Ritardo nello sviluppo a 25 mesi

Buongiorno Dottore,
sono la mamma del bimbo con ritardo psicomotorio ( ora ha 25 mesi) e della bimba di 4 anni con presunto “mutismo selettivo” ( scrivo “presunto” perché non ho mai avuto una diagnosi in tal senso e perché, in realtà, la situazione è parecchio migliorata negli ultimi mesi ). Le scrivo a proposito del maschietto perché purtroppo in questo caso la situazione rimane sempre un po’ difficoltosa, ad alti e bassi.
Innanzitutto sono circa due mesi che il bimbo fa psicomotricità presso una struttura privata convenzionata due volte a settimana (in realtà abbiamo fatto appena 15 sedute per problemi vari, vedi malattie ecc…). Qualche progresso lo vediamo ma non cose eclatanti…. La terapeuta punta tanto sulla relazione e così se prima di fronte ad una difficoltà il bambino non faceva che arrabbiarsi disperato adesso, continua ad arrabbiarsi ma viene spesso da me per chiedere aiuto. Molte volte sfugge lo sguardo ma se con tono autoritario gli dici di guardarti negli occhi lui lo fa. Il vocabolario si è ampliato ma rimangono sempre parole singole ( saranno circa 50) Mai due parole messe insieme ( a parte “non c’è” quando facciamo il giochino di nascondere un oggetto nella mano e “con te” che è la parte finale di una canzoncina che facciamo spesso).
Il 70% delle parole che dice riguarda la sfera “alimentare”, poi ci sono gli animali, i giochini, i numeri , i colori e qualche verbo ( api (apri)– chiui( chiudi) – accen ( accendo)- scen (scendere)….. )La maggior parte delle parole sono pronunciate non bene, spesso dice la prima parte della parola senza finirla….Solo io e mio marito riusciamo a capirlo. Ha iniziato ad indicare e dire alcune parti del corpo ( na(naso) – bocca – checchie (orecchie)- pei ( capelli e peppé ( scarpe ). Qualche volta anche la pancia e l’ombelico ( bico). Non dice mamma, babbo, nonna, nonno, tatà…..Nessuna parola che riguarda le persone. Non dice il suo nome e solo qualche volta l’ho sentito dire ”mi”, per intendere – secondo me – “mio”. Con me, col padre e con la sorella rimane cmq molto affettuoso…a volte, il suo bisogno di contatto fisico, sembra esagerato ( ad es. spesso abbraccia me e la sorella molto forte, soprattutto se giochiamo sopra il letto…faccio difficoltà a staccarmelo di dosso….). Lo stesso comportamento lo ha con il suo teddy che spesso è un mezzo per consolarsi ( quando piange disperato mi chiede il suo “TETTE’” e appena lo abbraccia forte si calma)
Usa i giochi in modo abbastanza funzionale ma tante volte si fissa con cose strane ( tipo mettere alcuni oggetti nei vasi che abbiamo in casa, tirare fuori degli oggetti dai cassetti e farli cadere per terra). Ama sfogliare i libri, guardare le figure ( alcune le indica col ditino dicendo anche il nome) ma non siamo mai riusciti a leggergli una storia. Difficilmente ti dà le cose che ha in mano. Se gli dici di prendere un oggetto lo fa, ma se gli chiedi di dartelo….difficilmente esegue. Ultimamente si è fissato con le macchine…passerebbe ore a guardare i vari stemmi che si trovano nella parte anteriore delle auto. Così, possiamo trovarci in un parco o in campagna in compagnia di altri bimbi ma lui ogni tanto scappa e si dirige verso le macchine per guardarle. Ama stare all’aria aperta e se si trova in casa ( soprattutto di altri), spesso lo vedi vicino alla porta a tentare di aprirla per poter uscire. Agli estranei difficilmente dà confidenza….solo se questi ultimi hanno degli oggetti interessanti allora lui si avvicina (vedi palline o cellullari o tablet o altri giochi.) Preso in sé potrebbe sembrare un bambino particolare ma se visto in mezzo ai coetanei la differenza è palese e percepisci tutto il suo ritardo. Il mese scorso , ci siamo rivisti con la NPI che lo segue (che per fortuna è una persona umanissima) per fare il punto della terapia psicomotoria che il bimbo stava facendo. La dottoressa si è dichiarata abbastanza ottimista dicendo di aver visto nel bimbo delle importanti “aperture” attraverso cui poter interagire con lui. Poi ci ha detto che è un bambino verso il quale non dobbiamo farci prendere da “ansia da prestazione”…Ma mi creda, non è la prestazione che ci interessa… io vorrei solo vederlo comportarsi normalmente e non in modo atipico come spesso si comporta. Cerco di non farmi prendere dallo sconforto ma purtroppo ci sono giorni – come oggi – in cui ho la sensazione che il tempo passa e le cose cambiano ben poco… Gliel’ho chiesto tante volte…ma non ricordo se mi ha mai risposto direttamente: dottore, quali sono i comportamenti che a 25 mesi devono mettere in allarme ? In quello che le ho scritto, c’è qualche aspetto che non la “convince”, che ritiene da approfondire? Inoltre, nella sua esperienza, sono più i casi di bambini che hanno iniziato un percorso “tortuoso” , atipico diciamo ma che poi hanno preso la “retta” via oppure il contrario ( ovvero le premesse hanno confermato le aspettative) ? La ringrazio per la sua cordiale pazienza e per l’eventuale risposta che vorrà darmi.

Gentile signora, non vedo

Gentile signora, non vedo nulla di 'patologico' in quello che descrive del bambino. Mi sembra che segua la sua strada di sviluppo che, come dice lei, può essere più tortuosa di altre, ma non è detto che sia meno utile, così come in viaggio può essere più interessante fare una strada secondaria che l'autostrada, se uno non ha fretta di arrivare. E nello sviluppo infantile non ci vuole fretta, l'importante è fare buone esperienze da cui si impari progressivamente a vivere con gli altri.
Mi sembra che il suo bimbo sta facendo la sua strada e non bisognerebbe forzarlo troppo o disturbarlo. Comunque signora i bambini danno sempre preoccupazioni ai genitori, man mano che crescono, dovrà farci il callo e cercare di resistere e non precipitare le cose. Spesso se si sta fermi e saldi si assestano da sè .... Lo sviluppo spontaneo delle cose spesso è meglio di tutta la scienza che sta fra cielo e terra, per parafrasare Shakespeare...
Cordialmente
drGBenedetti

Gentile dottore, ritorno con

Gentile dottore,
ritorno con aggiornamenti su mio figlio che fra una settimana compirà 27 mesi.
Attualmente, oltra al nido, sta facendo le due ore settimanali di psicomotricità, attività che sembra molto gradire.
Infatti quando lo porto, corre subito verso la sua stanza, va in braccio alla ragazza, si gira e mi dice felice “ciao ciao”. La terapeuta sembra abbastanza soddisfatta della crescita di mio figlio. Proprio ieri ha voluto che entrassi perché voleva farmi vedere come il bimbo si era organizzato un gioco da solo…In pratica aveva messo su un materasso un piano obliquo dal quale, dopo aver detto insieme alla ragazza “ PONTI, PATTEN…..BIA!!!”, lanciava delle palline. Un gioco che fa anche a casa, dove ha a disposizione uno scivolo giocattolo e da cui lancia le sue macchinine o i pupazzetti…. Poi mi ha fatto vedere che il bimbo per riavere le palline che lei aveva in mano ora dice “ DA!” ( fino a qualche mese fa strillava fino a piangere ma non chiedeva….) . Così come per aprire uno sportello dove cercava la “CAOTA” ( una carota giocattolo) ma che era chiuso con il nastro adesivo…lui è andato da lei e prendendole la mano, l’ha portata lì davanti e a modo suo le ha chiesto di aprire. Poi hanno fatto una canzoncina insieme, mimata, con i visi molto vicini….lei cantava e mio figlio la guardava negli occhi e faceva i semplici gesti ( del mangiare, del bere, del silenzio con il ditino davanti alla bocca…..). Abbiamo un po’ parlato, lei è contenta dei progressi che ha fatto il bambino ma poi mi ha confermato che anche lei vede dei momenti in cui, se lasciato a sé stesso, il bimbo passa i minuti a fare o guardare una cosa ( anche insignificante) e sembra davvero escludere tutto il mondo intorno.. La stessa cosa succede a casa…Se io o suo padre gli stiamo sopra, lui prende i libricini e poi indica e dice il nome degli oggetti che vede guardandoci ogni volta negli occhi proprio per avere la ns approvazione ( “bravo!”). Giochiamo anche un po’ a pentoline e lui imita i miei gesti e mi dà da mangiare …Poi mi porta il computerino e vuole che io glielo apro perché lui non riesce…Oppure gioca con gli “attrezzi” in modo adeguato…batte il martello sui chiodi ( giocattolo), gira il cacciavite, suona lo xilofono . Facciamo le canzoncine e ultimamente ama giocare con me con dei pupazzetti…Veramente lui guarda me che faccio parlare questi pupazzetti e si diverte da morire…qualche volte cerca anche di imitare le parole e i gesti. Poi, però, appeno lo lascio da solo per preparare la cena ( o fare qualcos’altro), quando ritorno lo trovo spesso in “atteggiamenti strani ” tipo sdraiato sul pavimento a guardare le ruote del suo trattore, oppure sdraiato sotto il tavolo con le gambe in alto a guardare non so cosa.. o ancora dentro al mio letto, con il viso sotto le coperte a fare non so cosa o infine sul terrazzo con le mani dentro la terra dei vasi…. Qualche volta capita che, per distoglierlo , devo prendere il suo viso e chiamarlo ad alta voce…e comunque quando fa queste cose, soprattutto “giocare “ con la terra o con le foglie, se lo chiami e cerchi di riportarlo “tra noi” si dimostra molto infastidito …Poi altra cosa strana è il fatto che con le persone fuori dall’ambiente familiare, lui raramente si mostra socievole… Non è scontroso, proprio sembra non interessarlo… Al max le guarda un attimo e si rimette a fare quello che stava facendo. Se capisce di stare al centro dell’attenzione degli altri, addirittura abbassa la testa e si copre gli occhi con le manine….Insomma sembra vergognarsi da morire…E questo succede pure con il nonno (con cui ha meno confidenza rispetto alla nonna), con gli zii che vede poco e ultimamente con la cuginetta che vede meno… Anche se poi, superato il primo momento, con questi ultimi interagisce se lo fanno giocare e lo fanno divertire. Non ama comunque stare in mezzo a tanta gente… generalmente, se ci troviamo in mezzo a tanta gente (soprattutto adulta), lui tende sempre ad andare in posti più isolati e a fare i fatti suoi (non vuole essere scocciato)…Se invece ci sono bambini o giochi per bambini, più facilmente resta nella mischia guardando curioso, sorridendo, cercando anche approcci con alcuni bimbi.. ( di solito i più piccoli, cerca di abbracciarli e baciarli).
Nell’ultimo periodo si è attaccato tantissimo ad un suo orsacchiotto che lui chiama TETTE’. Non dorme senza di lui, spesso se lo porta per andare a scuola e se mi dimentico di prenderlo, è lui che me lo ricorda dicendomi “TETTE’!!!!!” Ogni volta che piange per una frustrazione ( non gli facciamo fare una cosa oppure gli togliamo dalle mani qualcosa che non può tenere), la prima cosa che cerca è proprio questo TEDDY. Appena lo abbraccia, smette di piangere… E’ normale ? Visto che non ha mai preso il ciuccio, io penso che questo teddy abbia la stessa funzione ma….. è giusto che cerchi l’orsacchiotto piuttosto che le persone per essere consolato? In una sua risposta ad un altro post, lei diceva che un bambino che ha un oggetto transizionale difficilmente è autistico….Io sinceramente lo spero… Però non posso fare a meno di osservare che mio figlio, dentro casa, in ambiente protetto, e soprattutto se stimolato, si comporta quasi nella norma ma fuori casa….è poco gestibile,… alla ricerca di “angolini” in cui rifugiarsi, in cui fare i fatti suoi….insomma “strano”.
Anche il linguaggio è abbastanza in ritardo…. Di paroline ne conosce diverse, pronunciate più o meno bene, ultimamente ogni giorno ne aggiunge una ( ieri finalmente ha detto due volte mamma!) , ma di due parole insieme neanche l’ombra….( A parte “ CANTA QUA QUA..” per chiedermi di cantare il ballo del qua qua oppure la filastrocca del GIRO GIRO TONDO ma….più che una frase è la ripetizione di una cantilena…). La comprensione è migliorata ma ancora non sempre esegue le richieste ( pigrizia?)
A luglio avremo la terza visita con la NPI ma ho tanta paura che, essendo una persona adulta con cui non ha confidenza, lui darà il peggio di sé…( come è successo l’ultima volta).
Concludo infine con l’aspetto motorio, che è mio avviso non è un aspetto proprio così irrilevante a 27 mesi. Mio figlio non riesce né a salire né a scendere le scale senza un aiuto ( la ns mano da un lato e il muro dall’altro) Addirittura quando le sale, spesso si guarda indietro e si blocca come se avesse paura. Anche quando fa lo scivolo, quando arriva alla fine, se non lo tengo, si blocca, ha paura. Stessa cosa se lo metto su un piano un po’ più alto, lo vedo che si irrigidisce… Ultimamente ha paura di fare un piccolo gradino che c’è tra l’appartamento della nonna e il balcone ( saranno 3 – 4 cm). Qualche mese fa lo faceva, un po’ traballante ma lo faceva…. Ora invece sembra terrorizzato e vuole il ditino per fare questo gradino. I nonni insistono e lo mettono lì, senza aiutarlo…Vogliono fargli superare questa “stupida” paura….Ma io ho notato che così facendo, lui diventa ancora più rigido ( mi sembra di ricordare l’anno scorso, quando non voleva assolutamente lasciarsi per camminare….). Secondo lei si può ancora aspettare o ritiene più opportuno indagare? E’ possibile che il bimbo soffra di vertigini? Grazie per la solita cortese attenzione.

Gentile Dottore, ritorno a

Gentile Dottore,
ritorno a disturbarla per una questione riguardante mio figlio.
E’ da circa un mesetto ( ma lo abbiamo scoperto solo recentemente) che il bimbo per addormentarsi si stimola “sessualmente”.. Mi spiego: ultimamente quando entravo in cameretta per vedere se mio figlio si fosse addormentato, lo trovavo sempre supino con l’orsacchiotto in mezzo alle gambe….Mi sembrava un po’ bizzarro il luogo dove si trovasse il teddy ma ho collegato la cosa solo alcuni giorni fa … Un giorno infatti, dopo essersi arrabbiato non ricordo per quale motivo, il bimbo ha preso il suo teddy ed è andato sul mio letto. Dopo qualche minuto sono andata a vedere che cosa stesse facendo e l’ho trovato sul letto che si strusciava sul suo teddy molto vistosamente ( con tanto di gemiti ed un espressione di intenso piacere). Provavo a chiamarlo ma addirittura si girava dall’altra parte…sembrava in estasi. Da quel giorno, quando lo metto a letto, resto a guardarlo un po’, e lo stesso atteggiamento ritorna sempre, qualche volta addirittura mette la testa sotto il cuscino o sotto il lenzuolo….
Se la distrubo è perché vorrei sapere se si tratta di un atteggiamento normale in un bimbo di 27 mesi oppure se si tratta di uno dei tanti comportamenti dello spettro autistico? Se lo fa solo per addormentarsi, posso anche capirlo ( anch’io da piccolina, fino a 5 – 6 anni, mi addormentavo solo strusciando la nuca sul cuscino ) ma se questo atteggiamento dovesse presentarsi spesso anche durante il giorno ( e non è adesso il caso), come mi devo comportare? Quel giorno, alla fine, dopo circa 5/10 minuti, sono riuscita a distrarlo solo proponendogli di vedere un cartone….
Cordialmente.

Beh, se non sono troppo

Beh, se non sono troppo brutale direi che una masturbazione è sempre una masturbazione, comprensibile, giustificabile forse, ma sempre segno di difficoltà di qualche tipo per cui si ricorre all'autoconsolazione. Direi quindi che è meglio cercare di far trovare al bambino altre forme di 'consolazione' o interesse, come giustamente fate e di non ricorrere quindi alla sessualità. Meglio anche per l'addormentamento trovare modalità diverse, facendogli compagnia, per fargli pedere l'abitudine poco utile che ha preso, perchè è un rinforzo a trovare in se stesso quello che gli serve e non interessarsi alle cose esterne, che invece è il motore dello sviluppo (l'interesse per le cose e le persone).
drGBenedetti

Buongiorno Dott. Benedetti,

Buongiorno Dott. Benedetti, le riscrivo per aggiornarla sulla situazione di mio figlio sperando di non disturbarla troppo.
Attualmente il bimbo ha 29 mesi. Da un punto di vista linguistico il suo vocabolario nelle ultime settimane si è ampliato tantissimo…Inizia a pronunciare le parole abbastanza bene ( gli mancano alcuni fonemi come la R, la L e la N tra due vocali) però rispetto a quest’inverno è migliorato molto. Sulla frase però siamo ancora molto indietro…abbina le parole solo per dire CIAO BABBO, CIAO MAMMA , CIAO a TUTTI, o quando canta le canzoncine o quando ripete delle filastrocche che sa a memoria però, di sua spontanea volontà, non forma frasi. Fa richieste per fare un gioco, per avere il cibo, per vedere la televisione o per avere alcuni oggetti, per chiederci di aiutarlo a fare qualcosa in cui non riesce….ma di solito le esprime dicendo la parola chiave e basta. Usa il sì e il no in modo adeguato. Finalmente pronuncia anche le parole relative alle persone che gli sono attorno ( mamma, babbo, nonna, nonno, il nome di sua sorella, quello delle sue maestre e di qualche compagno di scuola….). La comprensione è migliorata ma a mio avviso non è completamente adeguata alla sua età… Ad es sono convinta che non capisca la domanda “ ti piace……?”. A questa domanda non risponde mai mentre se gli chiedi “ Vuoi…? “ risponde immediatamente.
Sono piuttosto preoccupata invece dal punto di vista del comportamento… A mio avviso mio figlio ha dei comportamenti atipici per un bambino di quasi due anni e mezzo. Le faccio alcuni esempi: quando vede qualcosa o qualcuno che gli piace inizia a “ballare” sulle punte e sfarfallare con mani e braccia….se è molto felice, digrigna anche i denti come chi soffre di bruxismo…Lo sguardo non è sempre diretto soprattutto se a parlargli è una persona che non conosce o conosce poco… Qualche volta devi proprio dirgli “ guardami negli occhi” per avere il suo sguardo.
Il gioco funzionale / simbolico è quasi assente.. Se insisto, riesco a farlo giocare con le pentoline ma non più di 5 minuti…..Quello che noto è che a lui i giochi e gli oggetti in generale interessano ( li guarda attentamente e cerca di dire il loro nome) ma non gli interessa sapere come funzionano….Faccio un esempio: spesso vuole giocare con il suo kit da dottore ( prende la busta e mi chiede di aprirla) poi però non gli interessa sapere come si usa lo stetoscopio o la siringa per fare le iniezioni…. Della bicicletta, più che salirci sopra, ama girare i pedali. Difficilmente tira una palla ( certe volte lo fa, ma più spesso la gira sulle mani e guarda il disegno che vi è sopra…). E’ fissato con i sassi, con le foglie, con la terra in generale….Spesso capita che la tiene in mano e poi se la tira sulla testa e con questo “gioco” può passarci parecchio tempo. Ha anche la fissa di buttare le cose per terra o di nasconderle sotto il divano per poi piagnucolare e venirmi a dire “ E’ caduto! E’ caduto!” aspettando che io gliele prenda…. Ama sfogliare i libri, guardare attentamente le figure ma non accetta che io possa prendere il libro ( deve tenerlo sempre lui ) e soprattutto non accetta che gli legga la storia.
Ha la fissa degli stemmi delle auto e ultimamente anche delle lettere ( ne riconosce diverse e quando le vede inizia a dire quelle che conosce…)
Quando non riesce a fare una cosa si innervosisce moltissimo, sembra andare fuori di senno e spesso devo tenerlo fermo per le spalle e dirgli più volte “ calmati!”. Non succede spesso, un paio di volte a settimana ma a mio avviso la sua reazione è spropositata.
Rimane poi tanta goffaggine motoria ( sale e scende le scale solo con la mano, non tiene benissimo la forchetta, non sa soffiare le bolle di sapone o soffiare su un fischietto, non sa saltare, andare in bici, calciare una palla….).
La dottoressa che lo sta seguendo l’ha visto a luglio e ci ha detto che ancora non vuole fare una diagnosi…. Vuole aspettare ancora un altro anno ma comunque ci ha chiaramente detto che, anche se ha visto molti progressi rispetto a febbraio, non si tratta di un semplice ritardo di linguaggio. Ha aggiunto che tra l’autismo e la normalità c’è una miriade di sfumature più o meno accentuate e che quindi occorre aspettare ancora un po’ per capire dove si colloca nostro figlio.
Qualche giorno fa ci è capitato di parlare con dei genitori di un bambino a cui hanno diagnosticato lo spettro autistico all’età di 3 anni. Ora ne ha sette e i progressi sono stati tanti grazie alla terapia ABA. Ci hanno caldamente consigliato di rivolgerci al Centro Autismo a cui si sono rivolti loro anche perché, nella ns regione, è possibile usufruire di questa terapia in convenzione con la USL( quindi a costo zero) A detta loro, l’ABA è l’unica terapia che, pur non guarendo dall’autismo, ha permesso a loro figlio di raggiungere una certa autonomia e di apprendere i “comportamenti buoni” andando così a diminuire i cosidetti “comportamenti problema”. Siamo usciti da quell’incontro convinti di far fare a nostro figlio la stessa esperienza ma ora, col passare dei giorni ci prendono i dubbi più atroci…qualcosa non ci convince fino in fondo…. Lei cosa ne pensa? Conviene aspettare ancora un altro anno ( così che, come ha detto la dottoressa, il quadro sarà più chiaro) oppure partire sin da subito anche con questa terapia? A proposito, Lei che giudizio ha di questo metodo? La ringrazio e la saluto cordialmente.

Lo sviluppo avviene a passi

Lo sviluppo avviene a passi successivi, a scalini, senza salti. In certi periodi va più lento, in altri più veloce, ma l'importante è che ci sia. C'è un'ampia variabilità, entro i limiti della norma. Non bisogna avere fretta. Oggi c'è una eccessiva tendenza a vedere singoli 'sintomi' senza inserirli nello sviluppo, da cui viene un eccesso di diagnosi di patologie (autismo, ecc) laddove invece sono solo fasi dello sviluppo e comportamenti transitori.
L'apprendimentonei bambini piccoli avviene per 'scoperta' delle arie cose, stimolati dalla loro curiosità. E' evidente che questa può prendere direzioni diverse, spesso casualmente, in base alle esperienze. A mio avviso non è bene voler guidare l'apprendimento, 'insegnargli', a giocare, ecc, perchè in questo modo il bimbo si limita a ripetere imitando l'adulto, ma senza vera scoperta e spesso frustrandosi al confronto. Invece se segue la sua curiosità le varie 'scoperte' sono fonte di entusiasmo e di vogia di condividere e comunicare.
Per cui visto che sta mostrando che è sicuramente in evoluzione, che sta continuando lo sviluppo, direi che è da lasciarlo fare e lasciarlo seguire la sua curiosità e i suoi interessi e lasciargli fare esperienze e scoperte ed essere pronti a ricevere le sue comunicazioni e le sue richieste di condividere l'entusiasmo e ovviamente anche i sentimenti 'negativi', rabbia, delusione, ecc. Solo se c'è un eccesso di eccitazione e iperattività è da cercare di 'rallentarlo' e fargli prolungare l'attenzione sulle diverse attività, rima di cambiarle.
Molti bambini per l'eccitazione fanno manifestazioni motorie del tipo descritto, senza essere autistici nè altro. Crescendo trovano diversi modi di esprimere i sentimenti e di contenere l'eccitazione.
A 29 mesi più che la bicicletta a pedali può essergli adatta quella senza, in cui si spinge con i piedi direttamente. Più avanti scoprirà anche i pedali. Ma a suo tempo,e i tempi sono ampiamente variabili...
Non vorrei che il rifiuto degli interventi della mamma dipenda dal fatto che questi sono troppi e troppo insistenti e forse carichi d'ansia per la paura che lui non impari...

A mio avviso non è importante una 'diagnosi', perchè non si tratta di malattie mediche ( a meno che non ci siano sospetti per cui vanno fatte indagini mediche, genetiche, radiologiche, ecc, non 'test' comportamentali). E' importante vedere le varie funzioni e abilità e il loro sviluppo, che avviene come dicevo entro margini di tempo e di caratteristiche molto variabili.

E' proprio perchè invece spesso vengono fatte 'diagnosi' solo sulle caratteristiche al momento della visita, e non in varie fasi dello sviluppo, che poi si verificano tante 'guarigioni' e miglioramenti a seguito degli interventi propagandati come 'specifici' per l'autismo, o altre anomalie. Semplicemente la diagnosi era sbagliata e i miglioramenti sono dovuti al normale sviluppo, e l'intervento era inutile ed è stato spesso inutilmente costoso ( sia se privato che se pubblico, visto che comunque qualcuno deve pagarlo...)
L'ABA, cioè Analisi Applicata del Comportamento (in inglese), è uno di questi, e spesso propagandato e imposto in modo fanatico e assolutista.
Ovvio che vantino tanti successi, se le diagnosi iniziali sono fatte come dicevo, e spesso sbagliate.
Altrettanto ovvio che se l'ambiente di un bambino presenta ostacoli al suo sviluppo, per come è organizzato, per le caratteristiche e le abitudini, spesso un intervento esterno, qualsiasi sia, provoca modifiche che spesso rimuovono o diminuiscono gli ostacoli e liberano lo sviluppo.
Si vede con bambini con problemi di udito o di vista non compresi, in cui l'intervento che migliora quegli aspetti permette una ripresa dello sviluppo spesso interrotto e che in quei casi mostra aspetti simili all'autismo. Ma era solo un'impossibilità di vedere e sentire ed entrare quindi in contatto con l'ambiente.

Gentile dottore, la ringrazio

Gentile dottore,
la ringrazio per la sua risposta molto esaustiva. Mi è molto chiaro quello che lei dice a proposito dell’apprendimento attraverso la scoperta e la curiosità… Purtroppo, però, pensando a mio figlio, mi viene proprio da dire che lui questa curiosità non ce l’ha…o forse non è quello che intendo io…. Alla sua stessa età, sua sorella passava gran parte della giornata in piedi sopra la sedia, a guardare qualsiasi cosa io facessi che naturalmente voleva fare anche lei ( lavare le verdure, tagliarle con il suo coltellino giocattolo, accendere la lavatrice, mettere il detersivo, lavare i panni ecc ecc…). Mio figlio, a me sembra, non è interessato alle cose che facciamo noi…. Se fosse per lui, come le dicevo, starebbe ore con le mani dentro la terra dei vasi o nell’acqua…O a raccogliere sassi che poi potrebbe tenere per ore nella mano. Se ha imparato qualcosa o a fare dei giochi ( tipo giocare con le macchinine / trenino / costruzioni / suonare lo xilofono ecc ) è grazie ai nostri interventi o a quelli della neuropsicomotricista . Gli unici suoi interessi “normali” per i quali smetterebbe di fare qualsiasi cosa stia facendo, sono la musica e le canzoncine mimate, giocare sul lettone con me a saltare, fare le capriole, il solletico e le coccole…Fare il bagno al mare, l’altalena e poco altro…. .Anch’io sono generalmente contraria ad “insegnare” ai bambini ( infatti, mia figlia, che ritengo di un’intelligenza nella media, tutte le cose che ha imparato le ha imparate da sola, osservando – anche per chè di carattere odia gli insegnamenti ) ma con lui è diverso--- se lo lasciassimo a sé stesso, potrebbe stare per molto tempo sotto la sedia a farsi gli affari suoi – a proposito da qualche settimana sono ritornati quei movimenti che ricordano una masturbazione…..Soprattutto nell’ultima settimana delle mie ferie che ho passato sempre dentro casa, con lui e l’altra figlia che aveva 39 di febbre.
Per questo mi sto chiedendo se un intervento tipo ABA possa essere uno strumento per allargare i suoi interessi e magari far scattare in lui il desiderio di conoscere…
Il bimbo che abbiamo visto ( che a detta dei genitori rimane e rimarrà per sempre autistico) era un bimbo a mio avviso forse un po’ iperattivo in certi momenti ( ma credo anche che il suo comportamento era giustificato dal fatto che da due ore suo padre stava parlando di lui, delle sue diversità, dei suoi problemi ecce cc con persone a lui estranee…) …Ma era un bimbo molto allegro, che giocava con la sorellina, ma che soprattutto aveva una luce particolare negli occhi quando ci ha mostrato la stanza dove giornalmente “lavora” ,i suoi giochi ecc. Insomma mai avrei pensato che fosse un bambino autistico, anche se ogni tanto parlava tra sé ripetendo le frasi di un cartone animato….Anche mia figlia più grande qualche volta lo fa ( ripetere le frasi dei cartoni ) ma non lo trovo così grave…
Un ultima domanda: in quali giorni fa le visite a Firenze?

Per l'ABA e per altre

Per l'ABA e per altre tecniche o metodi tendo a pensare che sia più importante la persona che le applica, la sua ragionevolezza e apertura mentale e assenza di 'fanatismo', che la tecnica in sè.
Per le visite mi può contattare per email o telefonicamente, i giorni sono variabili.

Gentile dottore, ho appena

Gentile dottore, ho appena finito di leggere una sua risposta ad una mamma tanto angosciata per sua figlia e sono rimasta un po’ perplessa su queste parole: Con le tecniche opportune si possono addestrare anche le pulci, mi risulta. Temo che sia quello che fanno, a volte, i metodi comportamentistici che oggi vanno per la maggiore e che forse danno solo l'illusione di 'fare qualcosa'. Mi sembra un chiaro riferimento alle terapie oggi tanto di moda ( vedi ABA) alle quali anche noi abbiamo deciso di affidarci per poter aiutare nostro figlio. E’ chiaro che non credo ciecamente che il bimbo recupererà solo grazie all’ABA ( anche se è quello che in pratica ci è stato promesso), però di fronte all’ignoto che ho davanti, una prospettiva di lavoro e delle persone disponibilissime ad aiutare mio figlio, mi sembrano degli appoggi importanti. Diciamo che in questa esperienza cercherò di “trattenere ciò che vale”.
Tanto per aggiornarla, la scorsa settimana abbiamo portato il piccolo di 30 mesi presso il Centro Autismo della ns regione. La dottoressa, a mio avviso molto preparata e piena di esperienza, alla fine dell’incontro ci ha subito detto che il bimbo presenta alcuni ( e ha sottolineato più volte - solo alcuni-) aspetti che rientrano nello Spettro. Nello specifico il bambino ha molte stereotipie ( motorie ma anche di gioco se così si può dire…). Durante la visita – che peraltro non è stata una vera e propria valutazione ma solo un colloquio con noi e l’osservazione del bimbo nella stanza – G. diverse volte si è messo a giocare in modo adeguato ( col telefono, col trenino ecc) ma altre volte al suo solito modo ( ovvero senza apparente senso). La dottoressa comunque ci ha anche detto che ci sono molte aperture, lo sguardo c’è, l’interazione non è assente ( anche se non continuativa), il linguaggio non è assente( anche se prevalentemente ecoico) e il bambino è sveglio ( quindi non dovrebbe avere ritardo mentale?). Inoltre è stata molto contenta che il bambino conoscesse le lettere e i numeri – cosa che pensavo rientrasse nelle stranezze - ma che lei invece ha valutato come potenzialità.
Insomma, facendola breve, la dottoressa ci ha detto più volte, che in base alla sua esperienza, un bambino come il nostro, facendo ABA, ha ottime possibilità di recupero ( inizieremo a dicembre).
Non so che pensare, non ho la stessa certezza di quella dottoressa, però mi dico che è meglio tentare una strada piuttosto che starsene fermi… E’ questa l’illusione di cui lei parla? Speriamo di non essere solo un illusa…
Concludo ringraziandola per tutto il contributo che lei dà attraverso questo sito…Sono certa che se non fosse stato per le parole che lei spende ogni giorno con tutti noi genitori preoccupati, non avrei preso così serenamente la diagnosi data a mio figlio e forse non sarei altrettanto serena e convinta che “ci sono più cose tra cielo e terra di quante ne sogni le nostre filosofie….” Cordialmente.

Sono d'accordo con Lei

Sono d'accordo con Lei riguardo a Amleto, un po' meno per il resto...
Nelle precedenti risposte ho già detto ampiamente quanto penso. Ovviamente la scelta è dei genitori.
Cordialmente

Gentile dottore, innanzitutto

Gentile dottore,
innanzitutto auguri di buon anno. Torno a disturbarla per raccontarle un po’ gli sviluppi di mio figlio. Siamo arrivati a quota 33 mesi e lo sviluppo grazie a Dio non è stato fermo, sebbene, per ben due mesi, il piccolo ha dovuto portare il gesso al braccio e al busto a causa della rottura dell’omero. Questo fatto lo ha tenuto lontano dalla scuola e in parte anche dalla psicomotricità ( faceva solo un’ora alla settimana giusto per continuare il rapporto con la terapista), ma come dicevo, il suo sviluppo non si è fermato. Anzi è proprio in questo periodo che ha iniziato a fare le piccole frasi di due / tre parole anche se usate praticamente solo per commentare alcuni fatti come per parlare tra sé ( tipo: oh! “Non c’è più topolino in televisione” oppure “ guarda! Tom caduto in acqua! Ha battuto testa! Ecc. ecc….) In pratica di solito usa queste frasette quando guarda la televisione, un libro oppure quando gioca da solo… Inoltre ho come l’impressione che queste frasette siano un pò “preconfezionate”….Le ripete spesso e talvolta non hanno un contesto ( faccio degli esempi : oggi guardava in alto e diceva “ guadda! Aeroplano vola ( ma non c’era nessun aeroplano visto che eravamo in casa; oppure quando vede l’acqua ( anche quella che si beve) dice “ acqua mare!”..Vede il biberon e dice “latte e caffè”….C’è da dire tuttavia che spesso quando fa questi commenti poi mi guarda come per voler condividere il suo pensiero. Raramente risponde alle domande che non siano “ vuoi…..?” o “cos’è questo?”. Il dialogo è quasi assente. Ha iniziato ad usare il “voglio” per le richieste, dice molto spesso “è mio” e qualche volta l’io. Ha imparato il suo nome ma alla domanda come ti chiami? Spesso risponde il mio nome…Allora devo dire: no, TU come ti chiami ( e gli punto il dito sulla pancia)…E lui risponde bene…Capisce quello che gli dici ma spesso è distratto…. Se io gli faccio una richiesta dalla cucina e lui sta in sala, difficilmente risponde; al contrario, se gli vado vicino, aggancio il suo sguardo, mi ascolta e quasi sempre ( qualche volta dopo varie sollecitazione) esegue l’ordine. Oppure esegue solo dietro ricatto ( es se vai a prendermi quella cosa, ti do una caramellina…E lui subito si fionda. )
Il problema cruciale riguarda la socializzazione con gli altri bambini e anche con gli adulti ( con quest’ultimi meglio se riescono a conquistarlo con il solletico, baci e ed altri giochi fisici…) Ad esclusione di noi genitori, della sorella, dei nonni, della terapista, delle maestre, dello zio e di qualche cuginetto più grande….gli altri per lui non esistono, o se esistono, sono solo scocciatori da evitare. Generalmente si fa prendere in braccio da chiunque, dà anche bacini e saluta a tutti se glielo chiedi ma si vede benissimo che è a disagio e non vorrebbe star lì…
I bambini, che un tempo adorava, ora sembrano essere per lui nemici dai quali difendere i propri giochi, i propri spazi… Non condivide niente, difficilmente si mischia nel gruppo. Giocare con gli altri proprio non gli interessa . Infatti non fa giochi tipo tirare la palla a qualcuno, non da mai un suo gioco…io stessa faccio difficoltà perché appena afferro una sua macchinina per giocarci insieme, lui scatta subito dicendo “ No, è mia!”.
D’altro canto, al nido mi dicono che è molto migliorato, che ama fare le canzoncine mimate, i balletti, il girotondo, che fa i lavoretti al tavolo con gli altri bambini, che mangia tutto e bene… Anche la psicomotricista dice che è diventato tanto bravo, è cresciuto tanto…. Non so che dire…E’ vero che è cresciuto ma sembra sempre un bambino di un anno e mezzo -due….Non di quasi tre com’è!
Per quanto riguarda l’aspetto delle bizze, devo ammettere che è molto migliorato…Potrei dire che è un bambino piuttosto obbediente…al max può arrabbiarsi 10 secondi, poi quando vede che non ottiene, se la finisce subito. Il problema però è che urla facilmente quando non riesce a fare le cose come vorrebbe lui ( e purtroppo succede spesso perché è molto goffo). In pratica anziché chiedere aiuto, inizia ad emettere degli urletti….prima andavo subito ad aiutarlo e questo spesso creava in lui ancora più rabbia…Ora ho iniziato ad ignorarlo quando fa così e devo dire che questo suo modo di fare è diminuito.
Ignorarlo quando lui urla o fa i capricci ( che vuol dire guardare da un'altra parte, fare come se lui non stesse urlando) è uno dei primi suggerimenti che ci ha dato la psicologa del Centro in cui siamo stato presi in carico per far sì che il bimbo inizi a comunicare senza urlare. Devo dire che sta funzionando ma è difficile per me anche perché lui in questi momenti mi cerca subito, mi afferra le gambe, vuole assolutamente essere preso in braccio, ha bisogno del contatto fisico con me ( se non ci sono io, con il suo Teddy)….
Mi scuso se ho fatto un minestrone, io non so proprio cosa pensare … La mia sensazione è che a mio figlio non manchi l’intelligenza ma non la sappia usare nel migliore dei modi… Guardandolo, si ha l’impressione che lui sia in questo mondo ma lo vive e lo vede a modo suo ( e non è il modo tipico dei bambini, né tantomeno degli adulti)
Se penso a quando era più piccolo, a quanto era aperto e socievole con tutti, mi assale una tristezza….la gente che lo vedeva sempre a dire “ ma quant’è solare questo bimbo!!!” …Non sa quante volte mi arrovello per capire che cosa sia successo dopo l’anno di età….E davvero non riesco a darmi una risposta….
Per l’anno prox, 1° anno di scuola materna, abbiamo deciso di chiedere il sostegno. Ce l’ha consigliato sempre la Psicologa che ci ha preso in carico perché così lui potrà fare ABA almeno un paio di ore la mattina…E’ una scelta dolorosa ma mi sembra che non farlo sarebbe egoismo. Poi abbiamo anche deciso di farci aiutare da una persona esterna per fare Aba il pomeriggio ( partiamo con due ore anche se al Centro ci hanno inditaco almeno 3 - 4 ore giornaliere) Abbiamo il primo incontro formativo a fine mese.
Che dire…speriamo di imboccare presto la strada maestra….

Gentile signora,forse sono

Gentile signora,
forse sono frasi preconfezionate, come nota giustamente ,ma possono essere comunque un primo passo, nell'apprendimento, sia per pensare che per comunicare. Mi sembra che Lei, signora, abbia trovato il modo giusto per richiamare la sua attenzione e parlare con lui in dialogo e affrontare meglio il suo comportamento. Anche la protezione delle sue cose può essere una fase positiva, nel distinguere il proprio dall'altrui, il familiare dall'estraneo. Con l'esperienza dovrebbe poi venire l'interesse e , con una maggior sicurezza, lo scambio e la diminuzione delle 'difese.
Anche per il linguaggio mi sembra che il problema non sia tanto il linguaggio in sé, ma il suo uso, la 'pragmatica', come si dice.
Non sembra, come dice giustamente Lei, porsi il problema di come imparare a stare con gli altri, ma sembra interessato appunto a fare come vuole e solo quello che interessa a lui, apparentemente, 'difendendosi' dagli altri.
Andare all'asilo, alla materna, serve appunto essenzialmente ad fare esperienza e imparare a stare con gli altri, uscendo dalla dimensione puramente egocentrica dei primi tempi, che in lui sembra essere rimasta prevalente. Bisogna che un po' alla volta l'estraneo diventi meno 'pericoloso' e più fidato per poterlo conoscere, cosa che viene dalla pratica, paziente e resistente. L'asilo, con persone attente e sensibili, può essere lo strumento migliore per fare queste esperienze.
Come aiutarlo dipende ovviamente dagli aiuti disponibili realisticamente in loco. Non sono d'accordo con il delegare tutto agli 'educatori ABA', ma la scelta è vostra. Tutti gli interventi partono da una 'analisi applicata del comportamento' (questo significa ABA). Ma loro si arrogano la capacità di saperlo fare solo loro.
Ho l'impressione che i 'venditori ABA' stiano un po' alla volta prendendo il monopolio del 'mercato', non solo dell'autismo ma di tutti i bambini piccoli, quasi. Sembra una lobby molto potente : ovviamente se eliminano tutti i concorrenti non resterà altro.
La scelta può essere fatta solo da voi, conoscendo le persone e valutando se vi sembrano affidabili. Capisco la vostra difficoltà, purtroppo il campo della salute è anche un 'mercato' conteso, come si vede ogni giorno...
Ricambio gli auguri anche a voi, per tutto.
PS mi fa piacere che la bimba vada meglio.
Cordialmente
drGBenedetti

La ringrazio per la

La ringrazio per la risposta!...non so come ha fatto a capire che la sorella va molto meglio….ma è proprio così!
......
Grazie ancora per gli auguri!

Ho spostato il contenuto nel

Ho spostato il contenuto nel consulto della sorellina.
Me l'ha scritto Lei stessa in un inciso di un post recente, che stava meglio...
Speriamo che fra un po' sia la volta del bimbo.

Gentile Dottore, ritorno a

Gentile Dottore, ritorno a disturbarla….
Ad inizio febbraio abbiamo cominciato con le “terapie” ABA a casa con una ragazza che viene tutti i giorni un ora / un’ora e mezzo. Per questo primo mese, le indicazioni della psicologa erano di far nascere attraverso il gioco un bel rapporto tra il bimbo e la tutor ( che non si conoscevano) , lavorare sulle richieste verbali e cercare a poco a poco di instaurare una relazione di collaborazione tra mio figlio e la ragazza. ( ad es. chiedere delle piccole prestazioni con la promessa di un premio o cercare di farsi consegnare gli oggetti dai quali si stacca difficilmente per periodi sempre più lunghi…)
Già a partire dal secondo giorno, il bambino sì è affezionato tantissimo alla sua tutor, aspettandola tutte le sere con impazienza, accogliendola calorosamente alla porta e poi portandola per mano nella sua stanza di “lavoro”.
In questo mese abbiamo visto delle belle novità: il bambino parla di più, cerca di fare frasette per chiedere, si fa meno gli affari suoi…ad es. nella pausa pranzo, sebbene lui abbia già mangiato a scuola, si vuole sedere sulla sedia e stare in ns compagnia ( magari mangiando qua e là visto che è un golosone)… Un giorno sono venuti a trovarci due nostri amici ( adulti) e lui, per la prima volta, se n’è stato sempre con noi cercando di giocare con i due ospiti ( che naturalmente non si sono risparmiati in coccole, solletico, giochini fisici che lui adora…..). La sera prima eravamo stati a cena da altri amici e lui si era comportato quasi normalmente, senza tante stranezze, giocando in sala con la sorella ( non c’erano altri bambini). Poi , dulcis sin fundo, la scorsa settimana c’è stata la visita periodica con la Neuropsichiatra ( non quella dell’ABA) e, per la prima volta, è andata piuttosto bene…..Non ci sono state le solite urla o reazioni spropositate di fronte ai divieti e frustrazioni…ma soprattutto, dopo un primo momento servito per rompere il ghiaccio, il bambino ha giocato con la dottoressa quasi per tutta l’ora. La dottoressa è stata piacevolmente sorpresa e ci ha detto che l’aveva visto molto migliorato soprattutto nella tolleranza alle frustrazioni . Il colloquio con noi genitori, dove ci dirà meglio le sue impressioni, cmq è stato fissato per prox. settimana .
Naturalmente non sto dicendo né mi sto illudendo che sia tutto a posto, perché ancora rimangono alcuni aspetti difficoltosi, rimane il linguaggio che è prevalentemente ecoico, rimangono le stereotipie, rimangono le fissazioni , rimane insomma il ritardo…però, sotto alcuni aspetti, i miglioramenti ci sono e sono visibili a tutti. Ma arrivo al punto ( perché questo era solo il preambolo !). .. Da lunedì questa situazione “idilliaca” ha iniziato a cambiare. Come tutte le sere è arrivata la sua tutor e lui ha iniziato a piangere disperato perché voleva il babbo ( io non c’ero)…Il pianto è durato parecchio, tanto che il babbo alla fine è entrato in stanza per calmarlo…Il bimbo si è calmato ma poi ha ripreso a piangere appena mio marito se n’è andato… Poi, per motivi nostri familiari, abbiamo dovuto sospendere le sedute per qualche gg. e stasera riprendiamo ( quindi non sappiamo ancora come andrà). Contemporaneamente, il bimbo, che andava a scuola non dico felice ma perlomeno tranquillo, ha iniziato a piangere al momento della separazione specie con me. In questa settimana è particolarmente attaccato a me, mi chiama in continuazione, cerca sempre un contatto fisico che io naturalmente sono felice di dargli… Mi sta frullando per la testa l’idea che questo suo cambiamento dipenda in qualche modo da una decisione che ho preso proprio il fine settimana scorsa ..Ovvero ho deciso che di non seguire più la regola/ consiglio che ci ha dato la psicologa ABA per far fronte ai capricci/urla/pianti del bambino…ovvero di ignorarlo completamente e addirittura andare in un’altra stanza per evitare anche solo di toccarlo… La trovavo e la trovo una regola davvero poco “umana” e per seguirla dovevo fare una grossa violenza su me stessa….Nonchè vedevo che mio figlio alla fine smetteva di piangere subito ma passava a stereotipie autoconsolatorie….Così mi sono detta: mi sta bene che quando un bimbo fa i capricci non bisogna assolutamente assecondarlo ( regola che vale per tutti i bambini) ma perché devo far finta che lui non esista? Così ho deciso che rimango sul non dargliela vinta ma affronto il capriccio in un rapporto, mettendolo anche sulle gambe se lui lo vuole, asciugandogli le lacrime e parlandogli, cercando di consolarlo…Perché spesso ho l’impressione che i suoi pianti non siano capricci tout court ma siano piuttosto frutto di una incapacità a comunicarmi quello che lui vorrebbe o di una difficoltà ad accettare una certa realtà… E’ possibile dottore che questo mio cambiamento possa aver influito sull’atteggiamento di mio figlio? O forse la sua è solo una situazione passeggera della crescita scatenata da non so cosa? Ma, soprattutto ho fatto male a cambiare? Posso averlo messo in crisi ? Forse è più giusto il metodo consigliato dalla psicologa? Da un lato ho paura che la dottoressa mi dirà che sto rovinando tutto il lavoro che andremo a fare se non seguo le loro raccomandazioni ma dall’altro….perchè devo fare violenza su me stessa? Inoltre, anche se nello spettro autistico, non è un essere umano come tutti gli altri? O lui, come si legge spesso dappertutto, è un essere di un altro “mondo” in questo mondo? ( naturalmente sono domande retoriche, perché io non ci credo). Attendo un suo prezioso parere.

Io sono d'accordo con Lei. I

Io sono d'accordo con Lei. I bambini devono imparare ad obbedire agli adulti, che devono avere pazienza e resistenza per guidarli. Il metodo che Le hanno detto è quello classico comportamentista, basato sulla premiazione e castigo, con cui si ammaestrano scimmie e cani e pappagalli e pulci. Funziona ovviamente anche negli umani, come si vede in tante comunità chiuse...Bastone e carota sono vecchi come il cucco, si diceva una volta. Oltretutto un aspetto di questi metodi (che sono stati un po' umanizzati rispetto ai primi tempi) è che se ci sono progressi il merito è loro (anche se non si può dimostrare), se invece non funzionano la colpa è dei genitori che non li applicano bene. Da un punto di vista pubblicitario è quindi il massimo, come dire testa vinco io, croce perdi tu...

Comunque è normale che ci siano momenti di crisi nello sviluppo, sono in fondo momenti di passaggio e cambiamento che all'inizio non sono accettati e suscitano opposizione. Con pazienza e resistenza e consolando il bambino, senza però farlo comandare lui, si possono normalmente superare. Evidentemente il bimbo ha percepito un cambiamento nell'ambiente e all'inizio ne è spaventato. Vediamo come prosegue.

Buongiorno, volevo

Buongiorno,
volevo aggiornarla sul colloquio avuto con la NPI che segue il mio bambino da un anno e mezzo.
Per farla breve la dottoressa ci ha detto che non si sente di mettere nostro figlio nel calderone dello spettro autistico; questo perché, soprattutto all’ultima visita, ha avuto una piacevole sensazione di stare con un bambino presente, che, se sollecitato, interagisce e sta con l’altro anche per diverso tempo…insomma una sensazione ( a detta sua) che non si ha con una persona autistica.
Naturalmente ha ribadito che il bimbo ha un ritardo armonico un po’ su tutte le aree e per questo lei parlerebbe di Ritardo globale di sviluppo, ancora troppo presto per parlare di ritardo cognitivo visto che il bimbo è piccolo e ha collaborato poco ai test che gli sono stati fatti. Ci ha comunque consigliato di chiedere il sostegno per la scuola materna e di fare alcuni esami presso un centro pediatrico della ns zona ( genetici / metabolici , RM e EEG) anche se, a suo avviso, probabilmente questi esami diranno ben poco visto che il bambino non ha i tratti o caratteristiche di qualche malattia genetica/ metabolica né ci sono stati particolari problemi alla nascita che fanno pensare a lesioni al cervello.
Il fatto che lei non lo mette nello spettro autistico ci conforta ben poco perché comunque il ritardo c’è, lo vediamo anche noi, e ormai a 3 anni, cominciamo a dubitare che possa essere recuperato o comunque ridotto…..O sbagliamo a pensarla cosi?
La scorsa settimana poi siamo stati al secondo appuntamento con la Psicologa con la quale facciamo ABA. Lei ha trovato il bambino molto migliorato sull’aspetto comportamentale, anche se ci ha chiesto maggiore “severità” sul linguaggio, perché è vero che il bambino chiede o parla usando le parole giuste ma lo fa usando dei toni strani, con la voce troppo alta quasi a urlare…..perciò dobbiamo pretendere, perché lui lo sa fare, che parli “normalmente”… Sinceramente il mio entusiasmo per quest’ABA sta pian piano scemando.. mi immaginavo qualcosa di diverso ed invece è un vero e proprio addestramento ( questa notte ho fatto anche un breve sogno in cui mi accorgevo che mio marito aveva acquistato borse e borse di dolcetti ( rinforzi?) e io pensavo che lui fosse un maniaco che volesse far del male al mio bambino…Naturalmente mi sono svegliata subito con una brutta sensazione…) Forse ho fatto questo sogno perché proprio ieri sera mio marito mi diceva che il bimbo aveva collaborato poco con la sua tutor, l’aveva sentito spesso piangere e chiamarci…
Che dire dottore…secondo lei, il fatto che io non riesca ad entusiasmarmi per questa terapia, influirà negativamente sul lavoro che si sta facendo col bimbo? La saluto cordialmente

Gentile signora, se ricorda i

Gentile signora,
se ricorda i miei pareri sull'ABA non potrò certo essere io a rassicurarla su questa metodologia. Ciò non toglie che la dottssa possa aver ragione nel dire di non incentivare il tono in falsetto che usa spesso il bimbo, se capisco bene.
Per capire un po' di più andrebbe visto il bambino insieme ai familiari: non potete farvi riprendere in qualche filmato insieme al bimbo per inviarmelo?
Quanto al sostegno alla materna, essendo questa ancora una scuola non obbligatoria e dove l'obiettivo principale dovrebbe essere funzionale all'apprendimento sociale ( ma oggi molti non sono d'accordo su ciò), penso che il sostegno vada applicato solo nei bambini gravemente handicappati, che altrimenti non potrebbero frequentarla, come d'altronde è nello spirito della Legge 104/92.
Se un bambino parla in falsetto e ha un modo un po' 'falsato', non spontaneo, di comportarsi, che crea complicazioni e difficoltà nello stare con gli altri e nello sviluppo, indubbiamente ci si pone la domanda di come aiutarlo. Essenzialmente le risposte sono di due tipi, per qualcuno bisogna 'insegnargli' come comportarsi nel modo 'giusto', per altri bisogna capire il suo modo di comportarsi e per così dire trovare la 'traduzione' fra il suo modo e quello di altre persone. Come si fa in effetti con qualcuno che viene da un altro mondo, continente, paese, ecc. che si comporta in modo diverso e comunica in modo incomprensibile. Probabilmente bisogna mescolare i due modelli, nella pratica, guidati dall'intuizione e dall'esperienza, senza esagerare da una parte o dall'altra.
Non riesco comunque a 'vedere' abbastanza la situazione a questo punto. Potrebbe riassumerla di nuovo seguendo il questionario?
drGBenedetti

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