Autismo che ritorna?

Buonasera
ho una bambina che attualmente ha 28 mesi.
L'anno scorso è stata seguita per circa sei mesi dagli npi dell'ospedale della nostra città per un disturbo psicorelazionale con l'estraneo (la bambina, che all'epoca aveva 16 mesi, non si lasciava avvicinare da chi non le fosse familiare, si ritraeva al minimo contatto, è stata sempre una bambina che piangeva molto, aveva delle stereotipie di mani e piedi ed emetteva suoni gutturali specie se annoiata.Presentava, a detta della neurologa che l'aveva visitata in prima battuta: segni di chiusura e, appunto, un disturbo relazionale. Secondo questa neurologa, il comportamento della bambina poteva essere conseguenza del ritardo motorio in via di risoluzione che aveva avuto nei mesi precedenti (ha imparato a rotolare soltanto a 11 mesi e perchè molto stimolata da me). In seguito ad un episodio di crisi parossistica è stata ricoverata per alcuni giorni in osservazione, nel contempo è stato dato un supporto anche a me che stavo scivolando nella depressione a causa di queste continue incertezze sul problema di mia figlia. La bambina, nel corso dei mesi di osservazione, stimolata da una terapista privata di nostra iniziativa, ha iniziato a migliorare, tanto che alla fine è stata dimessa dal servizio npi senza alcuna diagnosi certa, anzi, "nei confini di normalità" con l'indicazione di rivolgerci ad una psicologa della zona per incontri sulle dinamiche familiari (secondo loro i suoi comportamenti erano accentuati dalla mia ansia). Anche questi incontri sono andati ad esaurimento naturale quando la terapista ha concluso che la situazione si era risolta. In effetti anche io e mio marito ci eravamo davvero tranquillizzati.
La bambina nei mesi successivi è andata molto bene: ha recuperato dal punto di vista motorio, ha perso le stereotipie, ha iniziato a parlottare e a relazionarsi di più con gli altri, soprattutto con gli amici del fratello (con cui si è sempre relazionata molto bene). Ha iniziato il nido senza particolari problemi, le educatrici, informate dei suoi trascorsi, hanno detto di non notare nulla di strano nel suo comportamento.

A settembre (27 mesi) ha ripreso il nido, c'è stato un cambio di educatrici perpetuo, la bambina ha manifestato subito difficoltà ad andare all'asilo e l'educatrice di riferimento mi riferisce che al nido non parla,partecipa alle attività ma spesso "osserva tutto" con attenzione, segue molto l'educatrice, si tiene pulita senza problemi durante il giorno (al nido e a casa) mentre a casa ormai dice un centinaio di parole, comprese brevi frasi, per esempio chiama il fratello per la cena "Vieni qui a mangiare la pappa" e varie altre. In realtà non parla ancora molto bene, alcune parole le storpia tagliando le lettere iniziali, però indica, capisce, guarda negli occhi, gioca in modo simbolico con la cucina giocattolo, ride, fa la simpatica, è insomma un'altra bambina rispetto a fuori. Anche quando andiamo a prendere il fratello a scuola per esempio, vuole essere presa in braccio, tende a scostarsi da chi le vuole fare un complimento, stando sempre attaccata a me o al padre quando presente. Mio marito lavora molto ma quando è a casa è un papà presente, non abbiamo problemi in famiglia, il fratellino ha sempre avuto uno sviluppo nella norma, anzi, è stato un parlatore precoce.
La piccola si riconosce allo specchio, in foto, riconosce le persone familiari (compresi i nostri amici) mi chiama per farmi vedere quello che sta facendo "Mamma, guaddaaa!!" chiede le cose, anche se a volte va a prendersele da sola e appena sveglia, occasionalmente, ha una postura rigida e si tormenta i capelli con il biberon in mano (tipo coccola).

Resta questa paura delle persone estranee alla famiglia, ma se qualcuno viene a casa nostra, pur non parlando moltissimo, interagisce, da la mano, saluta. Fuori, quando è rilassata, risponde al saluto anche con la voce (con la mano in genere lo fa sempre). Sempre "fuori" spesso assume delle posture rigide, si nasconde dietro il biberon (che usa a mo' di ciuccio) e non sopporta che qualcuno provi a prenderla in braccio o toccarla, reagisce piangendo e cercandoci con le braccia.

Al nido mi dicono che il suo comportamento non ha nulla di strano, hanno avuto altri bambini che non parlavano da loro ma molto a casa. Quando io arrivo al nido per esempio, restano sempre stupite che basta la mia presenza per farla subito parlare, tanto che se ne va salutandole con un sonoro ciao accompagnato dal nome dell'educatrice di turno.

Mio marito dice che a suo avviso si tratta di timidezza estrema, lui non coglie nulla di strano (ma questo neanche lo scorso anno, quando è stato diagnosticato il disturbo della relazione).

Io invece sono terrorizzata, mi chiedo come sia possibile che una bambina che solo l'anno scorso a 16 mesi era stata diagnosticata come "disturbata" ne sia uscita completamente, soprattutto noto una regressione nel comportamento sociale che mi ha rigettato nello sconforto, temo per l'anno prossimo che dovrà frequentare la materna, non so come aiutarla, d'altra parte, non vorrei ricominciare la girandola di visite e test, insomma, non voglio sottovalutare ma neanche creare un problema che magari non esiste.
Capita a volte che la bambina cammini sulle punte, e questa, come ogni minima cosa "strana" che fa, tipo girare una volta di più una ruota del trenino, mi fa subito pensare all'autismo.
Disturbo della relazione è sinonimo di autismo?
Mi sento frenata dai "precedenti" nel richiedere un appuntamento con gli npi, cosa a cui la pediatra non era mai stata propensa, salvo dopo aver letto la diagnosi della neurologa, illustre professoressa, di cui molti conoscenti mi hanno detto molto bene, aggiungendo che se questa neurologa (che credo sia anche npi, ma esercita in campo neurologico da più di trent'anni) a suo tempo aveva fatto quella diagnosi, evidentemente la bambina quel disturbo l'aveva, perchè lei non sbaglia mai.

Sono confusa, si nota chiaramente anche da questo mio post, ma è davvero molto che andiamo avanti con questa tensione.

Che cos'erano le

Che cos'erano le 'stereotipie' di cui accenna, a 16 mesi? e la 'crisi parossistica?'
Devo dire che leggendo la sua lettera propenderei per essere d'accordo con il padre,(e forse con la pediatra...) mi sembra una bimba molto timida con estranei, ma per il resto abbastanza nella norma. Diffido molto delle 'diagnosi' relative al comportamento relazionale o sociale (nel senso che le 'diagnosi' si possono fare solo di malattie comprovate con esami medici che dimostrino alterazioni di organi o altro, il resto sono impressioni, se non aria fritta...) E' una bimba che sembra con normale sviluppo cognitivo e psicomotorio, ma per maggiore completezza di informazioni magari segua lo schema qui indicato.
I neurologi per adulti di solito capiscono molto poco di bambini e famiglie, specie se piccoli, ma ci possono essere le eccezioni, ovviamente.
L'autismo poi attualmente è un campo quanto mai confuso, un guazzabuglio da cui guardarsi bene in cui vengono buttati bambini e famiglie alla minima difficoltà.
Cordialmente
drGBenedetti

Aggiornamento

Buongiorno Dott. Benedetti

mi ricollego al mio post di un paio di mesi fa, che non ero più riuscita ad aggiornare per problemi di tempo (volevo infatti fornire una descrizione più dettagliata possibile della mia bambina).

La bambina ha quasi 30 mesi e se per alcune cose sembra migliorare giorno per giorno (come il linguaggio, che si arricchisce, pur restando limitato al nucleo familiare e a qualche persona con cui ha maggior confidenza) per altre sembra invece essere peggiorata.

Completo il suo schema per prima cosa:

problemi in gravidanza..ipertensione materna (come per primo figlio) tenuta sotto controllo con Aldomet, contrazioni precoci al 4 mese risolte con vasosuprina. Entrambi i farmaci sono stati assunti fino alla 32 settimana circa.

nascita: parto naturale molto rapido (mezz'ora da inizio travaglio)
a che settimana 40+1
Parto ( normale, cesareo, difficoltà)normale senza alcuna difficoltà
alla nascita : peso 3320, altezza 51cm, circonferenza cranica 33cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)…sempre tutte comprese tra il 25/50 percentile (peso, altezza, cc) giudicate dal pediatra proporzionate, al controllo dei due anni incremento al 50/75 percentile.
indice di Apgar 10/10/10 durata del ricovero in H…3 giorni

Primi mesi
allattamento: materno 2 mesi artificiale fino all'anno svezzamento 6 mesi
ritmo sonno veglia, orari: frequentissimi risvegli notturni, dormiva poco anche durante il giorno (pisolini di mezz'ora)
eventuali difficoltà: Frequenti risvegli notturni, a volte non si calmava neanche se la prendevamo in braccio e anzi, sembrava infastidita dai nostri interventi.
Ha sempre dormito in camera con il fratello nel proprio letto dalla nascita fino ai 20 mesi circa.

persone che lo accudivano: esclusivamente la mamma fino ai 17 mesi, poi ha iniziato la frequenza al nido prima mezza giornata, poi fino alle 16.00 senza particolari problemi.

alimentazione successiva
sonno , orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc):
Dorme dalle 21.30 della sera fino alle 7.30 della mattina ma con alcuni risvegli notturni da sempre. Non dorme in mattinata, riposo pomeridiano dalle 14.00 alle 16.30 circa.

abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) ....Per addormentarsi chiede di succhiare il biberon di latte che poi abbandona in un angolo spontaneamente. Ha sempre dormito in camera con il fratello nel proprio letto dalla nascita, ultimamente (un paio di mesi) chiede di addormentarsi a letto con noi genitori, poi viene spostata, ma quando si sveglia chiede di tornare con noi. Non usa il ciuccio ma quando è stanca o in difficoltà chiede il biberon, a volte il latte a volte della camomilla. Le piacciono alcuni pupazzi che a volte vuole portare a letto con lei.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età .5 mesi e mezzo
primi passi 13 mesi e mezzo
capacità motorie: ritardo motorio poi risolto, a 11 mesi e mezzo ancora non rotolava, nè accennava a strisciare. Stava solo seduta a sfregare tra di loro i piedi e parlottare con le manine. Da lì è nata tutta la serie di controlli neurologici e di comportamento. In seguito a grandi stimolazioni (la mettevo a pancia in su facendola anche piangere, le creavo ostacoli per invogliarla a muoversi) in due mesi ha imparato a rotolare, strisciare indietro, avanti, gattonare, bordeggiare e poi camminare spontaneamente a 13 mesi e mezzo.

controllo sfinterico (pipì e popò).....pulita a 27 mesi durante il giorno. Per il riposo pomeridiano e notturno usa ancora il pannolino.

curiosità e interesse per le persone...osserva molto le persone da sempre in silenzio, nel periodo del ritardo motorio sembrava estraniarsi nelle sue stereotipie di mani e piedi descritte sopra, sorrideva poco, sembrava un po' persa.

paura dell'estraneo....iniziata a 11 mesi circa e ancora presente. Di recente ha avuto un’influenza ed è tornata ad avere atteggiamenti di chiusura (abbassa gli occhi, li guarda male…) nei confronti degli estranei.

figure principali cui è attaccato...mamma papà fratello, conosce i parenti ma non passa con loro molto tempo, quindi ogni volta si deve re ambientare. Quando va dai nonni, all'inizio si irrigidisce e non risponde, cerca sempre i genitori, ma se lasciata sola con loro sta tranquillamente e interagisce bene, parlando anche.

reazioni alla separazione: fatica a separarsi, a volte piange e deve essere presa in braccio (dall'educatrice del nido, per esempio) a volte invece entra senza problemi, ma resta in silenzio. Altre ancora si siede sulla panchetta all'ingresso, "sfida" l'educatrice incrociando le braccia, senza dire nulla ma facendo capire "Io non entro". Una volta che si allontana la mamma, entra tranquillamente, anche se resta silenziosa durante la permanenza all'asilo.

interesse e curiosità verso le persone: le guarda ma a volte no

rapporto con le persone ......con i familiari affettuoso, anche se ultimamente oppositivo (non si vuole tenere i pantaloni in casa, dice che ha caldo ecc.) Con i parenti stretti rapporto comunque non molto affettuoso, si scioglie dopo un po’, con gli amici che frequentano casa e i loro bambini a volte interagisce a volte meno, rimanendo comunque una bambina che parla poco.

reazione agli estranei e agli abienti nuovi....sta sempre attaccata ai genitori, raramente dopo un periodo lungo di ambientamento esplora l’ambiente, ma vuole sempre essere accompagnata tendendola per mano (che però per assurdo rifiuta di dare quando andiamo a camminare).

sviluppo simbolico
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) gioca con la cucina giocattolo fingendo di preparare il caffè, culla i pupazzi cantando la ninna nanna, se la mamma sta facendo le pulizie vuole la spugna per fare anche lei.

disegno spontaneo (scarabocchio, ... omino testone .... casa .... figure....) ancora solo scarabocchio

sviluppo del linguaggio
prime parole......12-13 mesi
due parole insieme ...22-23 mesi
uso del no e del sì ....24 mesi
frase minima (verbo e sostantivo )....24 mesi

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc): alterna momenti in cui è tranquilla e quasi apatica (si mette sul divano, accarezzandosi i capelli, con il biberon, magari a guardare i cartoni) ad altri in cui ti invita a giocare “Mamma, facciamo torre alta?” ad altri in cui inizia a correre e saltare

interessi, attenzione, .....le piace giocare con le costruzioni (che usa appropriatamente, anche se le capacità sono ancora limitate) giocare con la palla, un po’ con la cucina giocattolo, le piacciono i pupazzi, ogni tanto mi chiede un foglio per disegnare

adesione a regole, orari, limiti, obbedienza agli adulti .....è molto oppositiva, soprattutto ultimamente. Vorrebbe sempre mettersi un certo paio di scarpe, non vorrebbe mettersi i pantaloni e la felpa sopra la maglia con le maniche lunghe, all’asilo nido mi riferiscono che ha crisi di rabbia se non la lasciano apparecchiare, si rifiuta di mangiare in quel caso, poi si calma ma ancora con il muso arriva a mangiare dopo tutti gli altri. Sempre all’asilo mi dicono che rifiuta di indossare gli stivali in loro dotazione per uscire, perché vorrebbe mettere solo le sue scarpe. Una volta l’educatrice di riferimento l’ha lasciata per questo dentro a giocare con un'altra educatrice e il suo gruppo di bambini più piccoli della mia, e lei ha giocato serena.

reazione a divieti ....si arrabbia molto e da in escandescenze se le impedisci di fare quello che vuole, ma se magari vuole mangiare un’altra caramella e le dici” Dopo non ce ne sono più” oppure “Dopo basta che ti fanno mal di pancia” lei ripete a modo suo, con anche il gesto della mano “Dopo batta non c’è pu’”

capricci, bizze come sopra

scolarizzazione

asilo nido si. A che età …17 mesi. Reazioni : il distacco è stato un po’ faticoso ma a detta delle educatrici non particolarmente difficile. La sua educatrice di riferimento la definisce un’osservatrice, dice che è autonoma e riferisce che hanno stabilito un buon rapporto, che la bambina ha capito che lei è la sua figura di riferimento all’interno della struttura e che sa organizzarsi il gioco da sola.

Scuola materna …………….. eventuali difficoltà ............

Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........ancora pochi

Composizione familiare …due genitori e un fratello di sette anni
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………

Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),
e modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda', ecc .....), Frequenta il nido per mezza giornata, poi sta con la mamma, occasionalmente con i nonni materni

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....
Visite mediche, ospedale, altro......ospedalizzata per tre settimane all’età di 16 mesi per controlli in neurologia pediatrica dovuti al disturbo della relazione diagnosticato in quel periodo.
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...): tutti gli esami hanno dato esito negativo
Altre osservazioni ……….

La bambina negli ultimi giorni mostra segni più forti di chiusura verso le persone esterne al suo nucleo familiare. E’ stata ammalata (influenza senza febbre ma forte raffreddore, tosse) e per questo a casa dal nido una decina di giorni con la madre, poi al pomeriggio arriva da scuola il fratello e la sera il papà.
Un giorno che l'ho dovuta lasciare ai nonni, lei si nascondeva e voleva solo stare con me ha pianto, poi si è addormentata. Al risveglio ha trovato me e i nonni, in pochi minuti si è presa con l’ambiente tanto che sono potuta uscire e lasciarla senza che lei piangesse, anzi, mi ha salutata distrattamente, presa da un gioco che stava facendo con la nonna.
Durante l’assenza la nonna dice che la bambina è stata serena e chiacchierona (a suo modo) come prima di stare male.

Quando l'ho portata a visitare dalla pediatra per via dell'influenza, anche lei ha notato che la bambina mostrava degli atteggiamenti di chiusura, però è propensa ad attendere per valutare se questo momento di regressione sia conseguente alla sua indisposizione.

E' come se la bambina fosse diversa nell'ambiente familiare, un'altra persona.
In questi giorni di influenza era poco partecipe anche con noi, poi riprendendosi è tornata quella di sempre. Sgrida il fratello quando lui deve fare qualcosa (tipo se io dico al fratello che è ora di fare i compiti, lei con fare quasi saccente, dice "Capito?? Fai coppiti!" o cose del genere, se il fratello la disturba lei dice "Daiii!!" e ci chiama frequentemente per mostrarci le cose, tipo quando fa un balletto o le capriole "Mamma, guadda!!!" addirittura è spiritosa (le ho insegnato di recente che non si mangia con la bocca aperta, se per scherzo il fratello lo fa, gli dic "No asì!" imitando il movimento "Asì!" facendo quello con la bocca chiusa.
Per contro a volte ha momenti di rabbia improvvisa, ultimamente ha una simpatia per due cartoni animati in dvd, un giorno che le ho spento il televisore, prima si è messa a piangere urlando "Voio Winnie Pooh!" poi, vedendo che non lo riaccendevo, ha morso il televisore!
Ogni tanto, sempre questa settimana che era malata, camminava sulle punte, ma allo stesso modo di prima, poi è venuta a dirmi "No asì" camminando sulle punte "Asì!" camminando come sempre.
Ha delle piccole fissazioni come quella per le scarpe, vorrebbe sempre metterne un paio in particolare che però sono leggere per il periodo, così nascono lotte, poi le riesco a far mettere quelle che dico io, ma lei si irrigidisce e si chiude anche con me, senza più guardarmi per un po'. Oggi mi sono messa un cappello diverso da quello che metto abitualmente, lei mi ha guardato, ha indicato il mio solito cappello e mi ha detto "Metti chello.." (quello) io le ho detto che oggi avrei messo l'altro e poi forse quello che mi diceva lei, e la spiegazione pare le sia bastata perchè siamo poi uscite tranquillamente. Peccato che al momento di salire in macchina lei volesse a tutti i costi andare con la bici, così ho dovuto metterla a forza nel seggiolino con lei che scalciava e piangeva fino a quando le ho dato il biberon che come dicevo, usa a mo' di ciuccio. Poi per tutto il tragitto era molto seria, le chiedevo le cose e rispondeva solo sì o no e neanche sempre, salvo poi togliere il biberon e mostrarmi i colli lungo la strada (parola che ha imparato qualche giorno fa).

Ogni tanto quando è eccitata la bambina sfarfalla con le mani, sembra un gesto di gioia, così come batte con i piedi contro il mobile quando la siedo in cucina sul piano lavoro mentre preparo la cena, a volte cerchiamo di correggerla, e lei smette per un po' ma poi riprende.

Dottore, avrei mille cose da dire, la sensazione è che la bambina oscilli tra un comportamento normale e uno invece strano, e per normale intendo davvero, perchè nel linguaggio, pur essendo un po' indietro credo (alcune parole le pronuncia molto bene, altre meno, ogni tanto farfuglia dei discorsi) o nelle cose che fa, non è nè indietro nè particolarmente geniale da creare pensieri, poi ha questi atteggiamenti di chiusura che non mi so spiegare.

Non so se si tratti di autismo, alcune caratteristiche sembrano quello che ho letto di questo disturbo, poi vedo una bambina che legge il libretto spiegando a suo modo la scenetta che sta guardando, che si riconosce in foto e così amici e parenti, che si ricorda le cose anche se a volte ripete frasi un po' a caso (se qualcosa la spaventa,tipo un pupazzo, è capace che se ne esce "paura macca tiva" - paura maschera cattiva) in un contesto che non c'entra nulla.

Non so se aspettare come dice la pediatra o portarla di nuovo a far visitare, ma sapendo che è scarsamente collaborante con gli estranei, temo che la troverebbero più patologia di quanto non sia.

La mia impressione leggendo è

La mia impressione leggendo è che la bimba non abbia alcuna 'malattia', ma solo normali alti e bassi in un comportamento pienamente accettabile alla sua età. Lasci perdere l'autismo e non faccia diagnosi leggendo internet. Dia retta alls sua pediatra e stia attenta prima di andare da 'specialisti': il rischio di trovare malattie anche se non ci sono è molto elevato, e già la bimba ha rischiato, con quel ricovero di tre settimane (!?!). Come mai Lei mamma è così preoccupata? Lo era anche con il primo figlio?

La ringrazio per la risposta

Pronta e puntuale come sempre. Io sono molto preoccupata per la bambina perché noto in lei degli atteggiamenti strani. No, con il primo figlio non ero assolutamente ansiosa, del resto non me ne ha mai dato motivo, ha raggiunto tutte le tappe nella norma ed è stato un parlatore precoce, ora frequenta la scuola primaria con ottimi risultati e viene descritto dalle insegnanti come un bambino sereno. Diciamo che la bambina, partita con le stereotipie che le segnalavo, e' per me sempre una sorvegliata speciale, ogni cosa che mi viene segnalata (tipo dal nido: la bambina non parla o dalla pediatra: noto dei segni di chiusura) mi riporta al panico provato durante quel ricovero (non le ho più spiegato che per crisi parossistica i medici hanno inteso una crisi simil convulsiva che le era venuta durante un'influenza). In quel momento, visto anche il disturbo della relazione ipotizzato dalla npi (ho controllato, la dott.ssa e' neurologa e neurop. infantile, specializzata in problemi tipo spina bifida)i medici hanno predisposto un ricovero, durato molto perché prevedeva esami (udito, vista, eeg...) ed osservazioni del comportamento della bambina. All'inizio del ricovero la piccola, mostrava anche un po' di impaccio motorio, poi risoltosi nel corso del ricovero. Alla fine non siamo venuti a capo di nulla, la bambina stava meglio e come le dicevo nel primo post, dopo circa sei mesi di monitoraggio e consulenza psicologica, gli incontri sono andati ad esaurimento, dietro decisione proprio degli npi e della psicologa. Per mesi la bambina e' stata molto bene, era anche più solare e aperta, poi da settembre (quando ha ripreso il nido e quando le abbiamo tolto il pannolino) ha iniziato di nuovo a manifestare comportamenti di chiusura. Aumentati quando sta male fisicamente. Capisco quello che lei mi dice, anche io mi chiedo se non sia quest'ansia che la bambina percepisce da parte mia (il padre e' convinto che stia bene e che il fatto di abbassare gli occhi quando un estraneo le rivolge la parola possa essere timidezza accentuata) a farle sentire il mondo come minaccioso, dall'altra parte penso a quando ho sentito che se una mamma si sente che c'è qualcosa che non va nello sviluppo del proprio figlio quasi sempre ha ragione. Poi so che in questi casi il tempo anziché aiutare può peggiorare la situazione...e che esistono i tratti autistici che forse sono i segni di chiusura di cui parlava la dott.ssa l'anno scorso. In ogni caso vedo una bambina che sembra spaventata dal mondo, e che non so come aiutare ad essere più aperta. Temo che l'ingresso alla materna possa essere difficile, tra sei mesi farà tre anni ma mi pare diversa dagli altri bambini della sua età.

Sarà 'diversa' ma non per

Sarà 'diversa' ma non per questo deve essere 'malata'. Il rischio è che senta di non essere come vuole la mamma... E che invece che 'conoscere' la bimba, Lei cerchi di farla diventare 'come le altre': sarebbe una copia, non una persona vera. Anche le piante della stessa specie, non sono tutte identiche le une alle altre. Figuriamoci le persone. I 'tratti autistici' sono solo parole, e Lei rischia di scambiare normali atteggiamenti (la normalità comprende molte manifestazioni differenti, dalla timidezza alla estroversione) per 'sintomi' di malattia.
Sono molti i danni che si possono fare cercando di rendere le persone diverse da come sono. O prefigurandosi troppo anticipatamente future difficoltà. le difficoltà si affrontano giorno per giorno, quelle che emergono di volta in volta, altrimenti si rischia di fare come nella 'Bella addormentata': la paura (che si punga) finisce per farla pungere veramente, anche se si erano prese tutte le precauzioni possibili... Meglio guardare le cose giorno per giorno, senza riempirsi di paure da internet...

Sicuramente le mie ansie non

aiutano la bambina e io sono cosciente di questo, credo infatti sia sintomatico che la bambina mi abbia mostrato commentando che sulle punte non si va, evidentemente, anche se a me non sembra stia ascoltando o possa capire, ha recepito che questa sua postura mi da preoccupazione.
Internet è uno strumento utile ma pericoloso, perchè forse molti bambini si ritroverebbero nelle descrizioni di autismo, ma lo sfarfallare le mani quando è eccitata, non è classico di bambini con problemi?
Io ho probabilmente letto troppo, però le informazioni sono molto confuse: chi dice che nell'autismo o spettro o tratti che dir si voglia, i bambini non parlano, o comunque parlano male rispetto all'età. Allora io penso che mia figlia tutto sommato con il linguaggio procede, anche se a volte sembra fraintendere quello che le chiediamo, ma inizia anche a declinare i verbi, a rispondere ad un "Hai fatto?" "Sì, ho fatto" quindi in maniera pertinente. Poi però leggo che anche i bambini con linguaggio tutto sommato nei parametri per età, potrebbero avere lo stesso qualche disturbo perchè ci sono altri sintomi (sfarfallio appunto, camminare a volte sulle punte, resistenza al cambiamento, chiusura nei confronti dell'estraneo) che mia figlia per esempio ha.
E quanto conta il fatto che sia la madre a notare qualcosa di strano?
Si dice che siano sempre i genitori ad accorgersi per primi che qualcosa non va, che "lo hanno sempre saputo" e io non so distinguere se i miei siano presentimenti o semplici ansie.
Leggevo anche nei consulti a Lei rivolti, altri genitori inizialmente rassicurati dai vari specialisti (non parlo da Lei, che ovviamente non può vedere fisicamente i bambini che tanto preoccupano i genitori e da cui non è giusto pretendere una diagnosi a distanza) che poi invece hanno avuto conferma delle loro paure con diagnosi spietate alla mano, redatte solo qualche mese più tardi dagli stessi specialisti.

Mi chiedo però se continue visite alla ricerca del disturbo non possano fare più male che bene, e creare a quel punto un disturbo vero e proprio.
Ma senza visite non è possibile iniziare alcun intervento, tipo su mia figlia, che penso a due anni e mezzo dovrebbe aver superato la paura dell'estraneo e addirittura del conoscente, magari va aiutata ma non etichettata, insomma, un po' un cane che si morde la coda.

Ho l'impressione che Lei

Ho l'impressione che Lei legga troppo, si informi troppo, 'pensi' troppo, e che tutto il tempo che dedica a ciò sia 'rubato' a sua figlia e al rapporto con lei. E' finita così in un circolo vizioso, un cane che si morde la coda, come dice Lei, che rischia di rovinare la vita a Lei e sua figlia. Faccia una prova: per un periodo (una settimana, un mese...) eviti di andare in iternet, di leggere, di pensare ai suoi dubbi e stia invece a guardare sua figlia, provi a guardarla come una persona che non conosce, disponibile a interagire con lei ma lasciando a lei l'iniziativa, senza 'insegnarle' e senza fare 'test' e valutare se va bene o no. Difficile ma non impossibile. E vediamo come va in questo mese...
Cordialmente
drGBenedetti

Seguirò il suo consiglio

e la terrò informata degli sviluppi.

Ho parlato ieri con il mio medico, per cercare di capire se non ci sia qualcosa da fare prima anche per me, per evitare che questi pensieri diventino ossessivi e interferiscano troppo nel rapporto con i miei figli, entrambi, perchè anche il fratello riceve meno attenzioni per via di questa mia angoscia nei confronti della bambina.
Per il momento ho una bambina che parla, aumenta i vocaboli, all'asilo nido non mi segnalano nulla di anomalo, ha delle "fissazioni" che però attualmente non interferiscono troppo con la sua vita.
Ieri mi hanno detto che all'asilo nido rifiutava a tutti i costi di mettere gli stivaletti antipioggia per uscire, una volta messi a forza, è rimasta tutto il tempo in braccio all'educatrice perchè arrabbiata, ma rientrati ha continuato la sua giornata all'asilo tranquillamente, per esempio.
Dal momento che mi pare di capire che tali caratteristiche diventano preoccupanti se "pervadono" interamente la vita di una persona, finchè non dovesse essere così (e spero non lo sia, ovviamente) cercherò di limitarmi a conoscere la bambina, come suggerisce lei.
La ringrazio e la saluto, sperando di potarle più avanti notizie sempre positive.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
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