Autismo?

Salve dottore, sono genitore di una bambina di 20 mesi e da un po' di tempo sono terrorizzato dal fatto che la pediatra abbia consigliato una visita specialistica vedendo cose che non vanno.
Fino ad alcuni mesi fa, osservava molto di più i nostri movimenti, a volte imitava una telefonata portando un oggetto o la mano sull'orecchio, osservava il movimento delle labbra quando le dicevamo qualche parola provando ad imitarne il suono.
Da un po' di tempo invece ha smesso del tutto, ha iniziato con delle lallazioni senza significato, non si gira quando viene chiamata, non indica con il dito ma ci prende per mano vicino a quello che vuole se non riesce a raggiungerlo da sola,non mostra interesse per gli adulti, né per i bambini, ma non prova paura nei confronti degli estranei.
Ad oggi non pronuncia nemmeno una parola, nemmeno sì o no, anche se quando le si dice di no (con voce ferma) lei si ferma e si lamenta (solo per pochi secondi).
È completamente indifferente al suo nome, non si gira mai quando viene chiamata e se provo ad alzare la voce dicendo il suo nome si lamenta e corre per essere abbracciata, come se fosse stata sgridata.
È molto agile nei movimenti, sale e scende da letti e divani, sale le scale, corre (a volte in punta di piedi, ma raramente).
Non le ho mai visto fare movimenti strani con le mani, a parte aprire e chiudere la mano guardandola (ma presumo non centri nulla) e non ho mai notato tic.
Non sembra soffrire dei cambiamenti, molto spesso viaggiamo e lei sembra molto adattabile, a parte la difficoltà nel prendere sonno la notte dopo viaggi lunghi.
Dorme bene,circa dieci ore a notte più un paio il pomeriggio,ma non mastica.
Le piace giocare con gli incastri, spesso si specchia facendo cadere la palla o facendo su e giù davanti allo specchio, evita lo sguardo degli estranei.
Se gioca con la palla, la tira e la riprende, non la tira mai a noi, se gioca con delle macchinine le fa solo muovere spingendole con la mano o con un piede, non fa giochi simbolici (a parte avvicinare un cucchiaio alla bocca di una bambola dopo che glie l'ho fatto vedere).
Spesso sono capitati dei litigi di coppia in cui spesso abbiamo alzato la voce e dall'età di 8 mesi è stata affidata ad una baby sitter e piangeva disperata quando mia moglie usciva di casa.
Ad oggi prende ancora il seno e mangia solo cibi che non debba masticare.
Porta il pannolino e non piange per essere cambiata (anche se comunque le viene cambiato molto spesso).
Non so cosa pensare, non so cosa sia l'autismo, non so cosa aspettarmi dalla visita e da un'eventuale conferma del dubbio.
Sono nel buio più totale

Buongiorno Dottore e buone

Buongiorno Dottore e buone feste passate, le scrivo per aggiornarla su alcune cose che credo essere particolarmente rilevanti dato che lo chiede nel test e sulle quali spero Lei possa illuminarmi:
Un paio di giorni dopo che le ho scritto la bimba ha iniziato a disegnare dei volti (ovviamente bruttissimi -ha pur sempre due anni e 8 mesi- ma era chiaro che si trattasse di quello) e circa due settimane fa ha iniziato a disegnare persone intere e su questo mi sembra molto avanti rispetto alla sua età (se volesse vederli posso mandargliene facilmente qualcuno tramite mail);
Ha iniziato ad usare due parole insieme anche se in soli tre casi, ad esempio se mette un bambolotto a dormire dice "buonanotte Teddy" oppure Masha o altri, distinguendo tra i pupazzi o anche dando la buonanotte a noi, dice "caduta macchinina" e lo fa anche con altri oggetti o personaggi e quando vede che metto il cibo al cane dice "pappa Lucky";
Ha iniziato a dire quando ha lo stimolo di fare cacca dicendo "fatto cacca", ma solo se è davanti a noi e non è distratta da altro.
nb: Questi progressi ci sono stati durante le feste, quindi quando la terapia era stata interrotta per tre settimane.
Di contro vedo che continua ad avere difficoltà a capire quello che le si dice e spesso risponde alle domande ripetendo quello che le si dice e a volte confonde le risposte alle poche domande a cui sa rispondere tipo "quali sono le vocali?" o "quali sono i numeri?" e spesso non ci considera proprio se sta facendo qualcosa ed è diventato molto più difficile calmare i suoi capricci, anche se comunque mi sembra siano limitati per una bambina della sua età, ma molto spesso sembrano completamente immotivati.
Per ora non mi viene in mente altro.
Scusi la lunghezza del commento e grazie ancora per tutto

Bene, mi sembra che la bimba

Bene, mi sembra che la bimba prosegue il suo sviluppo mostrando anche capacità simboliche (grafiche) e linguistiche. Vi direi di non farle domande, se non per motivi veri, reali (sono a mio avviso uno dei classici errori dei genitori, di cui scrivo nel link qui accanto, nella colonna a sinistra): non sono le domande che aiutano lo sviluppo del linguaggio, possono addirittura ostacolarla e farla rinunciare... Invece sono importanti le vostre risposte alle sue richieste, o il vostro tradurre in parole quello che lei ancora non sa dire. Importante è condividere, sia giochi che esperienze ed emozioni, ecc, e poi comunicare in qualsiasi modo e che le comunicazioni vengano recepite e ottengano attenzione e risposte. Questo è l'incentivo maggiore a usare anche il linguaggio.
Ma devono essere comunicazioni vere, non fatte come test....

Buonasera Dottore, grazie

Buonasera Dottore, grazie ancora per tutti i consigli che mi sta dando, ne sto facendo davvero tesoro.
C'è una domanda che puntualmente dimentico sempre di farle: nonostante tutti i progressi, mia figlia non è minimamente incuriosita dal cibo, per qualche giorno era sembrato che fossi riuscito a farle assaggiare qualcosa ponendoglielo come gioco, ma adesso di nuovo nulla.
Continua a mangiare solo cibi che non debbano essere masticati, eppure non ha problemi di masticazione perché una volta (ma solo quella volta) ha mangiato un intero trancio di pizza e il problema pare non siano nemmeno i sapori perché comunque mangia di tutto, ma sempre frullato o sminuzzato.
Crede che questo possa essere preoccupante?
E lei avrebbe consigli su come comportarci a riguardo?
Quest'anno inizierà l'asilo e il fatto che non sappia mangiare mi preoccupa abbastanza.
Grazie ancora

Anche per il mangiare, come

Anche per il mangiare, come nel resto, i genitori devono per così dire fissare i limiti e le regole entro cui il bambino poi può muoversi liberamente. Di solito anche in questo campo le difficoltà nascono dalle ansie degli adulti che finiscono per 'viziare' i bambini. Probabilmente la scuola migliorerà le cose - ma non è detto - Cercate di guardare se l'atteggiamento in famiglia sui pasti è abbastanza adeguato e funzionale o no.

Capisco cosa intende, ma mi

Capisco cosa intende, ma mi creda, non abbiamo idea di cosa fare, è proprio come se non sentisse lo stimolo della fame.
Ieri le abbiamo anche fatto saltare la merenda e fatta cenare un'ora più tardi, ma dopo aver mangiato un paio di bocconi minuscoli di prosciutto non ne ha più voluto sapere, mica possiamo farle patire la fame, vedremo di inventarci qualcosa.
Poi vorrei chiederle una cosa, probabilmente stupida, ma che continua a rimbombarmi in testa: ci sono decine e decine di articoli in cui si parla di statistiche di diagnosi di autismo, ma non ne ho mai trovata una dove si parli di quanti effettivamente ne sono usciti e quanti di quelli che ne sono rimasti dentro siano comunque in grado di fare tutto al pari con gli altri.
Mi rendo conto che i numeri non dovrebbero interessarmi, ma credo che sia la stessa domanda che si ponga ogni genitore che si ritrovi a vivere i miei stessi dubbi, almeno per capire quale sia davvero la realtà dei fatti.
Chiedo scusa se la domanda è inopportuna e grazie ancora

Sull'autismo non c'è nulla di

Sull'autismo non c'è nulla di sicuro. Io sono arrivato a pensare che sia un concetto sbagliato, da non usare più. Veda 'ripensare l'autismo' in questa pagina.
Riguardo al mangiare, cercate di stare attenti a non fare una pressione eccessiva sulla bimba, che può essere controproducente e creare circoli viziosi. Provi a fare qualche video del momento del pasto, può darsi che si veda qualcosa di più.

Buongiorno Dottore, sì, ho

Buongiorno Dottore, sì, ho letto tutti gli articoli pubblicati sul blog diverse volte, ma purtroppo sono una magra consolazione per chi si ritrova a vivere questa situazione oggi e magari avendo Lei un'esperienza decennale nel campo speravo potesse sbilanciarsi un po' in quel senso perché il suo modo di affrontare la questione è davvero importante per noi genitori e, credo, sia un'ancora per gli altri così come lo è per me.
Riguardo al cibo mi rendo conto di essermi espresso davvero male, in pratica la bambina mangia, ma mangia solo cibi che non debbano essere masticati.
Il "copione" in pratica è questo:
Con pranzo e cena (pasta piccola e condimenti sminuzzati) fa sempre storie per prendere il primo boccone, poi tutto il resto del piatto lo mangia senza batter ciglio, idem con latte e biscotti la mattina e la sera, mentre yogurt e frutta frullata sembra gradirli molto, ma non esprime mai il desiderio di mangiarli se non glie li proponiamo noi (ps: viene sempre imboccata da noi ad ogni pasto, altrimenti non mangerebbe), mentre se proviamo a proporle dei cibi che debba masticare solo in rarissimi casi ne mangia un paio di pezzi minuscoli e poi lascia subito, mentre in tutti gli altri casi non considera per niente il cibo e, in entrambi i casi, se proviamo ad imboccarla noi gira la testa dicendo no (unico caso in cui lo usa davvero bene) e se insistiamo si innervosisce e comunque non otteniamo nessun risultato.
Non ha interesse nemmeno per cioccolate e caramelle, tranne per quelle a forma di ciuccio e solo alcune volte mangiucchia qualche patatina.
Il caso del trancio di pizza che le dicevo nel post precedente è successo mentre a tavola c'era anche un cugino di pochi mesi più piccolo e, vedendo che tutti si complimentavano con lui con sorrisi e applausi, lei ha preso di sua iniziativa la pizza e l'ha mangiata.
Tutti mi dicono di non preoccuparmi e che ci arriverà da sola, ma io sono convinto che il cibo potrebbe essere un tassello importante che potrebbe sbloccare anche il desiderio di comunicare.
Lei cosa ne pensa?
Grazie

Giustamente la questione

Giustamente la questione riguarda 'sbloccare il desiderio': di mangiare, di comunicare, di crescere. Direi che è l'espressione di una spinta vitale che è quella che ci fa crescere e avere interessi curiosità desideri. E vivere anche nelle condizioni più impensabili. E' una spinta innata, spontanea, non credo che si possa 'spingere', più probabile che gli interventi adulti possano bloccarla, per questo sono sempre diffidente verso i tanti interventi che vengono proposti. A volte a mio avviso le pressioni intorno a un bambino possono per motivi diversi diventare controproducenti e bloccarlo invece che aiutarlo. Per questo preferisco un atteggiamento di osservare, cercare di capire, 'liberare la strada', per così dire, invece che spingere o tirare...

Buongiorno Dottore, scrivo

Buongiorno Dottore, scrivo per darle alcune novità.
Abbiamo fatto fare esame EEG nel sonno che non ha evidenziato problemi, una visita otorinolaringoiatrica a causa della perforazione del timpano da cui è emerso che la bimba soffre di infiammazione alle adenoidi che ha causato, appunto, le varie otiti tra cui l'ultima che le aveva perforato il timpano (per fortuna ora è a posto e conoscendo il problema avremo modo di prevenire) e soprattutto abbiamo fatto fare un consulto neuropsichiatrico da un altro medico che ci ha dato una valutazione più psicologica che psichiatrica (e sicuramente più umana).
Mi soffermo su quest'ultima perché ovviamente è quella che le interesserà di più, in pratica il medico ha detto di non vedere niente di gravemente patologico e che la bambina ha bisogno di avere più distacco da noi, ad esempio ha detto che non dovrebbe dormire nel lettino accanto al nostro letto, ma che dovrebbe andare a dormire nella sua cameretta, che non dobbiamo continuare a mantenere orari fissi e che dobbiamo proporle sempre cibo in pezzi.
Devo dire che nonostante le sua parole mi abbiano in qualche modo sollevato ha anche detto che per come è la bambina al momento non sarebbe pronta per andare all'asilo e che la sua immaturità è dovuta al fatto che si sente troppo tutelata da noi, soprattutto da me ed ha definito la bambina, oltre che intelligente, furba.
Tengo a precisare anche che le sedute fissate per la valutazione erano tre, ma dopo averla vista la prima volta ha detto che non aveva bisogno di rivederla ancora perché la situazione le sembrava chiara e che al limite potevamo rivederci dopo qualche mese per vedere come andasse.
Comunque non ha rilasciato nulla di scritto, ha preso degli appunti e ci ha riferito personalmente quanto detto e che eventualmente ci indirizzava ad un centro specialistico in zona a cui avrebbe telefonato per riferire quanto detto a noi se decidessimo di rivolgerci a loro.
Le novità riguardo alla bambina, invece, sono che abbiamo un po' mollato il vasino perché siamo quasi sicuri che in estate riusciremo a togliere il pannolino senza problemi per dedicare più attenzione al cibo e devo dire che, pigrizia o difficoltà a parte, sembra che la bimba si stia sbloccando.
Ultimamente sembra anche molto più aperta verso tutti, anche i bambini più piccoli che fino a qualche tempo fa non considerava e con gli adulti aveva comunque un momento di timidezza iniziale.
Un'altra buona notizia è che il caso di mia figlia è passato ad un altro npi che nonostante abbia detto che vede tratti autistici nel comportamento della bambina è sembrato abbastanza aperto all'eventualità dell'errore diagnostico, ma comunque ha detto che non farà una valutazione prima del termine, il che mi ha lasciato un po' perplesso, ma capisco anche che nessuno si prenderebbe la briga, eventualmente, di mettere in cattiva luce l'operato di unsuo collaboratore e di tutto il reparto (almeno spero che si tratti di questo)
Vedremo se sarà un medico umano o un altro burocrate somministratore di test.
Spero di non averla annoiata con la mia lungaggine.
Come sempre, grazie

Guardate che i bimbi crescono

Guardate che i bimbi crescono spontaneamente, e provano fame sete sonno voglia di giocare di conoscere di entrare in contatto con le persone, ecc, spontamente, senza bisogno di essere spinti. La cosa migliore credo è di limitarsi a mettere limiti e regole indispensabili - poche ma buone . e poi lasciarli liberi, accompagnandoli finchè ce n'è bisogno, ma senza forzarli: sono delle persone in formazione, non degli esserini da addestrare o dei robot da programmare. La cosa migliore che possono fare gli adulti è di avere tempo per osservarli e conoscerli e scoprire la quantità di cose che sanno fare e che passano per la loro mente, senza disturbarli. Se gli adulti stanno a disposizione saranno i bimbi a chiamarli e cercarli e invitarli a fare qualcosa insieme, a condividere, a comunicare. Cerchiamo di non disturbare la spontaneità dei bambini .

Mi scusi, ancora una volta mi

Mi scusi, ancora una volta mi rendo conto di essermi espresso male, purtroppo non è sempre facile scrivere in maniera lucida di fatti che provocano emozioni tanto forti e contrastanti, stavolta cercherò di essere più preciso.
Con il dedicare più tempo al cibo non intendevo altro che fare cose tipo proporre cibi in pezzi di cui mangia solo un paio di piccoli bocconi per poi darle la solita cena vera e propria che, non avendo bisogno di masticare, mangia senza problemi oppure lasciare che mangi da sola frullati o gelati ovviamente imbrattandosi dalla testa ai piedi (lo dico con il sorriso).
Per il resto, il punto di vista di questo medico che ha fatto la valutazione mi è sembrato molto simile al suo, molto umano e che dà importanza alle difficoltà di ogni singolo bambino, non a tabelle e simili, il che mi ha molto colpito e rincuorato.
Sa, ho voluto rimuovere dalla mia mente l'ombra dell'autismo, ma ci sono momenti in cui questi pensieri tornano prepotentemente e nessuno meglio di lei può sapere quanto possa essere forte e debole allo stesso tempo la mente umana.
Rileggendo però mi sono reso conto di aver tralasciato due punti importanti: di uno ne avevamo già parlato all'inizio, cioè del fatto che la bambina sia al nido con la madre e del fatto che provasse gelosia, infatti su questo ha detto che molto probabilmente la bambina si comporta come una bambina più piccola proprio perché vedendo che sono quelli più piccoli ad aver bisogno di maggiori attenzioni vuole attirare l'attenzione della mamma comportandosi in quel modo e su questo stiamo valutando se portarla almeno un paio di volte a settimana in un altro nido.
Altra cosa importante è che comunque il medico ha notato che il contatto oculare è scarso e ha detto che dobbiamo fare in modo che quando vuole qualcosa ci guardi più insistentemente, ma in tutta onestà non saprei come fare e se lei avesse qualche consiglio a riguardo sarebbe davvero importante.
Cosa ne pensa? Grazie

Difficile dare consigli su

Difficile dare consigli su indicazioni date da altri...
Mi limiterei ad alcune questioni.
Questione cibo: Forse vale la pena provare a lasciarle mangiare quello che vuole , limitandovi a pesarla una volta al mese. Così si vedrebbe se 'patisce la fame', come dice Lei, o se può crescere regolarmente. Ora quanto pesa e quanto è alta?
Questione nido: più o oltre che la gelosia, credo che stare con la mamma al nido può creare confusione e rendere difficile il processo di distacco, perchè la madre più o meno c'è sempre, ma a volte forse non è disponibile, anche se presente, e la bambina può esserne disturbata. La stessa cosa d'altronde succede alle madri che lavorano a casa, e non possono però essere disponibili per i bimbi in certe ore, il figlio può esserne confuso e mettersi i dubbi, non capisce perchè la mamma fa così...
Non mi sembra comunque di averla vista in video: se credete mandatemene qualcuno, forse potrò avere un'idea più chiara.

Buongiorno Dottore, per

Buongiorno Dottore, per quanto riguarda il peso la bambina è un po' esile, ma credo dipenda sia dal fatto che soffrendo molto con le orecchie (come ho scritto, si è scoperto che è suscettibile alle adenoidi e che si è appena richiusa una perforazione al timpano dovuta all'ultima otite) capitano giorni in cui ha poca fame e se la forziamo rischia di vomitare quindi evitiamo (le diamo alcuni integratori vitaminici prescritto dal pediatra) e comunque è molto alta rispetto alle bambine della sua età.
In ogni caso non è una bimba capricciosa sul cibo, ma solo pigra (o poco pratica) nel masticare.
In ogni caso anche questa preoccupazione si sta man mano affievolendo perché inizia a chiedere patatine e cracker, quindi, anche se mi rendo conto che non sia il massimo della salute, ogni giorno le compro un pacchetto di patatine di gusto diverso, così magari aumenterà la curiosità per i cibi nuovi.
La mia domanda a lei però non era sul parere del medico che, come ho già detto, mi sembra molto vicino al suo punto di vista, ma sul fatto di come agire sul fatto che il contatto oculare della bimba sia scarso e se aveva qualche consiglio su come spronarla a guardare di più negli occhi.
Per non tralasciare niente faccio una precisazione anche su questo punto: ad esempio, se mi fa una richiesta indica con il dito dicendo il nome dell'oggetto oppure "vuoi" o "voglio" oggetto (non credo sappia la differenza tra vuoi e voglio) quasi sempre senza guardare in faccia, ma se non la accontento dopo un po' mi guarda e mi ripete la stessa richiesta.
Per quanto riguarda i video glie ne ho mandati alcuni in passato e cercherò di farne altri al più presto, ma non è tanto semplice perché se vede il telefono mi chiede di giocarci o comunque si distrae da quello che stava facendo.
Purtroppo non è facile illustrare la situazione scrivendo e mi rendo conto che è ancora più difficile analizzarla leggendo, ma spero di non aver tralasciato niente.
ps: stiamo pensando se richiedere o no il sostegno alla scuola materna ed è una decisione molto difficile.
Grazie

Ho l'impressione che non

Ho l'impressione che non dovrebbe occuparsi di aspetti parziali di sua figlia ( come mangia, se guarda negli occhi, ecc), ma della persona globale - come è anche se piccola e in formazione - e come si rapporta con voi, di come state insieme, fate esperienze insieme, che interessino e divertano tutti. Non conta cioè se sua figlia è 'a posto' per come deve essere dalle 'tabelle di normalità', ma come state insieme. Cosa che ancora non ho capito bene.
Perchè dovrebbe avere un sostegno alla scuola materna? Visto che al nido non era necessario?

Riguardo al sostegno, diciamo

Riguardo al sostegno, diciamo che stiamo ricevendo diverse "pressioni" da parte del npi che, nonostante dica che è una decisione soltanto nostra, non fa altro che "ricordarci" che per richiederlo la procedura è lunga e che anche se l'asilo inizia a settembre dobbiamo decidere adesso altrimenti non faremmo più in tempo e che se la bambina poi dovesse averne bisogno non potremmo più ottenerlo (sembra quasi un ricatto psicologico, come a dire "nessuno vi obbliga, ma se poi la danneggiate è tutta colpa vostra")...anche il pediatra dice che comunque se abbiamo iniziato un percorso dobbiamo seguire tutto quello che ci viene detto, quindi noi ci stiamo ritrovando un po' intontiti perché è vero che ora come ora la bimba non è autonoma come le coetanee, ma è anche vero che in sei mesi le cose potrebbero cambiare completamente visti tutti i progressi che ha fatto nell'ultimo anno.
Al nido non ha avuto del sostegno perché comunque il rapporto educatrice-bambini è 1-5 e comunque era con la madre.
In ogni caso sì, come dice lei, quello che mi interessa è lo sviluppo della mia bambina a 360 gradi e non i singoli aspetti, infatti è una bambina molto aperta con tutti, adulti e bambini, ed è dolcissima con noi genitori.
Per quanto riguarda il tempo insieme credo che ci sia una specie di stand-by nei giorni di routine, specie in inverno visto che a causa del tempo ci sono poche possibilità di stare all'aperto, ma che comunque abbiamo cercato di spezzare facendo alcuni viaggi visto che lei pare divertirsi molto vedendo posti nuovi e stando 24 ore al giorno insieme a tutti e due (ps: quando siamo fuori casa la facciamo dormire nel letto con noi invece che nel lettino, non so se possa importare), comunque adesso sono iniziate le belle giornate, quindi abbiamo molte più possibilità di rompere la routine senza doverci per forza allontanare.
Per il resto non saprei cos'altro dire, la bimba ci cerca, gioca con entrambi, le piace uscire, adora il cane e il gatto e ci gioca a modo suo.
Ho notato però che se siamo in casa ed esce da sola con me non fa storie, mentre quando io resto a casa si lamenta perché vuole che esca anch'io (non perché non vuole uscire con la mamma, anche perché se io non sono in casa e loro escono lei è contenta) mentre per quanto riguarda l'andare a letto la sera è il contrario, se è la mamma a portarla in camera e io resto in soggiorno va via tranquilla, mentre se la porto io fa quasi sempre storie.
Comunque lo ripeto, sono davvero felice di come è mia figlia oggi, è una bambina dolcissima, quindi mi preoccupano poco i singoli aspetti, ma ovviamente mi pongo domande a riguardo per aiutarla a sbloccare completamente il suo sviluppo, anche se sono certo che in un modo o nell'altro succederà lo stesso.
Se solo penso all'incubo che ci siamo ritrovati a vivere poco più di un anno fa, ancora non riesco a credere di come possa essere cambiata oggi e parte di questo è merito delle parole confortanti che mi ha scritto Lei, non potrò mai ringraziarla abbastanza.

Non mi sembra di avere visto

Non mi sembra di avere visto dei filmati della bimba. Potrebbe mandarmene, se vuole. Veda le istruzioni qui accanto, colonna a sinistra.
Comunque a mio avviso il sostegno alla materna serve solo in caso di problemi grossi, comportamentali o neurologici - gravi ritardi mentali, paralisi, e simili - dove un bambino non potrebbe starci senza una persona tutta per lui. Non mi pare proprio il caso vostro. Negli altri casi se proprio ci si dovesse accorgere che il bambino fatica a stare da solo si può sempre attivare per l'anno successivo e spesso avere magari il supporto di un educatore, ecc. Ma molto dipende anche dalla disponibilità delle maestre. Potrebbe andare con la bimba a vedere l'asilo e farla conoscere alle maestre. La materna non è scuola dell'obbligo, e si può quindi valutare ampiamente l'opzioni migliore. Specie il primo anno serve sopratutto ad abituarsi a stare in una comunità di coetanei e adulti diversa dalla famiglia, specialmente per i bambini che non hanno fatto il nido.

Buongiorno Dottore, è da un

Buongiorno Dottore, è da un po' che non le scrivo perché ho scelto di staccare per un po' da internet e finire inevitabilmente a leggere cose che mi avrebbero causato ansie.
Ora la bambina ha 3 anni e due mesi e ultimamente, a mio avviso, i passi in avanti sono stati fatti, ad esempio ieri ha fatto il classico disegno di bimba, mamma e papà insieme, ha imparato ad usare il sì (ma ha smesso quasi del tutto con l'uso del no. Esempio: quando non vuole più bere le dico "non ne vuoi più?" e lei per dire no risponde sì),mi chiede le cose che potrebbe raggiungere anche da sola, è socievole, gioca a truccarsi, fare da mangiare e mettere a dormire le bambole, vuole che partecipiamo ai giochi e cose come queste.
Con i bambini della stessa età adesso inventa giochi (il materassino diventa uno scivolo, giocano a saltare insieme...).
La parte dolente è la comprensione delle cose, lei ormai ha un buon vocabolario, produce praticamente tutti i suoni, ma riesce a capire solo cose molto semplici come "metti questo nella scatola", vai a prendere le scarpe", "dai un bacio a", "porta il bicchiere sul tavolo in cucina", ecc, ma se si tratta di richieste un po' più complesse non riesce a capire e a volte cerca di fare un tentativo per vedere se è riuscita a capire mentre altre volte continua a fare cosa stava facendo e stiamo avendo difficoltà per lo spannolinamento.
Poi ho notato che molto spesso quando non sa come chiedere una cosa inventa parole andando a tentativi, come se pensasse che magari tentando riesce ad azzeccarci.
Un altro problema è che sta diventando un po' irascibile, alza spesso le mani (tranne con me) e appena sente un tono di voce un po' più alto inizia a piangere, anche se temo (o spero) che questo non sia altro che colpa di noi genitori che ultimamente litighiamo troppo spesso e mia moglie spesso è davvero violenta nei miei confronti, sia verbalmente che proprio alzando le mani, ma adesso abbiamo deciso di farci aiutare iniziando una terapia familiare.
Detto questo, l'asl ha disposto una valutazione con la logopedista ed abbiamo appena avuto la valutazione...il npi ha deciso che non è ancora pronta per iniziare la logopedia (e su questo sono d'accordo perché quando ha fatto gli incontri con lei era troppo spesso molto nervosa, mentre quando vede la sua terapista la chiama per nome e le corre incontro felice), ma la cosa peggiore è che lui si sia espresso in maniera abbastanza pesante nella valutazione generale, praticamente secondo lui la bambina ha un grave deficit cognitivo, al punto di dire che in futuro non sarà neanche in grado di usare dei soldi o di prendere un mezzo pubblico.
Io sono un po' scioccato e molto demoralizzato, alla prima valutazione (a due anni) hanno diagnosticato disturbo della comunicazione, alla seconda (2 anni e 4 mesi) disturbo del linguaggio (in seguito la npi che la seguiva è stata trasferita in altra sede), poi, alcuni mesi fa, ci hanno dato un questionario che mi pare si chiami PEEP dove noi escludevamo sia i disturbi dello spettro autistico sia ritardo cognitivo e il medico concordava con quanto detto da noi e adesso se ne esce fuori parlando addirittura di gravi disturbi cognitivi.
Sto avendo come l'impressione che lui non abbia mai fatto una vera osservazione della bambina e si stia basando solo sulle valutazioni fatte dagli altri.
Comunque per quest'anno abbiamo deciso di non richiedere il sostegno alla materna e la cosa assurda è che il medico concorda nel fatto che secondo lui la bambina non avrà problemi a stare a scuola.
Ormai questa storia sta andando avanti da quasi due anni e ogni tanto sento davvero mancare le forze perché non c'è cosa più deprimente che dover camminare al buio

Mi verrebbe da dire : meglio

Mi verrebbe da dire : meglio soli che mal accompagnati!... Fra un po' vi daranno altre diagnosi, cos'è, la terza o la quarta?. Non per niente si è proposto di abolire queste diagnosi inaffidabili, che durano poco e vengono cambiate ogni pochi mesi. Io parlerei solo di atipie dello sviluppo da seguire per intervenire in caso di bisogno. Ma di bisogno reale, effettivo! Per lo più lo sviluppo va avanti per conto suo, mi sa che le varie terapie spesso sono più di rassicurazione ai genitori che altro.
Nel vostro caso mi sembra che c'è solo un ritardo del linguaggio, la bambina non ha comportamenti particolarmente disturbati, addirittura comincia a disegnare in età giusta, sta andando avanti globalmente. Vi consiglierei di farle fare una lunga vacanza anche dai vari interventi, visite, terapie, cominciate poi l'asilo e vediamo come va. Certo se il clima a casa fra i genitori non va bene, la bambina può risentirne, inevitabilmente. Cercate di migliorare le cose.

Lei è sempre incredibilmente

Lei è sempre incredibilmente confortante, quasi al punto da non poterle credere perché si è portati sempre ad ascoltare ciò che ci fa più piacere (ovviamente la seconda parte è solo una battuta).
A dire il vero la bambina disegna già da parecchio tempo figure definite, solo che questo disegno è stato il primo con il quale lei associa qualcosa di familiare (finora disegnava orsi, pulcini che escono dall'uovo, persone, ma era più un ripetere quello che vedeva disegnare).
Onestamente non mi dispiace farle continuare la terapia che sta facendo perché comunque ci va con piacere e si è legata alla terapista e anche perché comunque alla fine si tratta semplicemente di gioco, seppur guidato, quindi lo vedo solo come un qualcosa in più, anche uno spezzare dalla solita monotonia, ma in ogni caso tra un mesetto interromperemo comunque per andarcene in vacanza che è un'altra cosa in cui ho sempre visto grandi benefici.
Tra me e mia moglie sì, dobbiamo senza dubbio sistemare la situazione, anche per questo abbiamo deciso di farci aiutare.
Grazie ancora Dottore

Buongiorno Dottore, le scrivo

Buongiorno Dottore, le scrivo per aggiornarla su un paio di cose molto importanti: il pannolino è stato tolto definitivamente e con estrema facilità non appena abbiamo deciso di toglierglielo per tutto il giorno (prima glie lo toglievano per qualche ora senza risultati, mentre togliendoglielo per tutto il giorno ha imparato ad usare il vasino in meno di un giorno e con soli due "incidenti") ed abbiamo anche provato stando un'intera giornata fuori casa spostandoci anche un paio d'ore in macchina e la bambina senza nessuna difficoltà ha usato i bagni a disposizione durante il giorno.
Continua a tenere il pannolino di notte e non la trattiene ancora nel sonno, ma penso sia abbastanza normale.
Si è sbloccata anche sul cibo, non è una mangiona e credo che non lo diventerà mai, ma adesso si adatta senza troppe difficoltà.
Mi permetta solo una domanda: Lei di bambini ne ha osservati (e conosciuti) una marea, cosa ne pensa del fatto che abbia ancora difficoltà a capire le domande e le consegne un po' più complesse nonostante ormai conosca tantissime parole e riesca a fare anche frasi abbastanza lunghe?
Le chiedo questo perché ora come ora le uniche cose in cui lei mi sembra indietro sono il fatto che non ha dialogo, non risponde quando le si chiede qualcosa (risponde solo con sì quando le si chiede se vuole qualcosa), non racconta e non fa domande, continua a confondere i pronomi e che non riesce a comprendere frasi un po' più articolate.
Il fatto che il npi abbia parlato di disturbo cognitivo mi si è insinuato in testa anche se cerco di non pensarci, specie considerando che la bambina sa riconoscere quasi tutti i numeri da 1 a 9, quasi tutte le lettere e i colori, ma non è sempre facile...

Non si può 'spiegare' tutto,

Non si può 'spiegare' tutto, anzi, quasi nulla, in realtà: tanto più a distanza. Io credo che debba lasciar crescere sua figlia con i suoi tempi, senza forzarla e senza testarla continuamente, e senza voler un 'dialogo' che non so quanto sia da parte vostra spontaneo o naturale o spinto dall'ansia. Se diminuite l'ansia con cui la guardate, forse la bimba avrà lei più iniziative anche di comunicazione, spontaneamente. Lasci perdere le 'diagnosi' e badate solo ad avere un buon ambiente per la bambina. Come si fa con le piante: bisogna badare al terreno, non si può 'tirarle' perchè crescano più in fretta. Verranno come devono venire, intervenendo indebitamente si può ostacolare la loro crescita.

Certo, quello che mi chiedevo

Certo, quello che mi chiedevo era solo, in base alla sua lunga esperienza, se comunque fosse ancora nei margini di un normale sviluppo.
Parlare di disturbo cognitivo in una bambina di tre anni che sa contare gli oggetti e riconosce numeri e lettere mi sembra assurdo, ma essendo totalmente ignorante in materia capita di tornare a pensarci.
Con la bambina le assicuro che la sto vivendo in maniera assolutamente serena e che in ogni caso è la mia gioia più grande, davvero l'unica cosa della mia vita di cui non potrei fare a meno, solo che ogni tanto quelle parole tornano a tuonare in testa

Guardi, oggi il termine

Guardi, oggi il termine "cognitivo" va molto di moda... Addirittura c'è una facoltà che si chiama 'scienze cognitive', quasi separando l'area della conoscenza da quella della psicologia e da quella della filosofia che, prima di tutte le altre, si occupava di conoscenza. Per parte mia non credo che cambiare i nomi cambi anche la realtà, e quasi come riflesso diffido di quelli che usano il termine 'cognitivo', come se fosse un inganno della pubblicità,... L'unica è aspettare e vedere, e possibilmente controllare le proprie ansie. Cosa le serve stabilire ora se siamo 'nella norma' o no? Quando la 'norma' è solo un dato statistico. Molto meglio cercare di capire se le condizioni attuali sono abbastanza buone per lo sviluppo o se ci sono eventuali impedimenti e ostacoli. Quelli biologici possiamo conoscerli in parte, attraverso esami medici, ma spesso ce ne sono a livello ambientale che è più difficile quasi vedere. E ovviamente non sappiamo 'scientificamente' quanto incidono o no.

Certo, un dato statistico non

Certo, un dato statistico non dà certezze, ma può dare un'idea di quello che potrebbe essere l'evolversi delle cose.
Un bambino che inizia a parlare dopo i tre anni è in ritardo nello sviluppo, ma è comunque nei margini di una normale evoluzione e lo si può leggere o sentire ovunque, ma uno che è in ritardo nella comunicazione non ne ho idea.
Il mio è solo un umano bisogno di capire per cercare di non sbagliare nelle decisioni, sono solo un padre, tutto qua

Guardi, se per progredire si

Guardi, se per progredire si dovesse non sbagliare mai, l'umanità a mio avviso non sarebbe andata avanti. I bambini crescono nonostante gli sbagli dei genitori, per fortuna. Avere buon senso, essere pazienti e resistenti, non pretendere di avere risposta a ogni domanda, sapere che è inevitabile, umano sbagliare ( è perseverare che è diabolico) cercare di guardare con i propri occhi e ragionare con la propria testa ( non affidarsi acriticamente ad altri...), prese le informazioni possibili, è forse il modo per andare avanti. La 'scienza' conosce in realtà meno cose di quello che molti dicono, ed è soggetta ad errori. Una legge scientifica vale fino a quando un'altra si rivela migliore, ecc ecc.
Forse più semplicemente potevo dirle: non saprei che altro dirle, non ho una risposta a tutte le domande.

Buongiorno Dottore, le scrivo

Buongiorno Dottore, le scrivo dopo un mese in cui siamo stati via e la bambina ha staccato dalle terapie (riprenderà la settimana prossima è inizierà anche l'asilo).
Come al solito non ha mostrato difficoltà ad adattarsi ad altri ambienti, a volte si annoiava un po' quando non sapeva come passare il tempo, ma abbiamo cercato comunque di tenerla impegnata e portarla in giro il più possibile.
È sempre molto affettuosa con nonni e zii e riconosce e cerca i suoi cugini, sia più grandi che più piccoli e prende subito confidenza con tutti (forse pure troppa visto che spesso va in braccio a persone che nemmeno conosce).
Ho avuto anche l'impressione che abbia imparato a rispettare i turni sullo scivolo, ma non ne sono sicuro.
Abbiamo anche tolto il vasino e ora usa il gabinetto ed è lei a dirci quando deve andarci (la notte continua a portare il pannolino perché non la controlla nel sonno).
L'unica cosa che ora mi preoccupa è che molto spesso usa frasi dei cartoni animati per comunicare e spesso ripete le scene dei cartoni imitando frasi e gesti.
Non nascondo che ho un po' di timore per l'asilo, anche se mi rendo conto che sarà forse la cosa più importante per il suo sviluppo.

Mi sembra che le sue notizie

Mi sembra che le sue notizie segnalino costantemente dei progressi che la bimba fa, su tutti i piani. Però c'è sempre qualcosa che la preoccupa, non so se a ragione o a torto. Spero però che continui così, e che Lei si abitui a sopportare le sue preoccupazioni senza farle pesare sulla bimba, in modo che non ostacolino il suo sviluppo.

Buongiorno Dottore, torno ad

Buongiorno Dottore, torno ad aggiornarla a due mesi dall'inizio della scuola materna.
Devo dire che lei si è subito adattata, piangeva qualche minuto quando la lasciavamo lì, ma poi si calmava (c'è stato solo un giorno in cui non ne voleva sapere ed ha pianto per tutto il tempo), adesso addirittura ci saluta serenamente quando andiamo via.
Finora ha fatto due settimane di inserimento, è stata assente due settimane per motivi di salute ed altre due settimane ha fatto mezza giornata, quindi è rimasta solo due settimane per tutto il giorno.
Non ha mostrato nessun problema a socializzare con i bambini e le maestre e nessun problema ad addormentarsi lì ed usare il gabinetto, l'unico problema è che non ne vuole sapere di mangiare.
Ha due maestre, una più anziana e una più giovane, la più anziana parla sempre benissimo di lei, dicendo che partecipa alle attività ed è tranquilla, mentre la più giovane dice che è molto incentrata su sé stessa (ad esempio si mette a piangere se si sgrida un altro bambino come se fosse stata sgridata lei).
Le piace molto giocare all'esterno sullo scivolo e adora cantare e ballare e a casa ho notato che gioca spesso a mettere a dormire le bambole e a farle mangiare o a far finta di cucinare.
Alla fine della giornata di scuola ci aspetta tranquillamente seduta nell'atrio della scuola e quando ci vede ci corre in contro tutta contenta e quando andiamo via e le diciamo di salutare lo fa.
Ha smesso di ripetere le frasi dei cartoni animati, lo fa solo raramente o quando li guarda anticipa i dialoghi, ma ogni tanto ripete le cose che le dicono all'asilo, quasi come se ripassate a mente quello che è successo durante la giornata.
Per il resto non mi viene in mente nient'altro da aggiungere, spero davvero che questa storia diventi solo un ricordo.

Tanta paura per nulla,

Tanta paura per nulla, direi... Meglio così

Buongiorno Dottore, torno ad

Inserito da Toto79 il Lun, 05/03/2018 - 13:07.
Buongiorno Dottore, torno ad aggiornare a distanza di qualche mese dato che abbiamo appena avuto l'incontro con le maestre dell'asilo.
In pratica loro hanno confermato le stesse difficoltà che effettivamente vedo anch'io e cioè che la bambina non sa (o non ha voglia) di raccontare, ad esempio se le si chiede "cosa hai fatto a scuola?", "dove sei stata?", ti sei divertita oggi?" o cose simili lei non risponde.
Per il cibo è il solito problema, non ne vuole sapere ed è molto pigra, però spesso mi chiede cioccolate o caramelle.
Per il resto invece ci hanno detto che è molto brava, sa stare con gli altri ed è completamente autonoma (cibo a parte) e ci hanno tenuto a sottolineare più volte che secondo loro la bimba è molto intelligente (a parere loro più del normale, ma non so se abbiano enfatizzato la cosa).
Comunque ad oggi è una bambina molto socievole e allegra, cerca sempre il contatto, sa contare gli oggetti divisi per piccoli gruppi come ad esempio quanti sono i confetti rossi in mezzo a confetti di colore diverso e cose simili, conosce i colori, e riconosce i numeri dall'uno al nove e quasi tutte le lettere dell'alfabeto, sa fare puzzle abbastanza complessi e giochi simili.
Il gioco d'immaginazione mi sembra ancora scarso, ma comunque c'è, fa saltare i pupazzetti cantando filastrocche, li mette sull'altalena, ma non crea vere e proprie storie.
Diciamo che le vecchie paure sono scomparse, vedo una bambina che se anche un domani avrà delle difficoltà potrà avere una vita felice e quindi va già bene così.
Mi chiedevo solo se esistesse un margine di normalità per quella singola difficoltà a quasi 4 anni di età oppure se è effettivamente in ritardo su questo aspetto, anche perché vedo che a volte reagisce male di fronte alla frustrazione e non potendo spiegare il perché delle cose piange, anche se si consola in fretta.
Grazie, io continuerò ad aggiornare a distanza di tempo anche per gli altri che si ritroveranno a leggere in futuro
»

Inserito da gianmaria.benedetti il Lun, 05/03/2018 - 16:09.
Bene, buone notizie. Confermo quanto già detto. Forse la bimba ha bisogno di una vita un po' più libera da valutazioni ed esami e 'spettri' che finora l'hanno tormentata senza ragione. Vi consiglio di lasciarla più libera di seguire la sua strada in questi prossimi anni.

Buonasera Dottore, torno ad

Buonasera Dottore, torno ad aggiornarla dopo alcuni mesi.
La bambina ha frequentato, nostro malgrado, poco l'anno di scuola materna per vari periodi di malattia.
Comunque il vocabolario continua ad arricchirsi, la pronuncia continua a migliorare ed ha dimostrato di avere un'ottima memoria, di contro però continua a non raccontare niente delle cose che ha fatto neanche se glie lo si chiede, la comunicazione continua a rimanere limitata alle richieste e continua a ripetere spesso frasi e dialoghi dei cartoni animati, specie quando sembra annoiata.
La cosa che mi sta facendo veramente soffrire è la leggerezza con cui viene seguita dai medici e glie la riassumo molto brevemente: la prima npi ha fatto la diagnosi di disturbo della comunicazione e di QI al settimo percentile (praticamente al limite del ritardo), dopo il suo trasferimento improvviso è passata in mano ad un npi che in più di un anno si è limitato a leggere le diagnosi fatte dal medico precedente e a due osservazioni di 15-20 minuti durante le sedute di terapia temporeggiando sul rifare una valutazione fin quando non ci ha detto che era prossimo alla pensione, il che ci ha fatto completamente perdere fiducia nella struttura portandoci a richiedere una rivalutazione presso un altro istituto (sempre pubblico), nel frattempo è subentrata un'altra npi ed è stata fatta una rivalutazione con la logopedista.
All'incontro per discutere di questa rivalutazione c'eravamo noi genitori, la logopedista, la npi e la bambina che mentre noi parlavamo era dietro di noi che giocava con dei giocattoli che erano nello studio passando da un gioco all'altro e avvicinandosi a me per farmeli vedere e per chiedermi di giocare con lei, la logopedista ci ha detto che i progressi sono costanti e che era anche abbastanza sorpresa e la npi che vedeva la bambina per la prima volta si è lanciata in una conferma della diagnosi fatta due anni prima soltanto vedendo la bambina in quei pochi minuti.
In ogni caso la rivalutazione dell'altra struttura sarà la seconda metà di settembre, quindi fino ad allora pensiamo solo alle vacanze.
Oltre a darle questi aggiornamenti però volevo farle una domanda che forse potrebbe essere importante e che ho preferito non far presente a nessuno degli altri medici: durante la gravidanza (credo fosse al settimo mese) da un'ecografia risultò che la bambina aveva il cervelletto leggermente più sviluppato della norma ed essendo io plusdotato (QI superiore al 98esimo percentile) mi chiedevo se eventualmente dovesse esserlo anche lei (non sono un medico, ma la valutazione del QI al 7imo percentile è veramente ridicola) se questo potrebbe averle causato le difficoltà che sta incontrando nello sviluppo.
Grazie

Meno si va dai medici e dagli

Meno si va dai medici e dagli altri sanitari e meglio si sta, spesso... (una mela al giorno toglie il medico di torno...). Non ci badi, l'importante è che la bimba progredisce costantemente su tutti i piani, mi sembra. Non badi ai QI, sono balle, o fake news, come usa dire oggi. Cerchi di liberarsi di queste preoccupazioni, dei medici e delle questioni mediche e psicologiche, che rischiano di impedirle di vedere la vita reale della bimba e di rovinare anche la Sua. Cerchi di guardare la sua bimba crescere spontaneamente, come farebbe con una piantina, che non si può tirare e strappare, godendo insieme a lei delle cose che fa, ogni giorno. Essere contenti è lo stimolo migliore per crescere e vivere.

Buongiorno dottore, sono

Buongiorno dottore, sono passati alcuni mesi e nel frattempo abbiamo richiesto e fatto fare una rivalutazione in un altro centro.
L'impatto è stato completamente diverso, molto più "umano" e qui hanno voluto che agli incontri fosse presente anche uno dei genitori (sono entrato io perché l'ha scelto la bambina), quindi ho potuto vedere come si comportava e devo dire che è stata esattamente come è a casa di solito.
Senza tirarla per le lunghe, quello che ci è stato detto è che non ha problemi in ambiti come la relazione, la condivisione e l'aspetto motorio, sa costruire frasi complesse ed ha un'ottima produzione di suoni e un vocabolario adeguato, ma è molto rigida nella comunicazione, tende ad usare spesso le stesse frasi anche per comunicare cose diverse (ad esempio dice andiamo a giocare sia quando vuole giocare, sia quando non vuole fare quello che le si propone e durante la seconda visita l'ha ripetuto un sacco di volte...e lo fa anche a casa) e questo devo ammettere che è vero e che non l'avevo mai preso in considerazione come un aspetto grave.
Quello che mi conforta è che, a quanto ci hanno detto, se per molti aspetti è in linea, per quanto riguarda la comunicazione e la logica (perché il primo aspetto influisce sul secondo) è indietro di circa un anno, quindi in ogni caso ha continuato a progredire sotto tutti i punti di vista nonostante sia ancora indietro su questi.
Almeno adesso abbiamo un punto di partenza sul quale iniziare a darle una mano, quindi, nonostante la conferma di una diagnosi non sia un colpo facile da digerire, in parte mi sento sollevato

Mi sembra di capire che la

Mi sembra di capire che la bimba non ci stava volentieri, e usava quella frase per esprimere il suo disagio. Chissà perchè poi un genitore sì e due no...? Misteri gloriosi...
E chissà se qualcuno cerca di capire questa bimba, o solo di misurarla...
Per il resto non posso che confermare quello che ho già scritto. Vi ripeto solo di cercare di ragionare con la vostra testa e di non imbottirla di diagnosi e pareri medici, ecc. Vostra figlia è una persona, cercate di non perderla di vista dietro le etichette e le terapie e così via.

Come sempre, la ringrazio per

Come sempre, la ringrazio per la risposta.
No, la bambina ci stava molto volentieri, anzi, non voleva nemmeno andare via e quando siamo stati lì per il ritiro della diagnosi insisteva per andare a giocare con la psicologa di cui si ricordava benissimo, infatti appena l'ha vista l'ha chiamata per nome e le ha chiesto di andare a giocare.
Per quanto riguarda il resto, invece, il momento di smarrimento iniziale l'ho ampiamente superato, amo mia figlia e non cambierei una virgola di lei, è dolce, affettuosa, sensibile, è veramente la cosa più bella che potesse capitare nella mia vita.
Il fatto che abbia un modo di comunicare rigido purtroppo è vero, ma non mi interessa l'etichetta, mi interessa solo il fatto di aver inquadrato la difficoltà per fare in modo di aiutarla sotto quell'aspetto e continuare a vederla crescere e cambiare giorno dopo giorno.
Comunque continuerò ad aggiornarla, grazie ancora

Buongiorno Dottore, sono

Buongiorno Dottore, sono passati ormai 5 anni dall'ultima volta che ho scritto qui.
Scrivo per ringraziarla di quanto ha fatto con i suoi consigli e per fare la mia minuscola parte in quello che fa Lei: dare una speranza a chi si è ritrovato suo malgrado a vivere nel terrore per il futuro del proprio figlio.
La mia bambina ha compiuto 9 anni a maggio, quest'anno frequenterà la 4^ elementare.
Chi è oggi mia figlia? Una bambina.
Una bambina con delle difficoltà nel confronto, che fatica a capire le regole dei giochi (o semplicemente non vuole capirle e fare a modo suo), che ancora oggi non sente lo stimolo di raccontare cosa ha fatto durante la giornata e che è in perenne ricerca di approvazione con domande come "ho fatto bene?" anche se solo ha messo le scarpe.
Ma è una bambina molto dolce e affettuosa, meno capricciosa della media dei bambini nonostante sia molto viziata (io e sua madre abbiamo divorziato e lei è andata via con la bambina a 1000 km di distanza da me), è una bambina intelligente, è furba, tende a condividere tutto con gli altri bambini anche se non si rende conto che sono pochi i bambini disposti a condividere le proprie cose. Si veste da sola, va in bagno e si lava da sola (io la aiuto solo con il bidet e la doccia, non so invece cosa faccia la madre).
Quando è con me dorme serenamente da sola, molto spesso le chiedo se vuole che lascio il cane con lei così se ha paura sa che la difende e lei mi dice di sì. (Qui da quello che so, purtroppo la madre la fa dormire ancora nel letto con lei).
Cerco spesso di farle fare esperienze nuove e forti, a volte anche esagerando (l'ho portata a fare arrampicata, rafting, l'ho portata in funivia, in aereo, a fare un viaggio all'estero solo io e lei, le ho fatto fare percorsi nei parchi avventura) sempre invogliandola e non forzandola, al massimo insistendo dicendo "sei con me e quando sei con me io sto attento a non fare succedere niente di pericoloso".
Quasi sempre dice "non lo so fare" poi però riesce ad affrontare praticamente tutto.
È una bambina molto forte, si adatta alle situazioni, capisce gli stati d'animo delle persone, è sempre presente, chiede sempre di giocare insieme.
Ora gioca con gli apparecchi elettronici solo quando non ha niente da fare, ma se le si dice di staccare lo fa subito, solo a volte fa un po' di capricci.
Le piace giocare con il telefono, ma quando è impegnata a fare qualcosa non le interessa per niente, infatti ci sono giornate intere in cui neanche chiede di usarlo se non qualche minuto prima di andare a letto.
Disegna bene, è proprio brava.
Scrive bene e velocemente, odia la matematica (ha preso dal padre).
Stringe facilmente amicizia, ma non capisce quando capita che gli altri bambini rifiutino di farla giocare perché magari sono già in gruppo.
È capricciosa sul cibo, ma mangia un po' di tutto, adesso chiede quello che vorrebbe mangiare.
Le piace l'acqua, che sia mare, piscina o lago va bene comunque.
Le paure degli anni passati sono andate via, restano dentro di me solo come ricordo di un pesante e lungo periodo, ora ho ancora tanti timori per il suo futuro, ma quale padre non ce li ha?
La diagnosi rimane, ma a me non interessa più.
Grazie ancora per tutto

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