Genitori non convinti di diagnosi e indicazioni...

.gent.mo dr Benedetti

le scrivo per avere un confronto con lei.

Mio figlio ... compirà 3 anni.
Sta terminando il nido e l'anno prossimo andrà alla scuola materna.

A novembre di quest'anno abbiamo fatto un incontro con le maestre le quali evidenziarono alcune difficoltà socio-relazionali del bambino, in particolare la tendenza a perdersi/distrarsi e a isolarsi nelle attività collettive, a meno di non avere l'attenzione e la cura personale di una maestra: se seguito da vicino, il bambino rendeva molto bene e risultava gratificato dai successi ottenuti.
La cosa ci lasciò sorpresi perché noi a casa non avevamo notato nulla di particolare probabilmente perché giocando con lui (non ama molto giocare da solo) non aveva modo di vivere il disagio di dover affrontare autonomamente un'attività.
Abbiamo seguito il consiglio di rivolgerci a un neuropsichiatra infantile con il quale abbiamo fatto alcuni incontri, i primi poco proficui perché il bambino per problemi di salute era poco collaborativo e molto nervoso, l'ultimo incontro durato circa un'oretta, .... Il referto contempla un ritardo linguistico per cui si consiglia consulenza del logopedista; difficoltà di attenzione condivisa ... e ansia sociale di paura ed evitamento.... problemi di coordinazione motoria ( - disprassia evolutiva). Per questi ultimi si consiglia consulenza specialistica di un centro specifico per l'infanzia e incontri di psicomotricità.

Il bambino ha in effetti un ritardo nel linguaggio rispetto all'età di riferimento, anche se  giorno per giorno constatiamo dei progressi (aumenta il vocabolario, l'uso dei verbi e quindi delle piccole frasi: andiamo a casa, mamma/papà vieni, fa fredddo). Inoltre è sempre più ricettivo nella comprensione delle storie che leggiamo insieme tanto che a volte ripete intere frasi e sequenze a seconda del momento in cui ci troviamo nella lettura.
Il bambino ama molto la musica, sin da piccolo e ancora adesso di fronte a un brano musicale spesso si ferma da ogni attività per ascoltare (succede anche in contesti rumorosi come una ludoteca con bambini urlanti). Dall'età di poco più di due anni è in grado di aprire un cd, prenderlo, inserirlo nell'apposito spazio e avviare il play per l'ascolto. Le canzoni tenta di cantarle anche se fatica con le parole.
Dal punto di vista psicomotorio ci trova un po' interdetti la valutazione (disprassia evolutiva) perché il bambino è vero che non è un esagitato, ma si arrampica su divani e sedie con grande sicurezza, corre, saltella e balla (gli piace molto come la musica). I suoi giochi preferiti già da diversi mesi sono le costruzioni lego duplo, costruisce per lo più cose inventate ma a volte attribuisce loro anche un significato (macchinia o aereo). Disegna (scarabocchi) e apre e chiude con sicurezza i pennarelli. Una delle sue attività preferite sin da piccolino (un anno) è avvitare e svitare tappi (ancora adesso lo fa). 
Non gioca molto a palla, quando tira la palla a volte riesce a direzionare il colpo verso l'altro giocatore, a volte si sbilancia e la palla va indietro. Non ha ancora imparato a pedalare (pedala se spinto, ma non ha ancora capito che deve spingere con i piedini).
Mangia da solo e maneggia cucchiai e forchette sia con la destra che con la sinsitra.
In quest'ultimo mese sta imparando a vestirsi solo (mutande, pantaloni, maglia), anche se lo fa poco (direi per pigrizia). Sta imparando a contare e a distinguere i colori ma non è sempre preciso.
Il pannolino lo abbiamo tolto a due anni e 3 mesi, lo porta ancora di notte perché fino a poco tempo fa aveva frequenti risvegli.
Finalmente da qualche giorno ha iniziato a dormire tutta la notte. Prima di pasqua i risvegli notturni erano frequenti e piuttosto agitati con pianti a volte inconsolabili. Anche di giorno era più nervoso rispetto ad adesso. Questo periodo è iniziato più o meno a settembre e si è gradualmente appianato negli ultimi due mesi.
E' molto socievole, anche con gli estranei (prende per mano e li conduce a giocare nella sua stanza o a esplorare gli ambienti), è un bimbo molto curioso specie degli oggetti nuovi (un ambiente nuovo inizia a esplorarlo da cima a fondo, compresi cassetti e porte chiuse di armadi o dispense).
E' un bambino "prudente", prima di lasciarsi andare in certe attività motorie studia bene la situazione, ha imparato a camminare a 16 mesi. In generale, non si butta a capofitto nelle cose, anche con i nuovi giochi in cui è richiesto di imparare a fare qualcosa non si lancia, ed è vero quanto evidenziato dal referto che tende a evitare di affrontare qualcosa che non si sente in grado di fare. Una volta che poi ha imparato il gioco e ha acquisito sicurezza, lo fa tranquillamente. Il bambino è molto legato a me, negli ultimi mesi ha iniziato a legare anche con il papà. Ho smesso di allattarlo molto tardi (a due anni compiuti) e probabilmente questo ha inciso nel rapporto di dipendenza da me ancora molto forte e persistente.
A livello di gioco simbolico credo sia indietro rispetto ai bambini della sua età: finge di cucinare e mangiare; muove le macchinine avanti e dietro e fa volare gli aerei imitando il rumore.

Detto questo, abbiamo accettato la presa in carico del servizio NPI per cui aspettiamo di avviare un percorso terapeutico con il logopedista, lo psicomotricista e il neuropsichiatra. Prevediamo quindi un anno molto impegnativo per il bambino..
Sia il neuropsichiatra (per un discorso soprattutto linguistico) ma soprattutto il pedagogista (per la questione della distrazione) suggeriscono di chiedere la certificazione a scuola per un insegnate di sostegno che aiuti il bambino a superare i disagi riscontrati. C'è stata anche una mezza proposta di trattenerlo un altro anno al nido essendo un ambiente più confortevole e già conosciuto dal bambino, cosa che non ho neanche preso in considerazione perché mi pare una precauzione oltremisura.
Noi genitori siamo piuttosto dubbiosi perché il bambino non ci sembra "disabile" e riteniamo che il ritardo evolutivo (e non cognitivo) possa essere recuperato dal bambino che probabilmente ha semplicemente bisogno di più tempo degli altri. Tuttalpiù che seguirà il percorso terapeutico consigliato dal servizio NPI. Inoltre mi spaventa la continua valutazione a cui immagino il bambino sarà sottoposto.
Mi chiedo e le chiedo, dato il suo livello di ritardo non è sufficiente per il momento il percorso terapeutico NPI? Ritiene che sia effettivamente necessario affrontare la scuola materna con un supporto?

La ringrazio per l'attenzione e spero di avere a breve un suo riscontro.
La saluto cordialmente

...La ringrazio molto.

Gentile signora, per quanto

Gentile signora,
per quanto possa valutare a distanza dalle sue parole, senza vedere il bambino, la mia impressione è completamente discorde dalle valutazioni e dalle indicazioni che avete ricevuto.
Il suo bambino mi sembra infatti stia percorrendo a sua strada di sviluppo in maniera assolutamente normale, senza particolari intoppi od ostacoli, e tantopiù senza aspetti patologici. Ovviamente lo sviluppo, come un viaggio, può avere tempi diversi per ogni bambino, e le 'tappe evolutive' canoniche sono solo medie statistiche. Che conta sono le sequenze e il fatto che lo sviluppo non sia fermo. Nulla della descrizione che ha fatto mi fa pensare a 'patologie'. Altre volte ho notato che bambini allattati a lungo mostrano un certo ritardo nella comunicazione linguistica, e mi è venut spesso da pensare che se c'è una comunicazione fisica intensa con la mamma, come in questi bambini, non c'è bisogno di imparare a comunicare a distanza. Il 'telefono' si usa solo da lontano...
Assolutamente non farei alcun cosiddetto 'percorso' terapeutico, per carità non fategli dare l'insegnante di sostegno, e mantenete le vostre impressioni fino a prova contraria, al massimo controllate periodicamente il suo sviluppo per vedere che prosegua, come voi stesso segnalate giustamente, che è l'aspetto più importante.
Il pediatra cosa dice?

Gentilissimo, la pediatra la

Gentilissimo,
la pediatra la vedrò la settimana prossima. L'insistenza sul sostegno è una questione di questi ultimi giorni per fare domanda in tempo affinché sia previsto l'insegnante entro l'anno prossimo.
Le vorrei chiedere come mai mi ha scritto "per carità non fategli dare l'insegnante di sostegno", usando una espressione così forte.
Anche io penso che non sia patologico, per questo mi pare inverosimile farlo rientrare nella 104, il neuropsichiatra dal suo canto dice che attraverso l'insegnante si può lavorare meglio sul bambino perché questo seguirebbe le loro indicazioni quotidianamente, comprese quelle del logopedista. E in ogni caso se il bambino non dovesse presentare più problemi o non dovesse dare esiti il sostegno, in qualsiasi momento si può interrompere.
L'impressione che abbiamo è che essendo tanti bambini seguiti da pochi insegnanti (ora il rapporto nelle materne è di 2 a 25 non sempre in compresenza), questi premano per avere un "aiuto" in classe non appena ci sia il caso di un bambino un po' più fragile. Cosa anche comprensibile da un certo punto di vista, ma molto probabilmente, con un insegnante in più in classe, non sarebbe richiesto a noi genitori di chiedere un sostegno.. Quindi la criticità "scolastica" ricade su noi genitori che siamo combattuti da un lato dal fatto che non condividiamo la valutazione e dall'altro dal fatto che vogliamo fare il bene del bambino.
La ringrazio ancora per la disponibilità.

Cordialmente,

Le vostre considerazioni sono

Le vostre considerazioni sono condivise da molti.
Riguardo al 'sostegno'... la mia risposta è all'insegna del motto 'una mela al giorno...' con quel che segue. Gli interventi 'sanitari' (diquesto si tratta) sono sempre rischiosi, si fanno solo se effettivamente necessari. E' che spesso non se ne vedono i rischi, se non ci si pensa bene...
Il rischio del 'sostegno' è che un bambino viene praticamente affidato a una sola persona, e si crea una situazione anomala.., alla luce del motto "mal comune mezzo gaudio".
Comunque la legge (104/92) è per l'handicap: il sostegno viene dato ai bambini effettivamente handicappati, come le pensioni di invalidità devono essere date solo alle persone effettivamente invalide.
Cordialmente
drGBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)