Enuresi notturna negli adulti

In seguito all’interesse e all'elevato numero di visite ai consulti su questo argomento, ho pensato di mettere a disposizione degli interessati due brevi articoli sulle cause e i trattamenti correnti in questo disturbo, reperibili in Internet. L’intento è solo informativo e ovviamente la responsabilità rimane agli autori. Anche in questo campo le opinioni sono divergenti, fra chi considera il disturbo una semplice disfunzione fisiologica e chi lo considera talora legato ad aspetti psicologici.

Il primo articolo, The Root Causes of Adult Enuresis, di Jared Winston , riferisce che l’enuresi negli adulti è ascrivibile a svariate cause, fra cui traumi fisici o disturbi del sonno come le apnee notturne, i’terrori notturni’, il sonnambulismo, ecc. Questo articolo nega che il disturbo sia correlato con problemi emotivi o mentali, e afferma che questa affermazione di per sé può produrre sollievo alle persone affette. Consiglia di parlarne e di non rinchiudersi nel silenzio e nella vergogna, ma di affrontarlo innanzitutto accertando le possibili cause per trovare gli interventi indicati, che spaziano da farmaci a programmi di modifica delle modalità del sonno, a esercizi per rinforzare la muscolatura vescicale.

Il secondo articolo, Alternative Treatments for Adult Bedwetting , afferma che le cause del disturbo sono solo parzialmente spiegate, e che generalmente si assume che vi sia una combinazione di fattori psicologici e urologici insieme con fattori ambientali, e che comunque vadano sempre esaminati i possibili aspetti medici e psicologici (infezioni urinarie, problemi prostatici, vescicali, dietetici, traumatici ma anche emotivi e mentali). Afferma inoltre che sono interessati giovani adulti fra i 20 e 30 anni, ma anche anziani, particolarmente donne. La diffusione è sorprendentemente alta, riporta, da 1 a 3 persone ogni 100 soffrono in qualche periodo, di enuresi notturna, sebbene l’imbarazzo e la vergogna frenino spesso le persone dal parlarne anche col loro dottore.
L’articolo dà alcuni indicazioni di rimedio, in assenza di cause mediche, come la restrizione dei liquidi e l’abitudine di orinare prima di andare a letto, il diradare le minzioni diurne per aumentare la capacità di trattenere l’urina, lo svegliarsi o farsi svegliare a una certa ora per andare in bagno, ecc, per arrivare alla psicoterapia e all’agopuntura.

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Quindi, riassumendo, si può dire che l'enuresi notturna negli adulti è molto più frequente di quanto sembri, ma non se ne parla quasi. Le persone comprensibilmente si vergognano a parlarne con chiunque.

Molto più conosciuto è il problema nei bambini, in cui l'euresi (sia diurna che notturna) diminuisce con l'età ma talvolta si prolunga nell'adolescenza ed evidentemente nell'età adulta. Ho conosciuto un giovane di vent'anni con questo problema, gli altri casi sono di donne. Anche nei bambini non è chiarito del tutto la causa, fra immaturità funzionale e motivi psicologici, e anche le 'terapie', come sopra accennato, sono varie, dal 'risveglio' periodico (fatto dai genitori o con sveglie, ecc), a medicine che inibiscono la formazione di urina bloccando l'ormone antidiuretico (si può usare solo occasionalmente, in gite o altro, per pochi giorni), a un antidepressivo triciclico che, per qualche motivo non conosciuto, inibisce il rilascio di urina nel sonno. Ma anche questo ha i suoi effetti collaterali.

Non si parla comunque di una 'patologia', una volta escluse cause diverse (cistiti, malformazioni, altre patologie, che però darebbero anche sintomi diversi), ma direi di un comportamento di incompleta autonomia, che nei bambini piccoli è tollerata, meno in quelli più grandicelli, per niente negli adulti, in cui è fonte appunto di vergogna.
Per lo più la frequenza è estremamente rara - ma sappiamo poco anche di questo- e magari si può imputare a cause occasionali (aver bevuto troppo la sera, essere particolarmente stanchi e dormire pesantemente).
Per conoscere meglio il problema ed affrontare meglio la situazione potrebbe essere utile esplorare il significato psicologico che il 'mancato controllo' riveste per il singolo 'paziente', la causa profonda della 'vergogna' e in generale i possibili fattori e collegamenti psichici che potrebbero essere in causa. Non so se ciò eliminerebbe il problema, ma forse renderebbe l'interessato o l'interessata più sicuro e tranquillo nell'affrontarlo, liberandosi da tabù e inibizioni. E' facilmente pensabile, ma tutto da dimostrare, che la vicinanza anatomica e funzionale con gli organi genitali crei una possibile commistione fra aspetti sessuali e corporei diversi, infantili e adulti, che magari confonde e complica la situazione.

Non si tratta quindi a mio parere di una 'patologia' (escluse le cause mediche che si diceva), e la 'vergogna' probabilmente indica un campo più esteso da esplorare psicologicamente, a tutto vantaggio della persona interessata.
Con molti auguri.

PS Invito gli interessati ad aprire loro stessi un blog sul sito, nella voce 'consulti' o in quella 'forum', in cui forse possono così condividere con altre/i nella stessa situazione il loro problema, e scambiare inpressioni e vissuti, il tutto anonimamente per proteggere la privacy. Ci sarà eventualmente l'intervento di un moderatore.

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