Aggiornamento su "una bambina un po' difficile"

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Buon pomeriggio, Caro Dottore.

Le scrivo per aggiornarLa sulla situazione della mia figlia maggiore,...(quasi tre anni e mezzo) che ha continuato la sua linea di progresso, lenta ma costante.
Il linguaggio è progredito. Certo, non è ancora al livello dei suoi coetanei, ma la linea è lenta e costante.
Il pieno controllo sfinterico diurno è stato raggiunto, anzi se ne duole se fa cilecca, al limite quasi della disperazione, come se non tollerasse di sbagliare. All'asilo si è inserita bene, anche se la maestra la definisce un pò come uno spiritello aleggiante nella classe: intendo dire che, a volte, ha bisogno di isolarsi. E questo, purtroppo, succede anche nell'ambiente domestico. A volte non risponde o se lo fa, cita frasi di libri a memoria, contestualizzate o meno....dipende. L'attenzione non è ai massimi livelli ed il contatto oculare c'è e non c'è. C'è, ma è come - secondo me- se non si sentisse sicura che l'interlocutore che ha davanti la stia in realtà giudicando. E' espansiva, quando si accorge di averla fatta grossa chiede scusa alla sorellina minore oppure dice "ti voglio bene, mammina, mammetta, mammacciona".

Io, sinceramente, ero abbastanza tranquilla nell'ultimo anno e mezzo. Ero giunta, avendo toccato il fondo delle mie paure e delle ansie che la bimba avesse un ritardo. All'ultima osservazione, presso i servizi neuropsichiatrici di zona, ci han indirizzato per un consulto allo ....., parlando di "prevenzione". Al che, io ho fatto una domanda diretta (prevenzione di che?!) ed è ritornato il famoso spettro, che anche secondo la dottoressa è un calderone in cui metterci tutto, una categoria generale. Dunque, vedendo il bicchiere mezzo pieno, sarebbe una cosa confortante, ma nella mia altalena di emozioni, sto attraversando momenti brutti, momenti spettrali. Mio marito dice che non può essere, dice che è una bimba solo pigra, dice che se anche lo fosse dobbiamo farci coraggio. E' tutto giusto, ma a me il pensiero di un futuro incerto, di una mancanza di comunicazione con il cuore di mia figlia mi spaventa. E' ciò che mi spaventa di più. La dottoressa ha visto delle belle aperture: ama farsi coccolare, farsi fare il solletico. E' una bimba, noto io, che cambia il suo atteggiamento a seconda degli ambienti. Con questa dottoressa l'ho vista molto felice, molto a suo agio.

La bimba ha quasi tre anni e mezzo e, dopo un periodo di black out, dai 17 mesi ai 26, ha cominciato a parlare a questa ultima età anagrafica. Non è sempre un dialogo di botta e risposta, non è quello che vorrei io in questo momento per placare le mie paure. Dottore, sono cosciente che in questo momento sto sbagliando, che ho bisogno di aiuto. Tanto. Non dubito di chiederlo. Vorrei, in questo momento, mandare via questi spettri, che non fanno altro che mandarmi in paranoia, perdermi le cose più belle del mio rapporto con la bimba. Da una parte voglio, da una parte l'incertezza, la mia sete di risposte e rassicurazioni prende il sopravvento. Chiedo solo di trovare la chiave, di trovare quella chiave che ho perso.
...

Dottore, La ringrazio per la sua disponibilitàe confido in sua risposta.

Mi sembra che tornino in

Mi sembra che tornino in questa lettera le ansie della mamma, più forti che nelle lettere precedenti, forse scatenate dalla richiesta di controllo 'preventivo' in un centro specializzato.
Non so quali siano i motivi, ma evidentemente quella drssa non si sente sicura e vuole essere 'appoggiata' da un parere più 'forte'. Purtroppo la paura di sbagliare e magari di essere criticati e anche chiamati a rispondere degli errori, prende oggi molti medici, che così applicano la cosiddetta 'medicina difensiva' cautelando se stessi come primo obiettivo.

Capisco che ai genitori tornino le ansie, al pensiero che la bimba debba essere valutata in un ambiente nuovo (se mi ricordo bene non ci sono stati mai finora), distante da casa, con disagio suo e dei familiari, e specialmente col dubbio che magari possa essere valutata 'male'- in tutti i sensi-, rimessa nello 'spettro' e ripartano ansie e paure. In effetti gli 'accertamenti medici' non sono innocui, c'è sempre un rischio, una possibilità di errore, e vanno fatti solo quando ce n'è un'effettiva necessità.
Mi sembra che questa bambina sta crescendo e facendo un suo sviluppo, va all'asilo e non sembrano esserci particolari problemi (non c'è una richiesta di sostegno - che di solito è il segnale cruciale di importanti difficoltà ad inserirsi), a casa ci sono interazioni e scambi con tutti, con alti e bassi normali. Controllo sfinterico, comportamento, sonno e alimentazione sembrano nei limiti della norma. Certo, la bimba avrà delle sue particolarità, indubbiamente ci saranno modi più o meno giusti di affrontare difficoltà, ecc. Ma questi sono problemi di uno sviluppo che va avanti, che magari potrà trovare alti e bassi e particolarità e magari anche difficoltà psicologiche: la vita normale non è la perfezione, ma un 'abbastanza bene' in cui le difficoltà non blocchino l'evoluzione e non impediscano la vita quotidiana, poi "ogni giorno ha il suo affanno", e bisognerà affrontarlo.
Mi sembra di capire anche che il linguaggio sia progredito.
Aggiungerei che non ci sono 'terapie' che aumentino la velocità di evoluzione attuale, direi, nè che 'prevengano' possibili problemi futuri.
Che dire, certo più di queste impressioni non posso dare nessuna garanzia, tanto più a distanza, per tranquillizzare questa mamma. Mi dispiace che le ansie debbano tormentarla e disturbare il suo rapporto con la bimba, probabilmente per niente.

dr GBenedetti

Riporto qui la

Riporto qui la risposta.

Grazie dottore per la celere risposta, per la professionalità ed umanità che contraddistingue Lei e l'intera classe medica che ho trovato fino ad ora.
Senza "probabilmente", devo lavorare molto su me stessa. Il primo lavoro lo devo fare su di me, per essere fonte di sicurezza per nostra figlia.
Tanto è stato fatto, anche grazie ai consigli dei Suoi colleghi che hanno teso più a modificare l'ambiente che a dare etichette.
A precisazione dell'ultima mail inviatoLe (si capisce poco da come l'ho scritto), il discorso spettro si è inserito per via di una mia domanda che trae origine da dubbi che tormentano me da un momento ben preciso. Era un discorso generale ad una mia domanda diretta, che ho avuto bisogno di porre per via di dubbi che traggono origine dall'inizio di questa storia.
Ad una delle prime visite, per motivi non collegati direttamente alla problematica dello sviluppo, si elencarono dei comportamenti della bimba che non andavano bene "non condivide", "non guarda". Io, allora, non mi ero ancora addentrata in questo trip....poi ho perso la trebisonda e c'ho messo tanto a tranquillizzarmi. Ovvio che il tarlo è rimasto là, pronto ad esplodere in qualsiasi momento, con me che pongo domande a tutti, pediatra etc etc.
Come Lei dice, non sono test che valutano le performances dei nostri figli nelle varie aree che possono dare le risposte tanto agognate.
La nostra strada, per fortuna, è stata costellata da professionisti in grado di darci delle indicazioni pratiche, o meglio, come Lei ama dire, tese maggiormente a contribuire a dare fertilizzante ad una piantina che ha bisogno del suo nutrimento.
Non esistono cure miracolose nè la fretta è d'aiuto. E questo che io non voglio capire. Vorrei delle risposte, delle prognosi ora e subito.
La sete di amore che ho rispetto a questa figlia tanto desiderata mi fa temere di non riuscire mai ad avere un dialogo con Lei in futuro, fatto di confidenze, richieste di aiuto...
E nemmeno si può forzare la linea dello sviluppo.
C'è da dire che, dopo ogni down, trovo una chiave che riesce a snebbiare la mia visuale un pò appannata.
Ieri sera la bimba era nel lettone con me....giocavamo ad inventare le regole della Tata. Lei mi aiutava, seguendo il mio mimo, a completare le regole.
A parte la sua bella partecipazione, ho notato una cosa, che per me vale più di mille baci, più di mille sì e tanto altro ancora.....la luce soffusa, il gioco che era solo nostro, la mamma che era solo per sè, lei che si sentiva protagonista che riusciva nel gioco. Lei era -glielo giuro- un'altra persona. Dietro quello sguardo sfuggente, dietro quella apparente indifferenza che sovente dimostra, vi è una bambina impaurita, una bambina che tende ad essere iper perfezionista e che solo quando sa di essere capace si concede.
Spero che da questo baco nasca una bellissima farfalla e di vederla librarsi leggera nell'aria, senza la zavorra delle paure che le ho trasmesso fin dalla sua vita intrauterina.
I sensi di colpa non servono a nulla, solo a mantenermi legata ai miei sbagli.
Ci siamo messi tanto in discussione, io e mio marito, come coppia. Il fatto che la nostra prima figlia sia giunta in un momento per me topico (cambio di lavoro), il fatto della stanchezza di questi anni.....ci siamo presi e guardati negli occhi, abbiamo tanto parlato. Siamo in due,anzi in 4 (con le figliole) in questo cammino. Non esiteremo a dare degli aggiustamenti di rotta.
Voglio che la nostra famiglia riprenda spensieratezza...
Grazie per darmi l'opportunità di scrivere, mi sembra quasi un diario questo spazio.
Cordialità,
una mamma impacciata ma fiduciosa

Oserei darle un consiglio, in

Oserei darle un consiglio, in base allo stile delle sue lettere, che sono piene di emozioni sue un po' straripanti, mi sembra, e rischiano di offuscare il quadro. Se avviene così anche nel rapporto diretto con la bimba, rischia che è difficile distinguere le emozioni della mamma da quelle della bambina, i bisogni di rassicurazione della mamma rispetto alle comunicazioni della bimba. Il consiglio è di tentare di frenare la sua (di lei mamma) irruenza, di trattenersi e cercare invece di osservare e lasciare esprimere la bimba, 'frenando' le sue risposte impulsive di mamma in apprensione. Aspetti, si trattenga, risponda più 'lentamente' e più pacatamente di quanto le viene spontaneo, sia in positivo che in negativo, cerchi di mettere un 'termostato' in modo che la temperatura (emotiva)non sia nè troppo alta nè troppo bassa, e la distanza nè gtroppo vicina nè troppo lontana...
Al contempo non pensi troppo a tutte le cose 'psicologiche', agisca più liberamente, 'istintivamente', anche se sembra un paradosso rispetto al consiglio di 'frenarsi'. In realtà è come se Lei mamma avesse la testa troppo riempita di informazioni e nozioni e paure e ansie, e per questo 'tiene poco dentro' le cose e deve buttarle fuori subito, come un vaso troppo pieno che quindi ha poco posto... Cerchi di liberarsi la testa da tutta quella zavorra inutile e avrà più "posto" per la bambina e più pacatezza e tranquillità.
(ovviamente a mio parere, sulla base solo di queste lettere...)
Cordialmente
drGBeneetti

ha colto bene il senso delle mie parole

La troppa ansia mi impedisce di vedere, di avere un dialogo libero con lei. I troppi pregiudizi, autoallarmismi che mi creo mi impediscono di vedere nitidamente. Ormai siamo in itinere e non devo pormi interrogativi sulla durata del cammino e sulle difficoltà. Io vorrei tutto pronto, vorrei risposte da tutti. E' logico che uno specialista non mi può dare la certezza, sarei una stolta io a pretenderla. La mia autoanalisi è lucida, forse troppo intransigente, ma è il punto di partenza per fare il bene di nostra figlia.
Non tutto il male viene per nuocere, a volte certi cataclismi sono necessari per ridefinire alcune rotte smarrite, per ridare collante alla famiglia. Purtroppo, io faccio e disfo da sola, a partire dal darmi tutte le colpe. Anche questo, di converso, non è giusto.
Chissà che questo percorso non ci insegni tante cose.
Sicuramente.
Grazie Dottore, non mancherò di darLe aggiornamenti su tutti gli sviluppi.
Posso contare su tanti angeli, ma prima di tutto devo contare su me stessa, darmi e darci fiducia.

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