stiamo trovando la strada giusta...ma è durissima.
grazie in anticipo per l'attenzione Babi

Il bimbo ( tre anni e mezzo)

Il bimbo ( tre anni e mezzo) sembra dunque essere evoluto positivamente nell'adattarsi al nuovo ambiente e alle nuove regole sociali della scuola e non ha avuto ripercussioni negative all'esperienza di separazione. Il suo comportamento sembra ben contenuto dalle maestre che sembrano prenderlo in un modo giusto e anche il suo contatto con gli altri, pur non adeguato all'età, sembra evolvere positivamente, a casa e a scuola anche se sempre prevalentemente su iniziative 'a partenza da lui', mi par di capire. Le crisi di pianto sono diminuite ( ricordo poco come erano e in che occasioni). Il problema sembra lo sviluppo simbolico e della comunicazione simbolica e linguistica (in passato c'è stato un ritardo dello sviluppo motorio). La presenza di un ritardo sia motorio che psicologico, come sembrerebbe, a mio parere richiede l'effettuazione di esami per valutare o escludere possibili alterazioni neurologiche, come indicavo in precedenti risposte, anche perchè, pur se l'eventualità è rara, potrebbero esservi indicazioni terapeutiche specifiche (farmacologiche o altro), come dicevo. Dovreste richiederlo, a mio parere, al npi che segue la situazione.

Per il resto mi sembra che la situazione sia discretamente organizzata e sia in evoluzione globalmente positiva. Eviterei una pressione sul linguaggio, per non determinare un blocco ulteriore: globalmente le mie indicazioni in casi simili sono di mettere regole e limiti solo quelli indispensabili e per il resto favorire le preferenze del bambino dandogli occasione per estenderle e approfondirle in rapporto con altri, a meno che non abbiano un chiaro effetto di ostacolo al contatto. Anche l'"insegnamento" al bambino andrebbe organizzato come un seguirlo nella sua attività prendendo spunto da essa ed 'estendendola', per quanto possibile, favorendo la crazione di contesti che riducano i fattori di distrazione e saggiando la 'resistenza' del bambino alle proposte e alle limitazioni. C'è un insegnante di sostegno?
L'altalena di speranze e delusioni è comprensibilmente molto difficile da sopportare. Il bambino è ancora piccolo e il tempo di sviluppo è lungo, ed è importante che ci siano segni positivi di evoluzione. E' anche importante a mio parere fare il possibile per chiarire la diagnosi.
Cordialmente
drGBenedetti

precisazioni

La ringrazio per la risposta e vorrei solo aggiungere alcune cose...anche perchè è difficilissimo fare queste descrizioni senza tralasciare particolari importanti.
La diagnosi che abbiamo ricevuto in un 'ospedale di un'altra città (noi invece abitiamo in provincia di Torino) è quella rientrante nei disturbi dello spettro autistico.
Grazie a questo almeno abbiamo ottenuto la maestra di sostegno per 12 ore e un'educatrice per altre 12 ore che si alternano nei gg che il bambino è a scuola. Una mattinata la dedichiamo invece a 1 ora di psicomotricità e 1 di logopedia (che per ora in realtà sono state effettuate insieme per trovare un canale di comunicazione con il bambino) e che da settembre ad oggi hanno visto una sua evoluzione positiva.
Da poco abbiamo deciso di far venire a casa 1 h per 3 volte la settimana un'educatrice che faccia semplicemente giocare il bambino...sollecitandolo ed evitando che si metta a fare giochi ripetitivi. Mi sembra essere stata un'efficace soluzione per lui e per me che spesso mi sento in frustrata di fronte agli insuccessi, e la ragazza in questione mi pare brava. Oltretutto la posso far venire anche le mattine che sta a casa in casa malato.
Il NPI che lo segue ritiene prematuro fare indagini neurologiche ed è difficile per noi genitori muoverci autonomamente.
Sul punto dello sviluppo motorio sinceramente il bambino ha recuperato parecchio, ha iniziato a camminare a 17 mesi ma ora devo dire che è abbastanza allineato...l'unica cosa che non fa bene è saltare.
Tra i pianti che ci facevano più arrabbiare erano quelli insensati che faceva di fronte ai cartoni animati quando c'era per esempio la sigla...adesso sembra tollerarla tranquillamente ed è anche meno selettivo su ciò che guarda e sembra più attento e interattivo (scegliamo accuratamente i cartoni giusti per i ns figli)...cambiamento che ha fatto improvvisamente.
Cosa possiamo aspettarci? so che non ha tutti gli elementi ma glielo chiedo in base alla sua esperienza e sensibilità.
Grazie e a presto.
babi

Mi sembra che quello che

Mi sembra che quello che state facendo è adeguato per un bambino con difficoltà di evoluzione, qualunque sia la diagnosi. Questa sarebbe utile, come vi dicevo, se fosse in causa una malattia che richiede una cura specifica, come ad esempio la sindrome di Landau Kleffner, la Fenilchetonuria, o altro, che danno ritardo e anomalie dello sviluppo non distinguibili da altre. (L'ipotiroidismo penso sia stato escluso). Questi primi esami richiedono solo un eeg (ma anche nel sonno), un esame degli aminoacidi (sangue e urina delle 24 ore). La mappa cromosomica richiede solo un prelievo di sangue, e magari la visita genetica. Non sono esami particolarmente invasivi, anche se un po' di disagio al bambino possono darlo, ovviamente. L'urgenza è nel poter instaurare eventualmente una terapia specifica (ormonale, antiepilettica, ecc) o una dieta adeguata (priva di fenilalanina, in caso di Fenilchetonuria). Quanto prima si fa meglio sarebbe, se fosse il caso.
Quanto alla domanda: "cosa possiamo aspettarci", credo che non sia utile. Meglio andare avanti giorno per giorno, o mese per mese, cercando di fare le cose giuste e aspettando i risultati. Difficile fare previsioni, ma a tre anni sono ancora aperte tutte le possibilità, direi.
Cordialmente
drGBenedetti

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