aggiornamento da 'mamma preoccupata'

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Gentilissimo Dottore,

Le scrivo dopo un mese e mezzo di vacanza al mare con i bimbi per aggiornarla sulla situazione della piccola (che ora ha tre anni e nove mesi). La bimba ha fatto molti progressi. Abbiamo smesso di suggerirle le frasi (come consigliatoci dalla persona a cui ci eravamo rivolti, metodo ABA, che, comunque, è molto conosciuta a collabora con la asl) e la bimba ha smesso di ripeterle. Non ripete più le domande, ma parla autonomamente. E' buffa perché nel suo continuo scoprire il mondo inventa delle parole, inventate, appunto, ma sensate (chiama, per esempio, la trottola, "girellina" e dice "abbochisare" intendendo "mettere in bocca"). Ovviamente viene corretta, con dolcezza. Ripete ancora "a presa di giro" (o, almeno, così mi sembra). Ripete, insomma, per scherzo o quando qualcosa la fa ridere o la colpisce particolarmente. Continua a chiacchierare da sola nei momenti di relax (in macchina, per esempio), ma è sempre più presente. Intendo dire che non è mai talmente assorta da non rispondere. Non è particolarmente loquace, o meglio, parla tanto quando gioca, ma non è abilissima nel dialogo. Risponde, però, e chiede chiaramente quello che vuole. Fa le sua considerazioni. E' un po' ripetitiva, nel senso che se vuole far fare il bagno alla bambola, per esempio, glielo vuole far rifare venti volte (mi venne detto che anche questo è tipico dello spettro autistico). Al mare faceva lunghi bagni con i suoi braccioli, senza timori (salvo, a volte, per le ombre che vedeva nell'acqua). E' allegra e ha giocato con i bambini. Quello che ho notato è che va benissimo con i giochi di movimento, mentre interagisce meno con i bambini quando si tratta di parlare. A loro risponde meno che agli adulti. I bambini (non tutti) le piacciono, li chiama, per alcuni si entusiasma, ma sta bene anche da sola. Mi è stato messo il terrore del gioco solitario.....non la sto più distogliendo sempre, però, perché non mi sembra giusto. Quando è eccitata o emozionata, zompetta un po', saltella. fa moltissimo gioco simbolico. E' venuto l'idraulico e anche lei si è messa ad aggiustare un lavandino, rifà i letti se vede che lo faccio. Ha moltissima fantasia ed un chcchiaio divta una siringa per fare le punture alle bambole. Ripeto, l'unica cosa che rilevo (non so se sia strana o meno) è che è un po' ripetitiva: la puntura la vuole fare venti volte. Cerco, quindi, dopo un po', di cambiare gioco e, di solito, trovo una resistenza momentanea che poi sparisce. Credo che l'abbiamo assillata un po' troppo, per ché mi dice chiaramente: "Mi lasci un po' giocare in pace?". Con me alterna momenti di grande amore al rifiuto "Non voglio la mamma" che, piano piano e con un po' d'insistenza (dolce) sta diventando un "Non TI voglio mamma". Sta imparando l'uso corretto dei pronomi e non parla più in terza persona. Lo fa solo a volte fra sè e sè, giocando, per intendersi, come se parlasse qualcun altro di ciò che lei fa (es.: "A sta pattinando la bambola"). In questi casi le chiedo: "Chi sta pettinando la bambola?" e lei risponde: "Io". Meglio anche con il rivolgersi alle persone, anche se ancora non ci siamo. Intendo: far sì che gli altri si accorgano che sta parlando con loro. Non ha capito bene che deve attirare l'attenzione della persona, chiamandola per nome, guardandola, tirandola per un braccio alla peggio. le stio spiegando che se non lo fa gli altri non capiscono (ed è vero, soprattutto se l'interlocutore è un bambino). Il contatto oculare (che non è mai stato del tutto assente) sta migliorando: guarda sempre se è molto coinvolta, risate, giochi fisici, cucù ed anche quando viene sgridata. Cerco di insistere perché mi guardi quando fa le richieste e va un po' meglio, ma è scarso. Questa è evidentemente una sua difficoltà. A volte mi risponde: "Ti guardo dopo!" ( e mi viene un sorriso). Vorrei che migliorasse in questo, per avere meno frustrazioni possibili e relazionarsi quanto basta per vivere bene LEI. La mia impressione, più serena e senza condizionamenti (almeno ci provo) è questa: la mia bambina non è banale, è sicuramente ipersensibile, nota tutto, è possessiva, molto gelosa (per ora il fratellino è stato un dispetto, non un regalo. Il piccolo ha ora 8 mesi)
E' affettuosa e socievole, ma, forse, non so se mi spiego, un po' fuori dagli schemi. Credo sia anche molto timida e, purtroppo, insicura. Effettivamente, l'ho visto anche qualche giorno fa ai giardini, a volte ama stare per i fatti suoi e talvolta parlicchia da sè, senza dare relazione ad un bimbo che la chiama (nel caso di specie si trattava di un bambino di cui non le importava molto).

Sono molto meno preoccupata e convinta che, tranne voler rendere qualunque cosa patologica, la mia bambina non abbia niente. Il mio obbiettivo è che sia in grado (fra due anni!) di affrontare la scuola. Ho appurato che è in difficoltà con i numeri. Non ne ha capito bene il senso. Non li associa alle quantità. Ovviamente, con serenità e giocando, io e mio marito stiamo cercando di aiutarla in questo. Anche col disegno non ci siamo molto. va benissimo con le associazioni (infatti ero sconcertata da quelle che la psicologa le faceva fare). Mia figlia sa bene cos'è un bicchiere e a cosa serve (e, ovviamente, a che cose o situazioni più complesse).

Stiamo cercando anche di aiutarla nella conversazione, raccontando e stimolandola a raccontare. Gli stimoli arrivano da tante persone che la amano e un po' in tutto: odori, suoni, colori. Cucina con me, vuole vedere ed imparare tutto. Sta diventando vanitosa, sceglie i vestiti e vorrebbe truccarsi.

Abbiamo deciso di non far più venire la psicologa. Approfittando del fatto che per la meternità lavorero ancora per qualche mese solo la mattina, la bambina andrà a scuola (secondo anno di materna) solo mezza giornata, salvo se sarà lei a chiedere di restare il pomeriggio. Resterà nella scuola che già frequentava. Il rapporto numerico è di unamestra per 16 bambini, ma entrambe le maestre si sono dimostrate attente ed affettuose. Il mio timore è che non vedano se si estranea un po'. Quanto a strani comportamenti, non gira su se stessa, non cammina sulle punte, ha solo una passione per fili e nastri, che ama far oscillare. Dà sempre, però, un senso a ciò che fa. Se le domando cos'è il filo, mi risponde "E' un serpente che striscia", o altro. Cerco comunque di limitarla in questo tipo di giochi e megari chiederò alle maestre di prestare attenzione a questo.

Vorrei chiederle, sempre consapevole dal fatto che non ha visto la bambina, un parere e qualche suggerimento sugli aspetti che le ho illustrato. Pensa che stiamo agendo nel modo giusto?

Vorrei anche chiederle come si svolgerebbe una visita con lei (la bimba è finalmente più serena e non vorrei turbarla, ma forse un suo parere servirebbe a me per riacquistare un po' di serenità perché questi mesi sono stati un incubo. Ovviamente, ho paura per l'inizio della scuola, dopo i prograssi fatti stando insieme tutto il giorno al mare.

La prego di pubblicare sul sito questa e-mail e confido in una sua risposta, ringraziandola ancora per l'attenzione.

Un'ultima domanda: da cosa può dipendere la difficoltà a guardare l'interlocutore negli occhi?

Grazie ancora.

MI sembra che la frase della

MI sembra che la frase della bimba "Mi lasci un po' giocare in pace?" riassuma tutto.
Io la leggo come "Mi lasci un po' CRESCERE in pace?" e forse in effetti l'avete assillata un po' troppo. Ma l'effetto non è stato negativo: il fatto che questi mesi stiano andando piuttosto bene sono il segno che la situazione è nell'insieme sufficientemente buona per permettere un'evoluzione positiva della bambina.
Più che 'stimolare' i bambini gli adulti devono badare che l'ambiente sia sicuro, mettere limiti e regole giuste per la convivenza, adeguate all'età, fornirgli il normale 'nutrimento ambientale', ma poi sono i bambini che assimilano e crescono. Mi sembra inutile e spesso dannoso forzarli a fare qualcosa, la spinta a imparare deriva dalla curiosità e dall'interesse e dal desiderio di conoscere. Se non c'è non si può fornirlo dall'esterno, semmai va guardato se c'è qualcosa che lo impedisce o lo ostacola.
Le mie visite sono semplici 'osservazioni' in un ambiente normalmente stimolante, con del materiale da gioco molto semplice: io valuto il comportamento, l'interesse, la curiosità, l'uso delle cose, dell'ambiente e delle persone, le interazioni, le comunicazioni, l'evoluzione in seduta o in più sedute successive. Solitamente il metodo osservativo fornisce una quantità di elementi informativi e per i bambini è un'esperienza interessante e positiva.
Lasci perdere le domande sui vari aspetti o 'sintomi', e guardi 'globalmente' la sua bambina: non è una sommatoria di pezzi staccati, ma una persona intera, con le sue caratteristiche e particolarità.
Cordialmente

drGBenedetti

Non ci vuole molto per capire

Non ci vuole molto per capire che in questo periodo sono un po' stressata.. Ho letto la sua risposta e approfitto per chiederle ancora aiuto (ovviamente, con pubblicazione sul sito: vedo che le risposte che dà ad altri servono anche a me e spero sia così anche per quelle che dà a me).

Ieri pomeriggio ero, come al solito, sola con i bimbi. La situazione non è della più facili: lui strilla perché mi vuole, come tutti i bimbi di nove mesi, lei è gelosa, quindi fa di tutto per attirare l'attenzione (tutto,
intendo dire dispetti di ogni tipo). Sono tutt'oggi amareggiata perché mi capita di arrabbiarmi, la stanchezza, lo stress, l'inferno dell'ultimo anno. Cerco di fare del mio meglio, ma non è facile. Abbiamo provato a fare un puzzle (sta diventando bravina ed è un modo per farla concentrare) tra le urla e il piccolo che prendeva i pezzi, poi a fare una torta (idem). Cerco di coinvolgerla in qualcosa di divertente, ma anche costruttivo. Lei è molto disturbata però dal piccino e si distrae con facilità. Già è difficile, spesso, che si concentri per più di qualche minuto (normale a meno di quattro anni??). So che la mia situazione è analoga aquella di molte altre mamme, ma credo di essere distrutta, sotto ogni profilo e che questo renda tutto più difficile. Quello che ho notato e su cui forse non mi sono dilungata è che la bimba è un po' ripetitiva: non fa ogni giorno lo stesso gioco, ma se qualcosa la colpisce si fissa e vorrebbe fare solo quello. Ieri, per esempio, lo ha fatto molto. la sera prima avevamo giocato tutti insieme ad andare in un posto con la macchina...poi un topino le aveva rubato il suo posto in macchina. Insomma, era un continuo: "Voglio andare in un posto", "il topino mi ha rubato il posto, sgridalo tu mamma" e non c'era verso di farle fare altro. Mi sono un po' avvilita. Abbiamo fatto la torta, ma poi rieccocoi con il "posto". la sera mio marito mi ha detto che sicuramente lei era rimasta colpita dal concetto di "posto", voleva capire i diversi significati: andare in un posto, avere il proprio posto. Credo abbia ragione, ma mi chiedo: sono un genitore stupido se penso che si tratti, allora, di qualcosa di positivo? O devo pensare, come mi hanno inculcato, che è ripetitiva e che si tratta di una caratteristica di quel benedetto "spettro" o comunquedi qualcosa di "anomalo"?
Faccio bene quando si fissa a cercare di distoglierla? Alla quinta volta che voleva farmi sgridare il topino le ho detto che l'avevo già sgridato e che non lo sgridavo più, che potevamo passare ad altro, che avevamo tanto altro da fare. faccio bene?

Oggi ricomincia la scuola e sono in grande apprensione. Anche se con mille problemi organizzativi, la bimba uscirà per un po' subito dopo il pranzo (pranza volentieri a scuola), salvo che non sia lei a chiedere di restare fino alle 16 (osa che spero tanto, per lei ovviamente). Alle maestre, attente e che le vogliono bene, ho scritto una lettera chiedendo di continuare ad osservare la bimba, di coinvolgerla il più possibile e di tenerci in frequente contatto.

Le chiedo anche un'altra cosa: quando mi dice di non guardare i singolo "sintomi", intende dire che se un bimbo, per esempio, ha un po' di difficoltà a guardare negli occhi, non significa nulla? Scusi se insisto, ma da cosa può dipendere il guardare poco negli occhi nel dialogo, o mentre fa delle domande o richieste, mentre invece guarda tanto, ridendo e con l'aria furbetta, quando si fanno dei giochi che la coinvolgono? O anche se mi capita di sgridarla? Si tratta, in generale, di una forma di grande insicurezza? O di cos'altro? E' giusto insistere un po'? Non voglio assillare ulteriormente la piccola, ma voglio "educarla" ed aiutarla...faccio bene?

Con il disegno sta migliorando, ma non posso costringerla afare cerchi, visi e fiori se non vuole. Preferisce riempire di blu un foglio col pennello e dire che è il mare...certo, non si tratta di pregrafismo. A che età dovrebbe cominciare a interessarsi di più ai numeri? Mi desta perplessità il fatto che non ha capito che la serie dei numeri è quella, che non si può contare "sette, due, quattro", ma si parte da uno. Mi pare che non abbia capito che al numero corrisponde una quantità. ieri ho provato a farle capire il concetto di uno e di due, con due pupazzini: prima uno, le ho detto che era uno, uno solo, poverino. Poi le ho detto di dargli un amichetto e le ho spiegato che ora erano in due e potevano giocare insieme. Forse almeno su questo ci siamo un po' di più. Poi però ho preso tre dadi di cioccolata, le ho chiesto se ne voleva uno due o tre, mi ha risposto "uno", così ho pensato di dargliene uno e e ne sono pappata con gusto due. Ci è rimasta male e le ho rispiegato quanto era uno e quanto tre. Sono perplessa, però. Che ne pensa?

Per il resto, felicissima quando arriva il papà, vuole fare la doccia con lui, poi vuole che io la metta a nanna. Le abbiamo tolto da una settimana il pannolino notturno e mugola se deve fare pipì la notte per chiamarci. Di giorno capita di rado qualche incidente (una, due volte a settimana) solo con la pipì (per il resto siamo apposto da quando aveva due anni). A volte la trattiene tanto perché le fa fatica andare in bagno e così alla fine si bagna un po'.

Spero tanto che a scuola tutto vada abbastanza bene. Oscillo fra il terrore di star sottovalutando qualcosa e la sensazione di star sopravvalutando ciò che non c'è.

Grazie per la risposta che vorrà darmi.

Non sembra la stessa persona

Non sembra la stessa persona del post precedente, che aveva fatto una descrizione spendida della vita di una bambina e dei suoi moltissimi risvolti. Ora è di nuovo deformata da ansie e paure che in parte forse sono sue, in parte le hanno 'inculcato', come dice bene...
Torno a ripeterle: lasci crescere la bimba, non ha bisogno di alcuno stimolo! I bambini imparano da sè, basta che siano in un terreno abbastanza buono (non occorre perfetto), proprio come le piante: noi possiamo disturbarle, ma non 'farle crescere', solo 'lasciarle crescere'. (provi a leggere questo mio articolo, forse può esserle utile...)
Gli adulti possono solo , e devono, mettere limiti adeguati, argini non troppo stretti e non troppo larghi al fiume impetuoso dello sviluppo dei bambini...
Lei inoltre è troppo affaticata da due bambini piccoli. Ha bisogno anche di un aiuto pratico, tipo una babysitter, ma credo che se si libera dei 'carichi' inutili sarebbe già molto meno affaticata

"Cerco di coinvolgerla in qualcosa di divertente, ma anche costruttivo...."
NO, le 'costruzioni' le fa la bimba da sola, a modo suo, se non le viene impedito. Si accontenti di stare insieme ai bimbi, non tocca a Lei insegnare, è uno dei carichi indebito che si assume e che ostacola le sue capacità

"Mi chiedo: sono un genitore stupido se penso che si tratti, allora, di qualcosa di positivo? O devo pensare, come mi hanno inculcato, che è ripetitiva e che si tratta di una caratteristica di quel benedetto "spettro" o comunquedi qualcosa di "anomalo"? Sì, qui ha avuto la sfortuna, di tanti, di incappare nell'attuale neuropsichiatria... Come molti mali, non si può eliminare, bisogna conviverci, ma "se la conosci, ti difendi meglio..."

"....Quando mi dice di non guardare i singolo "sintomi", intende dire che se un bimbo, per esempio, ha un po' di difficoltà a guardare negli occhi, non significa nulla?..."
Esattamente, non è il singolo aspetto che conta, ma l'insieme..
Domande domande, e poi: "voglio "educarla" ed aiutarla...faccio bene?"
No, qui fa male perchè nasconde le sue capacità materne istintive, che non sbaglierebbero nulla, se non fossero deformate dal 'bisogno di educarla'
lasci peredere i numeri: li imparerà da sè...
E lasci perdere anche i pensieri al futuro, scuola, ecc... 'Ogni giorno ha il suo affanno': si accontenti di affrontare i problmi giorno per giorno..., e forse ci sarà spazio per momenti più rilassati e piacevoli.

Cordialmente
drGBenedetti

Sto cercando di stare

Sto cercando di stare tranquilla e, a tratti, ci riesco. Ci sono progressi quotidiani. Guarda persino di più negli occhi e mi pare che le abbia fatto bene ricominciare la scuola (attendo un tempo ragionevole per parlare con le maestre). Ha addirittura manifestato affetto per il fratellino, comincia a rivendicare il suo ruolo di sorella grande. Per il resto, è "distratta", intendo dire che se non le va di ascoltare o è stanca, non presta attenzione e risponde "a vanvera". Allora le ripeto la domanda, riflette e risponde correttamente. A volte addirittura è così distratta che risponde la seconda delle opzioni. Esempio: "Quale maestra preferisci A o B?" "B". Come mi consiglia di comportarmi?
Continua ad essere un po' ripetitiva nel gioco (ma la ripetitività cambia oggetto ogni giorno, una volta venti volte a fare la puntura alla bambola, il giorno dopo venti volte a tosare la pecora).
Vorrei da tempo chiederle come pensa dovremmo comportarci con la seconda lingua (...): mio marito le ha sempre parlato in ... da quando è nata e lei capiva e parlicchiava. Poi ci è stato suggerito caldamente (analista comportamentale già citata) di toglierle la seconda lingua per spronarla con l'italiano. Non so se sia stato giusto. Con l'italiano, crescendo, ovviamente va sempre meglio e posso dire che ne ha una buona proprietà. Sta invece perdendo la seconda lingua. Dopocinque mesi senza, vorrei reintrodurla, gradualmente, solo con il papà. Cosa ne pensa?
Grazie, come sempre, per gli utilissimi consigli.

Le consiglierei di non fare

Le consiglierei di non fare domande simili a quella che cita... Sono domande un po' 'spionistiche', o comunque i bambini possono prenderle per tali. Meno domande si fanno e meglio è: se uno è disposto ad ascoltare, i bambini utilizzano subito la possibilità di parlare 'veramente', è così rara.
Quanto alla seconda lingua io non l'avrei interrotta e non ci vedo niente di male nel riprenderla, sempre senza forzare la bimba a rispondere, lasciandola libera di scegliere. Comunicare è una scelta libera, necessaria come il mangiare. Ma come questo non si può forzare, imporre, pena creare problemi...

Grazie per la Sua risposta ed

Grazie per la Sua risposta ed il Suo conforto. Sono giorni "buoni", nel senso che sono tranquilla. La bambina ha ricominciato la scuola da due settimane e pare ci vada volentieri. Credo abbia persino una "cotta" per un compagno di cui mi parla sempre, dicendo nome e cognome. Ci sono due aspetti, però, su cui vorrei un Suo parere. Come le avevo detto, abbiamo iniziato a mandare la bimba a scuola (materna, secondo anno) solo fino alle 13.30, approfittando del fatto che ancora per un po' riuscirò ad essere a casa alle 14.30 circa. Non mi pare, però, che i risultati siano buoni. Il fratellino è, ovviamente, "invadente", ora gattona e non le lascia spazio né libertà, le sta sempre addosso, fisicamente, vuole tutto ciò che lei prende e vuole proprio lei. Ovviamente richiede le mie attenzioni ed è quindi difficilissimo sfruttare queste lunghe ore in cui siamo noi tre per stare insieme "noi due", come ormai ho capito che serve alla bimba. Non ci vuole un esperto per capitre che si sente abbandonata: nonostante cerchi di essere sempre con lei, vedo che cerca figure alternative, femminili, di riferimento. Quindi, se arriva la nonna vuole stare con la nonna anziché con me, idem per la zia, l'amica di famiglia...e via via, fino alla mamma di un amichetto vista per la prima volta. E' ovvio che le manco e che devo cercare di ritagliare più tempo per noi due. Dice continuamente "mamma abbracciami", "mamma, ti voglio bene" e se si sente un attimo "abbandonata" perché magari devo necessariamente cambiare il fratellino, capita che faccia la pipì addosso. Da un anno è senza pannolino di giorno. E' stata dura, ma da tempo gli episodi di pipì addosso erano rarissimi. Ora, invece, sono più fequenti (non a scuola) e avvengono in questi momenti di "abbandono".Dato che ha quasi quattro anni circa un mese fa abbiamo tolto il pannolino notturno. E qui la faccendo è ancora più "strana": da un annetto il pannolino era sempre asciutto ed era lei stessa che la mattina correva in bagno. Ora, invece, dopo un periodo di pipì notturne sporadiche, accade ogni notte. Mentre per i rari episodi di pipì di giorno ci facciamo vedere severi (facciamo bene?), per la notte non credo sia il caso, ma come pensa dovremmo comportarci? Rimetterle il pannolino mi sembra peggio, ma ho paura che possa farle male dormire nel bagnato (anche se credo che faccia la pipì di mattina, appena si sveglia). Potrei provare a svegliarla io un attimo (mi alzo un'ora prima del resto della famiglia e forse la sveglio io facendo un po' di rumore...forse fa la pipì in quel momento) e portarla sul vasino?
Sono sempre più convinta che il "problema" di mia figlia sia una grande sensibilità, accompagnata da una fortissima gelosia e timore di essere abbandonata. Evidentemente dipende dal rapporto con me, ma onestamente non so bene cosa fare. Le lascio ogni mattina un biglietto del buongiorno con un cioccolatino, la coccolo e le dedico tutte le attenzioni che posso....evidentemente però non basta.
Dovremmo adottare una linea "dura"? O, come penso, è preferibile essere morbidi?
Con l'intestino non ci sono mai stati problemi, nel senso che lei stessa fino dai due anni ha iniziato ad avvertire e ad andare sul vasino. E' però, a periodi, e nonostante una dieta ricca di verdura (frutta meno perché non le piace s enon frullata), stitica. E così lunghe sedute con mamma e papà, grandi sofferenze e spesso la glicerina. Può essere anche questo un modo per attirare l'attenzione? Per la pipì sembra che più viene sgridata (e lei risponde piangendo con "abbracciami mammettina") e più lo faccia, come se preferisse attirera l'attenzione "negativa" della sgridata a quella positiva, che c'è, ma è evidentemente, meno "d'impatto".
Spero di essere stata chiara...
Come le scrivevo poco sopra, da oggi la piccola andrà a scuola fino alle 16: voglio evitarle le lunghe ore con me e il fratellino e vorrei anche che l'orario ridotto non finisse per escluderla in quache modo dal gruppo dei compagni (già, almeno l'anno scorso, tendeva ad isolarsi). Andrò a prenderla io, senza il bambino, che restarà un'oretta con la tata. Ce ne staremo noi due da sole un'ora, un'ora e mezza...merenda, parchetto o altro. Pensa sia una buona idea? Vorrei darle tanta sicurezza...è ovvio che la situazione vissuta, i timori di un intero anno sono stati decisivi in negativo.
La ringrazio per i consigli che vorrà darmi e La saluto cordialmente.

Gentile signora, quelle che

Gentile signora, quelle che descrive ed esprime nell'ultima lettera mi sembrano NORMALI vicissitudini e preoccupazioni di una famiglia con due bimbi piccoli che si contendono ovviamente l'attenzione della mamma, in vario modo. Noto che non viene citato il padre, forse bisogna che abbia un po' più di spazio. Anche le reazioni e il comportamento della bimba e la sua 'regressione' per la pipì mi sembrano nell'ambito delle NORMALI reazioni a un cambiamento così grande come l'arrivo del fratellino. Niente di quello che dice mi sembra particolarmete 'preoccupante', è la vita!, bisogna resistere e cercare di farcela e di tenere dritta la barca in modo che non si scivoli in acqua.
Quanto all'atteggiamento da tenere e ai modi, non credo che serva essere 'duri', anzi, è inutile e dannoso. Si deve essere 'fermi' nei no e nelle proibizioni, ovviamente per le cose fondamentali, cioè nei limiti che deve avere un bambino oin base alla sua età, ma non si può 'costringere' a fare cose come la pipì o la cacca o anche mangiare: qui bisogna solo creare le condizioni per cui lui possa crescere, ma i tempi non si possono imporre. Per la cacca direi di restare il più tranquilli possibile, evitando di imporre tempi e modi di farla ed evitando anche interventi come supposte e clisterini. La cacca non "fa male", nel senso che anche se la tiene per più giorni non danneggia l'organismo, come qualcuno pensa. Se siete tranquilli voi sarà tranquilla anche la bimba e imparerà a gestirla lei.
La bimba crescendo si trova ovviamente di fronte a difficoltà e ostacoli, come il fratellino, la scuola, ecc ma imparerà ad affrontarli, perchè fanno parte della vita, e farà parte del suo 'allenamento' per diventare grande e capace di affrontare le difficoltà: la realtà non è perfetta, e così i genitori. Basta che siano 'abbastanza buoni'.
Cordialmente

Grazie....forse siamo

Grazie....forse siamo finalmente sulla via per riprenderci tutti un po'. Il papà c'è, anche se lavora moltissimo. C'è sempre quando non lavora e la bimba lo adora (adorazione reciproca). Continuerò ad aggiornarLa. Desidero anch'io, come molti, ringraziarLa tantissimo per il suo aiuto che, sebbene per adesso solo "a distanza", credo mi abbia evitato una brutta depressione (credo, perché, per fortuna, non so bene di cosa sto parlando). E' stato ed è per me un punto di riferimento fondamentale e mi ha dato tanta forza, tutta quella che in questa situazione mi mancava. Continueranno, penso, gli alti e bassi, MA VA MEGLIO e questo sta influendo positivamente sulla bimba...ci eravamo infilati in un brutto circolo vizioso, grazie a Lei credo che ne stiamo uscendo.

entilissimo

entilissimo Dottore,
rieccomi, decisamente avvilita e, a questo punto, disarmata e disorientata.
Come le ho detto, abbiamo ricominciato a mandare a scuola la bambina a tempo pieno da due giorni e vado a prenderla io. Il primo giorno c'era una delle due maestre, alla quale ovviamente ho chiesto come andava e mi ha risposto bella serena che andava tutto bene. Le ho chiesto se la bambina si isolava ancora o giocava con gli altri. Risposta: "No, no, gioca con gli altri". me ne sono andata tutta pimpante. Ieri sono tornata a prendere la bimba e l'altra maestra (nessuna delle due è prevalente, hanno due sezioni in cui si alternano) mi ha detto con tono allarmistico che la bambina continua a stare da sola, a isolarsi, gioca con le bambole da sola, mandano magari una bimba a chiamarla e lei non risponde. In più mi hanno detto che ha difficoltà a prestare attenzione. Hanno cominciato a far stare i bimbi seduti al banchino a fare giochi "strutturati" e pare che la mia sia l'unica che si alza e se ne va. Mi ha anche chiesto se siamo sicuri di non farci aiutare daqualcuno (come le ho detto, la psicologa è stata eliminata e i più grandi passi avanti la bimba li ha fatti stando CON NOI). Ho risposto che assolutamente non abbiamo bisogno di nessun esterno, ho anche chiesto com'è possibile che un giorno mi vanga detta una cosa e il giorno dopo esattemanente l'opposto e non ho avuto risposta. Ho chiesto un colloquio con entrambe (la bimba era presente e sente tutto)
....
Quello che ho osservato: la bambina ha fatto negli ultimi mesi enormi passi avanti: guarda negli occhi, risponde sempre, di solito appena chiamata, risponde alle domande, anche se non è un mostro di loquacità, scherza, gioca e ci chiama (parlando, intendo: mammettina, vieni anche tu sull'astronave), ha moltissima fantasia (ieri pescava con un rametto alla fontanella del parco, per esempio)ed è molto interessata a questo: giocare, gioco simbolico (imita tutto quello che si fa e lo imita con fantasia). E' entusiasta di trascorrere il suo tempo con alcune persone. Due volte a settimana va a giocare da mia zia ed è felicissima. Con il fratellino alti e bassi, ma è molto chiara: quando il piccolo piange o le dà noia lei si lamenta : Mi dà noia...dai smetti di urlare". Con i bambini. Dopo la scuola siamo andate al parchetto. Il primo giorno c'erano due compagni di scuola, lei non li ha visti, ma glieli ho fatti vedere io ed è corsa a giocare con loro. Dopo un po' se ne va. Il rapporto con i bimbi è più difficile per lei, che ha ancora un po' bisogno dell'adulto, tranne quando si tratta di giochi di movimento. E' molto timida. ieri siamo andate di nuovo al parco. Lei voleva andare a casa perché era stanchissima, però entrando ha visto un compagno ed è corsa da lui. Poi, una volta trovatolo, si blocca, ha difficoltà a salutarlo. Ne è arrivato un altro e lei a voce bassa ha detto: "Voglio pescare con...". Bene, le ho detto: "chiamalo". Il suo tono di voce però è basso. le ho detto che doveva chiamarlo forte per farsi sentire, ma non ci è riuscita. Così le ho detto: "Andiamo noi da lui" ed è corsa dal bimbo, poi però l'ha preso per un braccio, anzichè dirgli cosa voleva da lui.
......
Per l'attenzione. Non so che grado di attenzione dovrebbero avere bambini di 4 anni. La mia non li ha ancora compiuti, tra l'altro. E' vero, si stanca presto, mediamente. Se si riesce a coinvolgerla in qualcosa che le piace, però, eccome che sta attenta. E' tendenzialmente autonoma e "vuol fare quello che le pare". E' ovvio che, entro certi limiti, bisogna che si adegui. Ma anche qui mi chiedo: se una maestra vede che un bambino ha bisogno di essere guidato un po' di più, non dovrebbe farlo? Magari sedersi vicino a lei anziché ad altri ed aiutarla fisicamente se è un po' più deboluccia nel disegno o nella manipolazione.
....
Attendo fiduciosa una sua risposta. Spero di convincere mio marito a farle vedere la bimba, magari a casa, in modo molto molto informale, come un"amico di famiglia" se lei potrà.
Grazie.

Gentile 'mamma

Gentile 'mamma preoccupata',
vi direi di cercare di non drammatizzare. Quello che vedete voi della bimba all'esterno è importante. Può darsi che a scuola sia molto più timida e che le maestre, o almeno una, non abbiano visto i miglioramenti. Ma tenete conto che anche le maestre non sono perfette, spesso sono ansiose, e i loro giudizi possono essere alterati dallo stress.
Vi consiglierei di non precipitare le cose, di limitarvi ad aspettare e vedere come vanno le cose nei prossimi tempi.
La bambina conosce la scuola, i compagni, le maestre, non credo che sia danneggiata a restare in questa scuola. Quello che voi vedete all'esterno vi aiuterà a valutare le cose. A scuola la bimba si 'difende' restando un po' chiusa e a sè, ma probabilmente questo cambierà col tempo. Vediamo come va nelle prossime settimane.
Non date troppo peso a quello che dicono le maestre, non è la prima volta che poi cambiano idea.
Provate a chiedere alla bambina, tranquillamente, perchè a scuola non fa come all'esterno...Può darsi che vi risponda... senza insistere, però. Se la bimba vi vede tranquilli anche sulla scuola, sarà tranquilla anche lei.
Calma e resistenza.

Gentilissimo Dottore, sarò il

Gentilissimo Dottore,

sarò il più possibile breve (sarà dura), ma vorrei farle una domanda che forse sarà sorta a molti profani come me, sull’introversione? Con preghiera di inserirla nel blog anonimamente.
In seguito all’ “allarme” delle maestre che ha minato la mia fragile serenità, abbiamo chiesto ed ottenuto un colloquio. Quello che è venuto fuori è l’affetto di queste ragazze ed anche l’attenzione (per quello che possono, con tanti bimbi). Ci hanno detto che la bimba è “indietro” nel raccontare. Alla domanda “Cos’hai fatto ieri?” ogni bimbo dice la sua, magari inventando. La mia bimba non dice niente. E’ vero, non racconta. A me, a volte, con un po’ d’insistenza, dice che ha giocato con Tizio piuttosto che con Caio, ma dobbiamo tirare fuori tutto con le tenaglie. Alcune volte dice qualcosa spontaneamente, quando pare a lei. In più, nei momenti di gioco libero continua a interagire poco o affatto, gioca molto per conto suo, nella cucina o con le bambole e le piace tanto oscillare legnetti, fili (cosa da cui sono ossessionata da quando mi si è parlato di una stereotipia diffusa nello spettro autistico). Siamo rimaste d’accordo che devono (già lo fanno) cercare di coinvolgerla, limitare i legnetti, riacchiapparla quando il gioco solitario si protrae un po’ troppo (quanto? Bò….un quarto d’ora?).

Ho osservato che, passando dai giardinetti dopo la scuola, se vede un compagnetto, va da lui entusiasta. Poi però non si va oltre. Parla poco e il bimbo rifiuta o si scoccia….non “condivide” per intendersi, gioca più “vicino” che “con”. E’ giusto cercare di aiutarla a interagire o devo aspettare che sia lei a capire quanto può essere bello condividere o a trovare il modo per farlo? Sembra un po’ spaventata, sembra che sia impacciata, intimidita. Però vuole i bambini, vuole stare in mezzo a loro. L’altro giorno da mia sorella con le cuginette stavamo per fare un gioco tutte insieme, ma lei ha risposto nettamente: “No, non vengo, voglio cucinare il carciofo”. CHE fare? Lasciarla in un angolo a cucinare il carciofo? L’ho fatto (con senso di sconfitta…so già che mi dirà che sbaglio).

La domanda ulteriore è: cos’è l’introversione? Non è questo? Dopo la scuola, al giardino, a un certo punto è voluta salire sull’altalena, dove ha iniziato a ridere e parlare fra sé e sé, ripercorrendo le esperienze della giornata, penso. E immaginando situazione per lei buffe: un compagnetto che ruzzola nel fango…e poi ride. Parla a voce bassa, fra sé e sé. Lo fa anche mentre camminiamo, a volte. Alla domanda: “che dici amore? Non ti sento!” mi riporta il suo pensiero ridacchiando. Le chiedo: te lo sei inventato? Risposta: Sì. E continua a ridere del suo pensiero. Non è questa l’introversione? E non si tratta di un modo di essere, per niente patologico? E per fare il bene di bimbi così (se di introversione si tratta), bisogna “estrovertirli”? (non so se il termine è adatto) o lasciarli in pace? E fino a che punto? E’ molto raro che la bimba chieda di invitare un amichetto. E’ giusto invitarli comunque? Fissare con qualcuno al parco?

Mi hanno tanto spaventata su questo parlare da soli che sono perplessa ogni volta che lo fa. A volte lo fa anche in presenza di bambini. Io vedo solo lei che lo fa.

Grazie ancora.

Temo che a volte si perda di

Temo che a volte si perda di vista che la bimba non ha ancora quattro anni, mi sembra.
Si suggerirà un nuovo 'disturbo', per accontentare le maestre: 'ritardo nel raccontare'...
Una volta i bambini erano diversi fra loro perchè erano più o meno bravi in cose diverse. Oggi la parola 'non bravo in qualcosa' sta venendo sostituita da 'disturbo', del linguaggio, della scrittura della lettura, delle formalità sociali, ecc....
Invece che una società di persone diverse, ognuno con le sue abilità e difficoltà, stiamo diventando una società di automi tutti con gli stessi comportamenti standardizzati, formalmente, e tutti gli altri avranno 'disturbi' in qualchecosa. Finchè i 'disturbati', la maggioranza, cominceranno a non occuparsi più dei 'normali', minoranza sempre più ridotta, che infine si estinguerà senza lasciare rimpianti.
Temo che a molte mamme d'oggi, travolte dall'ansia dalla preoccupazione dalle paranoie spesso indotte, stia venendo a mancare la capacità materna istintiva, soffocata da tutte le istruzioni per l'uso che fra un po' saranno allegate al 'pacco' con il neonato...
I bambini di oggi rischiano di avere solo 'educatori', anche a casa e di non avere più mamme ( e papà)
Lasci perdere la 'psicologia' e si occupi della bambina, avete tutto da guadagnarci.

Gentilissimo Dottore,la

Gentilissimo Dottore,
la disturbo nuovamente per un aggiornamento e per chiederle un consiglio. ....

La bambina interagisce molto con noi. Ogni tanto chiede il perché delle cose (prima non lo faceva mai, anche se mostrava curiosità con affermazioni e ricerca di conferma), anche se magari richiede la stessa cosa più volte nonostante la risposta. A volte è affettuosa con il fratellino (qualche carezza) e dice che gli vuole bene (lo dice a noi). Guarda moltissimo negli occhi, oserei dire che con gli adulti va abbastanza bene. E\' affettuosa e capisce tutto (ascolta e capisce tutto quello che si dice, anche voce bassa). Continua, però a chiacchierare per conto suo...camminiamo insieme e ci fermiamo al parco al ritorno da scuola e lei ripercorre a voce alta la giornata. A scuola mi dicono che partecipa alle attività di gruppo, mentre nel gioco libero si mette da sola a giocare con le bambole. Ho osservato che: al parco si avvicina ai bimbi che conosce, li segue, li osserva, ride di quello che fanno, ma non partecipa. Le è difficilissimo inserirsi. E\' a disagio e \"zompetta\"...Non viene considerata e allora si mette lì, accanto a loro, a giocare per conto suo (cucina con l\'erba, per esempio). Quando invitiamo un\'amichetta o amichetto a casa: giocano insieme se io o mio marito facciamo \"da tramite\", altrimenti gioca da sola. Anche chiedendole: \"non giochi con ...?\" lei risponde tranqullamente \"No, voglio giocare a...\" da sola.
Tra l\'latro è spesso nervosissima per l\'intestino...è bloccata e non sta bene...per lei è un trauma ogni volta...credo che questo malessere incida molto sul suo umore.
Comunque, qualche mese fa i bambini non le interessavano, ora sì...li osserva, li segue, sui avvicina, ma non condivide, non instaura un dialogo.
Le maestre si mostrano attente e disponibili.
Non posso dire che la bimba \"si isoli\"...osserva tutto, capisce, fa tenerezza perché, per esempio, riferisce di aver giocato con un bimbo, da cui è molto attratta: la realtà, però, è diversa: lei lo osserva, chissà, forse tutto il giono, ma lui non la vede nemmeno, non gioca con lei.
Cosa ne pensa? Faccio bene ad invitare dei bimbi che per lo più non considera? Il dialogo non è con loro, ma semmai con me, in loro presenza (se una bimba vuole la merenda lei dice a me che la vuole anche lei).
Inoltre: ho provato a farle fare musica e anche danza. Risultato: al termine dell\'ora l\'ho trovata sola soletta a giocherellare in un cantuccio e mi è stato detto, in entrambi i casi, che osserva ma non partecipa....le insegnanti, comunque, non sembravano disponibili a cercare di coinvolgerla (so che non è facile). lei mi ha detto che ha cantato e ha ballato.
Ho trovato un\'altra scuola di musica (è affascinata dalla musica e con me canta spesso canzoncine) dove il metodo prevede come punto fondamentale la presenza di un adulto di famiglia con il bambino: l\'adulto fa e impara quello che fa e impare il bambino. L\'idea sarebbe mandarla con la nonna (purtroppo per me fra l\'altro bimbo e il lavoro è impossibile e la nonna è una persona vitale, sensibile e appassionata di musica). Pensa che dovremmo provare?
Quando la vedo inseguire i bimbi senza riuscire a farsi notare e ad uscire da se stessa, quando vedo che a loro, in effetti, difficilmente risponde e sento che le dicono cose come \"hei, stupidotta\" per me è un vero tormento...ho a cuore, alla fine, la sua felicità e ho tanta paura che tutto questo possa peggiorare.
Una volta chiuso con l\'analista comportamentale e la psicologa che veniva a casa, stiamo seguendo da soli la bimba, con tanto amore e dedizione, ma cercando anche di essere più \"duri\" nelle regole per darle sicurezza e stabilità (seguendo ciò che lei stesso dice spesso). In più mia zia, che è maestra e, soprattutto, persona di buon senso e \"positiva\" trascorre con lei due pomeriggi a settimana, in serenità, chiacchierando e giocando...la bimba la adora. A ciò si aggiungono le giornate all\'aria aperta dalla nonna (passeggiate, funghi, impronte, fiori, animali, annaffiare, piantare nell\'orto) e gli altri nonni. Vorrei che tutto questo fosse sufficiente...
Grazie, come al solito, dei suoi consigli.
Un\'ultima cosa: la bimba non ripete più a pappagallo, ripercorre solo a voce alta la giornata....è una cosa \"strana? Compirà a breve quattro anni. ha iniziato a fare domande, ma le ripete tante volte, come è abbastanza ripetitiva nel gioco o nelle affermazioni...mio marito dice che lo fa perché una certa cose le piace, a me sembra che si \"inceppi\".
A presto,

Gentile signora,a me sembra

Gentile signora,
a me sembra che bisogna guardare l'evoluzione nel suo complesse. Mi sembra che la bimba progredisca, in tutto, fa esperienze e impara varie cose e diminuiscono le cose 'strane'... Il rapporto con i bambini è ancora difficile per lei, ma probabilmente è meno lontana da loro che in passato. Ha molto tempo per imparare. E' bene rincuorarla a mantenere l'interesse e non demordere, laciandole però i suoi tempi. Prima o poi ce la farà a entrare nel gruppo. La zia maestra che dice?

La zia maestra (mia zia,

La zia maestra (mia zia, quindi una donna di esperienza) sostiene che si insiste troppo in generale sulla necessità della socializzazione, che sono sempre esistiti bambini meno socievoli, bambini solitari. Dice che è ovvio che dobbiamo agire su questo, ma rispettando i suoi tempi. Più che altro, la fa giocare in modo "giusto", intendo dire che la coinvolge in qualcosa in cui deve fare collegamenti logici e prestar attenzione (l'obbiettivo, perseguito con affetto e in modo rilassato e rilassante) è quello di far sì che la bimba arrivi, fra due anni, in grado di affrontare la scuola (intendiamoci: non ora, fra due anni): fanno "serie", sequenze, in cui la bimba è bravissima, associazioni d'immagini....insomma, giocano con la pasta, disegnano, ritagliano...insomma, più o meno e senza troppa pomposità, quello che faceva la psicologa...la famosa "psicomotricità"??? La bambina ci va volentieri ed è felicissima. Noto, tra l'altro, progressi quotidiani nel parlare con noi...e adesso parla dei "miei amichetti" con frequenza, è qualcosa a cui finalmente ambisce o che crede addirittura di avere...c'è strada da fare, lo so, ma stiamo andando avanti. Quando vedo la mia nipotina che ha un anno abbondante meno di lei (precocissima) più o meno al suo livello per non dire più avanti, mi viene il magone (non ho mai fatto paragoni, ma l'evidenza è evidenza)...poi però cerco di concentrarmi sui piccoli passi quotidiani, ricordando le sue parole...e va meglio. Dalla zia si fanno anche torte, si chiacchiera e ci si rincorre...tutto ciò che si fa anche a casa, ma con la presenza del fratellino che deconcentra, ingelosisce e rende difficile per la mamma dedicarsi seriamente al gioco...
Grazie...che ne pensa?

D'accordissimo con la zia! E

D'accordissimo con la zia! E quanto ai confronti, la vita è lunga e le strade sono spesso diversissime e i confronti fallaci, anche perchè spesso si vede solo la facciata, e chissà cosa c'è dietro. Però non deleghi troppo alla zia, il posto a casa è essenziale.
Cordialmente
drGBenedetti

Carissimo Dottore,mi pare di

Carissimo Dottore,
mi pare di capire, leggendo il blog, che è tornato. Spero si sia trattato di un viaggio di piacere e che stia bene.
Mi pare che la piccola ... stia lentamente sbocciando, piccoli passi di apertura e crescita, sempre con le sue particolarità...quando prevale il senso di paura o sconcerto mi ripeto il suo suggerimento di mantenere la calma e di sopportare l'attesa. Va abbastanza bene. Le maestre parlano di grandi miglioramenti..io vedo invece piccoli segnali di crescita quotidiani...
Le scriverò nel dettaglio al più presto. Per ora solo: BENTORNATO e ancora grazie.

... ("mamma preoccupata")

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