Sull'intelligenza.

Ancora su sul tema intelligenza e questioni correlate. Le visioni correnti pongono solitamente l'intelligenza come un dato fisso, non variabile, una specie di hardware di base che non si può modificare, stabilito dal corredo genetico e fissato per sempre una volta 'uscito di fabbrica'. Ma è proprio così?
Molti indizi fanno sospettare il contrario, cioè che come altre funzioni mentali, dipendano fortemente dalle sollecitazioni e dalle esperienza ambientali. Se proprio vogliamo paragonare la mente a un corrispettivo del corpo più che al cervello o ad altri organi dobbiamo paragonarla ai muscoli. I muscoli sono quelli che permettono (ovviamente anche loro in dipendenza dal cervello) di muoverci, di camminare, correre, arrampicarci e ogni altra cosa. Il bambino nasce che può stare solo sdraiato, non sa muoversi (sapeva muoversi come un pesce nel mondo acquatico prima della nascita, un oceano primordiale in cui aveva imparato a muoversi a suo agio, come l'ecografia prenatale ha mostrato ampiamente: vedi gli studi pionieristici di Milani Comparetti e Janniruberto): in un ambiente sufficientemente stimolante e adeguato impara progressivamente, e a un anno conquista la stazione eretta e il cammino, e la vita gli cambia come per una rivoluzione copernicana. Ma se il bimbo è in un ambiente poco stimolante e poco adeguato, come quello di un orfanatrofio, ad esempio, da cui vengono bambini adottati nei primi anni di vita, il suo sviluppo motorio è rallentato, a dodici mesi è ben lontano dall'aver raggiunto quanto un suo simile - a parità di dati oggettivi cerebrali, cioè RMN, elettroencefalogramma, ecc - raggiunge. E' noto a tutti che i muscoli debbono essere allenati, per funzionare bene, e in mancanza di allenamento si atrofizzano e in condizioni di particolare fissità e immobilità al limite si sclerotizzano e si atrofizzano fino a perdere la loro funzione e la possibilità di movimento.
La mente mostra un 'comportamento' simile. I bambini in orfanatrofio hanno un ritardo anche dello sviluppo mentale, oltre che motorio, e l'allenamento è indispensabile per mantenere e sviluppare al meglio le funzioni mentali, di cui l'intelligenza è una delle più importanti, ma non l'unica. Una volta adottati, forse prima di un'età limite, e cambiate le condizioni ambientali, quei bambini mostrano un rapido cambiamento del loro sviluppo, sia psichico che motorio, e rapidamente guadagnano il tempo perduto. Analogamente persone rinchiuse in condizioni di gravi limitazioni ambientali di scarsa mobilità e qualità di rapporti relazionali (ad esempio in carcere, o fino a qualche anno fa in manicomio), possono perdere le loro capacità. I carcerati dedicano molto tempo alla ginnastica e all'attività motoria, e quelli che resistono meglio dedicano tempo anche all'attività mentale, lettura, studio, lavoro. Chissà se la 'demenza precoce' che veniva osservata in certi malati, poi chiamati schizofrenici, rinchiusi nei manicomi, era dovuta alla loro malattia (ancora non scoperta nelle sue cause o alle condizioni di deprivazione cui erano soggetti). In passato, quando simili esperimenti erano in voga, era possibile indurre 'psicosi sperimentali' in soggetti tenuti in condizione di 'deafferentazione psichica', cioè isolamento e mancanza di contatti ambientali umani, in tempi più o meno lunghi...
Tornando al tema dell'intelligenza, sembra quindi che la mente si comporti come un muscolo, producendo funzioni di movimento mentale invece che fisico, ugualmente essenziale per la vita. L'intelligenza quindi è una funzione che si costruisce e deve essere mantenuta, e l'apprendimento, ogni tipo di apprendimento, è una questione di esperienze e di stimolazioni ambientali. Quando misuriamo traversalmene l'intelligenza mediante un test, vediamo solo (ammesso che abbia valore reale) un dato bruto, immobile, che fotografa quel dato momento: ma non sappiamo qual è l'evoluzione, qual è l'inclinazione della linea evolutiva sul diagramma, che ci permette quindi di dire che è in crescendo o diminuendo o fissa.
La valutazione dell'intelligenza e dell'apprendimento e di qualsiasi altra funzione in età evolutiva (in effetti la vita è tutta un'evoluzione e un apprendimento, nelle varie fasi ed epoche e cambiamenti), quindi, più che una 'misurazione' è questione di una serie di valutazioni sia delle capacità che delle esperienze a disposiziomne e delle caratteristiche ambientali. L'intelligenza si sviluppa e si mantiene come la prestanza fisica e l'agilità ecc. Forse bisognerebbe tornare a parlare di 'igiene' mentale e dello sviluppo, cioè delle caratteristiche favorevoli o sfavorevoli che l'ambiente e le sue caratteristiche e i fattori presenti possono avere, così come si parla di igiene ambientale e ci si preoccupa dei fattori fisici e chimici tossici e nocivi. Qualcuna parlava tempo fa di ecologia della mente.

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