a 27 mesi non parla

il mio bimbo di 27 mesi ancora non pronuncia neppure una parola di senso compiuto, ma non è sordo poichè risponde agli stimoli uditivi (prende il telefono quando squilla ed esegue semplici comandi tipo: prendi questo, portami la palla, dammi un bacino) nè muto (parla, a modo suo, in modo pacato mentre quando è contento urla stile scimmietta). il piccolo è nato nel dicembre 2009 a sette mesi (causa gestosi materna), ma il suo sviluppo è poi stato perfettamente nella norma (a detta della pediatra), dorme bene tutta la notte, ha iniziato svezzamento verso i 4-5 mesi, lallazione, sorrisi e seduto con la schiena dritta a 5-6, gattonato a 9, primi passi con appoggio a qualcosa a 12-13 e a 14-15 piccoli tratti senza sostegno e lunghi tratti dando la mano, intorno ai 18-20 faceva benissimo le scale in entrambi i sensi dando la mano, mangia bene e da solo dai 2 anni, è vivace, giocherellone, gli piace camminare e correre, è socievole e si abitua in 5-10 minuti a posti e persone nuove (adulti e bambini), riconosce gli oggetti... insomma non gli manca nulla a parte la parola! la pediatra dice che non è poi così strano, ma il mio bimbo non dice neppure mamma e a me questo sembra strano, visto che dovrebbe dire almeno un 5-10 parole alla sua età... mi devo preoccupare della situazione? cosa posso fare per stimolarlo?
la ringrazio per i consigli che mi fornirà.

Per sicurezza farei un esame

Per sicurezza farei un esame audiometrico, non si sa mai, ci possono essere forme di ipoacusia parziale che complicano lo sviluppo del linguaggio. Dopo le difficoltà per la gestosi (c'è stata qualche sofferenza perinatale? indice di APGAR?) non ci sono stati altri eventi o periodi difficili?
Per il resto la descrizione del bambino e il parere del pediatra sembrerebbero tranquillizzanti sullo sviluppo psicomotorio globale. Com'è il suo 'parlottare', assomiglia a discorsi? E come comunica? Fa segni, gesti per il no e per il sì? Fa giochi sensati, è interessato a tv, computer, telefonini, ecc? Com'è organizzata la sua giornata e la vita familiare in generale? Va al nido?

Andrea

Buongiorno e grazie per la solerte risposta.

Il bimbo in questione non va al nido ma andrà all'asilo a settembre di quest'anno, non ha alcuna difficolatà a integrarsi con gli altri anzi è sempre lui che va verso gli altri in modo propositivo.
Il suo parlottare è accompagnato con gesti e si capisce che a modo suo fa dei discorsi, idem quando prende la cornetta del telefono e la porta all'orecchio in modo corretto, imita molto quello che facciamo noi.
E' attratto molto dalla tecnologia e dimostra molta intelligenza: sa già usare uno smartphone (iphone) nel senso che lo accende, scorre con il dito per aprirlo, cerca le app e i giochi e li apre.
C'è un gioco ove bisogna cercare le coppie e dopo poco tempo lo completa alla perfezione anche se il gioco stesso cambia la sequenza.
A nostro parere preferisce usare gesti, indicare piuttosto che cercare di spiegarsi in modo corretto, di certo si fa capire molto bene.
Guarda la TV, cambia il canale e cerca quello che vuole vedere, spesso si sofferma davanti allo schermo per vedere i cartoni animati ed è interessato al PC (cerca di usare il mouse etc etc).
L'indice di APGAR è 8/9.
Non ha mai avuto periodi difficili, dorme tanto e tutte le notti.

Ringraziandola ancora per l'assistenza offerta, restiamo in attesa di una prossima risposta.

Se si è sicuri per l'udito

Se si è sicuri per l'udito (qualche bambino intelligente può ingannare, si può fare qualche prova con l'audio del televisore o altri apparecchi, con suoni della voce umana, non solo musica,per vedere come reagisce, ma meglio comunque fare l'esame audiometrico,...), e se la comprensione e il contatto, la comunicazione non verbale e la relazione sono adeguati, e così l'uso di oggetti e giochi, anche con intento simbolico e rappresentativo, e se l'ambiente è sufficientemente 'stimolante', cioè c'è uno scambio linguistico adeguato sia quantitativamente che qualitativamente, si può solo aspettare : non c'è intervento di sorta che può tirar fuori le parole, se devono parlare parleranno comunque...
Ci sono bambini , cosiddetti 'parlanti tardivi', che parlano a tre anni, non si sa perchè: forse qualcuno scopre tardi l'utilità della comunicazione verbale. Se nell'ambiente per avere quello che serve sono sufficienti mezzi non verbali e le distanze sono molto brevi, non c'è probabilmente stimolo a scoprire i vantaggi del 'parlato', che è una comunicazione a distanza, anche perchè magari si pagano con la perdita di privilegi da bambino piccolo....

drGBenedetti

Dottore, la ringrazio per i

Dottore, la ringrazio per i consigli che mi ha fornito.
per quanto riguarda l'udito, se tolgo l'audio al televisore se ne accorge subito e va a cercare il telecomando per ripristinarlo (sa da solo quale è il tasto 'muto' e lo schiaccia da solo per riavere il suono), quando squilla il telefono, anche se lui è dall'altra parte della camera e quindi non lo vede illuminarsi, lo va a cercare e me lo porta, se lo chiamo da un'altra stanza (e lui non mi vede parlare) dicendogli di venire, lui viene.... insomma non credo abbia problemi di udito, ma visto che non sono esperta in merito concordo che una visita di controllo male non gli fa di certo...
se vede fare qualcosa da noi o dai nonni, poi vuole farla anche lui, tipo bere col bicchiere (che tiene benissimo in mano e posa a bevuta finita) di vetro e non col suo di pastica, ci ha visto usare la grattugia a mano e poi anche lui ha preso il pezzo di grana e tentato (con successo) di fare lo stesso, ha visto annaffiare le piante e l'ha voluto fare anche lui... quando entra in una stanza buia va ad accendere la luce e quando esce spegne la luce e chiude la porta, anche senza bisogno che noi glielo diciamo... insomma un vero 'imitatore'...
certo in casa nostra non siamo dei chiacchieroni, e forse questo influisce un po' negativamente su di lui, però con lui cerchiamo di parlare per spiegargli le cose, soprattutto quando lo sgridiamo motiviamo la cosa ma anche quando fa la cosa richiesta lo lodiamo con belle parole...
inoltre forse noi sbagliamo ad assecondare le sue richieste anche se non verbali perchè capiamo subito cosa vuole? ad esmpio quando vuole qualcosa a cui non arriva, lo indica e fa dei versetti stile scimmietta per farsi notare, e se gli facciamo vedere varie cose (ad esmpio a tavola l'acqua, il pane, la frutta, etc) fa no con la testa finchè noi indichiamo la cosa giusta per lui, e in quel caso sorride contento...
per il 14 maggio ho anche prenotato, su consiglio della mia pediatra e per togliermi dei dubbi, una visita di controllo con neuropsichiata e logopedista. la pediatra mi ha detto che si poteva aspettare ancora visto che ha 28 mesi, ma è nato settimino e quindi sarebbero solo 26... lei cosa ne pensa? è davvero ancora presto, o è meglio fare dei controlli il prima possibile?
a settembre andrà all'asilo (classi miste con bimbi dai (quasi, come lui) 3 anni ai 5). pensa che gli sarà di aiuto per imparare ad esprimersi 'a senso compiuto'?

come sempre la ringrazio per il tempo che ci dedicherà nel rispondere!

La vostra pediatra, che può

La vostra pediatra, che può vedere direttamente il bambino, è nella posizione migliore per consigliarvi.
C'è da essere pronti al rischio, in questo periodo, che npi e logopedista vedano cose più gravi di quanto non ci siano, proprio per i 'fantasmi' circolanti oggi, di cui si parla qua e là nel sito. I bambini con ritardo di linguaggio corrono tutti il rischio di essere presi per autistici o messi nello 'spettro autistico', anche se il vostro proprio sembrerebbe il contrario. Come dicevo, l'unico rischio importante è che ci siano delle difficoltà dell'udito, magari solo per la voce umana e non per suoni e rumori. Inoltre potrebbe essere utile un EEG nel sonno per escludere una rara forma di epilessia, la sindrome di Landau Kleffner, che si manifesta con problemi di linguaggio, di solito però una è una regressione nel linguaggio già acquisito. E' molto improbabile, ma un EEG anche con registrazione nel sonno, la può escludere.
Fateci sapere.
Cordialmente

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