Una polemica fra psichiatri su

Uno psichiatra avvia una significativa discussione su una mailing list
DISCLAIMER: Ne riporto ovviamente solo degli spunti anonimi, a parte i miei interventi: se l'owner vi trova qualcosa di scorretto mi contatti per favore per 'parlarne', sono disposto a modificare il testo.

" Oggi, stimolato da uno studente che vuole
studiare il tema delle contenzioni in psichiatria, ed essendo l' argomento
inerente il mio lavoro, ho voluto leggere un libro moderno.

In questo libro ho letto un fatto orribile, ma, quello che vorrei specificare,
mi sembra piu' orribile vedere come e' stato commentato dai colleghi (!?)
redattori del libro.
Ritengo che le contenzioni siano alle volte necessarie. Ma non mi ritengo
collega degli autori del libro ( da me ordinato via amazon) e non vorrei
essere confuso, neanche nella fantasia di un paziente, con i torturatori della
bambina.

Inoltre vi e' da domandarsi cosa possa avvenire in futuro se si perde ogni
sensibilita' umana.

Ho letto questo brano:

Da :

Clinical Manual of Emergency Psychiatry" Michelle B. Riba MS, Divy
Ravindranath, MD MS. APA 2010.
Chapter 11
Seclusion and Restraint in Emergency Setting.
Wanda K. Mohr, Ph. D, APRN, FAAN, Gem Lucas, DO.

Paradigm case of a Child Restraint Leading to Death.
"A 9 year old child weighing 56 pounds fell asleep in her chair at a
therapeutic school. She was awakened by staff and told to sit up and sit
straight, without feet crossed. She had been restrained for "oppositional
behaviour" twice that week for an hour each time; in her frustration, she
kicked her foot, sending her shoe across the room. Staff members deemed her
to
be "out of control" and took her to the floor, restraining her in a prone
position. A 250 pound staff members put the weigth of his body over her
torso.
The child strugglled against the restraint for 1 hour, during which time she
cried that she could not breathe. She lost control of her bladder and bowels.
When staff members deemed her to be quiescent, they turned her over. She was
blue. Efforts at resuscitation were not successful. The cause of death was
compressional asphyxia, and the manner of death was ruled homicide"
Unlike the case presented at the beginning of this chapter, in which
restraint
was successfully used, this case, which happened in Wisconsin 2004,
represents
the use of unnecessary restraint that resulted in an unnecessary death.
Is a typical scenario of the kind that was studied by Nunno et al. (2006) and
reflects poor staff training and judgement.

Ho capito bene, il problema rappresentato dagli autori e' "....poor staff
training and judgement."?

XX

***

Un collega risponde
Se si trattasse di un libro di morale, o di diritto, il commento sarebbe diverso, in linea con quello che immagino tu auspichi.
É che trattandosi di un libro tecnico, il peccato maggiore é l'ignoranza dei mezzi adeguati; e trattandosi di un libro con finalitá didattiche, é la mancanza di preparazione ad essere sottolineata. I 'peccati' sono riassumibili in un difetto di conoscenza e formazione, correttamente.

Forse é proprio il fatto che fuori di Italia la psichiatria sia un capitolo delle conoscenze umane, e non della teologia morale a dare ancora scandalo

YY

Il Primo risponde:
Ringrazio per il parere, ma io sono un tecnico. Non voglio essere confuso con quei tecnici. Tecnicamente e' un episodio di tortura mortale su una bambina di nove anni. Non bisogna essere tecnici per capirlo. E ci rimettono i tecnici se si confonde la tortura di bambini, indiferentemente descritta con l 'attivita' dei psichiatri che combattono la follia e proteggono i pazienti con ( alle volte appena sufficiente) perizia, prudenza e diligenza. Anche con eventuali contenzioni
XX

***
Altri intervengono, in genere colpiti dall'orrore della vicenda
io resto sconvolta dalla crudeltà. questa descritta nel libro non è medicina, non è psichiatria e non è psicologia. è puro sadismo.
la cura della persona, essere umano, non è contemplata.
...

***
E' un episodio sconcertante che genera naturale sbalordimento. Mi chiedo se sia necessario avere un training per capire che schiacciare una bambina col proprio peso sia non solo rischioso per la vita (e quindi tecnicamente errato), ma inaccettabile in sé (e quindi immorale).

Stimo YY come persona intelligente, ma faccio notare che nessuno aveva usato il termine 'peccato' o tirato in ballo l'immoralità. Non so e in fondo non mi interessa sapere se fuori d'Italia la psichiatria sia conoscenza umana mentre qui da noi sarebbe una disciplina teologica. Mi chiedo però se questa idiosincrasia per la terminologia non tecnica sia sempre opportuna.

Un cordiale saluto e buon natale

ZZ

***

Non è neanche lontanamente una questione di "morale o moralismo", nè di
"adeguatezza della valutazione tecnica", nè di "training specialistico
avanzato", comprendere che è meramente comportamento omicida schiacciare
volutamente il torace di una bambina di nove anni per un'ora con 125 chili di
peso, del tutto indifferenti anche alla sua perdita di controllo sfinterico ed
ai chiari ed espliciti segni e sintomi di dispnea: pane al pane e vino al
vino, è una pura questione di grave psicopatia (o mera oligofrenia) degli
operatori.

E se è proprio un manuale di *psichiatria* che questo *comportamento*
chiaramente patologico me lo categorizza solo come se fosse una "scarsa
preparazione o giudizio tecnico", gli autori dovrebbero tornare a studiarsi
quella psicopatologia che pretenderebbero di insegnare, perchè hanno delle
lacune non indifferenti nell'individuazione di sintomatologie ben manifeste.

FF
***

Tra l'altro, è esattamente lo stesso sistema usato dal famigerato Angelo Izzo per il suo ultimo omicidio.

***

Anche Aldrovandi morì così...

GG
***

Si potrebbe domandarsi che può significare che un testo di psichiatria si
limiti a rilevare la mancanza di formazione per un fatto atroce come quello
descritto, e degli psichiatri non si peritino di farci sopra dei giochini
verbali pseudo-provocatori, probabilmente in un momento di ubriachezza...
Si vedeva la psichiatria attuale scendere progressivamente la scala della
disumanizzazione, con le procedure alienanti e disumanizzanti oggi in vigore
(check list, scale, test che eliminano il rapporto umano medico-paziente
trasformandolo in procedure automatiche e burocratiche), ma non si sapeva
che fosse già arrivata a questo punto. Trattare le persone, specialmente se
gravi o bambini, come esseri privi anche di diritti umani, ricorda la
banalità del male che si insinua nelle procedure e nell'ideologia pseudo
'scientifica' della psichiatria odierna.
Malati psichiatrici ( prendendo per buona per un attimo questa
terminologia), zingari, ebrei, già una volta sono stati i primi oggetti
della ferocia nazifascista, la cui essenza, o meglio il brodo di cultura, è
probabilmente il sonno della ragione che torna a diffondersi anche in questi
tempi.
GBenedetti

***

Come vedi XX, non ero andato troppo lontano
YY
***

Io continuo a pensare che quel di Cesare vada a Cesare e quel di dio vada a dio.
Ho negato che sia una condotta orribile e omicida, o che le conseguenze di attuare in simile modo non siano facilmente prevedibili?
Ho sostenuto che non é una condotta degna di attenzione da parte della legge penale, e del giudizio umano?
Ho solo detto che in un manuale di psichiatria, dove il fatto viene riportato nel suo essere estremo, si sottolinea la base insufficiente che ha portato a questo, dalla selezione del personale in poi.
Il che non cancella che le reazioni che leggo in lista continuino a lasciarmi dei dubbi sulla confusioni dei livelli nelle nostre menti, e sulla preminenza della morale nei nostri giudizi.
Tutto qui
YY

****

Boh, avendo fatto il liceo classico negli anni sessanta, ho del termine
'morale' una risonanza che tocca Aristotele, Spinoza, Kant, ecc. e non vedo
come durante lo svolgimento della professione, o amche dello studio, della
ricerca, la 'morale' venga ad essere sospesa, e quindi si sospenda il
giudizio su che tipo di rapporto si crea fra il prestatore d'opera e il
beneficiario (diciamo così, visto che spesso è un maleficiario, nella
pratica psichiatrica che va per la maggiore, credo). La sospensione del
giudizio morale sembra vada di moda, oggidì, nella politica, nella scienza,
nell'organizzazione dei servizi, dove interessi di parte, di lobby, di
cricche di qualsiasi risma superano ogni valore di giustizia di equità di
umanità di onestà di verità di bene comune, ecc.
Non credo che la scienza possa far a meno dell'etica, per lo meno fino a che
avrà a che fare con esseri umani: salvo che nelle situazioni autoritarie,
ecc ecc. E tanto meno credo che la psichiatria possa fare a meno dell'etica,
se non vuole tornare ad essere solo uno strumento di controllo sociale e
punizione del dissenso e della diversità.
GBenedetti

***

Eppure non dovrebbe essere difficile trovare casi di pessimo uso della contenzione senza dover scomodare quello qui incriminato. Allora, caro Emilio, non è forse legittimo chiedersi come mai l'autore abbia proprio scelto questo caso? E commentarlo così non è forse insultante per la bambina morta e i suoi congiunti? Mi viene in mente l'imbarazzo che provavo durante certe lezioni all'università quando il professore portava dei casi per mostrare dal vivo certe patologie: certo, molti professori avevano la capacità, pur in una situazione tecnica e asettica (?), di non far sentire il paziente un pezzo di carne in vetrina, ma altri ... Allora: la scelta del caso estremo dal punto di vista tecnico non insegna nulla, anzi fa più male che bene, perché chi potrebbe identificarsi con quei bruti e chi penserebbe "caspita devo fare attenzione a non stare troppo seduto sulle bambine di nove anni quando credo di doverle contenere"? Meglio sarebbe stato scegliere esempi più calzanti. E rimane quindi la domanda: perché la scelta di quell'esempio? Da qualsiasi parte la rigiro non riesco a non dare un giudizio tecnico di incompetenza per quell'autore. E poiché penso che la psichiatria non sia scienza del solo comportamento patologico credo sia legittimo porsi quelle domande e fare quelle considerazioni che ti insospettiscono.

***

Ecco che ci siamo, mi sembra.
La domanda é leggittima e doverosa: perché gli estensori del libro (che non conosco) scelgono un caso come questo?
Tu come rispondi, che ipotesi fai?

Puó essere perché sono dei bruti, dei classici esponenti della psichiatria che vede nel malato di mente di qualsiasi etá qualcuno per cui non si puó probare umana pietá, in cui non ci si puó riconoscere per nulla in comune; qualcuno su cui esercitare un prepotente potere, limitato solo dai pericoli della legge; oppure che vede in lui solo una cavia da esperimento. Certo che se io ho in testa una preconcezione come questa non faticheró a rispondere cosí alla tua domanda.

Oppure forse perché sono dotati di davvero poco senso estetico, per puro mal gusto insomma, forse.

A me viene in mente altro, ora che mi ci fai pensare, se devo lavorare e capire (non solo scandalizzarmi e condannare, cosa poco utile nel nostro lavoro non solo con i pazienti, ma anche con i colleghi, se esercito insomma una preliminare compassione verso la realtá che si propone alla mia conoscenza).
Immagino -immagino- colleghi colpiti dall'orrore di quel fatto, di cui suppongo la risonanza nell'ambiente; e la decisione di porlo a contraltare proprio ad indicare che i margini tra un corretto operare e l'orrore sono stretti, quando si tratta di una misura che in ogni caso esercita una violenza sul nostro prossimo. Quanto é facile (e mi meraviglia che da quello che leggo qui non venga fuori con chiarezza) che un ambiente di lavoro non supportato, preparato, motivato, scelto, degeneri rapidamente fino alla morte di una innocente da parte di un bruto. Quanto é fragile il sistema di lavoro in cui operiamo.
Perdonatemi, ma non riesco a vedere nei colleghi del libro dei sadici che si compiacciano e strizzino un occhio ai torturatori. Forse sono ingenuo.
E' un libro che non ho letto, ma mi verrebbe da chiedere a chi lo ha fatto se ha trovato altri esempi di questo sadismo nelgi altri capitoli

YY

Per fortuna la maggioranza

Per fortuna la maggioranza degli psichiatri che si sono espressi ha reagito con sconcerto all'orrore dell'omicidio descritto, di una bimba di 9 anni internata in un ospedale psichiatrico americano di questi tempi. Omicidio colposo forse, ma sempre omicidiao, aggravato dalla situazione e passato per errore tecnico.
Solo uno ha arricciato il naso bacchettando la reazione inorridita di altri, considerata provinciale e non moderna, evidentemente, stigmatizzando che fosse di tipo 'morale' invece che tecnico...
Poi si è messo a fare un po' marcia indietro.
E' significativo dei pericoli che una certa evoluzione della psichiatria può comportare...

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