una richiesta di aiuto

Gentile dr. benedetti,
le scrivo per un consulto.

conosco una donna di 40 anni separata con un figlio di 12 anni.

Il bambino, soffre di obesità psicogena, non vuole stare col padre, dai nonni non è guardato nel giusto modo, è geloso della madre (non la distingue tra madre e fidanzata ed ella è tra l’altro una donna bellissima, molto curata nell’aspetto e molto seducente .....)

L’attaccamento del bambino è molto morboso, fino a pochi mesi fa dormiva ancora con lei e questo è durato per gli anni successivi alla separazione, dunque per circa 9 anni.

Ha avuto anche problemi a scuola, e spesso manifesta ambivalenza,

Rifiuta anche me. Io l’ho tenuto più volte mentre la madre era al lavoro dalla mattina alla tarda sera. …abbiamo anche passatole vacanze assieme.
... io e sua madre andiamo d’accordo ora, siamo molto vicini e ci vogliamo bene, ma non sappiamo come fare. Lui non le dà pace per tante cose e io aiuto lei come posso.

Il bambino purtroppo a causa del lavoro della madre è sballottato di qua e di là. Però anche sua madre deve vivere e rifarsi una vita. ...

Si rifugia spesso nei videogiochi, ama il mondo virtuale. Ovviamente si misura con giochi di guerra o di sport perché sta misurando le sue forze e ama vincere. Ha tanta aggressività repressa.

La madre ora lo asseconda ora si arrabbia e lo piglia a ceffoni. Lui richiede molte coccole.

Ora mi dica lei......
Il bambino è insicuro e fragile, lo vedevo anche con me quando li facevo fare certe cose, aveva paura di sbagliare…
Fino a che punto è consigliabile forzare l’atteggiamento di un bambino e dire “no” dove lui vorrebbe soddisfatti i suoi bisogni narcisistici di onnipotenza e il suo desiderio di somigliarmi? Quanto è forte quest’edipo?

La prego mi dia qualche diritta ....

Grazie e buona giornata,

Dr. MDC

Per quanto si può capire da

Per quanto si può capire da una lettera, mi sembra ci sia una notevole confusione nei rapporti e nei ruoli delle persone coinvolte, che si riflette anche in una confusione di sentimenti,
In questi casi anche per un estraneo è facile essere coinvolto in rapporti confusi che alimentano ulteriormente la confusione, a rischio di essere strumentalizzato. Direi che può essere 'pericoloso' per tutti...
Il tutto per un ragazzo di inizio adolescenza è come una miscela esplosiva che rischia di esplodere alla minima scintilla.
Mi sembra necessaria una consulenza di tipo familiare che cerchi di diminuire le confusioni, prima che producano l'esplosione.
Cordialmente
drGBenedetti

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