Ritardo del linguaggio a tre anni

Gent.le dott. Benedetti, come tanti altri genitori le scrivo chiedendole un parere sul caso di mio figlio ringraziandola in anticipo per la sua disponibilità.

Mio figlio a 2 anni diceva una decina di parole. Nella nostra famiglia hanno parlato tutti un po’ tardi compresa la sorella maggiore che esplose improvvisamente dopo i due anni per cui considerando che i maschietti sono un po’ pigri inizialmente non abbiamo dato peso alla cosa. A 30 mesi però abbiamo iniziato a preoccuparci diceva 50 parole (di cui molte storpiate) e non componeva nessuna frase. Iniziammo parlando con le maestre del nido che ci rassicurarono sul fatto che per il resto il bambino aveva comportamenti normali. A loro sembrava solo un po’ pigro e furbo. La pediatra ci disse che era alla soglia minima ma che se dimostrava di capire i comandi, di udire e di voler comunicare comunque a gesti o in“bambinese” si poteva aspettare. Dai 30 a 34 mesi ha triplicato il numero dei vocaboli, composto frasi nucleo, iniziato a ripetere l’ultima parola sentita (spesso senza cognizione di causa). A 34 mesi abbiamo consultato una foniatra che ha rilevato l’assenza di alcuni suoni ma niente di preoccupante a suo giudizio un bambino sveglio. A 32 mesi inizia dormire nel letto senza sponde e toglie il ciuccio, a 34 mesi toglie il pannolino. Le maestre continuano a dire che all’asilo ha comportamenti normalissimi. A 35 mesi ci accorgiamo che non sa i colori e le maestre non se lo sanno spiegare. Il bambino dà risposte strane “dove va la macchinina?” – “blu”, “voglio gelato” con in mano una brioche, gli mettiamo il pigiama e dice“andiamo a casa?” , “ho caldo” facendo il gesto di tremare. Spaventati chiediamo un consulto neuropsichiatrico che arriva praticamente ai 36 mesi. La npi rileva un ritardo nel linguaggio ma un bambino intelligente nella norma della sua età ma pigro (nel frattempo ha imparato i colori, abbozza disegni linee e cerchi, gioco simbolico, canta canzoncine, guarda cartoni animati e ha i suoi preferiti, memory, puzzle base, torre lego, calcia palla, ecc), esclude autismo, suggerisce terapia logopedica. Secondo la valutazione le risposte non pertinenti sono dovute a problemi di linguaggio (non sapendo dire una cosa inventa risposte a caso, sbaglia casa al posto di letto, gelato al posto di brioche, caldo con freddo, errori linguistici non di concetto).

La valutazione logopedia rileva buona comprensione ma carenza nella pronuncia di alcuni suoni e scarna composizione della frase (frasi ancora brevi, povere senza articoli e relative, neanche su ripetizione), attualmente è seguito una volta a settimana. La logopedista lo ritiene un bambino intelligente nella norma, con una difficoltà non un disturbo. Ultimamente fa notare una mascella molto indietro che lo porta a doversi sforzare molto per pronunciare alcuni suoni (la s è quasi impossibile non riesce ad allineare i denti sotto con quelli sopra) suggerisce consulenza massillo facciale (non ancora effettuata).

Inserimento all’asilo senza particolari problemi la maestra riferisce comportamenti normali.

Attualmente ha 39 mesi ha iniziato a dire ti voglio bene ai famigliari, non racconta quasi mai nulla spontaneamente, riporta solo cose fatte durante il giorno ma a livello base (oggi( ho) preso treno) se sono eccezionali, chiede perché, se gli viene chiesto durante il giorno dove sono i famigliari riferisce correttamente al lavoro o a scuola. Pero’ se vede le luci natalizie dice che c’è babbo natale, a volte inventa fatti mai accaduti. Se al mattino si sveglia per primo non si alza ma mi chiama e scende dal letto solo quando arrivo io. A volte mi sembra che alle mie domande dia risposte preconfezionate, automatiche senza pensare, es a cosa hai giocato con la nonna? Macchine (quando so che ha giocato ad altro, macchine è in assoluto il suo gioco preferito) oppure con chi hai giocato? Macchine (invece di dire gli amici). Disegna uomo –testa con braccia, occhi bocca, gambe e scarpe case con finestre e porte, prato, sole alberi tende a dimenticare i dettagli che aggiunge se suggeriti (es. manca la bocca, vuoi disegnare anche un albero?) Sale le scale senza aiuto ma ha paura di scendere vuole la mano o si attacca a volte con due mani al corrimano, bicicletta senza pedali, gioca assegnando ruoli e inventando avventure (es. siamo pompieri, simula di spegnere il fuoco), fa parlare tra loro i giocattoli.

Non del tutto tranquillizzata soprattutto nel paragone (purtroppo inevitabile) con i coetanei decido di rivedere nuovamente tutti i dati delle sue tappe: ricostruisco che ha gattonato a 11 mesi invece a 9 come ci ricordavamo ma che sempre a 11 si tirava su con appoggio, ha camminato praticamente a 18 mesi. In una visita di controllo effettuata a 7 mesi e 1 giorno leggo “inizia a stare seduto”, non riesco proprio a ricordare. Eppure nelle schede dei controlli effettuati, nello spazio sviluppo neuro-psicomotorio la pediatra riporta sempre “nella norma”. Queste tappe invece adesso mi sembrano tutte in ritardo, sostanzialmente mi sembra al limite del ritardo su tutto eppure fino al problema del linguaggio non abbiamo mai avuto dubbi, ci sembrava un bambino normalissimo, io non sono una madre che si attacca alle tabelle ma adesso sono pentita di non averlo fatto. Non iniziava mai a camminare ma mi ricordo che gattonava talmente velocemente che non mi lasciava dubbi sulla sua coordinazione, ogni tanto ci provava ma essendo incerto si buttava a gattoni per fare prima..soprattutto se era diretto verso un obiettivo che gli interessava molto.

Quando aveva 6 mesi è caduto con il girello dalle scale, mio marito è riuscito ad afferrarlo prima che terminasse la rampa ma ha comunque battuto la fronte sul corrimano. Al pronto soccorso è stato solo tenuto in osservazione 48 ore e non dando segni è stato dimesso con un bernoccolo dicendoci di buttare il girello (cosa che abbiamo fatto subito). Nei periodi successivi non avevo notato nessun cambiamento strano e sinceramente avevo archiviato l’incidente. La pediatra ci dice di stare tranquilli ma adesso penso di tutto…più che altro adesso temo che il ritardo del linguaggio sia la punta di un iceberg di una patologia più grave...

la ringrazio molto per l'opinione che ci vorrà dare sul caso.

Direi che non mi sembra un

Direi che non mi sembra un "caso", ma solo una situazione di bambino nei limiti della norma forse con una mamma un po' ansiosa., se non si offende...
Non ho capito bene cosa la preoccupa ora... La storia che scrive mi sembra di preoccupazioni che vengono di volta in volta superate e per qualche motivo Le tornano tutte addosso nell'ultimo periodo, che La spinge a riguardare anche il passato con occhio critico e ansioso.
Mi sembra che forse per qualche motivo vede suo figlio come un "caso", appunto, rischiando di rovinarsi la vita e il rapporto con lui. Che motivo può esserci che ha tante preoccupazioni?
Cordialmente
drGBenedetti

(mail del 5 dicembre

(mail del 5 dicembre scorso)
Gent.le dott. Benedetti innanzitutto la ringrazio per la risposta e non mi sento offesa ma il suo punto di vista sarà sicuramente spunto di riflessione. Mi è stato spiegato che il ritardo del linguaggio non significa ritardo mentale ma il ritardo mentale può comportare ritardo del linguaggio. Quindi le paure che il ritardo di mio figlio non sia limitato alla sola sfera del linguaggio mi ha portato a cercare nel passato possibili cause o segnali d’allarme. Si dice che i bambini arrivano prima a fare delle cose e più tardi a farne altre, mi è difficile valutare se le cose che sa fare mio figlio (dal disegnare al fare scale) sono in linea oppure no con la sua età indipendentemente dal linguaggio. La ringrazio per avermi risposto, cercherò di essere più serena.

Cordiali saluti

(mail di ieri)
Gent.le dott Benedetti,

qualche tempo fa le scrissi in merito alla situazione di mio figlio con ritardo del linguaggio, sono passati 6 mesi dall’inizio della terapia logopedia (1 volta alla settimana) adesso il bambino ha 44 mesi, in costante ma sempre lento miglioramento. Non credo che ormai riuscirà a recuperare entro i 4 anni questo ritardo. Mi pare di capire quindi che mio figlio non può più essere considerato un late talker ma si debba parlare di Disturbo Specifico del Linguaggio sul versante espressivo.
Io non riesco a farmi una ragione del fatto che un bambino cresciuto in una famiglia serena e senza nessun caso di ritardo di linguaggio, con una sorella maggiore, che ha frequentato l’asilo nido, che ci sente benissimo, possa avere un ritardo del linguaggio in espressione così, senza nessun motivo.
Ma anni fa esistevano queste patologie (non so neanche se si possano definire così) oppure se un bambino iniziava a parlare a 5 anni non era un problema per nessuno?
Leggo da qualche parte che è importante effettuare un test di efficienza intellettiva per escludere che il suo ritardo sia limitato alla sola sfera del linguaggio. Ma sinceramente lei cosa ne pensa di questi test? Bisogna davvero fare un test per capire se un bambino ha un'intelligenza nella norma, per un medico specializzato non basta una semplice osservazione? Perchè se ha bisogno di fare un test perfino un medico allora cosa deve fare un genitore ?
La maggior parte dei genitori di figli affetti da problemi di linguaggio scrive che il bambino è intelligente e capisce tutto. Ma capisce cosa? Cosa deve capire un bambino di 3 anni e mezzo? Cosa deve saper fare? Usare il piccolo chimico, colorare perfettamente nei bordi, andare in bicicletta con o senza rotelle, scrivere il proprio nome, sapere la differenza tra domani e fra tre ore? Dire le proprie parole in inglese, comporre un puzzle di 4, 12 o 250 pezzi, ricordarsi cosa ha mangiato a pranzo? Sinceramente se c’è una varietà talmente ampia nello sviluppo di queste competenze che ormai non ci capisco più nulla. Lui non mi racconta le cose, non mi spiega i propri ragionamenti, le sue opinioni, ma se ha difficoltà a parlare penso che in fondo sia normale quindi come faccio a capire cosa gli passsa per la testa?
Io non voglio un figlio a tutti i costo perfetto voglio sapere solo come aiutarlo perchè io lo tratto come un bambino di intelligenza normale, ma se avesse qualche problema anche cognitivo non sarebbe meglio saperlo, dargli il supporto che gli spetta a questo punto non solo logopedico..?
La ringrazio per la risposta, spero possa chiarire qualche dubbio anche ad altri genitori che continuo a leggere su internet e che si trovano nella nostra stessa condizione.

Cordiali saluti

Evidentemente a Lei sembra

Evidentemente a Lei sembra molto indietro a 3 anni e 8 mesi, anche se dice che è in costante ma lento miglioramento. E poi dice che a questo punto teme che non riuscirà a recuperare il ritardo entro i 4 anni. Che dicono logopedista e npi e insegnanti d'asilo? Non vedo perchè sia importante l'età di quattro anni, non mi pare un particolare 'traguardo'; d'altronde 'ritardo' o 'disturbo' temo che sia solo una questione terminologica e cronologica, e che di 'specifico' non è ben chiaro cosa ci sia. Il solo criterio è che si parla di disturbo 'specifico', cioè 'limitato' al liguaggio, se lo sviluppo globale è nella norma. Chi usa i test confronta i test intellettivi (QI) con i test di linguaggio, e fa 'diagnosi' di DSL solo se il QI è normale e il test linguistico no.
Non dice però che altro fa suo figlio, se il suo comportamento, il rapporto con gli altri, ecc., è in ritardo o no. Per avere più elementi Le chiederei di riassumere la storia evolutiva seguendo magariquesto schema.
Cordialmente
drGBenedetti

problemi in

problemi in gravidanza...no..........

nascita
a che settimana alla scadenza
Parto ( normale, cesareo, difficoltà) normale
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica tutto nella norma
(eventuali curve di accrescimento epoche successive) tutto nella norma
indice di Apgar 10/10 durata del ricovero in H…36

Primi mesi
allattamento: materno …no…. artificiale …sì…… svezzamento …5 mesi……
ritmo sonno veglia, orari regolate dalle poppate artificiali
eventuali difficoltà..nessuna..
persone che lo accudivano genitori

epoca successiva
alimentazione, sonno , orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc) tutto nella norma ha sempre dormito da solo,
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) solo ciuccio solo per dormire abbandonato a 32 mesi, adessoquando va a letto vuole portare sempre qualcosa con sè, un gioco o un pupazzetto, diverso ogni sera, che gli piace scegliere sul momento

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età 7 mesi .
primi passi 16 mesi senza appoggi (altezza non so se conta 95° percentile), si alzava in piedi con appoggio e gattonava a 11
capacità motorie: non colora nei bordi ma usa le forbici, con la pasta modellabile fa solo pizze o macchine, si veste da solo ha problemi con i bottoni, mangia da solo ma non impugna le posate da adulto, torri di cubi solo su richiesta, sulla bicicletta con pedali e rotelle a 3 anni mezzo (prima si rifiutava, voleva usare ancora quella senza pedali) ma si stufa subito, si irrigidisce molto a fare le scale in discesa dice di avere paura, le fa un piede alla volta aggrappandosi, rare volte le ha fatte normalmente perché distratto o in preda a entusiasmo, rigido e pauroso anche sull’altalena senza schienale, scivolo sì, corre, salta, balla ma in generale diciamo che non predilige scatenarsi
controllo sfinterico (pipì e popò) tolto pannolino a 32 mesi
curiosità e interesse per le persone abbastanza
paura dell'estraneo no
figure principali cui è attaccato genitori, nonna
reazioni alla separazione nessun problema

interesse e curiosità verso le persone abbastanza, ha iniziato i “perché ?” solo a 32 mesi
rapporto con le persone buono, sensibile e permaloso, timido con gli estranei soprattutto se deve rispondere alle loro domande
reazione agli estranei e agli abienti nuovi nei i nuovi ambienti a bisogno di "scaldarsi", gestisce male il conflitto lo risolve con il pianto, gioca con i famigliari con gli altri bambini più chiuso tranne nei giochi che non richiedono il parlato e per questo sembra predilige la compagnia di bambini più piccoli o poco chiaccheroni, non pone domande agli estranei

sviluppo simbolico
uso dei giochi: se gioca da solo predilige in assoluto le macchinine, muoverle e fare la gara, parcheggiarle, ecc, impersonare un personaggio (es. il pompiere) oppure utilizzando personaggi giocattolo, con le bambole insieme alla sorella facendo il papà, gli è chiara la differenza maschio femmina, per la logopedia facciamo gioco dell’oca qualche difficoltà a rispettare i turni sa usare il dado e contare fino a dieci, riconosce alcuni numeri.
disegno spontaneo: non ama affatto disegnare quindi di spontaneo c’è veramente poco, realizza macchina con ruote e alettone, camion pompieri con pompa, solo su richiesta: casa con porte finestre tetto, sole con raggi, albero con foglie, cielo, prato, pioggia, nei giusti colori, si rifiuta di disegnare la figura umana, solo su stretta richiesta uomo testa, una sola volta uomo testa con gambe e scarpe, conosce colori primari e secondari
linguaggio: lallazione non ricordiamo quando ha iniziato, ma era presente a 11 mesi perchè riportato sulla scheda di un controllo del pediatra frasi ancora molto semplici, migliorato molto l’uso dei maschili/femminili, plurali/singolari e articoli dopo l’inizio della terapia logopedica, raramente uso delle frasi subordinate. Intorno ai tre anni ancora tagliava le parole lunghe (es. cletta al posto di bicicletta) e alcune sostituzioni (cocciolata al posto di cioccolato, dire caldo al posto di freddo), tutto migliorato dall’inizio della terapia.
prime parole non ricordiamo con esattezza, a 30 mesi (inizio delle nostre preoccupazioni) ne abbiamo contate circa 50 anche se molto storpiate
due parole insieme 31 mesi
uso del no e del sì non ricordiamo
frase minima (verbo e sostantivo )31 mesi

comportamento: riservato, non ama mettersi in mostra, non è un chiacchierone (come potrebbe in effetti?) educato, non è un esuberante tantomeno un leader, ama farsi coccolare, in casa chiede spesso che qualcuno giochi con lui o chiede alla sorella di partecipare ai suoi giochi, poco autonomo in questo senso, vuole essere accompagnato in bagno dice di avere paura non si sa di cosa, non dice mai che gli scappa si riduce all’ultimo, bisogna sempre ricordargli di andare in bagno, all’esterno preferisce invece stare da solo, ai giardini si mette da solo con la sua macchinina, si isola, fino a un mese fa per alzarsi dal letto mi chiamava nella sua stanza, adesso finalmente se si sveglia prima di noi si alza da solo e ci viene a chiamare
interessi, attenzione: attaccare figurine e adesivi, guardare la tv che abbiamo limitato a 1h al giorno dopo cena, canta le sigle, attenzione nella norma ovvero non passa da un’attività a un'altra in modo strano però si distrae facilmente, gli piacciono i cantieri, le macchine da lavoro all’opera, ascolta un racconto e pone domande ma si distrae facilmente
adesione a regole, orari, limiti, obbedienza agli adulti:in genere è ubbidiente ma ultimamente si arrabbia facilmente e scoppia a piangere e urla se non riesce a fare qualcosa o gli viene imposto di fare qualcosa che non vuole, reagisce secondo me in modo immaturo ed esagerato in alcuni situazioni ad esempio scoppia a piangere se un bambino anche più piccolo gli ruba un gioco, se non c’è in tavola il suo piatto preferito, se perde la gara di macchinine o di corsa fino al cancello con la sorella, non accetta in alcun modo di perdere, ecc
scolarizzazione
asilo nido sì A che età 12 mesi secondo le maestre nessun problema
Scuola materna 3 anni eventuali difficoltà .nessuna, neanche nell’inserimento

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche: no

Composizione familiare padre, madre, sorella di 6 anni
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) no
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),asilo fino alle 16 poi con la mamma e la sorella
modalità educative, dorme da solo in camera sua, le tappe raggiunte sono sempre state spontanee, per intenderci per camminare non ho mai comprato strani carrellini da spingere o l’ ho mai sollevato per le braccia, non ho mai comprato giochi educativi-strategici per imparare l'inglese a 9 mesi, non l'ho messo sul vasino a 18 mesi, ecc Non ho mai voluto che bruciasse le tappe, ho sempre concesso i suoi tempi, l’ho sempre lasciato giocare spontaneamente. Non ho mai consultato tabelle di sviluppo affidandomi solo ai controlli periodici del pediatra curante. Forse è stato un po’ troppo coccolato a causa delle difficoltà, mi rendo conto che per incoraggiarlo a parlare lo accontentavo quando la richiesta era ben formulata (volevo che capisse che era suo vantaggio sforzarsi di parlare, es. una caramella prima di cena che gli avrei negato in altre circostanze gliela concedevo se me la chiedeva a parole).

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc...nessuna.
Visite mediche, ospedale, altro. Trauma cranico non commotivo sulla fronte a causa di caduta dal girello a 6 mesi, 48 ore in osservazione senza ulteriori accertamenti
Eventuali esami fatti e referti Prova Udito effettuata (aveva perenni raffreddori): nella norma; valutazione logopedia: disturbo misto solo in espressione, la logopedista lo ritiene un bambino con difficoltà solo nel linguaggio, valutazione NPI a 37 mesi senza test QI ma solo osservazione in stanza, senza genitori: bambino nella norma della sua età, escluso autismo, un po’ pigro, in ritardo nello sviluppo del linguaggio. Mandibola e mento molto indietro (di famiglia), non riesce a mettere bene i denti in linea, non ancora effettuata valutazione maxillo facciale, non mi sembra ci sia accordo tra logopedista, npi e pediatra su quanto questa conformazione “fisica” della bocca possa aver influito sul linguaggio.

Altre osservazioni Quello che osservo in mio figlio è un comportamento immaturo per la sua età. Non è solo la quantità del parlato ma la qualità, non racconta mai, non esterna ragionamenti, opinioni, deduzioni. Poi alcune sue affermazioni un po' strane, faccio degli esempi:

Il regalino trovato nell’uovo di pasqua il giorno prima dice che lo ha portato Babbo Natale (le uova le abbiamo comprate insieme e sono state nello scaffale della cucina per una settimana e per una settimana abbiamo parlato di aprirle a Pasqua)

Mentre gli lavo i denti prima di andare al letto: adesso andiamo all’asilo? (..intendevi a letto o non ti accorgi che è sera?)

Voglio andare dalla nonna – adesso no ci vai domani che è festa, tutto il giorno, invece di andare all’asilo – no, ci sono già andato all’asilo (???)

Devo portare questo cartoncino a scuola per fare il coniglio (lavoretto di pasqua) - (ma se il lavoretto lo hai già fatto settimana scorsa e lo hai anche portato a casa)

Quando gli pongo una domanda aperta, ogni tanto risponde con la stessa domanda es. perché tu e tua sorella avete litigato? Risposta - Perché abbiamo litigato?

La ringrazio molto per l'aiuto.

Cordiali saluti

A me sembra un bambino troppo

A me sembra un bambino troppo osservato, troppo esaminato, a confronto con troppe aspettative e forse con troppi modelli di confronto. Forse le sue risposte incongrue esprimono un disagio di fronte a eccessive domande, per il resto non ci vedrei grandi problemi, le strade e i tempi dello sviluppo sono tante e diverse.
Sarà immaturo e allora l'unica è lasciarlo maturare. Come la frutta, matura meglio sull'albero, spontaneamente, che con interventi artificiali che tolgono il sapore naturale.
Ovviamente a distanza è difficile valutare bene, come dice giustamente Lei.
Cordialmente
drGBenedetti

Gent.le dott. Benedetti, in

Gent.le dott. Benedetti, in riferimento alla situazione di mio figlio la settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con la Npi che aveva visitato mio figlio a 3 anni e la logopedista che lo ha seguito quest' anno. Il bambino non era presente. Ci tenevo a ringraziarla e a farle sapere che le conclusioni della npi sono state esattamente le stesse che mi aveva scritto lei tempo fa. " La mia impressione e' che questo bambino stia viaggiando con il freno a mano tirato" mi ha detto e la cosa mi ha colpito perche' anche Lei usa spesso la metafora del viaggio per rispondere a molti genitori preoccupati. l'impaccio motorio secondo la sua collega potrebbe essere dovuto a un bambino che si sente troppo osservato, cosa emersa anche dall' osservazione dei disegni che secondo lei mostrano un tratto teso. Per questo motivo preferirebbe non procedere con un test di qi almeno per il momento teme che i risultati potrebbero essere falsati. l'unico aspetto che ritiene di dover essere monitorato sono le difficolta' di orientamento temporale e spaziale (mentre mette il pigiama chiede se si va all'asilo, dopo pranzo chiede se dopo si va a letto, indica una casa dall'altra parte della citta' e dice che e' la nostra ) che potrebbero ancora starci a 2mesi dal compimento dei 4 anni e che da soli non trova riconducibili a nessun particolare disturbo.

Cordiali saluti

Il linguaggio ( e la mente)

Il linguaggio ( e la mente) non è tutto razionalità controllo e consapevolezza: a volte si fanno strada nelle parole preoccupazioni e pensieri, forse fuori luogo rispetto all'argomento in corso, ma che magari occupano in quel momento la testa del bambino. Capita anche agli adulti (lapsus, ecc...). L'ossessione di misurare tutto e di far combaciare tutto alla forma precostituita, come fosse un puzzle a incastro, rischia di far tagliar via cose importanti.
Cordialmente
drGBenedetti

Gent.le dott. Benedetti

Gent.le dott. Benedetti purtroppo la disturbo nuovamente, la situazione di mio figlio che fino a poco tempo fa sembrava sulla buona strada sta invece sta improvvisamente precipitando. Improvvisamente si stanno verificando dei comportamenti mai successi che ci stanno seriamente preoccupando. Dei comportamenti che non si sono mai verificati e si propongono invece adesso che ormai tra 1 mese ne compie 4.

Innanzitutto continua a non avere chiaro il concetto di tempo: prima, stamattina, ieri, adesso sono usati a casaccio per cui il racconto (che già è minimo in sè) è molto confuso. Mentre lo porto all’asilo al mattino mi chiede se stiamo andando a prendere la sorella (cosa che facciamo nel tardo pomeriggio) quindi ho l’impressione che sia disorientato nel capire in che momento della giornata siamo.

Il racconto è spesso di eventi immaginari, cioè verosimili ma che in realtà non si sono verificati (es. ieri ho vomitato nel piatto, Ieri sono andato dalla nonna).

Improvvisamente usa spesso una parola con un’altra simile perché appartenente alla stessa categoria, cosa che prima succedeva solo ogni tanto adesso continuamente (es. colazione con merenda, piscina con vasca da bagno, caldo con freddo) o simile nel suono (tappo, tazza), oppure nell’aspetto ( la schiuma della birra con sapone, oliva con uva). Ho letto che esiste all’interno del generico disturbo del linguaggio una sorta di sottocategoria che si chiama disturbo lessico-semantico che ha queste caratteristiche., ma io non sono una specialista. E’ come se le difficoltà linguistiche che prima erano sui fronti fonetico, fonologico, sintattico siano migliorate ma si siano concentrate sul lato lessico-sematico. Il problema invece di risolversi “si sposta”.

Improvvisamente ha paura di mostri immaginari, non riesce più ad addormentarsi da solo, non c’è luce, porta aperta, talismano che tengano non ci si può ragionare, siamo costretti ad addormentarlo nel suo letto come quando era piccolo. Non vuole andare in bagno da solo, non vuole salire al piano di sopra in camera sua a prendere un gioco da solo, continua a dire che paura di mostri.

Con la sorella riesce a organizzare un gioco es. esploratori: usa un ombrellino per fare il fucile, un peluche per fare la preda, il divano per fare un nascondiglio e da lui stesso indicazioni: adesso era notte, adesso arrivava il leone. Con altri bambini anche amici di famiglia che conosce è completamente bloccato, si butta per terra, è apertamente a disagio. Io pensavo che migliorando il linguaggio sarebbe migliorato il rapporto con gli altri e invece si sta verificando proprio il contrario.

Ai giardini con amici se si gioca a pallone, lui è in difficoltà a capire la regola del calcio, di calciare la palla in porta, di essere due squadre. Gioca a nascondino, ma diciamo in modo un po’ semplificato ormai per la sua età….

Piange per ogni cosa, se non riesce a fare qualcosa, se non gli viene un disegno, se viene interrotto mentre dice qualcosa, se un bambino gli ruba la palla, se non trova la sua brioches preferita, se gli scoppia il palloncino che ha in mano, se qualcuno lo urta o lo spinge (sicuramente senza fargli male). Ci sono pomeriggi in cui passa continuamente da un pianto a un altro, per qualsiasi cosa, non so più come gestirlo. Se lo sgrido è peggio, il frigno diventa un pianto che non finisce più.

Improvvisamente quando gli si dice di fare qualcosa (es. mettiti le scarpe, lavati le mani) bisogna esortarlo più volte come se non prestasse attenzione o come se avesse sempre la testa sulle nuvole. La maestra mi dice che esortandolo senza ripetergli il comando alla fine lo esegue segno che comunque capisce.

Non so più a chi rivolgermi forse una psicologa infantile sarebbe utile? più che altro perché la situazione è davvero insostenibile. Non è successo niente di particolare anzi era un periodo tutto sommato tranquillo, sembrava migliorare sul lato linguaggio, eravamo sereni, siamo in pausa estiva con la logopedia. Io non so più cosa pensare… mio marito comincia a pensare che ci sia un ritardo mentale forse lieve eppure.. se mi dice che vuole la caramella arancione come il sole che tramonta, mi chiedo come gli riescano queste similitudini oppure se mi chiede di scrivere il suo nome su un foglio così poi lo riscrive da solo, che vuole stare nel lettone perché non gli piace il colore del suo lenzuolo, se si ricorda un passaggio di una storiella letta insieme 15 giorni prima ...mi dimostra una furbizia, una memoria, delle capacità che mi sembrano buone …non di un bambino con un ritardo cognitivo, ma sono come flash di lucidità in una mente che nella maggior parte del tempo è confusa e piena di disagio.

Lo so che non si può fare una diagnosi a distanza ma lei che impressione ha di questa situazione? Che cosa può essere un disagio, un patologia fa precipitare la situazione in questo modo? Cos'ha il mio povero bambino? Comincio a sentire il peso psicologico di tutto questo.

La ringrazio davvero tanto per il suo aiuto,

La mia impressione è che

La mia impressione è che tendete a drammatizzare e a preoccuparvi eccessivamente per normali alti e bassi dello sviluppo. Forse anche perchè tendete a 'misurare' vostro figlio secondo i parametri della 'normalità' statistica, guardando quindi solo le produzioni e le caratteristiche superficiali, e non lo conoscete più approfonditamente, nelle sue caratteristiche e magari nelle sue difficoltà personali, che ognuno ha: chi è timido, che è invadente, ecc. Periodi di 'crisi' e comportamenti magari 'incomprensibili' sono abbastanza frequenti nello sviluppo, senza essere 'patologie', così come anche i ciclisti al Tour de France passano momenti di crisi e difficoltà. E chi non li ha e magari arriva primo si scopre poi che era dopato....
Per cui direi: cercate di resistere alle ansie e preoccupazioni senza correre subito da specialisti e terapeuti vari - che ovviamente vi diranno sempre che c'è da 'aiutare'... - aspettate un po' di tempo e cercate di conoscere di più le caratteristiche di personalità in formazione, carattere, ecc, di vostro figlio, i suoi punti deboli e i suoi punti forti, senza pensare a patologie ogni volta che c'è qualche difficoltà, in modo da poterlo capire meglio e magari anche rispondere meglio alle sue difficoltà.
Ulteriore consiglio. lasci perdere le varie tipologie di Disturbo del Linguaggio . E' probabile che non esistano nemmeno e al massimo servono agli addetti ai lavori per cercare di capirci qualche cosa. A mio avviso inutilmente, perchè sbagliano strada, misurando le sigole funzioni separatamente invece che come aspetti della personalità globale, ma tant'è...
Cordialmente

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