effetti a distanza degli psicofarmaci

...

Ho letto la sua risposta circa gli effetti collaterali indotti da
psicofarmaci...
volevo chiederle nello specifico se un neurolettico,anche se a
basse dosi,a prescindere dal tipo di effetti collaterali che può dare,variabili
da persona a persona, una volta dismesso regolarmente e gradualmente,ha comunque
un carattere reversibile su qualunque effetto (psicologici,fisici...) ... tutto
si ripristina e quindi ritorna "come prima" una volta dismesso il farmaco o
anche questo fattore,la reversibilità , è soggettivo e varia da persona a
persona...? parlo di dosaggi bassi,minimi.... non mi era molto chiaro questo
concetto... e tengo a precisare che parlo anche di effetti "psicologici" non
solo fisici... la ringrazio molto dell'attenzione e nel caso volesse
rispondermi.
saluti

In questo articolo,

In questo articolo, Psicofarmaci, cosa sono? cerco di descrivere vari aspetti degli psicofarmaci. Può esserle utile leggerlo, se non lo ha già letto.
In particolare la sua domanda riguarda gli effetti negativi tardivi di questi farmaci.
"Psicofarmaci" è una parola che comprende molte sostanze chimiche diverse, con caratteristiche diverse anche per quel che riguarda la tossicità. Sui foglietti illustrativi dei farmaci, presenti in ogni confezione, sono chiaramente indicati gli effetti tossici possibili.
Fra le diverse categorie indicate nell'articolo,
"sonniferi (benzodiazepine, barbiturici, ecc),
ansiolitici (benzodiazepine, ecc),
sedativi (o antipsicotici, tipici e atipici),
antidepressivi (triciclici, SSRI, ASRI, ecc),
stabilizzanti (Litio e vari antiepilettici),
stimolanti (anfetamine, metilfenidato -Ritalin, ecc)."
sono particolarmente gli antipsicotici, tipici ed atipici, che possono dare disturbi tardivi, che persistono anche dopo la cessazione della terapia. Sono due in particolare i disturbi possibili, uno è la cosiddetta discinesia tardiva, un disturbo del movimento a carattere distonico che comporta movimenti involontari solitamente dei muscoli della lingua e della faccia, ed è più frequente con gli antipsicotici di vecchio tipo; l'altro è la 'sindrome metabolica', che comporta aumento di peso, alterazione dei grassi e della glicemia , e può determinare a quanto sembra l'insorgenza o lo scatenamento del diabete. La sindrome metabolica riguarda particolarmente gli antipsicotici di nuovo tipo, cosiddetti 'atipici'.
Per quanto riguarda i possibili effetti psicologici, questi sono direi poco conosciuti, ed è difficile spesso distinguerli dai sintomi della malattia o disturbo che vogliono curare.
Come tutti i farmaci, gli psicofarmaci sono sostanze che è bene quindi decidere con attenzione se usare o meno, e comunque farlo nell'ambito di una 'presa in carico' da parte di uno psichiatra di fiducia, con cui discutere tutti i dubbi. Assolutamente sconsigliabile fare da sè.

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