Encopresi bimbo tre anni

Buongiorno Dottore,
ho un bambino di tre anni che da circa due trattiene la cacca.
Quando ancora gattonava tendeva a nascondersi per fare la cacca ma non abbiamo mai dato peso alla cosa perchè comunque si scaricava tutti i giorni.
Dopo il compimento dell'anno e l'introduzione del latte vaccino sono cominciati i primi episodi di stitichezza. Da quel momento fare la cacca è diventato un dramma anche quando la stitichezza è passata perchè il bimbo ha sempre gradito qualsiasi tipo di verdure cotte, minestre, minestroni e così via. Tendeva comunque a non farla tutti i giorni e a fare delle “palle” che sono riuscite a formagli una ragade.
Dopo più di un anno di Regolint per tenere la cacca morbida visto che la tiene anche 7 giorni ho deciso di sospenderlo. Sono stati una serie di eventi concatenati a rendere questo possibile in quanto a settembre gli ho tolto il biberon. Di conseguenza non ha più voluto bere un goccio di latte ed il Regolint che veniva somministrato nel biberon è stato sospeso.
Dal quel momento la cacca non era più dura neanche dopo una settimana ma il problema non era sparito.
Nell’arco di tutto questo tempo gli ho fatto un’infinità di clisterini su consiglio del pediatra e sono sicura che questo ha peggiorato molto le cose perché sono riuscita a terrorizzarlo.
Abbiamo deciso di portare il bimbo da un'omeopata, la quale ci ha prescritto fiori di bach (star of betlhem, mimulus, walnut) e rimedi omeopatici (arnica, alumina, licopodium). Non è cambiato assolutamente niente.
Dopo due mesi continuo a dargli questi prodotti omeopatici contro la stipsi ma la cacca la fa ogni 7 giorni comunque.
Dopo quattro giorni dall'ultima evacuazione comincia ad avere il primo stimolo e la trattiene con le natiche chiuse urlandomi di accompagnarlo in bagno. Appena passa lo stimolo torna indietro e riprende a giocare. Risultato: mutande sporche.
Non vuole entrare in bagno, appena vede il riduttore sul gabinetto mi implora di toglierlo. Si siede solo dopo tre giorni dal primo stimolo, quando non ne può più (salvo qualche volta farsela nelle mutande). Appena la fa piange dalla felicità, mi dice: “Mamma adesso mi vuoi bene”…oppure “ora sto meglio”.
Va fuori dal bagno e comincia a esclamare con felicità: “ho fatto la cacca!!!ho fatto la cacca!!!”
E’ un bambino che parla da quando aveva un anno pertanto si esprime come un bambino di 4/5 anni. Se gli chiedo: “ti ha fatto male la cacca?”lui risponde di no. Mi dice solo che non la vuole fare…
E’ un bambino molto sveglio, socievole, non timido. A casa è seguito da me e dal padre. Ha un bellissimo rapporto anche con tutti i nonni, va volentieri all’asilo. Non ha nessun tipo di carenza affettiva. Siamo una famiglia come tante….Ora aspettiamo un altro bimbo ma considerando che il problema risale a molto prima non lo ricondurrei a questo.
Credo che gli unici traumi che ha avuto dalla nascita siano stati la ragade ed i clisterini.
Da due mesi non glieli faccio più, cerco di non arrabbiarmi quando mi tiene tutto il giorno avanti e indietro dal bagno o quando si sporca le mutande….
Sto provando a portarlo in bagno anche nei giorni in cui non ha lo stimolo ma si rifiuta categoricamente.
Mi aiuti dottore… Esiste qualche altra soluzione al problema che non ho valutato?
Il mio pediatra non mi ha aiutato per niente se non col regolint e clisterini ma mio figlio ha bisogno di altro e perciò devo impegnarmi da sola a cercare un rimedio. Grazie alla rete ho scoperto questo disturbo chiamato encopresi e sono sicura che sia quello che ha mio figlio ma sinceramente non so più cosa inventarmi per aiutarlo………
La ringrazio.
Buona Giornata

Direi che s i è creato un

Direi che s i è creato un circolo vizioso fra comportamento del bambino relativo alla cacca e reazioni dell'ambiente. Sembra che la cacca sia diventata la cosa più importante e forse anche un modo con cui il bambino può controllare e influenzare l'ambiente. Fare la cacca , come mangiare, è un comportamento istintivo, comune a tutti gli esseri viventi, umani e non. Non si impara. L'intervento umano, sociale, è quello di richiedere il rispetto di norme e regole e limiti, e sono queste le cose importanti, per l'adattamento sociale. Non il fatto in sè di fare la cacca o meno. Ma l'ambiente, i genitori, vanno facilmente in ansia per questi aspetti, come per quelli del cibo, e finiscono per creare questi circoli viziosi.
E' necessario per prima cosa interromperli, ad esemoio togliendo importanza al problema della cacca. Dicendo al bambino di pensarci lui, smettendo di contare i giorni, togliendo 'la cacca' dal primo posto sul podio. Niente clisterini o altro. Semplicemente non 'combattere' più sulla cacca, non parlarne nemmeno. E invece spostare l'attenzione al comportamento e ad altri aspetti, che forse sono rimasti nascosti. E ovviamente nel resto devono essere gli adulti a comandare, e i bambini devono imparare che sono gli adulti che comandano, cioè possono dire di si o di no, permettere una cosa o proibirla. Ma non possono imporre dei comportamenti, e tantomeno nel campo del mangiare e del fare la cacca.
Probabilmente già il togliere attenzione - ma sul serio, non per finta- alla cosa, determinerà delle modifiche, da cui si potranno trarre altre indicazioni.
Cordialmente
drGBenedetti

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