crisi comportamentali e balbuzie a tre anni

Le scrivo per chiedere il suo parere e se necessario una visita. Sono madre di ..., una bimba di tre anni avuta da una relazione chiusa nel corso della gravidanza, durante la quale ho afffrontato una terribile depressione a seguito del rifiuto del padre con cui avevo dei progetti di vita (e di lavoro). A seguito di sedute di psicoterapia sono riuscita al alzarmi dal letto ... all'ottavo mese di gestazione. I primi mesi con mia figlia sono stati durissimi, lei non dormiva mai e piangeva spessissimo. Ovviamente ho chiesto aiuto ovunque. La soluzione al mio problema me la fornì un semplice pediatra, con l'acquisto di un marsupio e linghissime passeggiate con la bimba senza passeggino. L'allattamento al seno l'ho interrotto io a 15 mesi, non dormiva più di tre ore a notte ed ero stanchissima. Da allora il sonno della bimba si è regolarizzato e la nostra vita è andata avanti apparentemente in modo "normale". Il padre è venuto a trovarla pochissimo e io ho dovuto affrontare per il bene mio e della bambina questa relazione ancora con l'aiuto dello psicoterapeuta., Allo stato attuale non nutro per lui alcun sentimento o risentimento . Il mio unico interesse è che si relazioni con la bimba il più possibile, ma questo non accade purtroppo nei fatti ... e sto cercando di incentivare la sua relazione con la bimba ... sperando che serva a qualcosa. La bimba va all'asilo dall'età di 12 mesi. Gioca sia da sola sia con gli altri bimbi, ma quello che ho notato da subito, rispetto agli altri coetanei, è la non partecipazione alle rappresentazioni "pubbliche" quali le recite, dove resta immobile a guradare la platea e poi comincia a giocare da sola, completamente decontestualizzata. Le poesie e le canzoncine però le recita a casa con parenti e amici, per cui io non mi sono preoccupata troppo. Amici e parenti e maestre mi dicevano che era piccola. A casa la bimba gioca molto, disegna, parla con i bambolotti, va al parco, si relaziona con i bimbi dei vicini ed è molto affettuosa con me, la nonna, il nonno e alcuni zii. Dorme una o due ore il pomeriggio, dieci ore la notte senza risvegli. Ha tolto regolarmente il pannolino ad eccezione della notte. Mangia di tutto. Va in bicicletta, è l'unica bimba della famiglia.
Il carico di tensioni delle responsabilità io lo avverto come lo avverte lei e in questi momenti chiamo la sua baby sitter, con cui sta bene e gioca e io vado fuori per negozi o in bici, insomma mi ricarico e torno a casa serena.
Arriviamo al problema:
da giugno di quest'anno (due anni e mezzo) sono cominciate le crisi dei SI/NO, come le chiamo io, ovvero dei pretesti con cui si scatenava una rabbia furiosa nei miei confronti. Lasciata sa sola al mare con i nonni e la zia ha avuto giorni di completa assenza delle crisi (della durata anche di 45 minuti, con perdita completa del controllo e con il rischio di farsi male), che si ripresentavano con la mia presenza (e precedenti il fatto di lasciarla sola con i nonni per 2-3 giorni). Questo periodo è passato ad agosto, con il rientro a casa e in città. La bimba da aprile ha cominciato a parlare molto ed esprime anche verbalmente alcune sue emozioni "com'è felice la mia casa, grande, con tanti giochi con tanto sole"....abbiamo pensato che si fosse trovata non a suo agio nella casa del mare.
A settembre ho dovuto cambiare l'asilo. .. lei si è molto affezionata alla maestra e a quella ... della sua sessione, oltre che al direttore. A me queste tre persone sono sempre piaciute. E' accaduto che poichè non dormiva più il pomeriggio ho decisa di lasciarla li' a dormire con altri bimbi, così' non arrivava stremata e nervosa alle sette di sera....ma all'inizio di ottobre è successo qualcosa:
- per arrivare da casa all'asilo (100 metri) la nonna mi raccontava che ci metteva più di mezz'ora
- la maestra mi racconta che ha detto ... che "papà le dà le botte" per due volte
- non vuole più uscire dall'asilo se non vado io a prenderela con crisi isteriche terribili alla vista della nonna ...
- una particolare esaltazione della gioia (ma quasi isterica) quando l'andavo a prendere
- mette in punizione un bambolotto, dicendomi che lo fa la maestra con ...
Premetto che il padre le poche volte che è con lei è dolcissimo, che non lo vedeva da luglio (quindi da tre mesi dall'affermazione), che il concetto di "botte" io credo che lo abbia sentito da me nei discorsi con i parenti sulle preoccupazioni dell'asilo in generale discutendo sui casi sentiti in televisione
...e la bimba resta due notti con la nonna (i che accade spesso per sua scelta perchè viviamo su due piani) e che la bimba non ha mia pianto per due giorni chiedendo quando tornassi...la vado a prendere all'asilo...e la bimba balbetta...per i primi giorni poche parole,ora emette sonlo monosilabile gesticola per farsi capire, ha profonde crisi di pianto isterico con rabbia nei confronti di chiunque si trovi lì in un momento X in cui la crisi si scatena, magari durante il gioco, magari perchè non ti metti esattamente nella posizione che lei vuole per giocare, con pretesti assurdi parte un urlo incontrollato che dura anche un'ora ogni giorni. Non vuole uscire più di casa e non vuole andare più all'asilo. Vuole stare con nonna e mamma insieme. La ricorrenza della crisi è di due volte al giorno.
Pochi giorni dopo l'inizio della balbuzie all'asilo, mi aggredisce una (persona dell'asilo) dicendomi che non voleva avere pregiudizi in merito alla particolare situazione familiare della bimba.....(mi sono fermata solo al pensiero delle sue vere maestre con cui la bimba credo si trovi bene). Da allora è stato come entrare in un tunnel.
Le maestre mi dicono che la bimba gioca e si relaziona bene con loro e con i bimbi, è sempre serena ma balbetta...ma quello che a loro prima piaceva, ovvero che la bimba fosse affettuosa, ora ( e senza che nulla sia cambiato nel modo) a loro sembra troppo (fa carezze alla maestra di inglese mentre racconta le favole)....e forse questo non è normale. Premetto che la mia famiglia è una famiglia moto unita, che con le mie due sorelle e zie ci salutimo con lunghi abbracci, e che i pochi fedeli amici sono accolti con baci sulla guancia ripetuti, insomma ci vogliamo bene ed è sempre stato così e la bambina è così anche lei.
... nella mia fantasie mi immagino il "colloquio" della psicologa con la bimba che le dice del padre. Sono preoccupata che questo mio pregiudizio non mi permetta di vedere il vero problema della bimba che da una settimana è completamente cambiata...oppure i comportamenti precedenti erano un preludio? Devo farmi forse autare io?
La prego di aiutarmi

La balbuzie a tre anni, di

La balbuzie a tre anni, di solito di breve durata e risolvibile senza particolari interventi, è un segno di stress, e direi che anche le crisi comportamentali crescenti della bimba sono sintomo di una situazione troppo stressante. E' possibile che le separazioni dalla mamma, per il mare, per qualche assenza di due giorni, il prolungamento del tempo all'asilo abbiano toccato un punto debole della bimba, già provata dalla scarsità di contatti con il padre. E' altamente sconsigliabile, e direi non deontologico professionalmente e anche illecito legalmente, che qualcuno, anche specialista, abbia dei 'colloqui' o visiti la bambina individualmente senza il consenso informato dei genitori. Anche se avviene a scuola. E' opportuno avere chiarimenti su cosa è realmente successo nella scuola, per capire se si sia aggiunto qualche altro elemento di stress a quelli già presenti.
La bimba si difende come può e le manifestazioni isteriche e tiranniche sono un modo di esprimere il suo disagio che poi si è espresso ulteriormente con la balbuzie. La cosa migliore da fare è non perdere la calma e cercare di ridurre il livello di stress ambientale, magari riducendo per un periodo la durata dell'asilo e aumentando i tempi della mamma con la bambina, rassicurandola nei fatti e non a parole sulla sicurezza e garanzia di non essere abbandonata anche da lei. Le crisi vanno 'contenute' con pazienza e fermezza, senza lasciar 'vincere' la bambina e senza spaventarsi delle sue manifestazioni.
Stando più tempo con la bimba, può darsi che questa dica (senza interrogarla!) qualcosa da cui si capisce se c'è stato un elemento che l'ha turbata, nella sua sicurezza del suo posto a casa con la mamma.
Se si riprende rapidamente il 'timone della barca' che forse ha avuto qualche pericoloso sbandamento, la bambina-passeggero dovrebbe tranquillizzarsi e riprendere il comportamento normale, vedendo che la mamma è salda e sicura al timone.
Più facile a dirsi che a farsi, forse, ma non disperi.
Cordialmente

drGBenedetti

Carissimo dott.

Carissimo dott. Benedetti,
sono la mamma che le scrisse qualche tempo fa.
Non so cosa in particolare della sua risposta abbia cambiato la mia relazione con la bimba, forse l'immagine terrificante della barca, ma certamente il mio atteggiamento di fronte a quella situazione disperante, che aveva preso il sopravvento ( e forse il senso di colpa) su di me, si è modificato nell'istante in cui ho finito di leggere la sua risposta. Ho assistito poche altre volte alle sue crisi e mentre si disperava, attenta che non si facesse male, la guardavo pensando che avremmo superato anche questo. La bimba si è calmata presto e mi ha abbracciato forte. Si è letteralmente aggrappata. Ha avuto pochi altri episodi ma si è calmata presto, in pochi minuti. HO anche capito di averla assecondata molto spesso nelle sue richieste. L'ho ritirata dall'asilo ....
Passo molto tempo con lei (lo stesso di prima), ma sono cambiata io...mi sono sentita il timoniere della barca, sola, ma forte o disperatamente forte, non so. Lei aveva cominciato a canticchiare le cose che aveva da dirmi, scoprendo che poteva parlarmi così, per non balbettare, poi a cantilenarmele, mi cantava che mi vuole bene, che sono bella e che non voleva andare all'asilo. Ho osservato i suoi giochi. Tutti i suoi pupazzi a terra a dormire, tutti in fila ed uno in punizione. Lo ripeteva spessissimo. Quasi un rituale, due, tre volte al giorno e man mano il gioco si è modificato. Fra i pupazzi a terra c'era lei, poi ha voluto me accanto. Nei giorni successivi il bimbo in punizione è scomparso, il gioco è diventato più rilassato. Ora c'è anche il cane con noi a terra (le ho comprato il cane per invogliarla ad uscire di casa). Benedico il cane (i suoi vermi) e questo gioco che continua a fare e in cui ha incluso la nonna e il nonno. Ha cominciato a disegnare tanti piccoli cerchi in un foglio, per più giorni. Mi ha spegato che quelle erano persone. Nel primo gruppo io, lei, mia sorella e una zia (mai lo avrei immaginato!), nel secondo cerchio la nonna, la bisnonna, l'altra mia sorella e un'altra zia, nel terzo, il padre, il nonno, la nonna di Milano e i suoi pesci. Ha ripetuto (liberamente e spontaneamente) questo disegno per più giorni. Adesso parla di più, anzi parla senza timore della balbuzie, e la balbuzie è quesi impercettibile. Quando si blocca su una parola non si innervosisce, modifica la frase e mi dice le cose in un altro modo (ma la canzoncina che ha inventato i primi tempi per dirmi che mi vuole bene me la canta ancora). E' come se fosse tornata indietro di sei mesi, come se il linguaggio avesse avuto un black out. Dice le frasi in modo semplice e sta imparando di nuovo ad articolarle.
Oggi l'ho reinserita, con molte esitazioni e molte mie paure all'asilo, poche ore e a contatto con le due maestre che nomina sempre (le vuole, ma fuori di là). I dubbi che questo sia un errore mi pervadono, ovviamente, ma l'alternativa (che resta sempre valida) è cambiare l'asilo. Non potevo lasciarla ancora a casa con la nonna e la baby sitter. Negli ultimi giorni con loro le ho viste sfinite! Mentre è come se io avessi compreso il suo modo di giocare con le nostre debolezze. I nostri pomeriggi non mi sfiniscono più. Oggi ha trascorso due ore sereneall'asilo (ma entrare è stata durissima) e andando via ha detto alla maestra che domani vuole stare il classe con i bimbi che preparano la recita (lei è stata oggi sola prima con me e poi con la nonna in una stanza con una delle due maestre a fare palloncini). Non farà più il pomeriggio, sempre che all'asilo voglia ancora andarci (le frò sapre) e non incontrerà mai più "la maestra del sonno", ma ovviamente il posto è lo stesso. Sto rischiando. Ma oggi pomeriggio era serena, come oramai lo è da giorni. La prossima settimana l'accompagno a ... dal Padre. Sperando che la nostra non si trasformi in una richiesta disperata. Più di questo io umanamente, fisicamente, economicamente, moralmente.... non posso.
Se avesse altri consigli, o sensazioni.... la ringrazio infinitamente

Mi sembra ci sia stato un

Mi sembra ci sia stato un importante cambiamento e che la bambina ne abbia risentito positivamente, e forse anche Lei stessa, ritrovando un po' di fiducia nelle sue capacità materne. Penso che possiamo aspettare con sufficiente tranquillità i prossimi sviluppi, se vorrà comunicarceli.
Cordialmente
drGBenedetti

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