Bimbo disadattato o possibile patologia neurologica?!

Egregio Dottore..
Aver trovato questo forum e aver letto alcuni post con annesse risposte da parte Sua apre uno spiraglio di luce in questo periodo buio che sto vivendo.
Voglio anticipatamente ringraziarLa per il tempo che dedicherà alla lettura di questo mio scritto,e con quest’ultimo provo a raccontarLe il mio bambino e la situazione che tanto mi affligge.
J ha 24 mesi appena compiuti,è nato il 9 agosto del 2010,dopo una gravidanza abbastanza travagliata e un parto difficile e traumatico sia per me che per lui(qualora avesse bisogno di più informazioni a riguardo sarò più dettagliata). Dopo la nascita il quadro clinico fortunatamente è subito apparso stabile e sebbene io non mi sia potuta prendere cura di lui in modo completo sin dall’inizio a causa del mio post parto(anche qui se lo riterrà opportuno fornirò in seguito maggiori informazioni)J cresceva bene. Non l’ho mai allattato al seno,non si è mai attaccato e di questo ho risentito tantissimo,soprattutto perché alla dimissione dall’ospedale lui non aveva mai mangiato e la mia frustrazione nel non riuscire ad attaccarlo cresceva a dismisura contribuendo a vivere male quasi tutto il primo mese dopo la sua nascita. Fortunatamente,ripeto,il bimbo cresceva bene e io man mano che mi son ripresa ho cominciato ad occuparmi esclusivamente di lui,anche perché io e il mio compagno non avevamo ne familiari ne conoscenti vicino,dato che a causa del lavoro ci siamo trasferiti.
A 4 mesi e mezzo purtroppo J è stato ricoverato per gastroenterite e virus da bronchiolite,il decorso in ospedale,durato una settimana è stato traumatico per lui,era intubato,monitorato,veniva punto e aspirato di continuo e puo’sembrare strano ma non è più stato lo stesso bambino dalla dimissione. Non dormiva più,piangeva,se qualcuno si avvicinava era terrorizzato,ed ogni visita pediatrica diventò impossibile,tuttora è così!! Ogni volta che sta male,che lo si tiene a forza,che gli si pulisce il nasino ha delle”crisi”di pianto talmente accentuate da sentirsi male. Oltretutto in questi mesi purtroppo è stato male diverse volte,le più significative rispettivamente a 13 e a 21 mesi ,la prima per diarrea cronica,ha fatto tutte le analisi in day-hospital e la seconda perché è caduto e gli hanno dovuto suturare il taglio in testa. Inutile dire che tutte queste vicende le ha vissute malissimo.
A 5 mesi neanche compiuti il mio compagno ha perso il lavoro e purtroppo abbiamo dovuto lasciare tutto quello che avevamo e tornare dai nostri genitori,pensando fosse una situazione temporanea.. così non è stato purtroppo e siamo stati un anno e mezzo tra casa dei miei e casa dei miei suoceri.
Il mio compagno si spostava spesso per lavoro,andava dove trovava qualsiasi cosa ma è sempre stato un padre presente nella vita di J,sin dai primi giorni di vita ha contribuito in ogni modo,dal cambio pannolino alla pappa al bagnetto ai giochi ecc… il legame con lui e con me era molto forte…
Man mano che ha iniziato a crescere e ad interagire di più sono sorti i primi problemi,perché i nonni in questione purtroppo interferivano in tutto quello che io e il padre provavamo a fare,ad imporre. Che si trattasse di orari,di pasti,di punizioni hanno sempre avuto voce in capitolo,seppur noi più volte abbiamo esplicitamente fatto notare che quel tipo di atteggiamento non ci andava,e ben presto verso i 12 mesi del bimbo le cose hanno cominciato a precipitare..
A mio avviso è stato viziato,coccolato e protetto oltremodo da delle figure importanti si,ma che dovevano rispettare comunque i ruoli. Il bimbo si è trovato spaesato,ci son stati periodi che chiamava mamma le nonne, quando qualcuno di loro usciva o rientrava a casa manifestava il suo disappunto o la sua felicità,mentre verso me e il padre spesso vi era indifferenza. Se lo sgridavamo avevano da dire facendosi sentire dal bimbo e annullando ogni forma di autorità nei suoi confronti. Ben presto son arrivati i capricci e non esagero quando dico che J non conosce i NO perché gli venivano date vinte tutte le marachelle e molto di più.. è stato viziato, gli hanno insegnato”giochi”stupidi come giocare con la lavatrice,aprire e chiudere i tappi delle bottiglie, battere le forchette sui bicchieri ecc.. riceveva continui regali,per lo più giocattoli,e ben presto il bimbo si è stancato e non ha manifestato entusiasmo, preferiva invece stare in braccio a loro, ascoltare musica al pc,sempre con loro,mentre con me e il padre faceva i giochi normali,da bimbo della sua età.. oltre queste interferenze hanno spesso provato a sostituirsi nei riti come la nanna,il bagnetto,la pappa,le passeggiate ma dopo i primi abbiamo evitato tutto cio’ per cercare di mantenere i ruoli ben definiti… gli ultimi tempi sono stati i più difficili, perché J, alla soglia dei due anni era diventato ingestibile e capriccioso,ho cominciato a notare dei comportamenti strani e soprattutto aggressivi ma con chi tutto ne ho parlato e chi conosceva il bimbo attribuiva il fatto alle continue partenze del padre al quale lui era ed è attaccatissimo,al fatto di vivere un po’ dai nonni materni e un po’ paterni.. al non essere famiglia. C’è chi le chiamava tappe, quali dentini, caldo ecc.. inoltre da quando aveva 18 mesi circa il papà ha riavuto il precedente posto di lavoro ed è partito,ed io ho cominciato a lavorare 4 notti a settimana,lasciando il bimbo solo coi nonni e improvvisamente quasi senza i genitori.
Le cose son molto peggiorate e il bimbo ha cominciato ad avere risvegli notturni,crisi di pianto incontrollate,mancanza di appetito,aggressività..lanciava i suoi giochi e si voleva perennemente in braccio ai nonni,(nonostante io chiedessi di non tenerlo così spesso in braccio)
Fortunatamente da un mese e mezzo io e J ci siamo nuovamente trasferiti ,e abbiamo raggiunto il mio compagno. Ma la situazione è a dir poco precipitata. Urla dalla mattina alla sera,i primi tempi non mangiava nulla,ora piano piano sta migliorando sotto questo aspetto, ci picchia,si fa male da solo,rompe tutto quello che riesce ad acchiappare, non vuole dormire da solo e non nel suo lettino,dorme solo in braccio,ai NO reagisce malissimo,gli si innesca proprio una reazione aggressiva,diventa una piccola scheggia impazzita ed incontrollabile. Non ascolta,non riusciamo a calmarlo.sicuramente erroneamente se gli diamo delle pacche sul culetto o sulle mani peggiora più che mai, se lo mettiamo in punizione,seduto sulla sua sedia non otteniamo nulla perché si rialza e continua a picchiarci,quando lo mettiamo nel suo lettino,dal quale non può evadere peggio che mai perché piange fino a sentirsi male,si provoca il vomito,si sbatte la testa tra le sbarre e ci troviamo costretti a prenderlo. Non si lascia consolare,non si fa toccare,abbracciare,neanche se gli venisse restituito l’oggetto ipoteticamente tolto. Una volta che parte è irrecuperabile. Spesso dopo queste sfuriate non mangia e si addormenta sfinito.
Dati questi comportamenti che a mio avviso sembrano peggiorare lo stiamo portando in un centro, la dott,ssa che lo ha visto però non si è pronunciata granchè ma ci ha detto che il bimbo ha dei seri problemi e ci ha mandato da una psicologa per un consulto che ancora dobbiamo fare. Dalla prima visita siamo usciti più ansiosi di prima perché se noi lo abbiamo portato per i suoi comportamenti e per la nostra storia familiare,a mio avviso importante ma che lei non ha quasi preso in considerazione,ci ha invece fatto notare altri comportamenti che a suo avviso non vanno per niente bene. Ad esempio sfarfalla con le mani,cammina sulle punte,e parla poco,lei ritiene che sia in ritardo rispetto alla sua età. Ha inoltre affermato che secondo il suo punto di vista il bimbo non capisca bene tutto cio’ che gli viene detto,mentre a mio avviso era solo molto spaesato,e non ha fatto in tempo a familiarizzare con il nuovo ambiente,inoltre se gli si fa pressione reagisce spesso ignorando la richiesta.
Per quanto riguarda il linguaggio non parla tantissimo ma è in continua evoluzione e dice tutto a modo suo e si fa capire benissimo, ha cominciato a parlare verso i 12 mesi per quanto riguarda le prime parole e ad ampliare il suo vocabolario e ad usarle con più sicurezza ai 18.. ora comincia ad associare le parole assieme,a ripetere spesso,conosce tutto l’alfabeto a memoria già da mesi e i numeri sin al 5, pronuncia bene tutte le consonanti e ciò mi fa pensare che non ci sia alcun ritardo sotto quell’aspetto. Conosce i versi degli animali e li ripete se richiesti,sa come si chiama e quanti anni ha. E’ consapevole del suo corpo e ne riconosce le varie parti,manine,piedini,nasino ecc.. e ricerca i nostri. Conosce i personaggi dei suoi cartoni animati preferiti,li chiama per nome,balla le sigle,canticchia qualcosa,accende le luci,apre le porte,parla al telefono coi nonni,adora giocare con le costruzioni,le macchinine,le forme da incastrare o i cubi da impilare,si trattiene tantissimo col computer interattivo con lettere,numeri,musiche ecc.. gli piace andare al parco,vedere gli altri bimbi,anche se non ci gioca, ma è molto incuriosito da loro,giocare a palla,andare in piscina,uscire in generale..con noi è affettuoso,viene e ci abbraccia spesso,cerca sempre il nostro sguardo e attira l’attenzione. Si riconosce nelle foto e allo specchio,non ha paura degli estranei e spesso saluta tutti per strada. Se e quando si fa male non piange quasi mai ma cerca il nostro appoggio e vuole le coccole.. visto al di fuori è un bimbo solare,socievole e “normale”.. come i bimbi della sua età..
Ciò che invece non gli piace è qualsiasi forma di”costrizione”,regola o anche smettere un gioco per un pasto. Odia il cambio del pannolino da quando ha circa un anno,il bagnetto spesso è una tragedia,non dorme prima delle 23,30 e sono lotte continue,non sta volentieri nel suo lettino e ce lo mettiamo dopo che dorme( c’è da dire che a causa della situazione e dei continui traslochi spesso non avevamo la culla e stava nel lettone con noi),non gioca da solo,spesso causa scatenante dei suoi attacchi d’ira è proprio il fatto che momentaneamente nessuno gioca con lui o qualcuno smette di farlo. Ha una forma di ossessione per la lavatrice,la riempie di roba e vuole che la si azioni,quando è in funzione sta davanti per ore e”sfarfalla”con le mani spalancando la bocca,questo atteggiamento lo ha spesso e da sempre solo quando è contento,lo fa anche con le ruote delle macchine,passeggini ecc… alle volte ruota gli oggetti da solo e ha lo stesso atteggiamento ma per la maggiore vuole che siano gli altri a far ruotare oggetti . prende spesso le mani degli altri in generale per far qualcosa che piace a lui,tipo disegnare,giocare con le costruzioni ecc..una cosa strana chiama oggetti o persone in modo inappropriato e apparentemente senza logica,ad esempio lavatrice = bè, nonno = babbu, canzoncine = sce …
Cammina sulle punte ma se ripreso smette subito. Se lo chiamiamo si gira e guarda tutti negli occhi. Ha ancora il panno perché non mi dice quando fa i suoi bisogni neanche se glie lo chiedo,lo faceva tempo fa ora ha smesso. Ha il suo pupazzetto preferito dal quale non si separa mai e il ciuccio.
Per quanto riguarda le capacità motorie ha sempre dormito pochissimo ed è stato un bimbo sveglio e un po’ precoce. A circa 6-7 mesi stava seduto e a 7 si è alzato in piedi e ha cominciato a gattonare e a aprire cassetti,svuotarli,cercare di accendere le luci ecc, a 9 ha provato a camminare ma è caduto facendosi molto male ed ha ripreso a 12 mesi compiuti, correva da subito e saltellava verso i 14.batteva le manine e faceva ciao ciao. Da piccolissimo ha mostrato tanto interesse per le sigle musicali e i cartoni animati. Ha interagito bene coi giochi che gli si proponevano per le sue tappe e non ho mai avuto preoccupazioni sin ai 18 mesi per il suo temperamento ma ora dopo il consulto ho mille ansie e mille dubbi,paura di sbagliare e che questi atteggiamenti possano lasciare dei segni. Non riesco a gestirlo e sono preoccupata. Al 18°mese dal pediatra che avevamo abbiamo fatto lo screening per l’autismo,obbligatorio per tutti e la pediatra mi ha detto che era tutto nella norma,ma la dott.ssa del centro mi ha detto che ci sono certe somiglianze e che gli screening non sono attendibili. Non so che pensare.. ma soprattutto non vorrei che mio figlio venisse sottoposto ad esami o visite inutili,visti i precedenti.
Forse da questa lettera non traspare la mia angoscia,tutta questa situazione,sicuramente sommata al periodo che abbiam passato mi sta logorando e spesso mi sento afflitta,incapace,mi chiedo se posso avere delle colpe e se si quali,come devo comportarmi. A giorni non ho entusiasmo e non riesco a godermi il mio bambino che,a dispetto di tutto è meraviglioso. Il mio compagno resta più impassibile e col bimbo non cambia atteggiamento. Io invece non riesco a non farmi prendere dallo sconforto ed ho paura che anche di questo risenta.
Lei crede che il parto e il post-partum,i ricoveri e i successivi episodi clinici influiscano? E tutta la situazione vissuta coi nonni dal quale poi è stato strappato,costringendolo ad una normalità al quale non era abituato,fatta di regole,orari e NO possa essere motivo di queste crisi?
Può aver subito qualche trauma o disagio,anziché parlare di patologia o problema neurologico?
Attendo con ansia il suo parere,sperando di non essermi dilungata troppo e di aver spiegato al meglio la situazione e le sue problematiche
Cordiali saluti

Che fatica! viene da

Che fatica! viene da dire...
Dalla visita la dottoressa ha sicuramente sospettato una qualche forma di 'autismo', o meglio 'spettro autistico', cosa che oggi viene detta spesso quasi di ogni bambino che mostra difficoltà di sviluppo e di comportamento, quasi non ci fossero altri problemi che l'autismo.
Da quello che descrive non sembrerebbe proprio, anche se nei momenti di eccitazione fa un po' quello che fanno certi bambini autistici (stare sulle punte, sfarfallare, don dare ascolto, ecc). Ma loro lo fanno sempre, o quasi, e anche fuori da questi momenti il loro comportamento è gravemente ritardato e alterato (non come suo figlio).
La situazione che manifesta ora sembra quasi, mi scusi il paragone, una 'crisi di astinenza', come mostrano i dipendenti da droghe cui è impedito di assumerle. L'astinenza dall'ambiente cui era abituato e che forse, insieme a tutti gli altri problemi e traumi, aveva disturbato il suo sviluppo. Mi sembra che ora la situazione in un ambiente meglio definito come ruoli e regole e limiti potrebbe chiarirsi e migliorare, ma bisogna superare con fermezza e resistenza la "crisi di astinenza" e riprendere una vita più regolata e chiara in cui gli adulti comandano e guidano la barca. Ci vuole forza e coraggio e lei forse deve superare un suo momento di sconforto che dura forse, con alti e bassi, fin dalla gravidanza e poi parto e primi mesi ecc, ma le cose dovrebbero poter essere rimesse in sesto. A mio parere dipende dalla determinazione e pazienza degli adulti che devono porsi, nei momenti critici del bambino, come un 'domatore' di fronte a una 'belva' riottosa e ribelle. In questo modo si aiuta anche il bamino a imparare a comandare a se stesso e a non essere vittima del tiranno che altrimenti rischia di creare dentro di sè.
E' importante che tutt'e due i genitori siate convinti e decisi nel chiarire quali sono i posti di comando e chi ci deve stare e quali sono i posti dei bambini...
In bocca al lupo!
drGBenedetti

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