Controversia sulla sindrome di alienazione genitoriale, o P.A.S.

Ricevo e mi sembra meritevole di un forum:

Gentile dr. Benedetti,

La invito di cuore a leggersi - molto attentamente - gli articoli e i documenti pubblicati dallo psichiatra Andrea Mazzeo, copiando il seguente link:

http://xoomer.virgilio.it/andreamazzeo/faq/pas.htm

Le invio anche una relazione - molto equilibrata - della dr.ssa Giuliana Proietti: si tratta veramente di un buon lavoro.

Se poi ha tempo e vuole andare alla delirante fonte dello stesso Gardner, le allego la traduzione di un articolo di questo singolare "professore" (nei cui scritti possiamo leggere numerose affermazioni giustificanti la pedofilia e morto suicida all'età di 72 anni accoltellandosi al cuore ed al collo).

La invito a riflettere comunque sul fatto che lo stesso Gardner sosteneva che la sua pseudo-malattia "non può essere utilizzata come spiegazione dell’animosità del bambino, in presenza di abusi veri o di abbandono da parte del genitore, in quanto in tali casi l'animosità può essere giustificata".

Si dà il caso invece che spesso succeda che bambini/e sottoposti ad abusi dal padre, che magari avevano lucidamente raccontato i fatti in uno incidente probatorio, sono ritenuti inattendibili grazie ad dubbie perizie di ctu che spesso insinuano - senza in alcun modo dimostrarlo - il sospetto di induzione di una Pas da parte delle madri, vittime di inaudite violenze da parte di mariti... Spesso il Tribunale dei Minori fanno interbenti confusi e ingarbugliati che a volte peggiorano ancor più le situazioni.

Comunque, se ancora fosse a favore di questa assurda teoria, le dò una buona notizia: può compiacersi di avere dalla sua parte il legislatore (vedi una mia riflessione sul DDL 957S) che avrebbe voluto rimediare a questa "amputazione" con un male peggiore, devastando la vita di tante donne e di tanti minori vittime di violenze. Ma come lei saprà, l'ingloriosa fine della legislatura non consentirà che si compia questa scelleratezza.

Spero che il materiale in questione le faccia sorgere almeno qualche dubbio sull'esistenza di questa sindrome, che comunque non verrà mai inserita nel DSM, tantomeno con il contributo di Obama...

La saluto cordialmente.

Avv. U. B.

Relazione sulla Pas dr.ssa Giuliana Proietti.doc
http://blog.donnamoderna.com/sessoeluna/2008/11/20/pas-o-la-sindrome-di-...

Riflessioni giuridiche sull'art. 9 del DDL 957S.doc
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Sap articolo Gardner (colorato).doc
65 kb Visualizza Scarica

Egr Avv AV La ringrazio per i

Egr Avv UB

La ringrazio per i documenti inviatimi.
Mi limito a ricordare che le malattie o i disturbi o i problemi relazionali non esistono perchè vengono raccolti in qualche classificazione, bensì queste sono solo dei tentativi, più o meno condivisi, di 'ordinare' la materia, tant'è che variano nel tempo: come sa i criteri con cui si 'ordinano' le cose, come le Leggi, spesso dipendono dagli interessi di chi li propone e anche 'la scienza' non è scevra da conflitti di interesse, o 'da servo encomio e da codardo oltraggio', come dice il Poeta. Nei Tribunali poi gli interessi sono sempre davvero tanti: ognuno ha la sua verità e la verità giudiziale spesso è quel che è... Almeno a mio modesto parere.

GBenedetti

PS: proprio alcuni giorni prima avevo ricevuto una segnalazione di questo sito: http://www.comunicazionedigenere.it/ che sembra affronti, a modo suo, un po' inquietante, lo stesso argomento

PS 2: un altro commento che mi viene riguarda l'uso di contrastare un argomento denigrando l'autore. Vecchia usanza non proprio encomiabile, che fu usata non molto tempo fa per lo psicoanalista Bruno Bettelheim - fortemente contrastato per le sue teorie sull'autismo che chiamavano in gioco l'ambiente familiare e praticamente distrutto con l'accusa di essere un pedofilo. Anche Bellelheim si suicidò e a lungo il suo nome è rimasto tabù nell'America del DSM, così come è rimasto tabù occuparsi dell'ambiente in quella sindrome, in cui è politicamente corretto occuparsi solo di genetica o di aspetti ambientali tossici (vaccini, inquinanti, alimenti...), nonchè di rimedi più o meno miracolosi che hanno periodi in cui vanno di gran moda.

PS3 Aggiungo che mi sono trovato in alcune situazioni in cui, contrariamente alla maggioranza dei casi, era la madre ad essere rifiutata dai figli e il padre che - a una analisi della situazione - appariva responsabile di molti degli ostacoli che gravavano sulla possibile ripresa di contatto, primo fra tutti l'assoluta non collaborazione nemmeno di fronte a un incarico del giudice, con avvocati che a loro volta non rinunciano a nessun mezzo, nemmeno ingiurie e minacce... In realtà, come forse non tutti sanno, i ctu sono praticamente privi di possibilità di fronte a un rifiuto di collaborare da parte non solo dei figli, ma anche dei genitori in questione. Possono solo rimettere la questione nelle mani del Giudice.

Vorrei aggiungere ancora che

Vorrei aggiungere ancora che questa sindrome, che per certi versi può essere avvicinata alla sindrome simbiotica, che nelle classificazioni attuali può essere assimilata al 'disturbo (psicotico) indotto', detto dagli autori francesi 'folie a deux', e descritto da molti anni - può ovviamente essere diagnosticata erroneamente. Come in tutti gli altri casi di disturbo comportamentale con diagnosi psichiatrica, la diagnosi può essere giusta o sbagliata, il DSM è stato solo un tentativo di uniformare le diagnosi psichiatriche, per superare la grande diversità di pareri che invece continua ad esistere in psichiatria.
Nella mia esperienza mi sono trovato varie volte ad occuparmi di queste situazioni, sia come ctu che come ctp che come 'mediatore' incaricato dal tribunale, che come specialista consultato da un genitore. Non sempre la causa addotta per il rifiuto di un genitore è un abuso di natura sessuale, altre volte è un precedente 'abbandono' da parte del genitore rifiutato, o quello che il figlio/a ha percepito o ricostruito come tale. Sono situazioni di grande sofferenza da parte del genitore rifiutato, che comunque è di fronte come a una condanna inappellabile e assoluta, ma anche per il figlio rifiutante che, come altrove ho descritto si trova ad avere il proprio mondo relazionale e affettivo 'amputato' di una parte così importante. Più difficile è scorgere una sofferenza nel genitore dominante, che il più delle volte si dice 'estraneo' al problema, imputandolo esclusivamente al figlio. Generalmente questi percepiscono ogni tentativo di approfondimento, e anche lo stesso lavoro del ctu o del mediatore come una minaccia all'equilibrio familiare raggiunto.
Ci sono ovviamente anche i casi di genitori violenti e abusanti: distinguere la verità dalla falsità è compito ovviamente dei giudici, adiuvati dai consulenti, come in tutti i casi di cui si occupa la Giustizia. Un lavoro improbo e una pesante responsabilità.
Ma non ci sono scorciatoie e non è eliminando l'esistenza della Sindrome di Alienazione Parentale che si migliora la situazione.
dr GBenedetti

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