Corbellinerie varie

L'inserto Domenicale del sole24ore di oggi riporta un altro articolo di Corbellini sulla psichiatria, di strenua difesa delle credenze psichiatriche biologiche, contro un libro di Bonomi e Borgna, sociologo e psichiatra rispettivamente, di cui rimprovera tutto, fin dal titolo "Elogio della Depressione". Il nostro si straccia le vesti che ci sia ancora qualcuno, e addirittura persone di qualche cultura ed esperienza nel campo, che non sia d'accordo con lui, e si erge a Grande Inquisitore che lamenta l'eccessiva libertà di pubblicare scritti e libri che non hanno avuto il suo imprimatur, verrebbe da pensare, su un argomento che, come la teologia ai tempi della Scolastica, non deve essere lasciato in mani sbagliate...
"Al tempo della medicina basata sulle prove" - prossima la riforma del calendario - il nostro trova agghiacciante il titolo stesso (chissà qual è il suo giudizio sull'Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam, verrebbe da chiedersi: com'è noto a quei tempi bruciavano sia i libri che gli autori, ed Erasmo c'è andato vicino...) e tutto il resto: la nuova religione di cui il C. si erge a sacerdote ricorda quasi la storia medievale delle 'prove' dell'esistenza di Dio, e su queste 'prove' può basare la condanna di ogni eretico, pardòn oppositore.
Il Nostro prosegue scandalizzato: "Incredibile come in età di scienze cognitive ... e con la massa di dati raccolti dagli storici (?!?sic?...) Ecco, le "Scienze Cognitive", odierna Teologia che mescola uno e trino, pensiero mente e cervello, mentre nega addirittura l'esistenza della psiche, in un gioco delle tre carte dove gli allocchi cascano facilmente ingannati dall'abilità di mano e di creare facoltà universitarie che non si sa più nemmeno dove stanno : non nella psicologia, di cui è annullato il nome, per il peccato originario di contenere la parola 'psiche', aborrita, non nella filosofia, non nelle scienze sociali, e nemmeno nella neurologia, che richiede almeno di essere medici, e di averlo visto, un cervello, da matricole, in qualche autopsia...
La perla viene però quando si stupefà e dice "...medicalizzazione che , per alcuni, sarebbe incentivata dalle "cattive" case farmaceutiche che finanziano gli studi clinici e fanno pubblicare solo quelli che dimostrano che il farmaco che vogliono vendere è efficace...". In effetti è successo proprio così, e le condanne e i rimborsi milionari (in dollari e sterline) per truffa e danni sono state molte in America e Gran Bretagna, tanto che anche le Riviste mediche sono dovute correre ai ripari per difedere un minimo di credibilità delle ricerche pubblicate, travolte dal conflitto di interessi. Ma il Corbellini si limita a riportarlo come un'incredibile bestemmia alla sua religione, che non merita neanche confutazione, perchè in realtà le cose stanno proprio così, ma lui resta inorridito che qualcuno lo pensi. Omnia munda mundis...
Ovviamente chi sostiene tesi opposte alle sue è "faziosissimo"... E ribadisce che "Le neuroscienze progrediscono in modo formidabile", anche se ovviamente 'ipse dixit', perchè come per le prove medievali dell'esistenza di Dio, queste sono valide solo per chi ci crede e perchè lo ha detto ipse (isso). Manca solo che ci riadatti la scommessa di Pascal: fra prendere o non prendere le medicine che risanano miracolosamente il cervello malato, pur non essendoci alcuna prova della loro validità, e molte invece della loro tossicità e della pubblicità fraudolenta che le sostiene, per il Nostro aspirante Santo del paradiso delle neuroscienze, la scommessa vale la pena sicuramente di farla, e di prenderle. Altrimenti che moderni saremmo...
Infatti è vero (incredibile, colto da confusione lo ammette persino il Nostro) che sembra che sia quasi tutto un effetto "placebo" (cioè di suggestione) ma sostiene:"dire placebo non significa dire 'niente'", come, verrebbe da aggiungere, nella magia, bianca o nera, non è che non ci sia niente, le suggestioni, incensi, pozioni,ecc contano eccome ... Infatti, e qui c'è una frase che probabilmente lo porterà agli altari, "probabilmente gli effetti placebo giocano nel trattamento dei disturbi dell'umore un ruolo più importante che in altri ambiti della terapia medica" (frase con cui termina, misteriosamente, l'articolo). Ma la frase subito prima è da grande scienziato: "Il placebo si può considerare uno standard di autocura con precise basi fisiologiche, mediato dall'interazione con un medico". Il medico, in queste corbell(in)erie, diventa il medium, lo sciamano, il tramite del contatto fra il credente (nella magnifica psichiatria scientistica) e la divinità (farmaceutica), meglio che a Lourdes o a Medjugori, e l'effetto placebo è il miracolo della fede. Con buona pace degli psicoanalisti.
E' proprio vero, viviamo in tempi bui...

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