tratti disprassici in bambino di 6 anni

Gentile dottore vorrei sottoporle il problema di mio figlio. Il bambino ha 6 anni (7 a settembre) e frequenta la prima elementare. Le sue difficoltà emergono a scuola ma hanno anche effetto sulla sua quotidianità: problemi nell'impugnatura delle posate, quando mangia è facile che rovesci il bicchiere o che faccia cadere le posate, si veste e sveste da solo (tende a chiedere di essere aiutato) ma in modo molto scoordinato, fatica ad eseguire esercizi in sequenza, quando deve leggere un brano (o scrivere) se è lungo comincia a fare capricci, non ha molta consapevolezza del suo corpo,a scuola non è autonomo nelle varie attività in quanto fatica a comprendere le consegne. Da quando ha iniziato la scuola è diventato estremamente capriccioso nel mangiare, nel dormire ed in qualsiasi altra cosa e non riesce a stare fermo per più di due minuti. L'ho fatto valutare da una neuropsichiatra che ha rilevato tratti disprassici ma non ha consigliato ne terapie ne altro , sono stata io a proporre neuropsicomotricità. La settimana prossima inizierà la valutazione logopedica. Il suo lessico e e anche i disegni sono molto poveri. Ha iniziato a parlare con frasi strutturate dopo l'ingresso alla materna. Confrontandomi con la pediatra lei mi aveva detto di non preoccuparmi in quanto avendo cominciato a parlare tardi dovevamo dargli il tempo di maturare, poi in seguito visto che io ero rimasta incinta della mia secondogenita diceva che poteva essere anche una cosa psicologica effetto della gravidanza e successivamente dell'abituasi alla presenza della sorellina. Nelle ultime settimane si rifiuta anche di andare a dormire e questo da un lato mi lascia stremata e dall'altro disperata perché non so come aiutarlo. A scuola rispetta le regole, non è un bambino che da fastidio in classe. Ma a parere mio a volte per questo suo essere anche un po' immaturo rispetto ai suoi coetanei viene a volte messo in disparte. Le riporto la diagnosi della neuropsichiatra Il bambino presenta un'immaturità globale le competenze di autoregolazione corrispondono ad un'età inferiore a quella cronologica. Dal punto di vista neuro motorio si segnalano tratti disprassici con impaccio e scarsa coordinazione in bambino con tempi di attenzioni brevi e ancora immaturi e difficoltà a coordinare il movimento E' emerso un quadro cognitivo nella norma con omogeneità tra prove verbali e di performance. Adeguate le capacità di astrazione e di comprensione verbale.mente ci sono cadute nella coordinazione motoria e la tenuta attentiva. Emergono (test delle campanelle) difficoltà di attenzione selettiva e sostenuta mentre l'integrazione visuo-motoria è adeguata per l'età. Immaturità nei prerequisiti della letto-scrittura e nell'organizzazione grafo-percettiva.
Le maestre dicono che se gli danno il sostegno allora lo portano in seconda, altrimenti sono propensi per la bocciatura. Ma visto il q.i. nella norma di sostegno neanche a parlarne. E comunque con i suoi requisiti più di 6 ore non otterrebbe ( così dice la neuropsichiatra). ma la mancanza di autonomia, il non capire le consegne, i problemi di orientarsi nello spazio, sono effetti della disprassia che comunque non si sono presi la briga di valutare a fondo in modo da consigliarmi delle terapie adeguate. Anche bocciandolo la disprassia non è che se ne va, e io non so come aiutarlo. In quanto anche sul lato psicologico è molto fragile.Non saprei come potrebbe reagire ad un'eventuale bocciatura, non so come aiutarlo a superare le sue difficoltà.
Di seguito il questionario del suo sito:
problemi in gravidanza...nessuno
nato a termine parto normale 3,230 KG , H 50, c.c. 36 cm
apgar: 9/10 crescita nella norma.
Allattamento materno fino ai 15 mesi e nessun problema per nutrirsi, svezzamento a 4 mesi con frutta e 6 mesi con le prime pappe, dormiva sia di notte che un paio di ore durante il giorno ma la notte sentiva il bisogno di dormire nel lettone altrimenti si risvegliava di continuo.Biberon fino ai tre anni. Tolto il pannolino a 3 anni e 3 mesi . primi passi da solo a 17 mesi ( 12 mesi con appoggio camminava bene). Non faceva ciao con la manina, camminava saliva le scala ma ero molto impacciato e questo lo portavo a cadere spesso la cosa è migliorata alla materna con la psicomotricità . Non aveva paura degli estranei ma era intimorito dai luoghi affollati e allora voleva essere preso in braccio. Le figure di riferimento sono mamma (che lo segue in tutte le sue attività scolastiche , extra scolastiche, giochi,lo porta al parco). e e papà.
Intorno ai 2 anni diceva molte parole ma le frasi strutturate sono arrivate dopo l'ingresso alla materna.
Inserimento al nido senza traumi, non ha mai pianto e da piccolo quando venivano affidato ad altri ( per esigenze lavorative) non piangeva
Da piccolo di fronte a persone che non conosceva si metteva dietro di me era molto schivo, da un paio d'anni è molto più aperto anche con gli estranei. Da piccolo quasi assenza del gioco simbolico, non disegnava spontaneamente e comunque il disegno a tutt'ora è molto povero. Lessico povero, il linguaggio è migliorato dopo i 3 anni ma a volte sembra bloccato come se non riuscisse a trovare le parole giuste. Non ha la consapevolezza del passare del tempo (sequenza giorni, mesi), a scuola segue le regole ma a casa faccio fatica a farmi ascoltare, ha un comportamento estremamente capriccioso, non vuole più dormire. Reagisce male ai divieti.Asilo nido a 12 mesi frequentato per 2 anni senza problemi. Un po' difficoltoso l'inserimento alla materna perché non conosceva nessuno, era molto passivo di fronte ai conflitti con i compagni. Attualmente prima elementare: problemi a capire le consegne (ma migliora nel rapporto 1 a 1 ),difficoltà in storia (sequenze temporali,...) nell'ultimo mese è migliorato nella lettura
Frequenta nuoto. Conviventi mamma papà sorellina. La restante famiglia (nonni,zii,cugini) sono lontani e li vediamo una volta l'anno (per le ferie).
Cerchiamo di essere fermi ma non troppo severi.
Cambiamento quando aveva 4 anni: sono rimasta incinta e da allora sono rimasta a casa dal lavoro mentre prima lavoravo tutta la giornata e quindi lui passava la giornata (dalle 7,30 8,00 alle 17,30 18 a scuola).L'anno passato è emerso un problema all'orecchio sinistro (timpanogramma anomalo) risolto con cura e mare dopo un paio di mesi.
Mi scuso per essermi dilungata ma è difficile descrivere in poche parole le difficoltà ed il vissuto di un bambino di 6 anni che sta male soprattutto psicologicamente.
Al momento siamo in attesa di un'altra valutazione neuropsichiatrica che possa orientarci ad una terapia adeguata per il mio bambino .
La ringrazio anticipatamente per il tempo che vorrà dedicarmi nel leggere il mio problema e darmi un suo parere, consiglio.

Gentile signora,mi sembra

Gentile signora,
mi sembra che suo figlio presenti solo una generica immaturità, con un discreto impaccio motorio e una scarsa abilità per disegno e altre richieste della scuola elementare. Non c'è un ritardo intellettivo e nemmeno difficoltà relazionali o comunicative a quanto riporta. Probabilmente è immaturo per le richieste abituali della scuola elementare, che stanno diventando anche sempre più esigenti creando una quantità di bambini 'anormali', vedi richiesta di sostegno per handicap o, come da alcuni anni, di riconoscimento di Disturbo Specifico dell'Apprendimento. La 'Disprassia' ( ne ho scritto anche su questo sito, usi la funzione 'cerca') ancora non è riconosciuta ma ha notevoli 'sponsorizzazioni' e prima o poi avremo anche quest'altra nuova 'malattia' - a mio avviso inesistente e inventata, così come la 'neuropsicomotricità' è solo l'ultima delle invenzioni sul mercato di una società che trasforma tutti in malati o handicappati e fornisce 'terapie' a malattie inesistenti. Di fronte a questa situazione molte famiglie si ritrovano sempre più in difficoltà, senza reali motivi.

Dice che il bimbo sta migliorando nella lettura quest'ultimo mese: mi sembra un segnale di 'normalità': tant'è vero che la diagnosi di 'dislessia' (anche questa a mio parere 'malattia' inesistente e inventata - anche se riconoisciuta dalla legge, ma come si sa le leggi vengono fatte e disfatte a piacimento...) si fa solo se ci sono gravi difficoltà dopo due anni di scuola regolare e adeguata e senza altri motivi che possono spiegarle. Molti bambini si impadroniscono del meccanismo della lettura solo alla fine della prima elementare, e anche se a volte si portano dietro difficoltà di scrittura e matamatica ecc, non è il caso di pensare sempre a malattie (discalculia, disgrafia, disortografia...) - Come capirà io non sono favorevole a creare malattie e relative 'terapie' ad ogni piè sospinto o ad ogni difficoltà manifestata. Altrimenti chi non vince le olimpiadi sarebbe malato, di questo passo...

Mi sento pertanto pienamente d'accordo con la valutazione che è stata fatta, solo che prendo il termine 'disprassia' solo come un sintomo - una volta si diceva 'imbranato' - che non ha necessità di terapia, perchè solitamente migliora da sè.
Da quanto dice sul comportamento, più rispettoso a scuola e scatenato a casa, direi che è da mettere a fuoco la situazione familiare per trovare i modi per mettere argini e regole e riassettare un po' un sistema che forse si è un po' allentato per vari stress, compreso questo.
La cosa migliore può essere seguirlo nei compiti e negli esercizi, a volte meglio se una persona esterna invece che i genitori, e dargli il tempo di proseguire la sua evoluzione.
E trovare un interesse esterno in cui possa fare un'esperienza utile (sport, scout, ecc)
In che cosa lo vede 'star male psicologicamente'? Nelle cose che ha detto non ne ho trovato molti riscontri.
Cordialmente

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