Bambino di 2 anni e mezzo che parla poco

Gentile Dott. Benedetti,
sono la mamma di un bambino che ha appena compiuto 2 anni e mezzo.
Le scrivo perchè siamo preoccupati in quanto nostro figlio parla davvero poco.
Ultimamente, dopo l'inserimento al nido a fine settembre, è stato anche ripetutamente ammalato (riniti, faringiti, bronchiti e otiti, pressochè ricorrenti) al punto da mandarlo solo qualche giorno la settimana e poi di nuovo a casa, altalenando dunque il suo percorso.
In questi ultimi giorni, la nostra riflessione sul 'problema' della parola si è ampliata verso un'analisi anche di altre sue caratteristiche che, finora, non erano entrate 'nell'occhio'.
A questa ricaduta siamo dovuti ricorrere anche alle cure del Pronto Soccorso per una febbre alta che non accennava a scendere e ad una tosse ricorrente e persistente che non gli dava tregua.
Al momento va meglio, ma siamo sempre sotto terapia antibiotica.
Detto questo, negli ultimi giorni abbiamo avuto modo sia di osservarlo di più, sia di verificare un rallentamento nella sua evoluzione verbale, quasi come se il malanno avesse 'congelato' la situazione.
Di solito non siamo genitori apprensivi, ma osservando il suo comportamento globale ci siamo soffermati su alcuni vezzi che lo caratterizzano da sempre, ma che adesso, leggendo in qua ed in là, appaiono come 'anomali'.
Ahinoi, nostro figlio ha spesso la TV accesa, talune volte è solo un sottofondo alle nostre attività (specie a quelle della nonna che è casalinga e fa alcuni lavoretti manuali da casa, con la quale sta diverse ore), quando guarda la TV (gli piacciono particolarmente un paio di cartoni animati), sta seduto sulla poltrona e si dondola con il busto avanti ed indietro facendosi balzare dallo schienale che colpisce (piano) con la schiena, guarda la TV quindi il viso è rivolto a mezza altezza, non in basso e non in alto, è distraibile, cioè si volta se lo si chiama o se si attira la sua attenzione (non si incanta...). Lo ha praticamente sempre fatto, in modalità differenti quando stava sul seggiolone (spesso arrivava ad addormentarsi così, cullato da dondolio) oppure quando siamo in auto sul seggiolino, a noi è sempre sembrato un modo di scaricare l'energia nel momento in cui sarebbe dovuto rimanere fermo per altre cose (viaggio in auto, guardare la TV ecc ecc..), a volte lo fa a terra sulle ginocchia, in quel caso si dondola lateralmente e magari sta guardando la TV oppure qualcosa in giardino fuori dal vetro della porta. In ogni caso basta chiamarlo o attirare la sua attenzione che smette e inizia a fare altro. Questo aspetto è ciò che in qualche modo non ci ha mai fatto preoccupare, se si fosse 'incantato' avremmo chiesto un parere al pediatra immediatamente.
Proseguendo nei movimenti strani che abbiamo individuato l'osservazione è caduta sui piedi; lui cammina regolare, ma qualche volta fa passi sulle punte e qualche volta sui talloni, magari ha appena afferrato un oggetto in altezza e poi prosegue qualche metro poggiando solo la parte anteriore del piede. Sia da scalzo che con le calzature. Questo tipo di andatura non è predominante, la sua camminata nel complesso è normale, ci abbiamo fatto caso adesso analizzando alcuni sintomi 'anomali'.
Qualche volta, specie se guarda una luce forte, strizza gli occhi, la sensazione è che la luce forte gli dia noia, in realtà ne scaturisce una smorfia di qualche secondo che poi scema.
Aggiungo che la nostra osservazione, non le nego passando anche da tabelle riguardanti lo spettro autistico, ha interessato anche la sua relazione con l'ambiente e con le persone.
In questo caso non notiamo nulla di anomalo.
Lui non fugge lo sguardo delle persone, ci abbraccia, ci bacia, si avvicina, prende la mano e indica luoghi ed oggetti, comprende benissimo lo svolgimento di diverse azioni, conosce il nome di parecchie cose e sa effettuare alcune piccole azioni (se vuole il succo in frigo va da solo a prenderlo fino a versarlo nel suo bicchiere) ripone tutto al suo posto.
Ultimamente, complice il malanno di cui le dicevo, si è ampiamente incrementata la produzione comunicativa non verbale, ci sprona a fare alcune cose, es, mi mette le ciabatte e mi invita a scendere dal letto, prende oggetti se indichiamo cosa e dove. Sa la sequenza di azioni da fare per una determinata cosa es. apparecchia il suo angolo di tavolo e si mette in attesa del pranzo. Sale e scende le scale con piccolo aiuto alternando i piedi, sarebbe in grado di sollevare la cornetta se sente squillare un telefono. Accenna ad andare sul triciclo spingendo sui pedali se aiutato un poco nella trazione. Sale da solo i 5 gradini dello scivolo e si lascia andare. Ha molta memoria, ricorda oggetti e loro funzione, imita alcune azioni es. con la frusta in acciaio sbatte una ciotola per 'fare la crema'.
Avvita e svita i bulloni con i suoi attrezzi, accenna a voler tagliare con le forbicine in plastica.
E' molto attento a salire in altezza, lo fa con cautela e discende con attenzione, sale sui mobili e sfrutta piani di diversa altezza per arrivare più in alto.
Sa e conosce la parola NO e ATTENTO, si ferma e sembra riflettere sul richiamo.
Al nido ha socializzato molto con le educatrici, verso alcune di loro ha una simpatia particolare, non avvia da solo un gioco con gli altri bimbi, ma non si infastidisce se loro entrano nel suo gioco avviato.
A casa non ha modo di interrelazionare con altri bambini, non abbiamo vicini coetanei.
E' molto attaccato a noi genitori e ai nonni (3 poiché mio padre non è più con noi).
Quando lo si lascia ad altri talvolta, ma non sempre, piange un attimo sia se mi allontano io (sua madre) che suo padre.
Anche verso il nonno paterno ha un forte attaccamento.
Per alcuni mesi ha avuto una tata, dall'inizio del nido abbiamo sospeso la sua presenza.
Non è e non è mai stato infastidito dall'ingresso in posti nuovi o dall'arrivo di persone sconosciute. Anzi è curioso nell'esplorare.
Ci sono sicuramente molti altri particolari da elencare, il messaggio diventerebbe molto lungo.
Il nostro timore è che, il ritardo nella comunicazione verbale e questi piccoli 'vezzi' ai quali mai avevo attribuito peso, possano essere campanelli di allarme per uno spettro autistico...
Mi perdoni la lungaggine della lettera, spero in un suo parere.
Valeria

Il concetto stesso di spettro

Il concetto stesso di spettro autistico dovrebbe essere in via di estinzione, almeno si spera perchè ha fatto più danni che vantaggi. Vedi questo scritto per informazione.
Anche voi siete caduti nella trappola e vi preoccupate probabilmente per niente, nel senso che l'autismo-handicap è una grave situazione di mancanza di contatto e comunicazione con tutti, con arresto o gravi atipie dello sviluppo, e non mi sembra il caso di vostro figlio. Se si pensa invece all'autismo-Mozart o Einstein vi farei le mie congratulazioni, si sa da sempre che 'il genio sconfina con la follia...' ma non mi sembra il caso. Apparentemente sembrerebbe solo un ritardo del linguaggio con alcuni 'vezzi' innocui. Anche i lettori di testi sacri spesso fanno movimenti strani di dondolamento...
Per maggiore sicurezza mandatemi le informazioni del 'Questionario' qui a lato e se credete qualche video, seguendo le istruzioni sempre nella colonna a sinistra.
Cordialmente

questionario compilato

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
problemi in gravidanza....nessuno.........
nascita 12/6/2013
a che settimana …38 +5……….
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà)…cesareo programmato per presentazione podalica…………
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica 4,300 kg – 54 cm di lunghezza – 36 cm c.c.
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)…sempre assestato sul 95° percentile…...
indice di Apgar 9 alla nascita e poi 10 al 5° minuto……./ ………..
durata del ricovero in ospedale…3 gg…..
Primi mesi
allattamento: materno …ben avviato da subito, attualmente ancora in corso…. artificiale mai
svezzamento a che età …8 mesi, misto autosvezzamento e svezzamento consono, direi facile ....
ritmo sonno veglia, orari, allattamento al seno sempre a richiesta, i primi 3 mesi da solo aveva stabilito un ritmo di circa 3 ore durante il giorno e indefinibile durante la notte, a volte anche ogni mezz'ora
eventuali difficoltà....nessuna difficoltà particolare, nessun problema con i dentini o coliche
persone che lo accudivano io, mio marito e mia mamma in pianta stabile abitando tutti assieme, i nonni paterni saltuariamente
epoca successiva
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc) la sera ci corichiamo attorno alle 22/22.30, pratichiamo co-sleeping e allattamento notturno ancora molto presente, uno/due risvegli a notte, spesso non completi
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) .....non usa e non ha mai usato il ciuccio, non ha mai usato il biberon e non ha un oggetto cui sia attaccato tipo orsetto o copertina
sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età .....7 mesi
primi passi da solo........15 mesi
capacità motorie attuali....
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età.....al momento non abbiamo ancora tolto il pannolino, fatto qualche tentativo in estate, ma era troppo presto ed ora la stagione fredda ci crea qualche difficoltà
interesse e curiosità verso le persone ....sorride a tutti, non dimostra problemi a rimanere anche con persone non appartenenti alla sua sfera famigliare..............
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi....molto curioso, esplora, entra ed esce dalle nuove stanze facendo capolino verso di noi ogni tanto
figure principali cui è attaccato..madre- padre – nonni (in particolare il nonno paterno e la nonna materna)..........
reazioni alla separazione dai genitori.....se separazione 'programmata' tipo ingresso al nido, non dimostra problemi e l'inserimento è stato anche breve e molto positivo, talvolta protesta/piange se ci allontaniamo nel momento di un gioco con lui (es suona il campanello e dobbiamo andare ad aprire il cancello mentre eravamo impegnati con lui), il pianto è molto breve, spesso neppure presente. 'Gli passa' subito.
rapporto con le persone, adulti ...... bambini.....va al nido da due mesi, non avvia un gioco con altri bambini, ma non è mai stato infastidito da bambini che entrano nel suo gioco, accetta la condivisione, a casa non abbiamo bambini nel vicinato, non ha cuginetti e non ha modo di relazionarsi coi coetanei
comprensione delle cose e delle richieste conosce molto bene il nome di svariati oggetti e posizioni, risponde ai comandi 'prendi' 'porta' 'tira' 'spingi' 'apri' 'chiudi' se indichiamo qualcosa da compiere. Fa in sequenza anche piccole azioni es. 'aprire la porta a qualcuno e dopodichè chiuderla' – 'servirsi da bere da solo dal frigo in un bicchiere'
comunicazione dei suoi bisogni e desideri utilizza l'accostamento prolungato di due vocali 'iiiiiiiii' per indicare un oggetto a lui vicino che desidera raggiungere oppure 'eeeeeee' se l'oggetto è più lontano, ci afferra la mano per condurci in altre stanze, per farci mettere seduti, per mostrarci qualcosa
sviluppo simbolico
linguaggio:
(età di inizio) circa 13-15 mesi
prime parole ..mamma e aappà (puppa che sta per seno)....
due parole insieme ...non accosta due parole eccetto il NO che rafforzato diventa NO.NO
uso del no e del sì ..il NO molto bene, il SI diventa 'iiiii' come quando chiede una cosa.. elenco di parole presenti nel suo vocabolario circa una quindicina compresi i versi degli animali
frase minima (verbo e sostantivo ).... no
interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) gli piacciono i libri che sfoglia come per leggerli, in ordine giusto pagina per pagina, adora i giochi con pulsanti e manopole, talvolta preferisce i nostri elettrodomestici dei quali conosce pulsanti e rotelle e... 'accensione', con alcuni strumenti da cucina mima dei gesti, tipo 'fare la crema' con frusta e ciotola
disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc adora la lavagna magnetica e le matite, compie disegni rotondi concentrici (noi gli abbiamo sempre disegnato la chiocciolina) e fa schizzi geometrici su tutto il foglio afferrando già benino la penna, gli piacciono anche i puntini e le righe
attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga ....attenzione breve nei giochi, se ne ha molti, li fa tutti per poco tempo, attratto dai giochini per bambini dei tablet, in generale, fatta eccezione per i giochi all'aperto in cui si concentra molto di più, il tempo che dedica consecutivamente ad un gioco è di pochi minuti
comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc), non lo definirei 'capriccioso', talvolta protesta se gli viene negata una cosa, ma le scenate di cui si sente spesso dire non sono mai avvenute, non ha mai fatto cenno di ribellarsi con pugni, schiaffi o altri segni fisici di protesta. Ci sono momenti in cui si rifiuta di fare o non fare una cosa, ma lo si convince con poco, una distrazione, un gioco o il gesto da parte nostra di aiuto a calmarsi.
Ultimamente, dopo il malanno di cui le parlavo, è più attivo, molto vivace, quasi iperattivo.
adesione a regole, orari, limiti, obbedienza agli adulti ..... reazione a divieti .... capricci, bizze conosce e rispetta quasi sempre il significato del NO senza particolari opposizioni, soprattutto se marcato da parte nostra
paure, fissazioni.... non ha paure specifiche, inteso come vera reazione ad eventi o oggetti o luoghi
scolarizzazione
asilo nido …si……. A che età ……28 mesi………. Reazioni eventuali ……buon inserimento…….
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........
Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche.....no...
Composizione familiare …madre - padre…………..
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …nonna materna nell'abitazione limitrofa………
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),..madre lavoro a turni settimanali alterni, padre lavoro su tre turni, nonna materna casalinga, Pertanto meta della giornata sta coi genitori, l'altra metà è suddivisa tra il nido (quando sta bene) e i nonni (per almeno 4-5 giorni la nonna materna).....
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....).il nostro approccio educativo è improntato sul contatto e il rispetto, non si punisce e non si sgrida, ovviamente non si 'percuote' in alcun modo. Restano ferme e decise alcune regole basilari, ma in generale cerchiamo di dare spazio alla sua espressione. Dorme con noi, la sera a letto intorno alle 22.30 e sveglia per le 9.00. Pomeriggio pisolino di un ora al massimo sia a casa che al nido.
Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc.... nessuna malattia e nessun evento particolare dopo la sua nascita, né a carico suo né della famiglia.
Alla mia 34esima settimana di gravidanza ho d'improvviso perso mio padre. L'ho soccorso, ero presente.

Visite mediche, ospedale, altro......tranne quelle di routine e la visita al pronto soccorso di cui le ho parlato, no
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) no
Altre osservazioni viviamo in una casa di campagna con molto spazio fuori, adora tantissimo stare in giardino e sfaccendare alle prese con attrezzi e cose manuali anziché di 'concetto'. Abbiamo due cani che l'adorano

Non rilevo particolari

Non rilevo particolari problematiche nelle notizie, salvo che ho osservato spesso ritardo nel linguaggio in bambini che vengono allattati al seno molto a lungo. Non è un 'dato scientifico', ma mi viene da pensare che abbiano la bocca 'occupata'... D'altronde il linguaggio verbale è una comunicazione a distanza e forse i bambini che posseggono ancora il seno non ne hanno bisogno, perchè prevale una comunicazione fisica a contatto diretto ravvicinato. Spesso c'è anche come qui il dormire a contatto fisico, non si sviluppano gli 'oggetti transizionali', ciuccio, orsacchiotto, che infatti sono 'sostituti' del contatto col seno e col corpo della mamma. E' come se venisse posticipata la tappa della 'separazione', che comporta la rinuncia e il distacco dal primo oggetto e dal primo mondo conosciuti dopo il distacco dal mondo intrauterino.
Però distaccarsi e riconoscere la propria separatezza e individualità e la mancanza e il conseguente desiderio sembra siano necessari per lo sviluppo. Così come gli inevitabili sentimenti dolorosi connessi, la mancanza, la frustrazione, ecc., che bisognerà allenarsi a sopportare per andare avanti nella vita. Come per camminare, che bisogna imparare a sopportare la fatica e con l'allenamento si può ottenere la resistenza e la forza per andare lontani.
Forse quindi è come se il bambino fosse ancora nel giardino dell'Eden, probailmente la cultura e il linguaggio si sviluppano solo dopo la cacciata.
Può darsi che il dolore per la morte improvvisa di Suo padre abbia indotto a creare per il bambino una specie di barriera protettiva contro dolori simili,
A parte le considerazioni di cui sopra, direi quindi che forse è bene cominciare a lasciare gli aspetti da bambino piccolo e cominciare a trattarlo da bambino della sua età, che sta cominciando appunto ad andare nel mondo esterno.
Cordialmente
drGBenedetti

La ringrazio e la aggiorno

Gentile Dott. Benedetti,
la ringrazio intanto per la risposta.
Mi scuso per il tempo trascorso dalla sua, ma ero senza PC e non riuscivo a connettermi per postare il mio messaggio.
La aggiorno e le pongo un ulteriore domanda.
Riguardo le sue ultime considerazioni, può consigliarmi una lettura che possa aiutarmi ed avallare la teoria riguardo il contatto/l'accudimento e il ritardo nell'esordio della parola?
Vorrei approfondire e capire come muovermi al meglio in questo senso.
In questo ultimo mese non sono mancate le ricadute riguardo i malanni virali che impervesano al nido (ahinoi...). Di certo non sono stati così aggressivi come nel periodo in cui le scrissi il mio primo messaggio.
Abbiamo ripreso il nido e questa ultima settimana è stata costante (5 giorni su 5).
Il bimbo nelle ultime settimane ha iniziato a produrre in sequenza più sillabe, accennando anche la composizione di altre paroline, poche, ma presenti.
Sta imparando a canticchiare una breve melodia e quando vuole attirare la nostra attenzione ha aggiunto un suono al gesto.
Alcune volte ripete delle parole e se spronato dice si, a modo suo ma lo dice.
Abbiamo proseguito con le valutazioni sia dalla logopedista sia dalla psicologa infantile.
Mi hanno fatto notare però alcune cose che sottopongo a lei visto che abbiamo affrontato già il discorso.
Mio figlio è molto vivace. A casa lo si gestisce meglio, ma è sempre in movimento, spesso è anche difficile tenerlo seduto a tavola, pochi minuti e poi riparte, dipende anche da ciò che gli è proposto al pasto e da altre dinamiche del momento.
In luoghi nuovi, aperti o chiusi non fa differenza, è un grande esploratore curioso. Attratto da tutto, soprattutto oggetti, spesso privilegia quelli alle persone che sono nel luogo.
Con la logopedista che gli ha proposto alcuni giochi ha scambiato sguardi quando lei ha proposto giochi di sensibilità (il pongo) oppure le bolle da scoppiare, dove l'attesa per la produzione delle bolle lo obbligava a osservarla.
Io non ho mai osservato anomalie nello scambio degli sguardi; mio figlio mi guarda, non mi fissa ma mi guarda. Se parlo (talvolta, ma non sempre), se canto soprattutto, se faccio smorfie o versi strani. A volte lo colgo a guardarmi le labbra, quasi come cogliere il movimento da fare per produrre parole.
Se lo chiamo si gira, si gire e guarda chi lo chiama, se non lo fa è impegnato in altre cose, talvolta non si gira, ma sorride, mi sa di atteggiamento 'furbo'.
Riguardo al cibo non posso dire che abbia piacere di mangiare di tutto, abbiamo una 'selezione' di una ventina di proposte che però alternano carne, pesce, uova, verdura, carboidrati...
Ad alcuni cibi dice 'no', ma l'ho considerato sempre normale, sempre nella fase dei terrible twos con i suoi rifiuti anche su quello o mi sbaglio...?
Nel gioco talvolta è incostante, alcuni giochi lo 'prendono' e catturano per quarti d'ora la sua attenzione, su altri è fugace, ne inizia uno e ne prende subito un altro.
A tratti mi sembra che pecchi di disattenzione, ma non ho gli strumenti per valutare se sia patologica o no...
Portarlo fuori in giro non è sempre facile, spesso accetta la manina, qualche volta vuole correre all'impazzata (tipo la scorsa domenica al carnevale) ed è quindi davvero poco gestibile. Da tempo avevamo abbandonato il passeggino, lui ha le misure di un bimbo di 4 anni pur avendone 2 e mezzo ed il nostro passeggino è pressochè 'piccolo' per lui.
In base a queste nuove considerazioni, mi può suggerire un percorso da poter fare con lui o altre ipotesi sul 'problema'?
Avevo pensato a sedute di osteopatia o psicomotricità, lei che dice?
Saluti cordiali
Valeria

Tempo fa avevo scritto

Tempo fa avevo scritto qualche articolo sullo sviluppo dei bambini: ne può trovare partendo da questa pagina
. Veda se le danno qualche spunto. Per il resto senza vedere il bambino, almeno in qualche video, non posso dire più di quanto ho già scritto.
Fare interventi 'alla cieca', senza conoscere le reali situazioni, condizioni e cause di eventuali anomalie, è molto rischioso, di solito inutile se non dannoso...
Cordialmente

Aggiornamento

Credevo di aver inserito qui il mio messaggio odierno, ma si è aperto un nuovo argomento, spero non abbia difficoltà a recupwrarlo per darmi il suo parere.
Grazie

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