Fobia delle scale

Egregio Dottor Benedetti,
Le scrivo per avere un suo parere riguardo la fobia specifica nel mio caso paura delle scale soprattutto nello scendere inoltre non tutte mi spaventano, dipende da alcune caratteristiche presenza o meno del passamano,dal colore,se sono ripide o meno e persino da come mi sento.
Sono in psicoterapia da diversi anni e mi trovo bene con la terapeuta.Grazie alla psicoterapia il mio carattere è migliorato più disponibile e spontanea,ma la fobia ha un andamento varibile.
Non vorrei annoiarla con le scale,ma sono un ostacolo che si presenta spesso,tra le tante fobie proprio questa e perchè no quella dei serpenti?La fobia era presente sin dall'infanzia ma era molto meno invalidante ovvero affrontavo meglio le scale.
Ricordo che allora tendevo a nasconderla e siccome i "modelli di scala" che mi spaventavano erano relativamente pochi era più facile.Facevo questo perchè i miei genitori mi paragonavano ad altri bambini che non avevano paura ed erano bravi.In pratica da questi paragoni ne uscivo male come soggetto incapace.
Insieme alla terapeuta abbiamo notato che la fobia aumenta quando ho meno fiducia nelle "mie risorse" e quando mi sento in trappola ovvero non posso tornare indietro.
Purtroppo ora ci sono entrambe le condizioni,Le chiedo se secondo lei ci sono dei modi per impedire che si formi questo legame o nesso tra le difficoltà che si incontrano nelle vita e la ricaduta sulla fobia.
La ringrazio per la sua cortese attenzione e cordialmente la saluto.
...

Non farei questo mestiere se

Non farei questo mestiere se disperassi che le persone possano uscire dai loro labirinti...

Forse me l'avrà anche già detto, ma non so o non ricordo chi è P. Anche del 'lunedì nero' credo che mi abbia detto poco o niente... (è utile che mi ricordi le cose e le persone, quando vi fa cenno, spero di non deluderla, visto che Lei dà molta importanza alla memoria...)

Capisco che quello del sogno è un altro amico, non P.

Sembra un sogno in cui è fortunata, c'è qualcuno che l'aiuta, che rimette a posto le sue cose quasi magicamente, e le permette di 'ricominciare la ricerca', 'con il suo amico'. Questa espressione mi ricorda quella che spesso uso io, per questo lavoro: 'l'esplorazione'.
Chissà se Lei, con le sue 'domande', mi usa un po' come un ipermercato, cercando le cose e confrontandole con altre. In fondo anche qui c'è un "grande sconto"... E i 'piccoli elettrodomestici'?... (anche i computer che usiamo in fondo sono 'piccoli elettrodomestici', quasi)...
Chissà cosa è la scatola e i 500 euro e carta di credito, che poi perde e l'altro 'acquirente' le ridà...(molto onesto, no? ed è lo stesso che le rimette a posto tutto...)
E la carta 'divisa e smagnetizzata'... Certo qualcosa che serve a continuare la ricerca... La sua mente?, la sua capacità di osservazione e di comunicazione? Era stata 'divisa', dimenticandola da qualche parte, e ora le sembra di averla ritrovata e che si possa rimettere a posto? Anche se ha paura di non farcela a perseguire la sua mission, che ora dice che forse è di "superare la fobia", ma anche , sembra aggiungere, di "uscire dal labirinto"...

imprecisione

P. è un'amica,non ne avevo mai parlato prima perchè ci eravamo perse di vista.Ci ha presentato il marito,non ero sola c'era M(questo già nominato).Abbiamo parlato "dei vecchi tempi"delle perssone che frequentavamo allora e anche di F.(l'amica che non c'è più).tra di loro c'era anche unramo di parentela.
Nel sogno invece c'era un compagno di scuola,ma non sono sicura.
La uso e prima come passamano ed ora come ipermercato..
l'altro acquirente era uno sconosciuto,molto onesto.
Superare la fobia è forse anche di più che una mission.Quando avevo iniziato la psicoterapia,ancora oggi ricorda la dott,che le dissi che avrei fatto di tutto per superarla.Questa frase l'aveva lasciata perplessa perchè ancora non ci conoscevamo e che, secondo lei,la fiducia doveva guadagnarsela e non data così a priori.Comunque mantenni fede alla parola.Non so se c'è qualcosa o qualcuno nel labirinto,quello che penso non è rilevante,ma l'espressione rimane valida.Continuo a tentare malgrado che la fobia sia sempre presente.

Quanto al lun nero,ricorda bene,le ho detto poco e niente:Avevo accennato ai motivi per cui mi era difficile parlarne(mi immaginavo che lei dicesse che ancora una volta ripetevo un copione,la vergogna per provare emozioni non da adulta e infine la vergogna per la..vergogna),ma non cos'era stato.Riguarda l'essere creduta o meno su unepisodio negativo.Esperienza simile a del sale buttato su una ferita ancora non cicatrizzata.Mai successo prima.Mi aiuti aparlane,naturalmente se le va.

Il mio 'aiuto' è metterle a

Il mio 'aiuto' è metterle a disposizione questo spazio. E poi cercare di trovare possibili collegamenti e significati in quello che Lei ci mette, aspettando che da questo incontro e dal lavoro che facciamo sul 'materiale', germogli qualcosa che magari permetta di vedere meglio la via d'uscita dal labirinto e renda non più necessaria la 'fobia'...

grazie x l'aiuto

Grazie per l'aiuto a mettere da parte la fobia.

La paura è un'emozione che può essere utile,ci salva da numerosi pericoli,ma ha anche delle valenze negative quando è immotivata o persistente.Mi hanno detto che è un'emozione primaria.Cosa si può dire della vergogna?A quanto pare è un'emozione che provo spesso,anche qui con Lei,che non ha mai fatto niente per mettermi a disagio.Possibile che nasca dal nulla?
Per non dire poi della sensazione di inadeguatezza,come se mi mancasse qualcosa.
Questa parte mancante è come se occupasse sempre più "spazio"distruggendo il resto e così ho finito per rinunciare a vivere e persino a tentare di fare altro,tanto non sarei adeguata.
Tutto ciò riguarda il presente.Come Lei aveva notato preferisco parlare di ieri e l'altro ieri e poco di oggi,ma farlo significa trovarmi di fronte,di nuovo,con questo senso di inadeguatezza e di mancanza,a volte questa sensazione si materializza con un sensazione di gelo oppure con la sensazione che non ci siano rimedi.Probabilmente queste frasi sono oscure,ma è quello che sento.
Raramente mi capita di provare altre emozioni che non siano paura o vergogna.Ma capit e così provavo affetto per la mia amica e per B. anche lui non vedo da tanti anni.Tante notti insonni a parlare..Altri tempi.
Tornando al senso di inadeguatezza,di mancanza,non saprei dire in cosa consiste,forse mi mancano le capacità?la costanza e la concentrazione?
Per quanto riguarda i posts solo ora ho notato che periodicamente le avevo chiesto se credeva o meno all'esistenza di un certo episodio,quasi una ossessione,su altri argomenti non le ho fatto una simile domanda,stessa domanda fatta con eguale o forse maggiore frequenza alla dott.
Avvertivo (mi riferisco all'oggi)come fondamentale essere creduta,anche questo mi pare che nasca dal nulla,come il resto.
In questo post c'è la persona del presente,spero che non sia una deludente o oscura.

novità

Che novità!Mi sembra così eccezionale che non posso fare a meno di scriverla.
Ho sgnato le scale,ma non è questa la novità.
Nel sogno sono con una mia parente e dobbiamo scendere ad un piano inferiore.Le scale sono al centro della stanza per cui non hanno un muro as un lato,ma ci sono due mezzi muri che fungono anche da passamano.Sul gradino più alto della scala c'è un sconosciuto che si è addormentato.Penso che non potrò scendere le scale perchè il passamano che ritengo più sicuro è occupato.Riesco ugualmente a scendere perchè mi appoggio al braccio dell'uomo e all'altro passamano.Terminate le scale sento lo sconosciuto che si lamenta al cellulare dicendo che una maleducata lo aveva svegliato toccandogli il braccio.Mi volto,mi faccio coraggio,gli faccio notare che non sa perchè mi ero appoggiata e dico che ho paura delle scale e non di certo per svegliarlo.Il tono di voce è un pò alterato,ma non per la rabbia,come ritiene lo sconosciuto,ma perchè combattevo tra la volontà di dichiarare la fobia e la vergogna nel dirlo.Questa è la novità finalmente ammetto la fobia,neanche nei sogni mi riusciva.L'uomo scende anche lui le scale e dice che non avrebbe mai immaginato una cosa del genere.Risolto l'inconveniente,parliamo d'altro e scopro che ha lo stesso nome di mio padre.Ci lasciamo con il proposito di risentirci.Penso chi l'avrebbe mai detto che dalla fobia potesse uscire qualcosa di buono!
Mi ritrovo in un bagno pubblicoaffollato e mi sto lavando i capelli,la schiuma a qualche difficoltà ad andare via.Una signora mi dice che devo stare attenta alla testa bagnata perchè l'influenza è più forte del solito,un ceppo particolarmente resistente.Lavo parzialmente i capelli che così sono solo umidi,lirimetto in ordine(si vede che è un sogno!) e vado via.

Gentile Dr forse sono stata egoista e ho approfittato delle sua enorme pazienza anche nel raccontare questo sogno.Lei è sempre così disponibile,non vorrei abusare delle sua infinita pazienza,non sono abituata a tanta disponibiltà forse è la prima volta che mi capita.Veramente un mondo sconosciuto e per questo temo di fare errori.

Lei solitamente sembra sotto

Lei solitamente sembra sotto l'egida di qualche 'divinità' molto severa che la segue e la controlla ad ogni passo ed ovviamente non è mai soddisfatta. Di fronte alle sue pretese Lei ovviamente è sempre inadeguata, di fronte al suo sguardo giudicante Lei si vergogna sempre... Lei alla fine forse ha cercato di placarla con il sacrificio umano di se stessa, della rinuncia a vivere la sua vita per dedicarsi solo a questa divinità, come le antiche vestali.... , come se la fobia fosse l'altare del sacrificio.
Il sogno sembra un momento diverso, libero da quelle incombenze. Mi sembra che abbia ragione a vederci una grande novità e restare sorpresa. I personaggi non sono così malevoli, il personaggio 'Lei' riesce a muoversi, ad affrontare paure, a replicare e difendersi pacificamente. Nella fobia stessa riesce a vederci qualcosa di buono. La scala nel bel mezzo della stanza , con l'ostacolo del personaggio col nome di suo padre, che viene però ben superato con prospettiva di ritrovare un rapporto positivo, le altre figure femminili, sembrano rappresentare'movimenti' nei personaggi presenti nella sua mente.
Chissà cos'è che le ha permesso di trovare questo sogno e chissà perchè ha quasi paura di presentarlo, mentre non aveva certo paura a fare rimostranze in passato: forse qui è un' altra 'persona' (la "persona del presente"), rispetto alla 'sacerdotessa' che sacrifica alla fobia .. (la "persona del passato"?)

vergogna

La sua spiegazione a proposito della vergogna può essere centrata,ma non è esaustiva,anche se rende bene l'idea.Non c'è solo la "divinità"c'è anche dell'altro.
Brevemente.Qualsiasi mio problema,difetto fisico ecc è sempre stato "sbandierato"dalle persone che mi stanno accanto anche con perfetti estranei.I problemi sottovalutati, ridicolizzati o usati per dire che avevo dei limiti e che non gestisco le risorse.Nel tempo tutto questo ha prodotto la persona di oggi.
Non era solo un modo di dire che non sono abituata a tanta disponibilità.Non è vero che diventando adulti si può fare a meno del supporto degli altri,per farne a meno occorre la perfezione,ma non esiste.Mi pare che lo dica bene Bowlby e mi viene in mente un proverbio cinese che più o meno diceva che nessuno è tanto bravo da poter fare a meno del consiglio degli altri se non del loro benevolo aiuto.
Qualche mutamento.Aver incontrato P(l'amica incontata dopo diversi anni insieme al marito)mi ha permesso di "rivedere" la morte della mia amica con altra ottica.Ho constato la fiducia e l'affetto che aveva per me e non solo.Ora mi risultano più chiare alcune sue frasi.
Ho avuto la forza di raccontare un "incubo" avuto diversi anni fa,non è che occupasse la mia mente,ma visto che ne ho avuti pochi di incubi.
Nel sogno stavo dormendo faceva caldo per cui non avevo il pigiama.Per il caldo avevo tirato giù le coperte che coprivano solo le gambe.Mi sveglio perchè sento qualcosa sulla pancia.E' buio pesto,non si vede niente,solo..inutile scendere in dettagli.Sento una voce maschile che dice qualcosa ,non ricordo cosa,forse che gli apartenevo o qualcosa di simile.All'epoca del sogno non ero a conoscenza dei mutamenti anche cromatici che avvengono nei maschi.
Mi ero svegliata speventata per via del buio,non sapevo a chi apperteneva quella voce insieme al resto e che non era per niente pacifica malgrado il tono calmo e rassicurante.In passato ne avevo parlato solo con B(ci siamo persi di vista,ma ai bei tempi condividevamo un sottotetto),forse era meglio che tacevo.
Forse queste cose non c'entrano niente con il sogno-novità forse si o forse sono solo una parte.
Sono una persona che ha sempre paura(mi riferisco alla persona presente) e qualche volta provo una strana sensazione legata alla paura,non solo mi lascio trascinare facilmente e non mi batto per e mie idee sbagliate o giuste che siano.Quando ho detto a M(quello con cui c'è un ramo di parentela) l'ultima frase e cioè che mi lascio trascinare,si è messo a ridere neanche avessi raccontato una barzelletta.Mah!

contrasti...passamano

Se in un certo senso provo come una sorta di "liberazione" nell'avere scritto il precedente post,provo anche un pò di vergogna e la sensazione di essere stata inoppotuna,poco cauta.
Mi sono appoggiata in modo pesante al passamano(come nel sogno: passamano-braccio).
...ho perso qualche chilo forse non sono stata così pesante.

Varie volte Lei esprime paura

Varie volte Lei esprime paura di sbagliare, di 'appoggiarsi troppo', di non sapere se per caso supera un limite...
Ora forse c'è anche che questo è un mondo abbastanza sconosciuto, che stiamo esplorando: mi riferisco non solo al suo mondo interno, ma al mondo di internet, di questi consulti on line su un sito, pubblico, leggibile da altri. Forse anche questo 'gioca' nella situazione, ma non mi sembra costituisca un ostacolo insormontabile. Qualche intoppo tecnico magari può esserci: ad esempio avevo risposto al suo post dell'incubo, ma vedo che non c'è la mia risposta, il computer se lo è mangiato, forse per un mio errore.
Lei è giustamente 'prudente' e dubbiosa, e sta verificando il funzionamento e l'affidabilità di questa impresa.
Non conosce quasi nulla di me (penso) oltre al mio curriculum, nemmeno la mia voce :-)...Sta sperimentando, saggiando le cose.
Ma capita così anche nel mondo reale, non è che vedere l'aspetto e sentire la voce della persona sia poi così sicuro per sapere se uno può fidarsi o no.

Quanto a me, io non sono 'un buon samaritano': sono interessato a questa esperienza di consulti on line e la 'pubblicazione' è il mio 'compenso'.
In quest'ambito, quindi, Le vorrei dire che per quanto mi riguarda non mi pare che Lei 'si appoggi troppo' e che ci sia pericolo di 'rompere' il passamano: questo timore probabilmente fa parte del suo vissuto. Chissà se potrebbe fare meglio le scale, se si appoggia di più sul passamano, verificando la sua resistenza, ovviamente... :-)

Riguardo al suo incubo, (un vecchio incubo, se capisco bene), forse la sua descrizione non è chiarissima - non tanto per la scena in sè, ma per la distinzione fra sogno e realtà... Ma questo forse non importa molto, è comunque una scena che lei ha in mente, sotto forma di ricordo, e che è riuscita a mettere fuori. Forse così ci si può trovare un 'posto' più sicuro dove metterla.

ossimoro

Sito pubblico,leggibile da altri,nonostante ciò ho affrontato tematiche molto personali eppure dico di vergognarmi.Un ossimoro o altro?

Vero,non conosco nulla di Lei neanche la sua voce.Questo non ha impadito alla curiosità di manifestarsi.Alcune notizie sul suo conto le ha date Lei stesso sul suo blog come ad es alcuni sport preferiti,il parere su un politico noto,alcune problematiche sociologiche,un certo interesse per l'economia(mah!),i rilievi che fa alla sua disciplina che diventa sempre meno umana,ma forse neanche in passato lo era stata.Poco ma qualcosa si è scoperto.
Per quanto riguarda la voce è più difficile.Riporta nel suo curriculum che è trentino.Mi sono chiesta che accento hanno i trentini che non siano di lingua tedesca?Ho trovato che risentono molto della cadenza veronese.Se ha accento e non è stato soppiantato dal toscano potrebbe avere un accento,tra l'altro flebile,come quello del Prof Andreoli.
Inoltre tra gli psicoanalisti che ritiene più interessanti ci sono Meltzer,Bion e la Klein.Mi pare che tra loro ci fosse qualche legame forse sia Bion che Meltzer erano stati in analisi dalla Klein.
Come mi aveva definito in passato?una che non si guarda intorno!Come vede la curiosità è persino troppa.L'eccesso non permette di recipire ed assimilare la mole di informazioni e neanche di coltivare un intersse duraturo.Per il momento mi interessa Bowlby,ma tra una settimana può essere la massoneria o chissà cos'altro ancora.Questa volta resisto e non prenderò nessun libro di Bowlby o su di lui,nessuna ricerca.Mi sembrano le stesse parole usate per dire che questo è l'ultimo pacchetto di sigarette che poi diventa sempreil..penultimo.
Grazie per aver detto che non mi appoggio troppo e anche per il consiglio per le scale.
Neanche con mia madre mi era stato possibile "appoggiarmi"nè in passato nè tantomeno ora.Se fossi nata maschio,per mia madre sarei nato con la barba.
-mi sfugge cosa è rilevante dell'incubo.Nei pochi incubi ch ho avuto c'è una caratteristica in comune o è notte fonda senza luna o un cielo nero anche se di giorno(sogno dell'autorità che cade battendo la testa).
P,S.
Nel fare un pò di ricerca sui meccanismi di difesa avevo incontrato i nomi di Bion e Klein,ma non di Meltzer,mi sono incuriosita.
*su psychomedia viene riportata una sua supervisione.La prima riflessione fatta di getto,sempre da profana o ingenua,-il marchese De Sade sembra un'educanda-del marchese avevo letto un libro.
*sia Bion che Meltzer danno un valenza negativa al parafrasare del pazientedelle interpretazioni dell'analista.Il parafrasare è il sintomo di un grave disturbo.Considerato che questo atteggiamento lo aveva attribuito anche a me,si potrebbe dedurre che sono affeta da un grave disturbo non meglio precisato.
A volte la parafrasi può essere usata come strumento di verifica e cioè accertarsi se si è capito o meno il concetto esposto dall'interlocutore o analista.Assentire o ripetre le stesse parole non significa aver capito,ma solo dato prova di memoria.

Più che parafrasare mi sembra

Più che parafrasare mi sembra che ogni tanto scatti in Lei il bisogno di mostrare quello che sa, chissà, come rivestirsi di una divisa fatta di memoria, informazioni, erudizione, ecc. Forse come se fosse a un esame... In questi momenti forse la 'Lei' più vera viene coperta e nascosta, o per lo meno è più difficile ritrovare le sue tracce. Anche perchè il chiasso e la luce abbagliante impediscono di sentire e vedere le cose dette piano o poco luminose, che però spesso sono quelle più importanti.
Penso che sia appunto un 'meccanismo di difesa'... Ma cosa ho detto per allarmarla?
Forse il tentativo di guardare più a lungo l'incubo?

"ma cosa ho detto.."

Lei non ha mai detto niente per allarmarmi.In suo post diceva."ho l'impressione che trasformi le cse che dico e le svuoti subito,per così dire,quasi buttandole nella spazzatura..senza lasciare che possano germogliare dentro di lei..."
Trovato questo pensiero attribuito a Meltzer e Bion (gruppo Racker):-tendenza di alcuni pazienti a parafrasare l'interpretazione dell'analista come un modo di togliere qualsiasi significato dirompente all'interpretazione stessa.E' un segno di come questi pazienti hanno costruito sin da piccoli un oggetto che permetta loro di non pensare per evitare la curiosità e la verità."
Anche Lei mi attribuiva una certa paura per la conoscenza.
Mi pare che ci siano molti elementi in comune tra le frasi attribuite al Meltzer e le sue.
Siccome per il primo certi atteggiamenti sono il sintomo di un grave disturbo mentale...
Da qui la frase sulla deduzione.Ma non è detto che sia così o che il suo pensiero sia così simile a quello attribuito a Meltzer.
In ogni caso non mi sono "allarmata"forse di più la terapeuta,forse più che allarmamata un misto di avvilimento,preoccupazione ovvero per la serie"si ricomincia".Quando è risultato chiaro che non era un ritorno al passato,si è rassicurata.Queste frasi non sono chiare,riguardano un periodo della terapia in cui avevo una strana "attrazione" verso il disturbo di p. borderline.Posso dire a freddo che avevo cancellato la parola disturbo e rimanevano solo i concetti di essere al confine,di persone fantasiose,piene d energia ecc.La malcapitata provava a dire che non avevo quel disturbo,ma era un'impresa difficile.In quel momento ci trovavo qualcosa di speciale in quel disturbo.Poi ho cambiato idea.Questo riportato brevemente e banalmente in realtà le cose erano un pò più complesse.
Riprendo le sue parole "memoria,informazione,erudizione ecc".Per Lei un mio atteggiamento è un meccanismo di difesa eche può nascondere le cosa dette sottovoce,ma più importanti.
Può essere come dice,matornando alle sue tre parole MEMORIA,INFORMAZIONE,ERUDIZIONE.Riconosco che mi hanno riflettere.Come mai non ci avevo pensato prima?Nessuna delle tre sarà mai abbastanza perchè non sono il rimedio,possono essere utili,ma per altro.
Osservare più a lungo il sogno.Ci possiamo provare,ma era stato breve, e per di più non è recente.Non ricordo cosa aveva detto l'uomo,ricordo che la voce era pacata,ma il significato delle parole minaccioso.Ricordo anche il buio pesto in cui si svolgeva la scena.Forse un senso di impotenza,di debolezza,anzi senza forse.Ricordo che quando mi ero svegliata avevo ancora paura e non riuscivo a riprendere sonno.Stranamente quel sogno/incubo mi aveva spaventato,non c'era nè sangue nè pericolo.

Mi sembra che anche verso il

Mi sembra che anche verso il sogno Lei si metta dei paraocchi: alcune cose, anche esplicitamente, non le vuole vedere, non solo per il 'buio pesto' che non dovrebbe lascar vedere...
Lei inoltre accenna a un possibile rapporto o vicinanza di quel sogno vecchio, con quello recente, 'novità', non solo perchè occupano due post vicini. Potrebbe essere interessante 'approfondirli'.

La sua erudizione, le sue citazioni, i suoi confronti credo che facciano parte dei paraocchi, per difendersi e controllare qualchecosa. Ovviamente difendersi e controllare non sono automaticamente cose negative, anzi, spesso sono utili e necessarie... Così come i sintomi spesso sono una protezione e un 'compromesso', come diceva Freud, per salvare lo status quo.
Molte persone, specie se convivono con i loro sintomi da molti anni, si sono abituati a quelli, che fanno parte del loro equilibrio. 'Ci vuole molto, troppo coraggio' per rischiare di perderlo. E' per questo motivo che spesso ci vuole una crisi, per rendere possibile un cambiamento, ma le crisi spesso sono pericolose, non sempre foriere di miglioramenti, come le rivoluzioni...

paraocchi

Come dire,ho giocato d'anticipo oppure ho fatto una scelta ovvero tra i paraocchi (non volever vedere alcune cose,anche esplicitamente)e il sentirmi dire che replico un copione,ripeto sempre le stesse,non essere creduta(fantasieimmaginazione,ricostruzioni false e poco attendibili),ho scelto la prima ipotesi.Tuttavia c'è qualcosa che non vorrei considerare,anche se considerando quanto è successo,appare abbastanza probabile.Ho chiesto il parere di altre persone che hanno avuto la stessa impressione.

Pochissimi incubi,tre per la precisione,in tutti c'era lo sfondo scuro.Collegamenti con il sogno-novità più recente?non so,nel sogno-novità c'è un estraneo che dopo scopro si chiama come mio padre.Nel sogno si crea una sorta di legame dopo che ho detto il problema con le scale.Mio padre non ha alcuna idea di quello che mi era successo in passato.Forse questo implica qualche problema di comprensione tra noi.
Può essere che l'erudizione(forse in questa parola un pò d'ironia c'è,ma mi piace l'idea).le citazioni siano solo un modo per difendermi e controllare.Ci sono anche altre cose,che ho notato solo leggendo le sue parole(memoria,informazione,erudizione).Se le ho notate io con tanto di paraocchi sono evidenti anche agli altri per cui non mi inoltro.Ma ci penserò sopra.Già dalle prime impressioni trovo che la sua nota sia stata illuminante.
Non sono abituata a convivere con la fobia perchè ha un andamaento variabile.Un trend estenuante.Forse hanno ragione coloro che ritengono che le paure nate dall'infanzia siano espressione "dell'evoluzionismo"e pertanto si possono spiegare con la teoria di Darwin.Per esperienza personale ho notato che chi ha avuto da bambino familiari che lo aiutavano a superare la paura dopo non l'avrebbero avuta più mentre chi si era trovato solo con la paura dopo si è ingigantita.
Le crisi non sono mancate e hanno solo incrementato la fobia,mi hanno fatto sentire un essere totalmente incapace perchè ho visto distrutte qualsiasi tipo di capacità e risorsa personale.
Non capisco cosa intende per "perdere l'equilibrio",forse quello mentale?dovrei passare per qualche forma di delirio?se è si,questo veramente mi ricorda qualcosa...francamente vedo poca differenza tra ciò e il modo di fare "dell'uomo cattivo".Se è così.
Le rivoluzioni,le guerre sono sempre ottime occasioni per lucrare e rafforzare il potere.----------purtroppo.
P.S.
Già naturalmente anche Freud.Proprio simpatico e con un grande senso dell'amicizia!

Lei scrive due tipi di post,

Lei scrive due tipi di post, mi sembra: alcuni, rari, in cui descrive dei contenuti della sua mente, chiamiamoli così, sogni, eventi, ricordi, paure, come li vede.
Altri in cui dibatte o disserta su argomenti teorici o tecnici, ecc, relativi alla psicoanalisi, psichiatria o altro. In questi ultimi, che sono la maggioranza, lei esprime le sue convinzioni, riflessioni, conoscenze, spiegazioni ecc.
Bene, io penso che tutte queste cose (del secondo tipo, diciamo), sono spesso coperture, veli, difese che coprono le cose del primo tipo. Possono essere utili per un dibattito,più o meno interminabile, ma poco per conoscere (per quanto possibile) la situazione in cui si trova, a cui sono utili invece i post del primo tipo, perchè descrivono la realtà (esterna o interna) che vede.
Mi sembra che per qualche motivo le sia difficile restare in questo tipo di contenuti, del primo tipo, e rapidamente abbandona questo registro per andare in quell'altro. In molti suoi post i registri si mescolano e magari non è facile seguire i passaggi.
Un'altra osservazione e forse indicazione di lavoro: spesso Lei sembra prendere le mie parole come un oggetto da sviscerare e analizzare, alla lettera o nelle interpretazioni più varie: ma sono solo uno strumento per indicare qualcosa, anche se indubbiamente fanno parte di una lingua, con regole, ecc.
Quando fa così Lei rischia di ritrovarsi come quello che guarda il dito che indica e non le cose che il dito indica...
Ovviamente uno può essere interessato all'anatomia del dito, o alla linguistica, e studiarli come un oggetto a se stante. Ma è un altra cosa. Chi fa una formazione in questo campo fa entrambe, ma non è detto che le cose non si ostacolino a vicenda....
Inoltre parole,concetti, modi di dire, ecc sono un modo di conoscere la persona che parla (dimmi, o meglio, fammi sentire come parli e ti dirò chi sei...Anche qui però la curiosità e l'interesse per la persona, inevitabili in ogni forma di conoscenza, e di esperienza, a volte rischiano di far perdere di vista l'oggetto, lo scopo della collaborazione. Come chi prende lezioni di sci non per imparare a sciare ma per conoscere il maestro. Niente di male forse, fa parte della complessità delle cose, di cui è utile tenere conto.

jack the ripper

...lei prenderebbe lezioni di sci da Jack the ripper?Personalmenteno,neanche se fosse il migliore.
Dice che potrei guardare il dito e non la luna in quanto prendo le sue parole come oggetto da sviscerare,mentre sono uno strumento che indica qualcosa.Tendo ad analizzare perchè mi capita di non capire le sue parole,se non capisco, non so se sta indicando qualcosa o dicendo altro.Tento di capire è quello di analizzare le parole per capirle è l'unico sistema che conosco insieme al porre le?,altri modi non li conosco,ma è un mio limite.
Le avevo chiesto notizie sulla sua voce eventuali accenti o inflessioni,niente di più.Non mi pare che la notizia sia complessa da far perdere lo scopo della collaborazione o che permetta una migliore conoscenza della persona.Una notizia così a me avrebbe permesso di percepire come memo distante,meccanica quella che Lei chiama collaborazione.Ma è un punto di vista personale.
Delle spiegazioni molto valide sul perchè del dissertare le aveva trovate Lei.L'atteggiamento non serve a nascondere le emozioni,ricordi ecc anzi li sottolinea.Questo con una chiave di lettura che ha proposto.Si potrebbe sintetizzare con queste parole"mai più".A me non piace molto questa chiave di lettura perchè non mi fa fare la figura "dell'intellettuale" o persona a cui piace istruirsi.
Chiave di lettura peronale,quindi un pò "sempliciotta".
Se riporto il pensiero di autori più o meno famosi,Lei non metterà mai in dubbio e loro parole,non li vedrà come persone che mentono o che hanno fantasia.Cosa che aveva fatto con me proprio quando ripotavo ricordi,paure ecc.
Non ci sono motivi per ritenere che le due spiegazioni si elidano,forse la seconda è più legata al contesto e meno generale.
---------
ieri guardando la tv c'era un'inquadratura di una scala,vista come sottoscala,si notava la forma dei gradini dal verso che di solito non si vede.Ho avuto una strana sensazione non la solita paura,ma qualcosa di più inquietante,sensione sgradevole,di pericolo che andava oltre l'eventuale caduta dalle scale.

jack the ripper

...lei prenderebbe lezioni di sci da Jack the ripper?Personalmenteno,neanche se fosse il migliore.
Dice che potrei guardare il dito e non la luna in quanto prendo le sue parole come oggetto da sviscerare,mentre sono uno strumento che indica qualcosa.Tendo ad analizzare perchè mi capita di non capire le sue parole,se non capisco, non so se sta indicando qualcosa o dicendo altro.Tento di capire è quello di analizzare le parole per capirle è l'unico sistema che conosco insieme al porre le?,altri modi non li conosco,ma è un mio limite.
Le avevo chiesto notizie sulla sua voce eventuali accenti o inflessioni,niente di più.Non mi pare che la notizia sia complessa da far perdere lo scopo della collaborazione o che permetta una migliore conoscenza della persona.Una notizia così a me avrebbe permesso di percepire come memo distante,meccanica quella che Lei chiama collaborazione.Ma è un punto di vista personale.
Delle spiegazioni molto valide sul perchè del dissertare le aveva trovate Lei.L'atteggiamento non serve a nascondere le emozioni,ricordi ecc anzi li sottolinea.Questo con una chiave di lettura che ha proposto.Si potrebbe sintetizzare con queste parole"mai più".A me non piace molto questa chiave di lettura perchè non mi fa fare la figura "dell'intellettuale" o persona a cui piace istruirsi.
Chiave di lettura peronale,quindi un pò "sempliciotta".
Se riporto il pensiero di autori più o meno famosi,Lei non metterà mai in dubbio e loro parole,non li vedrà come persone che mentono o che hanno fantasia.Cosa che aveva fatto con me proprio quando ripotavo ricordi,paure ecc.
Non ci sono motivi per ritenere che le due spiegazioni si elidano,forse la seconda è più legata al contesto e meno generale.
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ieri guardando la tv c'era un'inquadratura di una scala,vista come sottoscala,si notava la forma dei gradini dal verso che di solito non si vede.Ho avuto una strana sensazione non la solita paura,ma qualcosa di più inquietante,sensione sgradevole,di pericolo che andava oltre l'eventuale caduta dalle scale.

pasticciona

..che pasticciona ho inviato due volte lo stesso post...mi ripeto!come giustamente notava.
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-non le farei mai domande personali enon perchè non abbia delle curiosità,ma per rispetto e non solo.
-a proposito di sintomi datati.
Da bambina mi sarebbe piaciuto fare la hostess un pò perchè viaggiavano per il mondo,un pò per la loro divisa.Quando dicevo questo desiderio ai miei genitori mi rispondevano che non potevo farlo perchè non sapevo neanche scendere le scale.Frasi simili sono indimendicabili.
-nell'altro post avevo dimenticato di citare un'altra spiegazione,sempre sua,ma detta in modo più esplicito,e cioè il dissertare come meccanismo di difesa.

"inquadratura di una

"inquadratura di una scala,vista come sottoscala,si notava la forma dei gradini dal verso che di solito non si vede.Ho avuto una strana sensazione non la solita paura,ma qualcosa di più inquietante,sensione sgradevole,di pericolo che andava oltre l'eventuale caduta dalle scale."
"Quando dicevo questo desiderio ai miei genitori mi rispondevano che non potevo farlo perchè non sapevo neanche scendere le scale"

Due notazioni interessanti.
La prima potrebbe suggerire che l'inquietudine potrebbe essere collegata con la domanda "cosa c'è sotto?", ma che se lei vede 'cosa c'è sotto', cioè se soddisfa il desiderio di vedere/sapere, è ancora più inquieta.
La seconda sembra spiegare perchè: c'è una proibizione dei suoi genitori, quasi la proibizione di cogliere i frutti dell'albero della conoscenza.
Non saper scendere le scale la protegge dal cogliere quei frutti che la sua curiosità le farebbe cogliere... Le cui conseguenze eventuali sembrano indicate dalla prima notazione: "non la solita paura, qualcosa di più inquietante"

PS: "analizzare le parole per capirle è l'unico sistema che conosco " mi fa pensare alle farfalle fissate con uno spillo, o ad altri reperti messi sul vetrino del microscopio, ugualmente 'fissati'. Rischia che se le parole vengono 'fissate' per analizzarle, magari conosce qualcosa, ma non sono più oggetti vivi, che possono produrre qualcosa di ugualmente vivo.
Come altre mie parole, questa non è una critica, ma un'osservazione su un possibile rischio...
Può darsi che sia l'unico sistema che conosce, o che è autorizzato, ma la sua mente, diciamo così, sembra conoscere altri sistemi, quando produce dei sogni, o dei sintomi, o dei ricordi improvvisi, non voluti. Cioè quando è fuori dal controllo di quel 'sistema'.
Qualcosa di simile è che spesso succede che se uno cerca attivamente qualcosa, non la trova, e che gli compare invece davanti agli occhi quando non la cerca più. ( visto che è interessata alle citazioni, su questo c'è un famoso seminario di Lacan sulla 'Lettera rubata', racconto di E A Poe, se non erro)...

Poe

Non sbaglia,il racconto" la lettera rubata" è di Poe.Questo racconto lo cita spesso la dott.
A proposito del "sapere" ele conseguenze.
Non so perchè ho qualche difficoltà a scrivere questa cosa,perchè potrebbe non credermi o perchè per certi versi per me è poco accettabile?provo,se risulta il contesto oscuro mi rimetto alla sua clemenza.
Ha presente l'insistenza con cui le chiedevo se credeva o meno all'esistenza di un certo episodio?
stessa domanda fatta con una certa frequenza alla dott.In questo caso è strano che avessi ripetuto la domanda in quanto la Dott. non ha mai dubitato dell'esistenza dell'episodio.
Per altre questioni non ho fatto una domanda simile soprattuto con quella frequenza.
Forse mi sbaglio,ma Lei mi sembrato almeno ai primi tempi alquanto agnostico, non si era mai espresso per la "fantasia o bugia o per l'esistenza".
In un post di fine Agosto riportavo tra l'altro in modo sommario l'episodio xy acui Lei rispondeva in un certo modo.Rileggendo il suo post molto probabilmente voleva avere carattere generale mentre in quel momento lo avevo letto come risposta puntuale e con quella risposta metteva in dubbio l'esistenza dell'episodio.
Avevo fatto una lettura molto particolare,forse per questo ora sto un pò più attenta,e la reazione altrettanto particolare.Tralascio la descrizione della reazione.
Scrivere il post di risposta del lun "27/08/.. è stato difficile.Ero in uno stato pietoso,però rileggendolo non si sarebbe detto.
Mettendo insieme più elementi ho avuto la percezione,non solo mia ma anche di altri,che il timore di non essere creduta non era verso di Lei o la Dott, ma che appena accaduto l'episodio ne avessi parlato con qualcuno forse mia madre di solito mi rivolgevo a lei quando avevo dei problemi e non mi aveva creduto.Ora posso capire la difficoltà di questa persona.Come avevo potuto descrivere un episodio fatto di cose che non conoscevo e magari un pò spaventata? per non dire poi che allora mia madre era molto presa dal lavoro,quindi assicurata che non c'erano danni fisici, per lei probabilmente era tutto ok,forse non aveva neanche capito o non aveva prestato sufficiente attenzione.Ora dico così e cerco di capire,non ho dubbi sulla sua buonafede,ma allora forse era stato diverso.Una prova indiretta la reazione(molto razionale)al suo post del lun nero.Non solo mi sono tornati piccoli dettagli avvenuti in passato che confermano questo.Forse perchè non mi aveva creduto che avevo sentito l'esigenza di riportare il tutto su un quaderno dove ci sono disegni espliciti,forse pure troppo.Ma nessuno ci fece caso.Per dirla con le parole dell Dott c'erano delle denunce di fatti.
Ha presente le sue parole(memoria,informazione,erudizione) e proviamo a "trasportarle" nel passato.Non sapevo cosa stava succedendo durante l'episodio xy,ero ingenua senza informazioni mentre l'altro "bambino" il compagno di sventura probabilmente lo era molto meno e poi lui stava in un ambiente familiare,molto probabilmnte dopo sarebbe stato anche soccorso.Per non dire che dopo anche la memoria sarebbe venuta meno.L'ubriaco fin quando è sotto l'effetto dell'alcool ricorda,ma già dal giorno dopo..
Non mi pare inverosile che abbia dato una certa chiave di lettura all'ignoranza e alla mancanza di memoria.Se preferisce le sue parole possono essere anche lette in questo modo "nessuno avrebbe mai più approfittato della mia ignoranza e/o mancanza di memoria".
Quindi non si stupisca che quando Lei giustamente non risponde ad alcune domandeportando ottimi argomenti a sostengno delle sue parole,se d'istinto interpreto in un certo modo le sue mancate risposte.A parte quella più scontata-non mi ritiene capace di capire la risposta-,l'altra chiave di lettura consiste nel timore di qualche trappola,resa più facile dalla mia ignoranza.Non ci sono motivi razionali per pensare qualcosa del genere,ma cosa posso fare forse uccidere l'istinto?
Solo per inciso,ci sono due case in cui c'è il fondato sospetto che era avvenuto il fattaccio, entrambe hanno diverse rampe di scale.Sarà una coincidenza.
Queste sono cose tristi,riguardano il passato,ma rimangono squallide.
Le racconto un sogno fatto di recente.
Sto insieme a L(quello che in un altro sogno finiva in una cella)e ad altri in un locale pubblico.Si chiacchiera.All'improvviso L non c'è più ma c'è M(il solito) insieme a suoi amici.Stiamo tutti seduti.Ad un certo punto scopro che sia l'amica di M che io pur essendo vestite di tutto punto,abbiamo le parti intime scoperte,non provo disagio tiro giù la maglia che copre tutto.C'è come una parentesi nel sogno e cioè una voce fuori campo spiega alcune "posizioni"quasi fosse un documentario di educazione sessuale.Si chiude la parentesi e torna il sogno.M insieme al suo amico va al bar non li seguo perchè ho un impegno.Esco dal locale pubblico e passo accanto a dei campi sportivi dove stanno giocando adolescenti con dei problemi.Cerco di non farmi vedere altrimenti non sarei arrivata in tempo.Nel sogno aiutavo questi adolescenti.Mi ritrovo in un aereo insieme all'amico di M,destinazione Illinois.

Commenti: sembra che Lei

Commenti:
sembra che Lei 'testi' le persone sul fatto se 'le credono' o no. Quasi fosse la caratteristica di fondo con cui divide le persone in due gruppi..., non 'buoni' o 'cattivi', o altro, ma se 'credono' o no.

si potrebbe dire forse che Lei ha 'bisogno' di essere creduta. Sui 'bisogni' non si discute, al massimo possono essere regolamentati. Però ci possono esser falsi bisogni, che sono tali solo per sensazione di una persona ma non sono riconosciuti dagli altri. E allora come si mette? si rischiano guerre e rivoluzioni (sono un'ottimo argomento di propaganda...). Potrei cavarmela con l'avviso che 'qui non si risponde a bisogni', se non quello di comunicare, visto che questo probabilmente è la motivazione di base di chi scrive qui ( compreso me stesso, evidentemente...)

forse Lei esprime anche il 'bisogno'di tenere sotto controllo i sentimenti verso sua madre

Lei sta facendo delle mie parole l'uso contrario a quello che io intendevo... Non ho riletto il post, ma probabilmente dicevo che memoria informazione erudizione rischiano di sbarrare la strada per l'esplorazione e per la conoscenza... Le cose 'gia conosciute' spesso impediscono di saperne di più, anche perchè potrebbero essere smentite

guardando e parlando del passato rischia di non vedere il presente--

infine qualcosa di 'presente', o quasi...: il sogno delle 'parti intime scoperte'
forse potrebbe dire qualcosa di più sui vari aspetti del sogno, sulle tre parti in cui sembra essere diviso, la prima in un 'interno', la parentesi quasi un 'fuori campo', l'ultima in un 'esterno'. provi a 'fare associazioni', come si dice, sui vari elementi del sogno...

post oscuro

Avevo messo in conto che il post potesse essere oscuro e infatti lo è stato.
Ilpost si riferiva al presente,cercavo di riportare in un post quanto era accaduto il 27/08/2012.
Descrivevo la reazione a un suo post dello stesso giorno.Quella data di solito la chiamo con il lunedì nero.Particolare quel giorno sia per la lettura fatta del suo post sia per la reazione,modi di fare inconsueti, se non addirittura estranei,per me.
La particolarità non si ferma qui,non do importanza se gli altri mi credono o meno,a me basta di stare a posto con la coscienza e cioè non mento mai sapendo di mentire.A volte può capitare di mentire perchè le informazioni che si hanno sono poche,inesatte o perchè non si colgono certi aspetti.La lista è aperta.Per questo non riuscivo a capire il perchè di quella domanda tra l'altro anche reiterata non solo a Lei,ma anche alla Dott che non hai mai mostrato dubbi in proposito.Avevo tentato di trovare una spiegazione che può essere parziale,ma almeno per il momento mi pare plausibile,poi si vedrà.Ma riguarda il presente.
-non era mia intenzione fare diverso uso ,contrario,delle sue parole,ma finalmente attraverso le sue parole anch'io avevo capito perchè per me anche ora sono così importanti la memoria,l'informazione ecc.Non mi esprimevo sulla loro utilità.

Quali associazioni fare tra le parti del sogno.
Nella prima parte del sogno si chiacchierava tra amici,strano no ricordo l'argomento,e come abbasso lo sguardo scopro che sia io che l'amica di M abbiamo parti scoperte.Mi copro,ma non ho imbarazzo,stranamente non avviso l'altra.Riflessione nessuno aveva notato quel dettaglio,quasi fosse normale che andassimo in giro così.Forse mi viene in mente quando mi espongo,e la cosa non viene neanche notata.Nel sogno pare sia abituata a questo atteggiamento.Nella seconda parte quella della voce fuori campo,quasi una parentesi del sogno,sembra un elogio dell'esporsi,come farlo al meglio elo espone ricorrendo al... kamasutra.
Forse all'inizio ero interessata,curiosità a questo tipo di "lezione".Nella seconda parte mancano i colori,mancano le figure o persone,ci sono solo e per poco dei genitali sia femm. che maschili.Le immagini non sono all'altezza della voce narrante che da spiegazioni degne di Master and Johnson.Altra parte M con l'amico so vanno al bar e un pò ci rimango male,perchè non mi invitano?Quando esco dal locale,mi sento meglio lontana da quell'ambiente e i vestiti ora sono al loro posto.La terza parte è la libertà.Quando salgo sull'aereo però c'è però l'amico di M che rappresenta un collegamento con l'altra parte del sogno.Non mi piace l'idea,ma sorvolo.L'aereo,la libertà,non ci sono ostacoli,solo l'infinto,si guardano le cose da altra prospettiva.Stessa sensazione quando si ascoltano alcune sinfonie...
P.S.
a proposito di espormi,lo avevo fatto anche nell'altro link tentano d descrivere un giorno nero,ma a quanto pare non mi è riuscito bene,eppure mi sembrava di aver superato un ostocalo,ma era solo una sensazione.

passamano che cede

Diversamente da altre volte nel "lunedì nero" il passamano aveva ceduto e nell'affrontare l'ostacolo/scala non sono uscita bene.Ma è passato,può essere visto come conferma di una congenita incapcità ad affrontare problemi,forse anche a descriverli e non mi riferisco al passato.
Per vivere occorrono delle capacità non conta quali e quante siano,ma occorrono.Se non ci sono si finisce solo per farsi del male.
--nel sogno stranamente non compare la fobia,non c'è la scena di quando salgo le scale e non c'è neanche la preoccupazione per quando le dovrò scendere.
nel sogno non avevo paura,ma ora è diverso,come dire,un misto tra paura e stupore.E poi sempre quella frase che mi torna in mente in certe occasioni...

Potrebbe esserci un problema

Potrebbe esserci un problema di comunicazione. Sarà quello il passamano che cede?
Come in un dialogo fra sordi, o fra lingue diverse che fanno fraintendere... Certe lingue hanno parole che sembrano simili ma hanno significati diversi, e sono dei trabocchetti per la comprensione.
Sembra quasi che Lei segua un suo filo e io uno mio, che si incontrano poco e casualmente, dando luogo quindi a inconvenienti come quelli che lamenta Lei forse.
Però può darsi che non sia casuale, ma si ripeta qui un problema di fraintendimento nelle comunicazioni che forse ha a che fare con le sue difficoltà.
Forse è questo quello su cui Lei insiste, cioè il tema delle bugie, l'essere creduta, il mentire sapendo di mentire o non sapendolo, e quindi ingannandosi.
Forse è bene chiarire che io non rileggo i vecchi post, se non molto raramente, quindi il post attuale è bene che sia preciso, le allusioni ai precedenti rischiano di andare perdute.

Un altro aspetto che può creare fraintendimenti, piuttosto comune, è che più che fare 'associazioni' nuove, spesso, ho l'impressione che Lei mi riporti le sue 'spiegazioni', già elaborate, per così dire materiale già 'digerito', e che resti perplessa perchè io invece cerco materiale 'fresco', emergente dai post, e trascuro quel materiale...
Cioè il problema non è tanto se 'ha ragione' o meno, ma di uscire dall'inghippo. Può darsi che invece che servirsi dei 'passamano' a disposizione, Lei analizzi come sono fatti, e ci si perda, come si diceva del dito e la luna...

Quanto al sogno (l'aumento dei sogni recentemente mi sembra rappresenti un grande sforzo di collaborazione, nonostante quanto sopra, o forse proprio una spinta a uscire da quegli inghippi: i sogni non mentono, si potrebbe dire...)
Mi sembra che contenga una quantità di materiale che si può intravedere, e che bisognerebbe 'liberare' per vederlo meglio, perchè è come sotto le macerie, o sotto sedimenti che lo coprono ampiamente. Non si può 'spiegare', si può solo cercare di liberare le cose dai sedimenti e dalle macerie, perchè si vedano meglio.

Anche qui, in queste comunicazioni, forse si tratta di 'parti intime' (della personalità) che si 'scoprono' (parola che ha un doppio significato, 'fare scoperte', ma anche 'violare l'intimità'...e può essere usato per seduzione e può sconfinare con la pornografia (come sembra la seconda parte, pur sotto l'ammanto 'scientifico').
Come per la sessualità, anche la 'comunicazione intima' può correre rischi di scivolare verso una specie di 'perversione pornografica'. Chissà se è qualcosa di simile che la trattiene, per così dire. Si dice che la verità è 'nuda', e forse condivide con le 'parti intime' il rischio di essere violata e prostituita e usata per pornografia.
Ma può essere anche solo un 'rischio' che impone regole bacchettone che limitano la libertà

passamano delle scale sono paralleli

Grazie per il chiarimento riguardo ai vecchi post.
Una regola della geometria dice che le rette parallele si incontrano solo all'infinito.Questa regola vale anche per i passamano delle scale,anzi vale anche di più,se si incontrano sono d'ostacolo e non più di aiuto,sbarrano il passaggio.In altri termini,ho riportato in alcuni post quanto è successo in altra sede.Risultato,come Lei giustamente notava,che sembra che Lei segua un certo filo ed io un altro.Non sono abituata ad usufruire di due passamano e ho fatto confusione.Meglio che rimangano distinti i passamano,almeno fino a quando non avrò più dimistichezza,se mai accadrà.Non aggiungo altro alle sue parole sul mentire o meno,essere creduta o meno,si aggiungerebbero altri equivoci,inconvenienti.Quelle espressioni,quelle parole hanno un senso in determinato contesto al di fuori perdono la loro forza e possono persino squalificare svilire l'esperienza che ha permesso la loro definizione o senso.Perchè quelle parole sono il frutto dell'esperienza fatta insieme alla terapeuta,non vengono fuori da manuali o teorie.
A proposito del materiale digerito,Lei dava per scontato che anch'io lo avessi digerito,forse era stato ottimista...Ora lo è,non prima.
Riguardo al sogno.
E gia chissà cosa mi trattiene?forse il timore di scivolare in una perversion pornografica,come si chiede o per altro.Per descrivere altro ci vuole coraggio,in questo momento è in sciopero.Verrebbe da chiedersi,ma chi decide cosa è pornografico e cosa è arte/sessualità a seconda degli ambiti?Il confine non è così netto,basti pensareal capolavoro del Michelangelo e ai..mutandoni.Mutandoni che mancavano in una parte(in realtà mancavano anchenella prima parte,ma là non si rasentava la pornografia,evidentemente) del sogno contrbuendo a farlo scivolare nella pornografia malgrado l'ammanto "scientifico".
Interessante la sua similitudine.Personalmente non amo qualsiasi tipo di contatto fisico e forse neanche con parti della personalità e non di certo per moralismo.Riporto un fatto,senza spiegazioni o riflessioni personali.
Tuttavia,mi pare, che in questa sede non mi sono tanto nascosta,anzi ho "mostrato" molto.Se solo mi avesse conosciuto un pò di tempo fa forse non avrebbe scritto che ora mi trattengo.

Ma cosa c'è che non va nella parte "consapevole" di me?è tanto brutta o meschina?così tanto da metterla in cantina?Trova così strano che abbia tentato di capire?francamente non ritengo di essermi persa nel farlo.Forse non mi avrà aiutato con la fobia,ma ha permesso che facessi la pace con una parte di me stessa.Non è poco.Ma forse la stupisce il fatto che anch'io possa aver capito qualcosa,e questo grazie ale volte in cui ho frainteso e non solo per questo?

Non so se c'è qualcosa che

Non so se c'è qualcosa che 'non va' nella parte consapevole...Non sono qui per dare giudizi (questo forse è una aspetto del fraintendimento)
Quello che so , o meglio mi pare di vedere, qui, è che quella parte tende a coprire - magari 'inconsapevolmente'- molte cose che farebbero vedere l'altra parte, diciamo così. E siccome probabilmente - anche se molti contestano durissimamente questo assunto - le cose 'esterne' hanno come gli alberi 'radici' che non si vedono, se non in piccola parte, mi interessa cercare le radici, o i collegamenti da cui dipendono le manifestazioni esterne. O meglio ancora produrre se possibile dei cambiamenti in questi collegamenti e nelle radici - pur con interventi indiretti che non lesionino le radici e non interrompano i collegamenti- che possono portare a cambiamenti nelle manifestazioni esteriori. E a volte quella 'parte consapevole' si oppone, 'resiste' (ne ha tutto il diritto, ovviamente)...

Quanto alla sua geometria, dicono che il postulato delle rette parallele era il più debole fra quelli euclidei, e che in realtà è bastato metterlo in dubbio per portare alle geometrie non euclidee e agli sviluppi impensabili della matematica recente. Uno dei quali è la teoria del Caos, o della complessità, o degli sviluppi non lineari che sta diventando interessante anche per le possibili applicazioni in psicologia, ecc. E' diventata ormai obsoleta -grazie alla prostituzione che ne ha fatto la pubblicità - la battuta di Lorence sul battito d'ali della farfalla e la tempesta provocata a migliaia di km di distanza, ma resta lo stesso evocativa dei collegamenti invisibili e sconosciuti di cui sono fatti i 'sistemi' complessi.
I sogni a volte sono la cosa più vera su cui possiamo contare, pur nella loro evanescenza (memori però che secondo un grande 'siamo fatti del tessuto dei sogni'...)

ieri sera

Ieri sera scrivendo quel post ero preoccupata perchè oggi ho avuto una visita medica e com previsto non è stata una passeggiata.Se ci fossi andata prima avrei avuto meno dolore.Quindi dicevo da me che la parte consapevole non va.
La sua attenzione va verso le radici della pianta,ovvero la parte che non si vede,ma se il fusto è danneggiato o viene danneggiato,allora cambia.Non ere forse Bion che sosteneva che non bisognava trascurare la parte consapevole?Cosa crede che siccome secondo alcuni autori/teoricioppone "resistenza" può essere trattata come l'acciaio o pietra dura o diventare invisibile?
Ho l'impressione che alla parola cambiamento e cosa cambiare indichiamo cose diverse.Sr fosse possibile il cambiamento a cui penso lo farei,ma mancano i presupposti.Il cambiamento a cui fa riferimeno Lei non so in cosa consiste,forse con iltempo.

Il riferimento alla geometria euclidea è datato.Mi informerò sulla teoria del caos.Ciò non toglie che le scale con due passamamo non si incrociano,altrimenti formano un ostacolo.
Riportando l'altropassamano sembrava che parlassimo due lingue diverse.Ma è naturale che sia così.
La cosa più vera e più effimera.
Che sogno rilassante!Ero in una piscina di acque termali,Ero da sola.La prima cliente dopo un lungo periodo di chiusura a causa di problemi fiscali o altro del gestore.Sento l'acqua calda che mi circonda,davvero rilassante.Sto così bene che non vorrei svegliarmi.
P.S.
che bella la fobia dei serpenti!

Auguri per i problemi del suo

Auguri per i problemi del suo 'fusto', ma ovviamente saprà anche lei che se le radici non assorbono bene il nutrimento e non lo trasmettono al fusto, questo ne risente in modo visibile, mentre le radici non si vedono. Come esaminarle senza danneggiarle è quello che bisogna fare, se possibile.
Sembra quasi un sogno 'fetale' (che so di una parte 'tre-somiti' potrebbe chiamarla Bion - nel terzo libro di Memoria del futuro)... Chissà quali erano i problemi che hanno tenuto chiuso a lungo quel posto, ma certo il fatto che ora sia riaperto potrebbe essere importante...

grazie per gli auguri

Grazie per gli auguri per i problemi del mio "fusto"senza tralasciare il resto visibile,ma non sono più semplicemente problemi,è in coma irreversibile,non ha più funzione neanche come legna da ardere.Questo anche grazie,ma non solo,al fatto che si va sempre alla ricerca di qualcosa che non si vede.Ma quando mai la parte che dovrebbe essere vista delle pianta è stata notata?era più nascosta delle radici!
Se il nutrimento non viene assorbito,come giustamente notava,può essere dovuto a alle radici,ma può essere il terreno povero o poco adatto,allora bisogna considerare l'habitat.
Cosa sono i sogni " fetali?" quale è il posto tenuto chiuso?
Non so se i sogni risentano e in che misura risentano di quanto accade nella vita quotidiana,sta di fatto che una mia cara amica trascorre molto tempo alle terme e ne è molto entusiasta,nelle mie mail spesso trovo proposte di soggiorni alle terme.Le foto sono splendide.
P.S.
-di nuovo incontro o scontro con le scale e purtroppo senza passamano!
-che strana espressione abbiamo sul viso noi "fifoni"non solo quando siamo di fronte all'oggetto temuto,ma a volte persino a parlarne.Espressione notata sul volto di F quando si parlava di serpenti e di un volo di un aereo terminato con un atterraggio d'emergenza per via di un serpente.
-Non ricordavo male la frase era proprio di Bion.Non ho letto nessuno dei suoi libri,ma qualche riga scritta da altri a proposito della sua opera.
"l'importanza dell'inconscio non deve renderci ciechi sul fatto che oltre alla ns memoria e desideri inconsci psicoanaliticamente curati,esiste il problema di come trattare i ns ricordi e desideri coscienti..."
La frase bdi Bion non mi riguarda più perchè la parte cosciente è così danneggiata che non ha più utilità.Va avanti per inerzia o grazie a qualche ghiandola,come direbbe Dr F.

andy

Spero che questo post ti trovi e ti trovi bene....Ho parafrasato la frase Di Andy rivolta al suo amico Red.Mi scusi se usato il tu anzichè il consueto lei,fatto solo perchè rendeva meglio la frase.
Andy aveva fatto riscoprire la speranza al suo amico Red,che riteneva che avere speranza a Shawshank fosse mortale per le persone.Invece Andy dimostrò che la speranza era cosa buona se si era preparati al peggio.La speranza aveva un nome Zihuatanejo.(dal film le sli della libertà).
Tutto questo per dire che nonostante che la parte visibile della pianta sia danneggiata sia per via di esperienze passate sia per la mia stupidità(intesa come cattivo uso di risorse e informazioni),rimane la speranza che anche per me ci sia una Zihuatanejo.A volte ci credo a volte come l'altro giorno la razionalità arida prevale e vedo il tronco per quello che è.
Naturalmente quando nell'altro post scrivevo dell'invisibilità della parte che dovrebbe essere visibile dell'albero o ai danni che aveva subito nel tempo,mi riferivo ad esperienze passate,quando avevo scritto il primo post i danni già c'erano.
Se tuttavia attraverso le radici ci può essere qualche possibilità di rimediare,meglio tentare anzichè avere il rimpianto di non aver tentato.
Per questo ripropongo le domande del precedente post.
Quali sono i sogni fetali?
qual è il posto tenuto chiuso per tanto tempo?

poi mi taccio

Mi appoggio per l'ennesima volta al passamano e poi mi taccio.
Come mettere a tacere e far scomparire alcuni atteggiamenti che non sono razionali,ma istintivi?Questi atteggiamenti assorbono energie,tempo e poi mi lasciano male.
Non vorrei più reagire di scatto se mi toccano le spalle,riesco a voltarmi velocemente e se seguissi l'istinto non andrebbe bene per l'altra persona.Ovviamente non faccio niente,ma quella reazione tutt'altro che pacifica ed istantanea,proprio vorrei farne a meno.Non so se è collegata al passato,ma se è così,come giustamente Lei notava dovrebbe essere accantonata,riposta in un album di foto,invece l'istinto non sente ragioni neanche quelle che porta Lei.Come si può ammazarlo o più pacificamente ricondurlo alla ragione?
Perchè l'istinto(uso questo termine forse è sbagliato)ritiene che se ignoro una cosa che l'altra persona conosce finirò per cadere in qualche "trappola" o che mi farò(mi faranno) del male?La notizia nascosta nasconde sempre qualcosa che sarà usata in un certo modo.Qualora scattasse o la trappola o l'ipotesi più negativa sarò la sola ad avere la peggio,mentre gli altri grazie alle informazioni o altro..Razionalmente so che non è così,ma per l'istintosi, così mi ritrovo a leggere e a fare domande,tuttavia non basta mai perchè per l'istinto sono sempre mille passi indietro.
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Se ho capito bene tra le altre cose,Lei mi attribuisce l'uso di un particolare meccanismo difensivo -l'identificazione proiettiva-meno chiaro è l'intensità dell'uso,mi pare di aver capito che se è molto intenso è più probabile una qualche patologia del tipo un disturbo d i personalità.Siccome convivo da tempo con i sintomi e fanno parte del mio equilibrio è più probabile che per superarli debba passare attraverso una crisi,forse una depressione?se per depressione s'intende mancanza di prospettive,interessi veri allora già c'è,ma se s'intende qualcosa di più complesso che implica sintomi fisici,allora ancora non c'è.
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ipotesi sul labirinto(ammesso che mi trovi in un labirinto).Come reagisce la parte non razionale.
Ipotesi a)Siamo all'interno del labirinto Leigrazie al filo d'Arianna e alle sue competenze ne viene fuori,mentre io rimngo dentro,forse anche ferita,e mi perdo ulteriormente.Mentre Lei domanda come mai non sono ancora pronta per escludere un'altra ipotesi visto che il labirinto è stato superato?
Ipotesi b)non stiamo in un labirinto,ma ci entriamo.Per entrarci metto una casacca fosforescente,ma che non mi appartiene,la taglia non corrisponde....
Razionalmente non avrei mai questi atteggiamenti,ma torna la domanda -cosa fare dell'istinto?

Le sue domande sembrano quasi

Le sue domande sembrano quasi un bombardamento... O un fuoco di sbarramento... E così anche le sue 'ipotesi'... Forse non tanto verso di me ( tanto ha capito che non rispondo alle domande, no?) ma quasi per occupare tutto lo spazio e non lasciare posto per qualcosa che potrebbe intrufolarsi e utilizzare il posto disponibile...
Forse è la sua 'parte razionale', come mi sembra l'abbia chiamata, che non vuole 'perdere il potere', o 'il posto'...

due erano le domande

Due erano le domande:
-quali sono i sogni fetali
-qual è il posto tenuto chiuso per tanto tempo.
Come si evince le domande riguardavano alcune sue parole,che a quanto pare secondo Lei non devo/posso capire.
Per il resto chiedevo dei consigli su come non avere più alcune reazioni di getto.Anche quelle che avevo messo sotto forma di ipotesi,solo per mia comodità,non sono altro che reazioni istintive,anche se esplicitate.Non chiedevo la loro origine o il come hanno resistito,ma solo come tacitarle.
Dovrei offendermi per le sue parole perchè in pratica ha scritto che non posso/devo capire le parole che Lei usa,quasi un interdetta.Non ponevo domande su teorie.Non solo,in questi posts avevo messo da parte la razionalità,ma Lei ha trattato le rezioni istintive come qualcosa che vuole prendere lo spazio.Diventando così qualcosa da nascondere.
Tuttavia non mi offendo,perchè ho perso questa "facoltà"quando ho permesso che il tronco si riducesse così,in pratica "merito" di essere trattata da interdetta e anche l'istinto trattato come un riempitivo.
L'unica parte concessa alla razionalità era qualla inerente un meccanismo difensivo.Meraviglia anch'io so leggere,pensi alcune riflessioni derivano dalla lettura di alcuni argomenti trattati nel suo blog.
Ma andiamo oltre.
Sogno breve.Due uomini molto alti mi davano le spalle indossavano dei cappotti grigi,uno di loro è un signore che conoscevo,ma è morto da tanti anni.Quest'ultimo nonostante il cappotto ha il braccio scoperto.Poggio la mano sul braccio e mi dice che ha bisogno di essere riscaldato altrimenti non può lasciare la terra.A pensarci bene non so se erano loro alti o ero io ad essere molto bassa.

Mi dispiace che si offenda, o

Mi dispiace che si offenda, o quasi. Ma mi sembra che faccia tutto da sè. Io non ho alcun intento offensivo o svalutativo nei suoi confronti, perchè dovrei?
Solo, fra i contenuti che Lei produce, prendo quelli che mi 'ispirano', per così dire, e tralascio gli altri. Come in un'esplorazione, o andando più prosaicamente per funghi (visto che è l'epoca). Può anche darsi che sbagli tutto, così facendo, ma è così.
E penso che le domande siano dei buoni obiettivi da avere in mente: perchè spegnerli con delle risposte, il più delle volte sbagliate o parziali...
Il linguaggio e il pensiero sono limitati, bisogna accontentarsi, e cercare di evitare i fraintesi, che dalla torre di babele in poi sono il rischio principale del linguaggio.
Il sogno: quasi pinocchio con i due carabinieri... o con il gatto e la volpe?
Lei produce vari sogni, in questo periodo, ma li presenta senza alcuna 'associazione' (non 'spiegazione', badi bene). Può 'estendere' un po' ai 'fili' che si connettono al sogno? Tranne il suo ripensamento ( 'a pensarci bene'), che è significativo, forse.

dovrei...

Dovrei offendermi,ma non accade.Quando non s risponde alle domande una possibile chiave di lettura può essere quella che avevo proposto-non si ritiene l'altro capace di capire la risposta-,altra chiave può essere quella che propone Lei.Ma le risposte non spengono le domande,se sono aperte,pronte ad essere modificate,guardate da altra angolazione e persino distrutte.Un "gioco" di logica".Tuttavia quelle domande erano funzionali alla comprensione.
Lei può scegliere tra i diversi contenuti,mentre questo a me non è concesso perchè alcuni si impongono.
Nell'ultimo sogno,i due uomini con il cappotto,era uno di loro ad avere una parte del corpo scoperta e non io come nel sogno,come dire,hot.In entrambi i casi era impossibile avere parti scoperte.Il braccio era coperto da peli ed era freddo.Freddo contrapposto al caldo della pscina termale e della mia mano che non solo era calda aveva dell'energia.L'energia che viene a mancare in altri sogni dove svengo.Al contatto della mano il braccio dell'uomo forse anche la persona riprendeva vita e forza quasi una osmosi,ma quando invece ero io che perdevo i sensi nessuno si preoccupava di ritrasmettere l'energia.Lo svenimento come la morte,in quei momenti si è in balia dell'ignoto.Quando toccavo il braccio sembrava che anch'io diventassi più alta o più grande, a seconda dei punti di vista.
La scena hot del sogno con la voce fuori campo mi rimanda al vecchio incubo in entrambi c'è lo sfondo nero e con una voce che non so da dove proviene.Però nel sogno più recente non ho paura a differenza dell'altro.Anche qui come per lo svenimento paura dell'ignoto,di essere incapace di reagire e di capire.Questi sogni non hanno niente di spaventoso tranne uno che tra l'altro è datato,ma allora da dove viene questa sensazione di pericolo imminente e la necessità di fuggire?Nel buio non si vede niente,però si sentono le voci.Per ora basta così non riesco ad andare avanti.

P.S.

Non ha motivo per essere dispiaciuto,a quanto pare le sue mancate risposte sono dovute ad altro,ma anche se il motivo fosse stato quello che descrivevo,allora,per usare un eufemismo, poco intelligente,è esatto perchè solo una persona con questa caratteristica poteva ridursi al mio stato.Ma a parte questo c'è sempre la paura immotivata che ci sia una trappola e che mi ritrovi al buio.
Un pò meglio rispetto a pochi istanti fa,ma ancora..

"Per ora basta così non

"Per ora basta così non riesco ad andare avanti."
anche se qui non ci sono 'le scale'? Questa frase sembra tradurre quindi la comunicazione simbolica della 'fobia delle scale': " non riesco ad andare avanti"

"Nel buio non si vede niente,però si sentono le voci."
Di solito sono i bambini ad avere paura del buio. Ma le voci li rassicurano.
E' un buio 'pieno', quindi. E le voci non sembano rassicurarla. E lei lo associa a una trappola. E anche qui forse ha paura di trovarsi in una trappola: "sensazione di pericolo imminente e la necessità di fuggire"

'Le scale' forse non servono solo a uscire, fuggire, ecc., ma (la fobia) a dire "non riesco a andare avanti".
Forse potrebbe domandarsi in che cosa non riesce a andare avanti?

in cosa non riesco andare avanti?

In cosa non riesco ad andare avanti?
Non riesco ad andare avanti nelle associazioni perchè mi porterebbero in una stanza.
Da dove non mi è possibile uscire,perchè la porta è stata chiusa.Filtra un pò di luce dalla tapparella quindi è giorno.Nota non è la mia abitazione perchè a casa ci sono gli scuri e non le tapparelle-
Ma sono già dentro quella stanza.Si vede poco.Non sono sola.Sono spaventata.Mi nascondo sotto al letto,ma non serve,meglio diventare invisibile.Vorrei che quel gioco finisse.Associazione con il sogno forse non avevo sfiorato il braccio di un uomo,come nel sogno,ma altro ugualmente scoperto.
Le voci sono soft.Vorrei che finisse tutto o poter urlare,ma non posso, può darmenele di nuovo.
Non capisco più niente,le voci si smorzano ed è il buio totale.
No,non è vero niente,è solo frutto di una immaginazione vivace,ma non ero sola.
Il buio,la porta chiusa,il dolore fisico,l'impossibilitò di distinguere le persone e degli occhiali da sole.
La parte mancante delle associazioni.Quante lacune!
Non posso chiedere a Lei se crede o meno all'esistenza di tutto questo,quando anch'io ho difficoltà e non per via di qualche meccanismo di difesa,ma per via delle lacune,che non sono dovute al trascorrere del tempo.

che strano!

A parte la difficoltà a scrivere il precedente post,è davvero strano che mentre lo scrivevo visualizzavo due immagini.
La prima è di un disegno fatto allora.C'è una bambina che sembra stia per cadere all'indietro.Ha i capelli diritti per lo spavento e gli occhi sbarrati.Non ha vestiti,riporto persino l'ombellico,ma non il resto.
L'altra riguarda gli occhiali da sole utilizzati per gioco da mr X,ma erano usati in modo improprio.Questa immagine è in bianco e nero.
Per cortesia non dica che sono immagini del passato e che devono essere raccolte in una specie di album,lo avrei fatto se non ci fossero state tante lacune che portano a tanti dubbi.

non so

Non so cosa mi era preso ieri per scrivere quelle cose.Non posso neanche imputarle all'uso di sostanze alcooliche o altro.Come fanno spesso gli avvocati posso invocare la temporanea incapacità mentale.Mettere insieme occhiali da sole, braccio, naso ecc.Cosa dire che mi dispiace?ma è poco.Veramente non so.
Nota positiva-sono tornati i colori nei sogni,almeno nell'ultimo.Il sogno poteva essere la trama di un giallo.C'era un serial killer.Mi sono svegliata e non ho visto chi era,ma si era capito il criterio di scelta delle vittime erano quelle che frequentavano un certo ambiente e che per qualsiasi motivo mostravano delle difficoltà.L'ultima poteva essere una ragazza giovane con i capelli castano scuro legati.Mostrava difficoltà nel rispondere forse non erano vere eproprie domande,ma doveva fare delle associazioni.La precedente vittima era il poliziotto che indagava e aveva mostrato di essere in difficoltà riguardo le indagini.
Per ieri che dire?

"Per ieri che dire?" Solo che

"Per ieri che dire?"
Solo che ha scritto cose che le sono venute in mente, e che mi sembrano associazioni utili a "andare avanti".
Non credo che conti molto, qui, la questione del 'credere' o dell'attribuire al passato queste cose (di cui lei sembra essenzialmente preoccupata). Invece direi che fanno parte del presente di quello che sta nella sua mente, sia da sveglia che nei sogni, e che lei sembra vivere con una massa confusa di emozioni e sentimenti. E' questo 'presente', fatto di tutte questo cose e sentimenti e emozioni, quasi in un caos indistinguibile, che può essere utile esplorare per liberarsi un po' dal groviglio che ostacola i movimenti.
Nell'ultimo sogno c'è qualcosa mi pare che allude a qui, anche Lei forse "Mostrava difficoltà nel rispondere forse non erano vere e proprie domande,ma doveva fare delle associazioni."... Non so se il personaggio-poliziotto che indagava ed è stata la precedente vittima possa alludere a me. Quasi che lei sentisse che qui, in questo lavoro che facciamo, siamo sotto un qualche pericolo, come di un 'serial killer'...
Sembra infatti impaurita di qualcosa, quando 'le scappa' qualche post di cui poi si pente, come i due di ieri...

oops!

OOps! che stupore!Se ho attribuito al passato alcune immagini solo perchè in quel momento le immagini erano riferite al passato e le avevo riportate.Non c'era alcuna attribuzione volontaria ovvero fatta di proposito.Non mi risulta che attualmente mi nasconda sotto il letto(degli altri) o che faccia dei giochini con gli occhiali da sole con qualcuno. SE le facessi forse avrei qualche problema.
Se si dovessero ripresentare delle immagini cercherò di scegliere quelle più recenti.
Forse come dice Lei in questa sede non conta molto la questione del credere omeno,sicuramente è così.Ma forse per me è un pò diverso e con questo non voglio convincerla di niente,ma solo di considerare un'altra prospettiva.Faccio un esempio sono per strada e ho con dei valori,mi aggrediscono colpendomi alla testa e mi derubano.Trauma cranico.Altra ipotesi sono per strada,controllo la valuta che porto con me,vale tanto!nascondo la valuta e simulo un'aggressione.Sempre tauma cranico.Altra ipotesi sono sempre per strada con la valuta,ma mi prende un raptus di autolesionismo e mi colpisco alla testa,qualcuno vedendo quella valuta la ruba.In tutti e tre i casi c'è un trauma cranico,ma gli ultimi due non c'è solo quello.
In altri termini se avessi immaginato qualcosa del genere come nel post forse avrei qualche problema,forse anche più grave dell'episodio.E forse non l'avrei solo io,ma anche l'altro bambino che era presente.Dovrei preoccuparmi perchè facevo dei disegni un pò troppo spinti.
Mi pare di aver capito il suo punto di vista,per cortesia tenga presente questa prospettiva,anche se la ritiene marginale.
Nel sogno ci sono altri collegamenti a quanto accade qui.Il poliziotto è convinto che il serial killer sia un prof(il sogno si svolge in una scuola o forse università) chiede di poerlo vedere,ma il prof non c'è,mentre c'è un suo collega che gli mostra le tecnologie presenti nella stanza.Dice che non hanno ancora un certo tipo di tecnologia,ma c'è un vecchio pc collegato al computer dell'altra stanza.Al poliziotto tornano i dubbi e così diventa la vittima.Lei più che il poliziotto potrebbe essere la voce fuori campo che fa le domande ovvero chiede di fare delle associazioni.
,Strano che il sogno sia venuto dopo aver espresso un dubbio alla dott.
Come Lei saprà se mi toccano alle spalle,magari solo per salutare,la reazione istintiva non è pacifica,ma non faccio niente.Chiedevo e se in una giornata no,avendo un'arma in mano,non necessariamente una pistola,passassi ai fatti o come dicono i terapeuti agissi?
Anche a Lei avevo chiesto come far sparire alcune reazioni istintive tra cui questa.
Posso solo immaginare alcune cose che mi spaventano,ma sono solo delle parti da verificare,tra l'altro.

Ogni tanto si crea una

Ogni tanto si crea una situazione un po' strana, mi sembra.
E' come se Lei mi facesse vedere un film: Lei è interessata al contenuto del film e a convincermi della veridicità delle scene, (che vorrebbe usare quasi come delle 'prove' in tribunale, perchè forse sullo sfondo c'è un processo in corso, magari 'virtuale'...) io invece sono interessato a come Lei si comporta durante la proiezione e a che uso fa del film.
Resta un po' dispiaciuta del mio atteggiameto e vorrebbe convincermi a cambiarlo e a interessarmi solo del contenuto del film.
Forse il frainteso nasce dal fatto che io non mi considero in tribunale, nè tantomeno un giudice che deve valutare le prove e dare la sentenza.
Poi magari mi chiede "come frenare gli istinti"...
Forse è un altro frainteso anche questo sul mio ruolo qui, che è solo quello di compagno di viaggio (virtuale) nell'esplorazione del 'materiale' presentato.
Se ci potranno essere delle risposte, forse le troverà Lei come effetto dell'esplorazione.

errarta corrige

Mi correggo l'espressione corretta non era il cercare aiuto per tenere a bada i miei istinti(nota omicida seriale forse una mia ava era Jill the ripper.Si sospetta che fosse in realtàuna donna il famoso Jack),ma esprimevo una preoccupazione,che tra l'altro non c'è più.
Non sono affatto dispiaciuta se lei non crede alla veridicità di alcune scene e tantomeno voglio convincerla di qualcosa.Nell'altro post intendevo dire che come ho cercato di capire l'importanza che ha per Lei il qui ed ora mettendo da parte il passato che può intralciare il percorso o come lo si voglia chiamare così le chiedevo la cortesia di capire perchè sia importante per me e non per altri,credere alla veridicità dell'episodio(le motivazioni sono facilmente intuibili e non occorre riportarle.Tra cui una grave difficoltà a distinguere tra realtà e fantasia),poi le ricostruzioni risentono di tante variabili.Ma se non vuole vedere l'altra prospettiva,che non significa credere o meno,va bene lo stesso.
In altri tempi avevo dato importanza se Lei credeva o meno,ora è diverso.
E secondo Lei come reagisco alla proiezione del Film?e quale uso ne faccio?
N.B.
a proposito di serial killer quello del sogno uccideva senza spargimento di sangue nè usava veleni.Le vittime cadevano a terra.
il killer percepiva simultaneamente la difficoltà della vttima,quasi leggesse nel pensiero.
al pari del serial killer anche chi chiedeva di fare associazioni non compare fisicamente,ma si sentee la voce.
Comunque il sogno rappresenta un ritorno al passato.Per passato intendo dire ai sogni che facevo prima e come fino a poco fa sono tornati anche gli ascensori strani.

Il suo riferimento alle

Il suo riferimento alle diverse 'prospettive' mi fa venire in mente la nota immagine della 'coppa di Rubin' in cui nella stessa immagine si può vedere una coppa o due profili : anche qui sembra che nello stesso materiale che Lei descrive, io vede una cosa e Lei quell'altra. Rischiamo di fare un dialogo fra sordi, in cui ognuno insiste per la sua 'visione'.
Come uscirne? Forse pensando che tutt'e due le interpretazioni dell'immagine sono possibili e intercambiabili. Ma Lei finora ha visto solo la sua prospettiva, in cui però è rimasta come bloccata, alla ricerca di avere un riconoscimento forse impossibile, e ora chiede a me di riconoscerla. In passato il suo desiderio di riconoscimento è stato frustrato, anche da persone a Lei vicine, con suo grande dolore. E ora sembra provare la stessa frustrazione in questo contesto.
Potrebbe esserle utile , anche se non facile, forse, provare a vedere l'altra prospettiva, per provare se può uscire dal circolo vizioso.

riconoscimenti?

Non cerco riconoscimenti e probabilmente mi esprimo in modo pessimo.Le chiedevo di capire il perchè per me è importante credere all'esistenza di un episodio,non le chiedevo di fare un atto di fede o di cambiare la sua prospettiva.In altri termini,preferisco pensare che ero stata una vittima anzichè ritenere che da sempre faccio confusione tra realtà e fantasia,al limite della psicosi(uso il termine generico,Lei sa quale potrebbe essere quello che meglio si adatta).Almeno finora nessuno ha riscontrato che faccio questo tipo di confusione.Preferisco ricordare la mia infanzia come comune e non come una bambina con una propensione alla pornografia.Esaminando tutte le eventualità,Lei ha forse motivo o le ho dato motivo di ritenere che faccio tale confusione o che ho qualche altro disturbo oltre la fobia?
Se non vuole tenere conto di queste motivazioni,va bene,basta essere espliciti.
Può essere che le immagini siano intercambiabili,come Lei scrive,ma per esserlo devono essere distinte.
Ancora di nuovo non cerco riconoscimenti.Con grande difficoltà sono riuscita a percepire la sua prospettiva.Non è vero che vedo solo la mia di prospettiva(tra l'altro non era il punto dei precedenti post,il punto era di capire le motivazioni,non la prospettiva),ma anche un'altra.Per capire l'immagine che Lei propone,ho dovuto leggere qualcosa su Bion.Non direttamente Bion,impresa difficile e che richiede tempo,ho letto delle spiegazioni sul pensiero di Bion tra cui qualche nota della figlia.Ora capisco un pò meglio alcune sue espressioni riguardo la memoria,i desideri.Non è stato semplice.Ho riletto i posts insieme ad altre letture per riuscire a percepire l'altra prospettiva.Considerato il lavoro fatto forse in passato non la vedevo,ma non ne ho mai negato l'esistenza,altrimenti non mi sarei impegnata tanto.
Quindi passiamo al qui ed ora...o la sua prospettiva.
Oggi guardo alla giormata di ieri con benevolenza perchè di fronte ad una scala,anche se non è stato necessario affrontarla,per un attimo mi ero sentita come una persona normale e cioè per un istante la scala era solo...scala.
Niente pùò rovinare questo stato di grazia,neanche la sua riflessione sul fatto che veda sola una prospettiva o immagine.
P.S.
dalle persone a me vicine,non cercavo un riconoscimento,ma qualcosa di più semplice e banale.Ma preferisco non parlarne.

non vedo l'ora di..

Non vedo l'ora di approfondire e vedere meglio la sua prospettiva o immagine. Coppa o profili o entrambi insieme?
Non so se ho sufficiente elasticità mentale per seguire ed osservare tante prospettive ed immagini diverse,ma ci provo.Dopo tutto se riesco ad osservare le litografie di Escher forse ho qualche possibilità.
Non so se Lei è sempre disponibile visto che lo ritiene come un dialogo tra sordi.
Eravamo rimasti al caos di emozioni e sentimenti,quasi una massa confusa,un groviglio...

Mi sa che con la parola

Mi sa che con la parola "riconoscimento" siamo incappati in un altro frainteso, o scambio di prospettiva. Su un vocabolario online si trovano i vari significati che può avere la parola riconoscimento: io intendevo il primo ("L’azione e l’atto di riconoscere, il fatto di venire riconosciuto. "), Lei mi sa che intende il numero 3 ("a. L’azione e il fatto di riconoscere i meriti o le benemerenze di una persona... "). Come vede gli scambi di prospettiva possono creare una quantità di fraintesi.
Chissà perchè Le viene spesso il dubbio che io non sia più disponibile... Come se si aspettasse una qualche ritorsione, o punizione, per quello che scrive...
Questo mi sa che ha a che fare con vissuti suoi di colpa, di 'indegnità', e forse col dubbio che scrive su se stessa: qualunque sia stata la sua esperienza, forse Lei si sente in colpa e indegna. Fra l'altro le persone vittime di abusi tendono spesso a sentirsi colpevoli dell'abuso subito, ma anche se l'abuso è una 'fantasia' la persona si sente comunque in colpa per i "pensieri pornografici".
La cosa più importante forse è il senso di colpa, più che la verità di un ricordo ('presente') di un fatto che comunque è del 'passato'. Il senso di colpa è 'presente', e anche l'aspettativa di una punizione o ritorsione...

nessun frainteso

Questa volta sulla parola 'riconoscimento'nessun frainteso.A volte vorrei essere invisibile come nei sogni,dove spesso neanche compaio.
Il dubbio sulla sua disponibilità mi viene sia perchè è una prerogativa di tutti poter cambiare idea sia perchè non è detto che Lei sia interessato a un dialogo tra sordi,ma non solo sia perchè semplificando molto,a volte mi aspetto che possa dire- cos'è questo modo di parlare(scrivere) così"confidenziale",sono forse suo fratello?- oppure-Uffa!..ma non ha proprio niente di interessante da dire?..- oppure-agli altri bastano pochi post per capire,mentre lei impiega tempo e fraintende..-L'ordine non è casuale,ma di importanza.
Per dirla con le sue parole spesso mi sento in colpa e "indegna" no riporto qui i motivi e non sono tutti del passato.Non mi sento nè in colpa nè indegna per eventuali "pensieri pornografici" che riguardano la mia privacy.Come dimostrano alcuni post,come dire molto "liberal".Forse è altro,un pò meno "scontato",più contorto,ma non è il caso di accennarlo.
Parentesi.Riporto una fantasia che facevo spesso da bambina perchè richiama un libro di A. Huxley "il mondo nuovo".Come lui immaginavo un mondo dove la gravidanza era solo extra-uterina.In pratica niente più gravidanza,parto ecc,ma solo una teca di vetro.Non ho letto il libro,solo una trama ridotta,ma mi ha colpito questo aspetto.
Chiusa parentesi.
Presente il senso di colpa e di "indegnità"forse per questo mi capita di provare vergogna,che tuttavia compare anche in loro assenza.Lei dice che mi aspetto anche una punizione o ritorsione,veramente non ci avevo mai pensato.
Forse è così.Forse mi aspetto una qualche forma di "ridicolizzazione".Di sentirmi a disagio e non saperlo gestire.
P.S.
Con questa nota non voglio tornare indietro nè nel tempo nè ritornare sulla mia prospettiva,ma solo una precisazione.Non c'era stato solo l'episodio "dimenticato" in parte,poco importa secondo la nuova prospettiva se reale o immaginario,ma anche quello dei 14 anni che si era concluso con un tentativo di suicidio.Stranamemte Lei non aveva messo in dubbio nè il tentativo(visto che dubita di tutto) nè la modalità.Mi dissero che era impossibile che avessi ingerito tante pillole e riuscire a sopravvivere.Invece era andata proprio così,forse sottovalutavano sia la giovane età (in perfetta salute)sia la prontezza dei soccorsi.
In ogni caso è andata bene,in tutti i sensi.
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ritorsione o.....

Ritorsione o punizione?No ci avevo mai pensato,ma forse la sua idea non è così astratta.
Dopo aver scritto il post,tra l'altro niente di particolare,è come se mi aspettassi una qalche conseguenza.Questo mi rende insicura,timorosa.Come se nessun luogo fosse sicuro.Come se quelle parole fossero l'inizio di un percorso che non voglio fare o che mi potrebbero portare ad indossare una "casacca-definizione- che non mi appartiene,ma è di altri.Come se Lei le potesse usare per estrarci qualcosa di mostruoso che non mi appartiene.Come se qualsiasi cosa dicessi e persino l'esistenza sia inoppotuna,priva di senso,svilita,che il punto è sempre un altro.Naturalmente è quello non riesco mai a percepire.Tutti questi come non rendono l'idea o per difetto o per eccesso.

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